Sessuologia: cos'è e di cosa si occupa il sessuologo

La sessuologia affronta le disfunzioni sessuali. Vediamo in questo articolo quando rivolgersi ad un sessuologo e come si svolge questo percorso. Abbiamo verificato la correttezza dei contenuti, ma non usarli per autovalutarti, soprattutto se ti rivedi in certe frasi. Non possono sostituire un aiuto professionale.

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sessuologia

Cos'è la sessuologia?

La sessuologia è la disciplina che permette di comprendere e a trattare le disfunzioni sessuali, ovvero quei disturbi che impediscono di avere una vita sessuale soddisfacente e che possono riguardare diversi aspetti dei rapporti sessuali, come il desiderio, l'orgasmo o il dolore.

Sessuologia e sessualità: cosa si intende?

Sessuologia e sessualità non sono sinonimi. 

La sessualità, secondo l'OMS, "comprende il sesso, le identità e i ruoli di genere, l’orientamento sessuale, l’erotismo, il piacere, l’intimità e la riproduzione. La sessualità è vissuta ed espressa in pensieri, fantasie, desideri, convinzioni, atteggiamenti, valori, comportamenti, pratiche, ruoli e relazioni. La sessualità è influenzata dall’interazione di fattori biologici, psicologici, sociali, economici, politici, culturali, etici, giuridici, storici, religiosi e spirituali."

Principali problematiche della sfera sessuale

Quando, durante un’attività sessuale, incontriamo una difficoltà che ci impedisce di goderne, allora potremmo trovarci di fronte a una disfunzione sessuale - o disturbo sessuale. Queste difficoltà possono riguardare una o più fasi del rapporto, cioè: il desiderio, l’eccitazione, l’orgasmo e/o la risoluzione.

Disturbo del desiderio ipoattivo (o anoressia sessuale)

Si tratta di un disturbo piuttosto comune tra le donne: chi ne soffre non ha fantasie, pensieri o desideri sessuali, ma sceglie comunque di fare sesso, anche se senza provare piacere. Le donne che lo sperimentano, al contempo, non vivono l’esperienza sessuale in maniera negativa. Alla base di questa disfunzione possono esserci diversi problemi psicologici, come lo stress, l’ansia, la depressione, la scarsa accettazione di sé; alcune cause fisiche, come l’assunzione di certi farmaci, la presenza di specifiche patologie o squilibri ormonali; oppure un’educazione familiare rigida (o alcune convinzioni religiose). La psicoterapia cognitivo-comportamentale potrebbe modificare i pensieri e le convinzioni che impediscono un sereno coinvolgimento sessuale.

Dispaurenia

Anche questo disturbo riguarda le donne e si manifesta con un dolore genitale frequente o continuo durante i rapporti sessuali. In Italia, ne soffre il 12% della popolazione femminile non ancora in menopausa. Le cause possono essere fisiche (infiammazioni, ridotta elasticità dei tessuti, incompatibilità dimensionale) o psicologiche (ansia, che non permette alla vagina di lubrificarsi). Se le cause sono fisiche, è necessario richiedere l’aiuto di un medico; per le cause psicologiche la psicoterapia cognitivo-comportamentale è il trattamento d’elezione, magari abbinata agli esercizi di Kegel.

Vaginismo

Nel nostro Paese sono circa un milione le donne con vaginismo. Chi ne soffre contrae involontariamente i muscoli esterni della vagina, impedendo la penetrazione. Anche in questo caso la terapia cognitivo-comportamentale e gli esercizi di Kegel possono aiutare. La maggior parte delle donne colpite da questa disfunzione è giovane e ha un atteggiamento negativo nei confronti della sfera sessuale, spesso causato da traumi del passato. Ma esistono anche cause fisiche, più facilmente risolvibili. Qual è la differenza con la vulvodinia? Nel vaginismo la muscolatura della vagina si contrae a causa della paura della penetrazione, mentre nella vulvodinia le contrazioni sono motivate dal dolore fisico e da un’intensa sensazione di bruciore. 

Disturbo dell’eccitazione

Definito anche come disfunzione erettile, questo disturbo riguarda gli uomini e impedisce loro di raggiungere e mantenere l’erezione durante i rapporti sessuali: ne soffrono circa 3 milioni di uomini italiani. Le cause, come al solito, possono essere organiche o psicologiche: nel secondo caso c’entra spesso l’ansia da prestazione, ma è importante non sottovalutare le cause fisiche (dietro potrebbero esserci malattie cardiocircolatorie, vascolari, il morbo di Alzheimer, la distrofia muscolare o altri disturbi). La psicoterapia cognitivo-comportamentale potrebbe aiutare a “ristrutturare” i pensieri disfunzionali, che sono terreno fertile per l’ansia.

Eiaculazione precoce

È la disfunzione più comune in assoluto fra gli uomini: in Italia sono in 4 milioni a soffrirne. Le persone con questo disturbo faticano a controllare l’orgasmo e, quindi, l’eiaculazione: il tutto può durare da qualche secondo a 1-2 minuti, causando insoddisfazione e malessere. L’ansia anticipatoria, dovuta al fatto di temere il ripetersi della situazione, crea un circolo vizioso che non fa altro che peggiorare l’umore di chi la sperimenta. Alla fonte ci possono essere problemi psicologici, ma anche fattori fisici come l’ipersensibilità del glande o un’infiammazione della prostata. Nel primo caso, la terapia d’elezione è quella cognitivo-comportamentale: lo psicosessuologo potrebbe suggerire anche tecniche come quella dello “stop/start”, che prevede l’interruzione della stimolazione nel momento subito precedente all’eiaculazione, o dello “squeeze”, consistente nella compressione del pene, con lo scopo di impedire l’orgasmo. 

