Xanax: caratteristiche e effetti collaterali

Scopriamo tutto sullo Xanax: che cos'è l'alprazolam, quali sono i dosaggi consigliati, come agisce sull'ansia, quali effetti collaterali può provocare e qual è la strategia più efficace per guarire dai disturbi d'ansia.

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Cos’è lo Xanax

Punti chiave

  • Cos'è lo Xanax: lo Xanax è un farmaco ansiolitico a base di alprazolam, appartenente alla classe delle benzodiazepine. Agisce sul sistema nervoso centrale, riducendo l'ansia e favorendo il rilassamento. È disponibile in compresse o gocce, con prescrizione medica.
  • Cosa tratta lo Xanax: lo Xanax è usato per il trattamento di disturbi d'ansia, attacchi di panico e stress acuto. Aiuta a controllare i sintomi come agitazione, tensione e paura immotivata. Non è una cura definitiva, ma allevia i sintomi temporaneamente.
  • Xanax e psicoterapia: lo Xanax può essere utile se affiancato alla psicoterapia per affrontare le cause profonde dell'ansia. La terapia aiuta a sviluppare strategie di gestione dello stress senza dipendere dai farmaci. L’uso prolungato di Xanax richiede attenzione per evitare dipendenza.

Cos'è lo Xanax?

Lo Xanax è uno psicofarmaco ansiolitico che appartiene alla classe delle benzodiazepine e viene usato per trattare disturbi d'ansia, attacchi di panico e stati di agitazione.

Composizione e formulazioni dello Xanax

Il principio attivo dello Xanax è l'alprazolam, una benzodiazepina che agisce rapidamente nell'organismo. Questo medicinale opera nel sistema nervoso centrale influenzando l'attività del GABA (acido gamma-aminobutirrico), una sostanza naturalmente presente nel cervello che aiuta a "frenare" l'attività nervosa quando diventa eccessiva.

Quando l'alprazolam entra in circolo, si lega a specifici recettori nel cervello (chiamati GABA-A) e ne potenzia l'effetto calmante. Questo meccanismo aiuta a ridurre l'iperattività cerebrale tipica degli stati ansiosi, creando un effetto tranquillizzante.

I risultati clinici sono una diminuzione dell'ansia, un rilassamento dei muscoli tesi, una maggiore facilità ad addormentarsi e, in alcuni casi specifici, una capacità di prevenire convulsioni.

Il farmaco è disponibile in diverse formulazioni. Esiste lo Xanax in compresse da 0,25 mg, 0,5 mg, 1 mg e 2 mg, ciascuna identificabile per forma e colore specifici. Esistono anche preparazioni a rilascio prolungato che mantengono l'effetto del farmaco più a lungo nel corso della giornata, utili per chi necessita di una protezione continuativa dai sintomi dell'ansia.

Il medico personalizza il dosaggio in base alla gravità dei sintomi, alla risposta individuale e alle caratteristiche del paziente.

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Xanax: a cosa serve e cosa cura

Generalmente, i medici prescrivono lo Xanax per affrontare disturbi legati all'ansia. Ecco le principali condizioni in cui questo farmaco risulta efficace:

  • Disturbo d'ansia generalizzata: è una condizione in cui la persona vive con preoccupazioni eccessive che compromettono la vita quotidiana. Lo Xanax riduce la tensione mentale e fisica tipica di questo stato di continua allerta.
  • Attacchi di panico: si tratta di episodi in cui la persona prova paura intensa e improvvisa, accompagnata da sintomi fisici come battito accelerato, tremore, sudorazione e difficoltà respiratorie. Lo Xanax interrompe rapidamente questi attacchi e, se preso regolarmente, può prevenirne la comparsa.
  • Agorafobia: è la paura di trovarsi in situazioni dalle quali sarebbe difficile allontanarsi in caso di attacco di panico, come luoghi affollati, trasporti pubblici o spazi aperti. Lo Xanax è particolarmente efficace in questi casi perché può prevenire gli attacchi di panico e interromperli rapidamente quando si verificano.
  • Ansia sociale: è il timore eccessivo del giudizio altrui in situazioni sociali. Lo Xanax aiuta a ridurre questo tipo di ansia, facilitando le interazioni sociali.
  • Insonnia legata all'ansia: è la difficoltà ad addormentarsi causata da pensieri ansiosi. Lo Xanax può facilitare il sonno grazie al suo effetto calmante.
  • Ansia associata a depressione: in alcuni casi, il medico può prescrivere Xanax come supporto temporaneo, sempre con attento monitoraggio per evitare interazioni con altri farmaci antidepressivi.

