Infertilità: cos'è e come si tratta
L'infertilità è una realtà che tocca molte persone e coppie, spesso portando con sé domande profonde e sfide emotive. Comprendere le sue cause e implicazioni può aprire nuove prospettive e percorsi di riflessione, offrendo spunti utili per affrontare un tema così delicato. Scopri di più su questo argomento complesso e su come affrontarlo.
Cosa si intende per infertilità?
Secondo l’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità), l’infertilità è una patologia e indica la situazione in cui si trova una coppia quando dopo 12 mesi di rapporti sessuali non protetti non riesce a concepire. È una condizione che può riguardare sia l’uomo sia la donna: quando coinvolge entrambi, viene definita “infertilità di coppia”.
In Italia il 16,5% della popolazione è infertile.
Nel resto del mondo invece il tasso più basso di infertilità appartiene al Nord Africa e al Medio Oriente (10,7%), quello più elevato si colloca in un’area che comprende il Giappone, la Cina e l’Oceania (23,2%).
Quali sono i sintomi dell’infertilità?
Piuttosto che parlare di sintomi, potremmo parlare di segnali potenzialmente correlati all’infertilità: anche perché questa condizione è spesso asintomatica.
Per l'infertilità nelle donne:
- l’avanzare dell’età potrebbe rappresentare uno di questi segnali, perché dai 35 anni in poi la capacità riproduttiva femminile subisce una flessione;
- altre “spie sintomatiche” potrebbero essere i cicli mestruali irregolari, l'irsutismo e il dolore pelvico.
- i segnali che potrebbero indicare un problema di infertilità sono le disfunzioni sessuali;
- la presenza di neoformazioni o gonfiore nei testicoli;
- la ginecomastia.
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Infertilità o sterilità?
L'infertilità e la sterilità rappresentano due concetti distinti, sebbene spesso vengano confusi. L'infertilità si riferisce a una condizione che rende difficile il concepimento, ma non implica necessariamente l'impossibilità di avere figli.
Al contrario, la sterilità implica un'impossibilità assoluta di procreare, che può derivare da fattori genetici, lesioni permanenti o interventi chirurgici che compromettono irreversibilmente la capacità riproduttiva.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità esistono due tipi di sterilità:
- sterilità primaria: la persona non ha mai ottenuto una gravidanza nella vita.
- sterilità secondaria: la persona ha già avuto una gravidanza precedente alla condizione di sterilità.
Quali sono le cause dell’infertilità?
Secondo il Ministero della Salute esistono alcuni fattori di rischio in grado di danneggiare la salute sessuale e riproduttiva delle persone.
Questi sono particolarmente presenti nei Paesi ad alto sviluppo industriale e sono:
- Fumo di sigaretta: rappresenta una delle cause principali, in quanto può danneggiare la qualità degli spermatozoi negli uomini e influenzare negativamente la salute ovarica nelle donne.
- Obesità o l'eccessiva magrezza: Un indice di massa corporea (IMC) troppo alto o troppo basso può influenzare gli ormoni e le funzioni riproduttive, complicando il processo di concepimento.
- Sostanze inquinanti: Le sostanze inquinanti presenti nell'ambiente, come i derivati delle plastiche e gli idrocarburi, hanno dimostrato di avere effetti negativi sulla fertilità, poiché possono interferire con i processi ormonali e causare danni cellulari.
- Sedentarietà: Uno stile di vita sedentario può influenzare negativamente il metabolismo, gli ormoni e la circolazione sanguigna, tutti elementi cruciali per una funzione riproduttiva sana.
- Caffè, alcol, caffeina: Un consumo eccessivo di queste sostanze potrebbe compromettere sia la qualità degli spermatozoi sia la salute generale del sistema riproduttivo.
Infertilità: le conseguenze psicologiche
L'infertilità può portare le persone a modificare la propria identità e i progetti di vita. Interrogativi come l'importanza di diventare genitori, la disponibilità a intraprendere percorsi di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) e la considerazione dell'adozione emergono frequentemente.
Questa situazione può avere un impatto significativo sull'autostima, generando sentimenti di vergogna e colpa, come la percezione di valere meno rispetto ad altri. Tali emozioni possono alimentare stress, che a sua volta può manifestarsi in sindromi ansiose o depressive.
Inoltre, l'infertilità può influenzare le relazioni di coppia, creando dubbi sulla volontà del partner di rimanere insieme e sulla possibilità di rinunciare al desiderio di avere figli per amore. Questi fattori possono contribuire a una crisi di coppia, complicando ulteriormente la situazione emotiva e relazionale.
Il sentimento di "perdita" legato all'infertilità può essere paragonato all'esperienza del lutto, in cui l'ideale di un bambino immaginato "muore". Ciò può generare emozioni intense come rabbia, frustrazione e angoscia di abbandono. Affrontare queste emozioni è essenziale per il benessere psicologico e richiede supporto adeguato.
L’infertilità si può curare?
Se nasce da un’anomalia strutturale del tratto riproduttivo o da un’anomalia endocrina, l’infertilità può essere trattata come una qualsiasi altra condizione medica.
In ogni caso, potrebbe essere d’aiuto ridurre al minimo i fattori di rischio modificabili: sarebbe bene smettere di fumare e di bere alcool, provare a perdere peso (se si è in uno stato di obesità) e iniziare una dieta equilibrata.
Quando queste misure non sono sufficienti si può intraprendere un percorso di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita). La PMA consiste in un insieme di procedure che ha come scopo il raggiungimento del concepimento attraverso una fecondazione omologa, in cui l’embrione verrà formato dai gameti della coppia, o eterologa, in cui ovuli e spermatozoi provengono da donatori esterni. La PMA può dividersi inoltre in:
- Fecondazione "in vivo", come l'inseminazione intrauterina.
- Fecondazione "in vitro", in cui l'interazione tra spermatozoo e ovocita avviene in laboratorio, che a sua volta comprende:
- FIVET. In questo caso spermatozoi e ovociti vengono messi in un ambiente favorevole e la fecondazione avviene in modo naturale.
- ICSI. È una pratica adottata nei casi più difficili, in quanto non si permette allo spermatozoo di fecondare naturalmente l'ovocita come nella FIVET, ma si procede con una microiniezione artificiale.
Fonti
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