Autostima: cos'è, su cosa si basa e come costruirla
L'autostima è qualcosa che si forma giorno per giorno e che può essere aumentata attraverso strategie ed esercizi. Vediamo come possiamo lavorare sulla percezione che abbiamo di noi stessi. Abbiamo verificato la correttezza dei contenuti, ma non usarli per autovalutarti, soprattutto se ti rivedi in certe frasi. Non possono sostituire un aiuto professionale.
Cos'è l'autostima
È con noi stessi e noi stesse che passiamo la maggior parte del tempo: non c’è persona al mondo con la quale stiamo di più. Avere una buona considerazione di sé potrebbe rendere questa convivenza più semplice e più felice: ma non dipende solo da noi.
La nostra autostima è costruita sull’opinione che abbiamo di noi, ma anche sulla valutazione che pensiamo ci diano le altre persone: in sostanza, la percezione che abbiamo di noi non dipende solo da noi, ma è inevitabilmente influenzata dall’esterno.
Su cosa si basa l'autostima?
Nathaniel Branden, uno psicologo e scrittore canadese, ha individuato, nel suo libro I sei pilastri dell'autostima, quelli che, secondo lui, sono i sei punti cardine su cui si costruisce l'autostima. Questi sono:
- la consapevolezza di sé;
- l'accettazione di sé;
- il senso di responsabilità;
- l'auto-affermazione;
- la capacità di darsi degli obiettivi;
- l'integrità personale.
Come costruirla?
Per costruire l’autostima, alta o bassa che sia, servono tre elementi:
- la capacità di auto-osservarsi e, quindi, auto-conoscersi;
- l’aspetto valutativo, che ci consente di formulare un giudizio generale su ciò che siamo;
- l’aspetto affettivo, che dà modo di valutarci in maniera positiva o negativa.
Ma non bastano. A questi fattori vanno aggiunti due componenti: il sé reale e il sé ideale.
Il primo è dato dalla visione oggettiva di ciò che siamo e delle nostre abilità; il secondo rappresenta invece ciò che vorremmo essere. Ora l’equazione è completa: l’autostima scaturisce dal confronto che facciamo fra le nostre esperienze effettive e le nostre aspettative ideali. Maggiore sarà la distanza fra le due, minore saranno la considerazione e la stima che abbiamo verso di noi: un grande problema per l’autostima.
Avere un'alta autostima
Il nostro sé ideale potrebbe farci comodo: rappresentando i nostri obiettivi, ci spinge verso la loro realizzazione e quindi verso il miglioramento. Ma c’è sempre un rovescio della medaglia, e in questo caso è la possibilità di sentirci troppo distanti da questa nostra versione mitizzata: distanza che si converte in insoddisfazione e negatività.
Ridurla è l’unico modo che abbiamo per trovare un equilibrio e aumentare la nostra autostima. Ci sono due modi per farlo: ridimensionare le nostre aspirazioni è il primo, migliorare il nostro sé reale è il secondo.
Le persone con un’alta autostima sono spesso in grado di:
- riconoscere i propri punti di forza e quelli di debolezza, sfruttare i primi per realizzarsi e lavorare sui secondi per migliorarsi;
- perseverare e impegnarsi per raggiungere gli obiettivi che si prefiggono;
- relativizzare gli insuccessi, dando loro l’importanza che meritano;
- essere autonome e rapportarsi all’ambiente meglio delle altre persone;
- avere relazioni sociali e affettive soddisfacenti;
- credere in sé e nelle proprie capacità;
- vedere e interpretare la vita con ottimismo;
- esprimere con chiarezza i propri bisogni.
Autostima ipertrofica
Si tratta di un'autostima eccessiva e distorta: quando una persona sviluppa un'ipertrofia dell'autostima, diventa incline a comportarsi in modo prepotente, presuntuoso e spesso aggressivo e denigratorio nei confronti delle altre persone. Ci sono mille libri e mille percorsi per imparare ad aumentare la propria autostima, ma solo la prevenzione può evitare che questa si gonfi troppo: ecco perché è importante educare i bambini e le bambine al rispetto delle regole e dei limiti.
Non sempre è possibile ottenere quello che vogliamo, ed è giusto così: imparare a gestire e tollerare la frustrazione è fondamentale. In questo modo potremo sperare di diventare persone equilibrate, in grado di rispettare gli altri e avere il controllo sui nostri impulsi.