È importante ricordare che lo Xanax offre un sollievo temporaneo dai sintomi, ma non è una soluzione definitiva per i disturbi d'ansia. L'approccio ideale prevede l'integrazione del farmaco in un percorso terapeutico più ampio, che includa interventi psicologici mirati alle cause profonde dell’ansia.

Xanax a cosa serve e cosa cura

Chi può prescrivere lo Xanax?

Lo Xanax non è un farmaco da banco che si può acquistare liberamente in farmacia. Per ottenerlo è necessaria una prescrizione medica, poiché appartiene alla categoria dei medicinali soggetti a controllo speciale. Questa regolamentazione esiste per garantire che il farmaco sia utilizzato in modo appropriato e sicuro, evitando gli abusi e riducendo il rischio di effetti collaterali o dipendenza. In Italia, diversi professionisti sanitari possono prescrivere lo Xanax:

  • Il medico di medicina generale è spesso il primo punto di contatto per chi soffre di disturbi d'ansia. Può valutare i sintomi, prescrivere lo Xanax quando appropriato e seguire la risposta del paziente al trattamento nel tempo. Dato che conosce tutta la storia clinica del paziente, il medico di base può valutare possibili interazioni con altre condizioni mediche o farmaci.
  • Gli psichiatri sono medici con specializzazione in psichiatria che possiedono una competenza approfondita nella gestione farmacologica dell'ansia. Sono particolarmente indicati per trattare i casi più complessi, come quelli con sintomi severi o quando l'ansia si presenta insieme ad altre condizioni come la depressione.
  • neurologi possono prescrivere lo Xanax soprattutto quando l'ansia si presenta insieme a disturbi neurologici o quando è necessario distinguere tra sintomi neurologici e manifestazioni d'ansia.
  • Anche altri specialisti possono prescrivere lo Xanax in contesti specifici, come i cardiologi (quando l'ansia si manifesta con sintomi cardiaci) o gli specialisti in medicina d’urgenza (in caso di attacchi di panico acuti).

La prescrizione avviene tramite una ricetta medica ripetibile, valida per 30 giorni, che può essere utilizzata fino a tre volte nel periodo della sua validità. Prima di prescrivere lo Xanax, il medico valuta attentamente diversi fattori:

  • La gravità dei sintomi d'ansia
  • La presenza di altre condizioni mediche
  • L'uso di altri farmaci che potrebbero interagire con lo Xanax
  • La storia personale o familiare di abuso di sostanze
  • L'età e le condizioni generali di salute del paziente

La prescrizione dello Xanax deve sempre essere accompagnata da un piano terapeutico chiaro, che includa indicazioni precise su dosaggio, durata del trattamento e strategie per la riduzione graduale del farmaco al momento di interrompere l’assunzione.

Chi può prescrivere lo Xanax

Qual è la dose massima di Xanax?

Il dosaggio dello Xanax è un aspetto delicato del trattamento e deve essere personalizzato per ogni paziente. I medici iniziano con la dose più bassa possibile che risulti efficace e poi, se necessario, la aumentano gradualmente fino a raggiungere l'effetto terapeutico desiderato.

Per gli adulti che soffrono di disturbi d'ansia, il dosaggio iniziale tipico è di 0,25-0,5 mg tre volte al giorno. Questo approccio graduale permette al corpo di adattarsi al farmaco e riduce il rischio di effetti collaterali. Nel trattamento degli attacchi di panico, il medico potrebbe iniziare con un dosaggio leggermente più alto, generalmente 0,5 mg tre volte al giorno.

Con il passare del tempo, il medico può decidere di aumentare il dosaggio in base alla risposta del paziente. Secondo le linee guida cliniche, la dose massima giornaliera raccomandata di Xanax per gli adulti è di 4 mg, suddivisa in più somministrazioni nell'arco della giornata. Questo limite rappresenta la dose massima per pazienti che presentano sintomi severi, e molte persone ottengono un adeguato controllo dei sintomi con dosaggi significativamente inferiori.

