Relazioni: definizione e disturbi
Le relazioni umane sono fondamentali nella vita quotidiana, influenzando il nostro benessere emotivo e psicologico. Tuttavia, diversi disturbi, come l'alessitimia, i disturbi della personalità o dell'umore, possono compromettere la nostra capacità di costruire legami sani
Cos’è una relazione?
Una relazione è un legame tra due o più persone; legame che appare più o meno forte a seconda del tempo impiegato per produrlo, del contesto nel quale è nato, della natura delle esperienze che vengono condivise.
Ciascuna relazione è importante all’interno della nostra quotidianità: i nostri amici, quella tra padre e figlia o con il/la nostra partner. Se però si tratta di una relazione tossica, ti invitiamo a cercare supporto.
Quali sono i disturbi legati alle relazioni?
Tutti i tipi di sofferenza psicologica potrebbero potenzialmente intaccare la qualità delle nostre relazioni, perché ci spingono verso l’isolamento. Recuperare un rapporto può risultare poi difficile. Esistono però alcuni disturbi e/o patologie in grado di danneggiare i nostri legami e le modalità con cui li instauriamo. Ecco degli esempi:
- I disturbi della personalità: influenzano i modi in cui interagiamo con gli altri, causando difficoltà nel mantenere relazioni sane.
- Il doc da relazione: si manifesta con dubbi e preoccupazioni ossessive sulla relazione, mettendola sotto costante esame.
- I disturbi dell’umore: depressione e bipolarismo possono influenzare le nostre relazioni attraverso cambiamenti emotivi e comportamentali.
- L’alessitimia: la difficoltà nel riconoscere e descrivere le proprie emozioni può limitare l'intimità e la comunicazione.
I disturbi dello spettro autistico: le persone con questi disturbi possono incontrare difficoltà a comprendere le dinamiche relazionali e le emozioni altrui.
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La relazione amorosa: come scegliamo il/la nostra partner?
Compiamo questa scelta in maniera più o meno consapevole, anche se non sempre è facile capire se si è innamorati.
Dal punto di vista evolutivo tendiamo a scegliere partner che ci diano le maggiori probabilità di far sopravvivere la prole. Gli uomini hanno risposto a questo imperativo naturale massimizzando il numero di rapporti sessuali con femmine diverse, floride e in salute (oggi questa scusa non vale più, N.d.r); le donne hanno invece puntato su qualità come la forza e l’affidabilità, cercando di assicurarsi uomini in grado di proteggere e accudire la famiglia.
Sul piano psicologico seguiamo invece il principio di somiglianza: scegliamo più spesso di relazionarci con persone simili a noi per quanto riguarda i valori, l’intelligenza, le caratteristiche e gli interessi.
Un altro “movente” è rappresentato dallo schema che è stato disegnato nella nostra mente dai legami del passato: sono le esperienze che abbiamo vissuto a suggerire cosa dovremmo aspettarci dalle relazioni future. Nei rapporti con le altre persone cerchiamo di ricalcare quel modello, originatosi durante l’infanzia e l’adolescenza.
Dimenticare una persona può essere difficile. L’approccio ricostruttivo-interpersonale individua tre meccanismi condizionanti.
- Il primo è l’identificazione, per la quale tendiamo ad agire e a pensare come le persone importanti che abbiamo incontrato;
- La ricapitolazione, attraverso cui agiamo come se queste stesse persone fossero presenti, come se volessimo compiacerle;
- L’introiezione, secondo cui trattiamo noi stessi e noi stesse come abbiamo visto fare alle altre persone.
In terapia per la relazione amorosa: qual è lo specialista adatto?
Migliorare la comunicazione, provare a risolvere un problema di amore, parlare di un’infedeltà, superare una situazione di stasi, cercare di ricucire il passato, ritrovare la connessione: sono tanti i motivi per i quali potrebbe essere utile iniziare un percorso di terapia online (sia di coppia sia individuale). Comprendere perchè reiteriamo gli errori è essenziale per il miglioramento. La terapia di coppia esiste in tutti gli orientamenti terapeutici, quello che cambia è l’approccio con cui si imposta il percorso.
Se la relazione sulla quale vuoi lavorare non è amorosa ma familiare, potresti rivolgerti a un o una terapeuta sistemico-relazionale: quest’approccio studia il nostro comportamento a partire dall’ambiente in cui siamo cresciuti e cresciute e in cui abbiamo innestato il sistema di legami che ancora oggi ci portiamo dietro.
Se i problemi relazionali che pensi di avere non sono di carattere amoroso o familiare, ma riguardano una generale difficoltà nello stabilire rapporti interpersonali e solitudine affettiva, non preoccuparti: tutti gli orientamenti terapeutici sono adatti per affrontare quest’argomento.
Bibliografia
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