Cos'è il PTSD?
È una condizione che può svilupparsi dopo aver vissuto o assistito a uno o più eventi traumatici, e che perdura per almeno tre mesi
"PTSD" è l'acronimo di “Post Traumatic Stress Disorder” - in italiano lo conosciamo come “disturbo da stress post traumatico”. È una condizione che può svilupparsi dopo aver vissuto o assistito a uno o più eventi traumatici, e che perdura per almeno tre mesi: la persona con PTSD può avere delle difficoltà nel modo di pensare, nel regolare le emozioni che prova, nel livello di attenzione, nel ricordare le cose e nel suo modo di fare.
Anche se vivere un evento traumatico è un’esperienza comune nella vita delle persone, soltanto il 3% della popolazione generale sviluppa un PTSD.
PTSD: sintomi
Secondo l'ultima edizione del manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM V) i sintomi sono:
- ricordi intrusivi, flashback e sogni ricorrenti sull’evento;
- “reazioni dissociative” (come se l’evento si stesse ripresentando);
- sofferenza psicologica e reazioni fisiologiche se qualcosa ricorda l’evento;
- incapacità di provare emozioni positive;
- comportamento autodistruttivo o spericolato;
- difficoltà di concentrazione e col sonno;
- evitamento di tutto ciò che ricorda l’evento;
- pensieri distorti sulla causa dell’evento;
ma anche: paura, rabbia, vergogna, riduzione di interesse verso le attività, senso di estraneità e distacco, esplosioni di rabbia, ipervigilanza, reazioni esagerate e convinzioni negative su di sé e il mondo.
PTSD: cause
Secondo il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), il Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD) si sviluppa in seguito all'esposizione a eventi traumatici che rappresentano una minaccia alla vita, all'integrità fisica o alla sicurezza psicologica di una persona. Le cause principali del PTSD possono essere suddivise in diverse categorie:
1. Esperienze di traumi diretti come:
- Violenza fisica o sessuale: essere vittima o testimone di aggressioni o abusi può innescare il PTSD.
- Conflitti e guerra: esperienze vissute in contesti bellici, compresi i militari che vivono o assistono a eventi violenti o mortali.
- Disastri naturali: terremoti, alluvioni, uragani o incendi devastanti che minacciano l'incolumità.
2. Testimonianza di traumi: Essere testimone di eventi traumatici che accadono ad altri, come assistere a una violenza, un incidente o un disastro, può causare PTSD, soprattutto se la persona coinvolta è un familiare o un amico.
3. Confronto con dettagli di traumi: Esposizione ripetuta o estrema a dettagli traumatici. Questo è comune nei soccorritori, come poliziotti, vigili del fuoco o personale medico, che assistono costantemente a eventi traumatici e situazioni pericolose.
Oltre a queste cause, ci sono dei fattori aggiuntivi che possono influenzare lo sviluppo del PTSD:
- Fattori di vulnerabilità individuali: persone con una storia di traumi infantili, disturbi mentali preesistenti o una scarsa rete di supporto sociale possono essere più a rischio di sviluppare PTSD.
- Durata e gravità del trauma: traumi prolungati o estremamente violenti aumentano le probabilità di sviluppare il disturbo.
- Fattori genetici e neurobiologici: alcune ricerche suggeriscono che esiste una predisposizione biologica allo sviluppo del PTSD, con il coinvolgimento di specifiche strutture cerebrali come l'amigdala e il sistema di risposta allo stress.
Ma con l'aiuto di un terapeuta puoi tenerlo sotto controllo.
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- Primo colloquio gratuito
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Tipi di PTSD
Esistono diversi tipi di ptsd, tra cui:
- Con esordio ritardato:I sintomi in questo caso si presentano solo dopo sei mesi dall’avvenimento (nel PTSD classico invece si presentano entro tre mesi da quando si è verificato l'evento).
- Con sottotipo dissociativo: tra i sintomi ci sono frequenti episodi di depersonalizzazione e derealizzazione, che portano a vivere delle esperienze in cui si “distacca” da sé e dalla realtà.
- Complesso: si chiama “C-PTSD”, e viene trattato come una patologia a sé. La differenza col PTSD sta negli eventi che lo scatenano; in questo caso sono avvenuti prima dell’età adulta e/o in maniera ripetuta.
Trattamento del PTSD
Il PTSD è un disturbo complesso, ma è possibile superarlo e ristrutturare il proprio equilibrio mentale. La psicoterapia - in alcuni casi accompagnata dall’assunzione di farmaci - è molto utile per chi ne soffre.In particolare risultano molto efficaci i percorsi “EMDR”. Questa tecnica utilizza stimoli sonori, tattili e visivi (come il movimento ritmico delle dita e degli occhi), con lo scopo di desensibilizzare ed elaborare i ricordi traumatici della persona.
La terapia cognitivo comportamentale è una delle terapie più raccomandate per il PTSD. È focalizzata su come i pensieri, le emozioni e i comportamenti siano collegati e mira a modificare schemi di pensiero disfunzionali legati al trauma.
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