Per le persone anziane o i pazienti con problemi epatici o renali, i dosaggi raccomandati sono più bassi. Gli anziani spesso iniziano con 0,25 mg due volte al giorno, poiché il loro organismo tende a metabolizzare il farmaco più lentamente, aumentando il rischio di accumulo e di effetti collaterali.

È assolutamente fondamentale non modificare mai autonomamente il dosaggio dello Xanax. Sia l'aumento che la diminuzione della dose dovrebbero avvenire esclusivamente sotto la supervisione del medico. Un incremento non autorizzato può aumentare il rischio di effetti collaterali e dipendenza, mentre una riduzione improvvisa può provocare sintomi da astinenza che possono essere molto spiacevoli e potenzialmente pericolosi.

Il medico programmerà controlli regolari durante il trattamento per valutare l'efficacia del dosaggio prescritto e la presenza di eventuali effetti collaterali, apportando gli aggiustamenti necessari per ottimizzare il rapporto rischio-beneficio della terapia.

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Quant’è l’emivita dello Xanax

L'emivita è un concetto importante per comprendere come un farmaco agisce nel nostro corpo. In termini semplici, l'emivita rappresenta il tempo necessario affinché la concentrazione di un farmaco nel sangue si riduca della metà. Questo parametro aiuta i medici a determinare con quale frequenza il farmaco deve essere somministrato e quanto tempo impiega per essere eliminato completamente dall'organismo.

Nel caso dell'alprazolam, il principio attivo dello Xanax, l'emivita è relativamente breve rispetto ad altre benzodiazepine. Negli adulti sani, l'emivita media dell'alprazolam varia tra le 11 e le 15 ore.

Questa caratteristica ha importanti implicazioni cliniche. Da un lato, l'azione dello Xanax inizia rapidamente, spesso entro 30-60 minuti dall’assunzione. Per la sua capacità di alleviare velocemente i sintomi acuti dell'ansia, risulta estremamente utile per gestire le crisi ansiose o gli attacchi di panico.

Dall'altro lato, la sua breve emivita comporta un'eliminazione più rapida dal corpo rispetto ad altre benzodiazepine, richiedendo dunque somministrazioni più frequenti per mantenere un effetto terapeutico costante.

È importante notare che l'emivita può variare significativamente da persona a persona in base a diversi fattori:

  • Età: negli anziani, l'emivita tende ad allungarsi, raggiungendo anche le 16-20 ore, a causa del rallentamento dei processi metabolici legati all'invecchiamento.
  • Funzionalità epatica: poiché lo Xanax viene metabolizzato principalmente nel fegato, le persone con problemi epatici possono avere un'emivita prolungata.
  • Interazioni farmacologiche: alcuni farmaci possono interferire con il metabolismo dell'alprazolam, allungandone o accorciandone l'emivita.

L'emivita è importante anche quando si interrompe il farmaco. Poiché lo Xanax viene eliminato rapidamente dall'organismo, i sintomi da astinenza possono comparire più velocemente rispetto ad altre benzodiazepine che restano nel corpo più a lungo. Per questo motivo, il medico dovrà pianificare con particolare attenzione la riduzione graduale del farmaco, tenendo conto di questa sua caratteristica.

Effetti collaterali dello Xanax

Come tutti i farmaci, anche lo Xanax può provocare effetti collaterali, che cambiano da persona a persona. Alcuni pazienti non avvertono alcun disturbo, mentre altri possono manifestare effetti lievi e passeggeri. Per questo è importante conoscere in anticipo questi possibili effetti indesiderati, in modo da riconoscerli subito e consultare il medico se necessario.

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Sonnolenza e sedazione

Gli effetti collaterali più comuni dello Xanax sono la sonnolenza e la sedazione. Questi derivano dall'azione del farmaco sul sistema nervoso centrale e sono generalmente più evidenti all'inizio del trattamento o dopo aver aumentato la dose. Con il tempo, molte persone vedono diminuire la sonnolenza man mano che il corpo si adatta al medicinale.

Per questo motivo, è fondamentale evitare attività che richiedono attenzione e riflessi veloci, come guidare o usare macchinari, soprattutto nelle fasi iniziali della terapia. La prudenza è essenziale per prevenire incidenti.