Avere una bassa autostima
La bassa autostima può bloccare il potenziale di una persona, facendola dubitare di sé stessa. Una persona con una scarsa autostima tenderà spesso a paragonarsi agli altri e cercherà continuamente la loro approvazione.
A cosa è dovuta la bassa autostima?
Tra le principali cause che determinano una bassa autostima troviamo:
- fattori interni. Come i valori, le convinzioni, le aspettative, i desideri che abbiamo e le distorsioni cognitive di cui siamo “vittime” (cioè errori comuni di ragionamento che condizionano le nostre valutazioni, come le inferenze cognitive - per mezzo delle quali ci fissiamo su idee che non sono supportate da dati reali e oggettivi - le astrazioni selettive - secondo cui un piccolo particolare negativo diventa rappresentativo del proprio modo di essere - la personalizzazione - che ci fa sentire colpevoli e responsabili degli eventi negativi accaduti - la minimizzazione - che ci spinge a ridimensionare la portata positiva di una nostra azione);
- fattori esterni. Cioè il contesto in cui viviamo: l’ambito familiare, sociale e culturale. Crescere con genitori molto critici o indifferenti, subire abusi o bullismo durante l’infanzia e/o mobbing sul posto di lavoro, attraversare un momento di crisi finanziaria o sentimentale potrebbe incidere sulla nostra autostima. Oggi anche i social network giocano un ruolo fondamentale nell'influenzare l'autostima dell'individuo;
- fattori psicologici. Come soffrire di una condizione medica cronica, convivere con un disturbo psicologico - come l’ansia o la depressione - e/o attraversare un lungo periodo di stress;
- esperienze di vita. Sia positive sia negative: come i successi e i traguardi che abbiamo raggiunto (che possono darci sicurezza), e le esperienze negative e i fallimenti che abbiamo attraversato (capaci di minare la fiducia nelle nostre capacità).
Come si fa a far crescere l'autostima?
Esistono diverse strategie per migliorare la propria autostima. Eccone alcune:
Lavorare sul problem solving
È la capacità di risolvere in maniera rapida ed efficace i problemi della nostra quotidianità. Ma perché è così importante per l’autostima? Perché spesso la stima nei nostri stessi confronti dipende dalla destrezza e dall’abilità con cui superiamo le avversità.
Il primo passo è quello di comprendere a pieno il problema: potrà sembrare banale, ma ci impedirà di partire in quarta (e impreparati/e) quando ce lo ritroveremo davanti. Il secondo consiste nell’evitare di pensare di sapere già tutto: per avere il quadro completo delle cose dobbiamo farci molte domande e andare alla ricerca delle risposte. Il terzo passo comprende la visualizzazione del problema: diagrammi e schemi potrebbero aiutarci a vedere le cose nel complesso e con più chiarezza. Il quarto passo consiste nel concentrarsi sulla causa principale del problema, e non sui suoi effetti collaterali: occuparsi di loro tamponerà temporaneamente la situazione, ma non la risolverà. Una volta capito il problema, facciamo una pausa: riposare il cervello dopo averlo messo a soqquadro ci permetterà di trovare la soluzione più efficace (e quella più semplice).
Incrementare il dialogo interno positivo
Allenare la nostra voce interiore a essere più gentile e permissiva potrebbe aiutare molto il rafforzamento dell’autostima. Mostriamo gratitudine a noi stessi (e a noi stesse) per quello che abbiamo, per quello che siamo e per ciò che abbiamo ottenuto: anche i successi più piccoli vanno riconosciuti, perché la crescita, anche se non è lineare, è sempre motivo d’orgoglio.
Riflettiamo sui nostri punti deboli e su quelli più forti: quando ci apriamo alla riflessione, ci apriamo anche al cambiamento. Assumere un atteggiamento positivo ci permetterà di raggiungerlo.
Ristrutturare lo stile attribuzionale
Lo stile di attribuzione è il modo in cui decidiamo di interpretare gli eventi che accadono (e che ci riguardano). In poche parole, è la spiegazione che diamo ai nostri successi e fallimenti. Più l’autostima è bassa, più tenderemo a collegare i nostri successi al caso, alla fortuna, a un agente esterno.
Ristrutturare il nostro stile attribuzionale potrebbe aiutarci ad avere una maggiore obiettività: le persone con un locus of control interno (quelle cioè che si prendono la responsabilità di ciò che gli accade) sono anche quelle con un’autostima più alta.