Eiaculazione ritardata e anorgasmia 

Per gli uomini che ne soffrono è difficile, o addirittura impossibile, raggiungere l’orgasmo durante un rapporto sessuale: questo causa frustrazione e disagio. Molti di loro però riescono a ottenerlo con la masturbazione. Dietro l’eiaculazione ritardata c’è spesso un’educazione rigida impartita da genitori religiosi e/o una rabbia repressa nei confronti della persona con cui stiamo, la paura di subire un abbandono o altre esperienze traumatiche. Anche in questo caso, la terapia cognitivo-comportamentale potrebbe aiutare a vincere il timore di eiaculare davanti al/alla partner. 

Penso di avere una disfunzione sessuale: a chi mi rivolgo?

Un sessuologo, chiamato anche terapeuta sessuale, è un figura esperta in tutto ciò che concerne la sfera sessuale (a livello fisico e psichico). Il suo compito è quello di aiutarci a vivere al meglio la nostra sessualità, grazie a un percorso di terapia personalizzato. Le sue competenze riguardano un ampio ventaglio di materie: si va dalla psicologia alla scienza, dall’antropologia alla medicina.

Il sessuologo clinico, chiamato anche psicosessuologo, è uno psicologo, uno psicoterapeuta o un medico specializzato in problematiche legate alla sfera sessuale. Ha una laurea (in psicologia o in medicina) e almeno una specializzazione in sessuologia, della durata di 4 anni: si tratta quindi di un percorso di formazione piuttosto lungo, che va dai 9 ai 10 anni in totale. 

Il sesso è più importante di quello che si pensa

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I momenti no, anche quelli legati alla sfera della sessualità, ci sono per tutti (e per tutte). Ma è importante distinguere i problemi transitori, legati magari a un brutto periodo o a una situazione temporanea, da quelli cronici. È per i secondi che può essere utile avviare un percorso di sessuologia:

Come si svolge una seduta di sessuologia

A una consulenza sessuologica ci si può andare da soli/e o in coppia. Si tratta di un colloquio clinico che ha lo scopo di rilevare la problematica legata alla sessualità e aiutare chi la porta a trovare una soluzione. 

Capita spesso che il problema che viene presentato al sessuologo (o alla sessuologa) dipenda da diverse cause: fisiche/biologiche, emotive/psicologiche, sociali/relazionali o un loro miscuglio. Per questo motivo è importante cercare il supporto, se possibile, di più figure professionali, in base alle nostre necessità. 

Nel percorso di sessuologia, il sessuologo potrebbe essere affiancato quindi da un andrologo o un ginecologo e/o da uno psicologo o uno psicoterapeuta (nel caso in cui non lo fosse già).

Caso specifico

La TMI (Terapia Mansionale Integrata) è un modello di terapia breve e strategica, molto usato nell’ambito della sessuologia, che prevede la prescrizione di mansioni da svolgere a casa, fra una seduta e l’altra. Questi “compiti a casa” sono utili per imparare a gestire o provare a risolvere ogni tipo di disfunzione e sono validi sia per le coppie sia per le persone singole. 

Una disfunzione sessuale spesso non interessa solo il corpo, ma coinvolge anche pensieri, convinzioni, emozioni che riguardano la percezione che abbiamo di noi e il rapporto che instauriamo con l’altra persona. Ad esempio: se quando fai sesso con il tuo ragazzo non riesci ad avere un orgasmo, e per questo motivo ti senti in colpa o sbagliata, la volta successiva potresti provare un’ansia da prestazione talmente forte da farti concentrare solo sulla performance, impedendoti di rilassarti e di goderti il momento. Si tratta di un circolo vizioso, che la sessuologa (o il sessuologo) può aiutarti a rompere: lo scopo della terapia è quello di partire dal singolo episodio alla base della disfunzione, per arrivare fino alla risoluzione del disturbo.

Il percorso di sessuologia con Serenis

Se stai vivendo difficoltà legate alla sfera sessuale e desideri migliorare il tuo benessere emotivo, non esitare a chiedere aiuto a un professionista della salute mentale. 

Sulla nostra piattaforma puoi trovare professionisti che possono fornirti un sostegno per affrontarle e iniziare con loro un percorso di sessuologia.

 

Fonti:

  • Jannini, E. A., Lenzi, A., & Maggi, M. (2007). Sessuologia medica. Trattato di psicosessuologia, medicina.
  • Simonelli, C., Fabrizi, A., Rossi, R., & Marciante, N. (1997). L’analisi della domanda in sessuologia: risultati di tre anni di attività clinica. FrancoAngeli. https://www.francoangeli.it/riviste/Scheda_rivista.aspx?IDArticolo=11234
  • Graziottin, A. (2010). Sessuologia medica maschile e femminile. Verduci Ed, Roma, 2.
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Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
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