Problemi di memoria e concentrazione

Un altro effetto comune dello Xanax riguarda la memoria e la concentrazione. Alcune persone possono avere difficoltà a ricordare avvenimenti recenti o a mantenere l'attenzione su compiti impegnativi. Generalmente, questi disturbi migliorano con il proseguire della terapia. È comunque importante prestare attenzione: se questi effetti persistono o ostacolano significativamente le attività quotidiane, bisogna parlarne con il proprio medico, che potrà valutare la situazione e, se necessario, adeguare il trattamento.

Effetti fisici

Lo Xanax può provocare alcuni sintomi fisici come vertigini, mal di testa, vista annebbiata, difficoltà di movimento, debolezza muscolare e, talvolta, disturbi digestivi come nausea o stitichezza. Nella maggior parte dei casi, questi effetti sono temporanei e tendono a risolversi spontaneamente o con modifiche della dose sotto controllo medico.

Cambiamenti dell'umore

Lo Xanax può talvolta influenzare l'umore, causando irritabilità, tristezza o rapidi cambi emotivi. In casi molto rari, può verificarsi un fenomeno curioso chiamato "effetto paradosso", in cui il farmaco provoca invece ansia o agitazione, l'opposto di quanto ci si aspetterebbe. Se si manifestano questi sintomi, è meglio parlarne subito con il proprio medico. Il professionista potrà valutare la situazione e, se necessario, modificare la terapia.

Effetti collaterali gravi

In casi molto rari, possono comparire sintomi che richiedono assistenza medica immediata:

  • Reazioni allergiche come eruzioni cutanee, prurito, gonfiore del viso o della gola, difficoltà a respirare
  • Confusione mentale molto intensa
  • Comportamenti o pensieri insoliti

Questi segnali non vanno mai sottovalutati e richiedono un intervento medico urgente.

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Rischi dell'uso prolungato dello Xanax

L'assunzione di Xanax per lunghi periodi presenta rischi significativi. Per questo motivo, il farmaco viene generalmente prescritto solo per brevi trattamenti. È fondamentale comprendere questi rischi prima di iniziare la terapia.

Tolleranza

Con l'uso prolungato, il corpo si abitua al farmaco. Questo significa che con il tempo, la stessa dose di Xanax diventa meno efficace rispetto all'inizio. La persona potrebbe quindi avvertire la necessità di assumere dosi maggiori per ottenere lo stesso effetto iniziale. Questa risposta del corpo è un segnale importante che indica l'adattamento al medicinale. Per questo motivo, è cruciale seguire sempre le indicazioni del medico e non modificare autonomamente il dosaggio.

Dipendenza fisica

L'uso regolare di Xanax può portare a una dipendenza fisica, anche quando viene assunto seguendo correttamente le indicazioni mediche. Il corpo si abitua talmente al farmaco che inizia a "pretenderne" la presenza, reagendo negativamente quando non lo riceve. Interrompere bruscamente il trattamento può scatenare sintomi di astinenza che vanno dall'ansia intensa all'insonnia, con possibili tremori, irritabilità, nausea e palpitazioni. Nei casi più gravi, possono verificarsi persino convulsioni.

Dipendenza psicologica

Oltre alla dipendenza fisica, può svilupparsi anche una dipendenza psicologica. In questo caso, la persona inizia a credere di non riuscire ad affrontare situazioni stressanti senza il farmaco. Questa forma di dipendenza può rivelarsi altrettanto complessa e richiedere un supporto specifico per essere superata.

A causa dei rischi di dipendenza, l'interruzione del trattamento con Xanax deve sempre avvenire in modo graduale, riducendo la dose poco a poco nell'arco di settimane o addirittura mesi, secondo un piano di riduzione stabilito dal medico. Questo approccio graduale permette al corpo di adattarsi progressivamente alla diminuzione del farmaco, minimizzando i sintomi da astinenza.