Migliorare l'autocontrollo
Che sia rabbia, gioia, felicità o tristezza, imparare a non farsi trascinare via dalle emozioni significa anche imparare a tenere sotto controllo le proprie reazioni. Quindi a riprendersi prima davanti a un insuccesso, a un problema, a un inciampo alla nostra autostima.
Ma aiuta anche a mantenere lucidità durante i momenti di stress, impedendoci di cadere in atteggiamenti distruttivi o autodistruttivi che potrebbero danneggiare la percezione che abbiamo di noi.
Persino la vita in società dipende da questa capacità: avere autocontrollo ci aiuta a convivere con le altre persone e a mantenere le nostre relazioni personali e lavorative.
Modificare gli standard cognitivi
Proporci degli obiettivi particolarmente difficili da raggiungere potrebbe toglierci motivazione e renderci persone frustrate e inconcludenti. Il rischio è quello di non sentirci mai all’altezza delle cose, di spingerci a confrontare la nostra vita con quella degli altri, di influenzare negativamente la nostra autopercezione.
Quello che potremmo fare è darci la possibilità di visualizzare traguardi abbastanza lontani da spronarci a fare meglio, ma abbastanza vicini da essere alla nostra portata. Si tratta di trovare l’equilibrio più adatto a noi: la nostra autostima ringrazierà.
Potenziare le abilità comunicative
Dare la nostra opinione, esprimere i nostri sentimenti e bisogni, rivolgerci alle altre persone senza timore o vergogna può rafforzare notevolmente l’autostima: ma non è sempre facile farlo. Si tratta di un’abilità da coltivare: ci sono molti esercizi per sviluppare e migliorare la comunicazione assertiva, cioè quel tipo di espressione che ci permette di interagire con le altre persone in maniera aperta, onesta e diretta. Essere in grado di farlo darà un boost alla nostra autostima, oltre che alle nostre relazioni.
Esercizi per lavorare sulla propria autostima
Esistono anche numerosi esercizi pratici per lavorare sulla propria autostima e cercare di migliorarla. Alcuni esempi sono:
- la tecnica dello specchio;
- il journaling;
- la cura di sé.
Voglio lavorare sulla mia autostima: a chi mi rivolgo?
Avere una buona autostima è fondamentale: tutti e tutte noi siamo persone valide, anche quando ci sentiamo dei “fallimenti”.
Per lavorare sulla nostra autostima esistono principalmente tre strade:
- Coaching: si tratta di un percorso di supporto utile a migliorare le nostre prestazioni e le competenze che abbiamo in un determinato campo, a fissare degli obiettivi e raggiungerli. Tagliare dei traguardi può aiutare ad accrescere l’autostima, a partire da aspettative reali e concrete. Se ti va, con Serenis puoi fare coaching online con uno psicoterapeuta qualificato.
- Assertività: chi ha una bassa autostima spesso fatica a esporre i propri sentimenti e bisogni. Imparare a farlo, insieme a una persona esperta, può aiutarti a riconoscere le tue necessità e a esprimerle con chiarezza e decisione.
- Psicoterapia: un percorso di terapia psicologica potrebbe aiutare chi ha dei problemi profondi di autostima a vedersi in maniera differente, a valutare con clemenza sé stesso/a e il proprio operato e a risolvere le difficoltà legate alla costante autosvalutazione.
Parla con un professionista e scopri come farla crescere.
- Centro medico autorizzato
- Solo psicoterapeuti (psicologi specializzati)
- Primo colloquio gratuito
Se vuoi provare a migliorare la tua autostima, puoi farlo con una persona esperta: i nostri terapeuti e le nostre terapeute offrono sedute di psicoterapia online, in videochiamata. Tutti e tutte condividono almeno una laurea e una specializzazione e, ovviamente, l’iscrizione all’albo: hanno in media 11 anni di esperienza.
La maggior parte di loro esercita anche in presenza, ma ha deciso di collaborare con noi per aiutarci ad “aprire” il mercato e a rendere la psicoterapia più accessibile. Se ti va di provarci, il primo colloquio con uno (o una) di loro è gratuito.
Fonti:
- Pasini, W. (2014). L'autostima. Edizioni Mondadori.
- Laghi, F., & Pallini, S. (2008). Self-esteem and personality’s characteristics in adolescence. Giornale Italiano Di Psicologia, 3(3), 679–700. https://doi.org/10.1421/27937