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Xanax e altri farmaci: attenzione alle interazioni

Lo Xanax può interagire con diversi altri farmaci, a volte in modo pericoloso. Per questo è fondamentale informare il medico su tutte le medicine che si stanno prendendo, incluse quelle senza ricetta, gli integratori e i prodotti naturali. Ecco alcuni esempi:

  • Alcol: bere alcolici mentre si prende Xanax può aumentare la sonnolenza e rallentare la respirazione. È una combinazione da evitare assolutamente.
  • Oppioidi (antidolorifici potenti): prendere Xanax insieme a farmaci come la codeina o la morfina aumenta il rischio di addormentarsi troppo, avere difficoltà a respirare e, in casi gravi, andare in coma. È necessario un controllo medico stretto.
  • Antidepressivi: alcuni antidepressivi possono influenzare il modo in cui il corpo elabora lo Xanax, aumentando i suoi effetti collaterali. Il medico potrebbe dover aggiustare la dose.
  • Farmaci antimicotici azolici: alcuni farmaci per curare le infezioni da funghi possono aumentare la quantità di Xanax nel sangue, aumentando il rischio di effetti indesiderati.
  • Metadone: questo farmaco utilizzato nel trattamento della dipendenza da oppioidi può interagire con lo Xanax, aumentando gli effetti sedativi di entrambi. La combinazione col metadone richiede un attento monitoraggio medico e spesso un aggiustamento del dosaggio di uno o entrambi i farmaci.

È opportuno non iniziare, interrompere o cambiare la dose di nessun farmaco senza prima aver consultato il medico.

Si può usare lo Xanax in gravidanza?

L'assunzione di Xanax durante la gravidanza richiede particolare attenzione e cautela. Secondo le classificazioni del rischio in gravidanza, l'alprazolam (principio attivo dello Xanax) appartiene alla categoria D, il che significa che esistono evidenze di rischio per il feto umano, ma in determinate situazioni i benefici potrebbero giustificare tale rischio.

Gli studi hanno dimostrato che l'uso di benzodiazepine come lo Xanax durante il primo trimestre di gravidanza può essere associato a un lieve aumento del rischio di malformazioni congenite, in particolare difetti del palato. Tuttavia, il rischio assoluto rimane relativamente basso.

I rischi dello Xanax nell’ultimo trimestre

È più preoccupante l'uso dello Xanax negli ultimi mesi di gravidanza, che può causare una serie di problemi nel neonato:

  • La "sindrome del neonato flaccido" è una condizione in cui il bambino nasce con tono muscolare ridotto, difficoltà respiratorie, letargia e problemi di alimentazione. Questi sintomi sono dovuti al passaggio del farmaco attraverso la placenta e alla sua persistenza nel sistema del neonato dopo la nascita.
  • I neonati esposti allo Xanax nelle ultime fasi della gravidanza possono anche sviluppare sintomi da astinenza dopo la nascita, manifestando irritabilità, pianto eccessivo, tremori e, in casi severi, convulsioni. Questi sintomi possono comparire diversi giorni dopo il parto e persistere per settimane.

L’importanza della valutazione medica

È importante sottolineare che anche l'ansia grave non trattata durante la gravidanza può avere conseguenze negative sia per la madre che per il feto, aumentando il rischio di parto prematuro, basso peso alla nascita e complicazioni ostetriche. Per questo motivo, la decisione di continuare, iniziare o interrompere il trattamento con Xanax durante la gravidanza deve essere presa caso per caso, dopo un'attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio.

Il medico potrebbe considerare alternative più sicure come tecniche di rilassamento, psicoterapia o, se necessario, farmaci con un profilo di rischio più favorevole. Se una donna in terapia con Xanax scopre di essere incinta, non dovrebbe mai interrompere bruscamente il farmaco senza consultare il medico, poiché una sospensione improvvisa potrebbe causare sintomi da astinenza potenzialmente dannosi sia per la madre che per il feto.

Xanax e allattamento

Lo Xanax passa anche nel latte materno, quindi l'allattamento durante la terapia richiede anch'esso una valutazione attenta. I neonati hanno una capacità limitata di metabolizzare il farmaco, e l'esposizione attraverso il latte materno potrebbe causare sedazione, difficoltà di alimentazione e potenzialmente influire sullo sviluppo neurologico.

È quindi fondamentale che le donne in età fertile che assumono Xanax utilizzino metodi contraccettivi efficaci e informino immediatamente il medico in caso di gravidanza pianificata o sospetta. La gestione dell'ansia durante la gravidanza dovrebbe idealmente privilegiare approcci non farmacologici, ma quando necessario, la scelta del trattamento farmacologico deve essere guidata da un'attenta analisi individualizzata dei rischi e dei benefici.

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Xanax e psicoterapia per guarire dai disturbi d’ansia

Numerosi studi clinici confermano che l'approccio più efficace per trattare i disturbi d'ansia integra la terapia farmacologica con la psicoterapia. In questa combinazione strategica, lo Xanax fornisce un rapido sollievo dai sintomi acuti, facilitando la partecipazione attiva alle sedute terapeutiche. La psicoterapia, invece, affronta le cause profonde dell'ansia e aiuta a gestirla nel tempo; permette quindi di ridurre la dipendenza dal farmaco e limitare i rischi di effetti collaterali prolungati.

Xanax e psicoterapia per guarire dai disturbi d’ansia

Lo Xanax e la terapia cognitivo-comportamentale

Tra le forme di psicoterapia più efficaci per i disturbi d'ansia, la terapia cognitivo-comportamentale (TCC) occupa un ruolo di primo piano. Questa terapia aiuta a identificare e modificare i pensieri disfunzionali che alimentano l’ansia, e insegna tecniche pratiche per gestire i sintomi ansiosi. La TCC si concentra sul presente e sul futuro piuttosto che sulle esperienze passate, insegnando strategie concrete per affrontare situazioni ansiogene.

Altre forme di terapia

Altre terapie efficaci per combattere l’ansia sono: la terapia di esposizione (che aiuta a confrontarsi gradualmente con le situazioni temute in un contesto sicuro), la mindfulness (che insegna a mantenere l'attenzione sul momento presente senza giudizio), e le tecniche di rilassamento come la respirazione profonda o il rilassamento muscolare progressivo.

La psicoterapia online

La recente diffusione della telemedicina ha reso la psicoterapia più accessibile, permettendo di seguire percorsi terapeutici direttamente da casa. Questa modalità è spesso preferita da chi soffre di disturbi d'ansia, perché riduce le barriere che potrebbero ostacolare l'accesso alle cure.

Xanax e psicoterapia: un percorso coerente e graduale

È fondamentale che il percorso di psicoterapia sia coordinato con il medico prescrittore dello Xanax. Questa collaborazione garantisce un trattamento coerente e permette di monitorare i progressi del paziente da entrambe le prospettive.

Man mano che la persona acquisisce strumenti psicologici per gestire l'ansia, il medico può valutare la possibilità di ridurre gradualmente il dosaggio del farmaco fino a una eventuale sospensione, quando appropriato.

L'obiettivo finale di questo percorso integrato è sviluppare una capacità autonoma di gestione dell'ansia che persista anche dopo la conclusione del trattamento farmacologico. I pazienti che completano con successo questo tipo di percorso spesso riportano non solo una riduzione dei sintomi, ma anche un miglioramento complessivo della qualità della vita e una maggiore fiducia nelle proprie capacità di affrontare le situazioni stressanti.

Lo Xanax e la psicoterapia online su Serenis

Serenis è un servizio specializzato che mette in contatto diretto persone che assumono Xanax o soffrono di disturbi d'ansia con psicologi e psicoterapeuti qualificati. Se stai assumendo Xanax, la nostra piattaforma ti offre la possibilità di integrare il trattamento farmacologico con un supporto psicologico mirato, tutto comodamente da casa tua. Bastano pochi passaggi per iniziare: completa un breve questionario e Serenis ti abbinerà al professionista più adatto al tuo caso. Puoi conoscere il tuo terapeuta con un primo colloquio gratuito, senza impegno, e decidere se è la persona giusta per accompagnarti nel percorso di guarigione dall'ansia.

Fonti

  • Buesing, S. (2024, January 3). Xanax withdrawal symptoms, timeline & detox treatment. American Addiction Centers. https://americanaddictioncenters.org/withdrawal-timelines-treatments/xanax
  • Alprazolam (oral route). (2025, February 1). Mayo Clinic. https://www.mayoclinic.org/drugs-supplements/alprazolam-oral-route/description/drg-20061040
  • Alprazolam: MedlinePlus drug information. (n.d.). https://medlineplus.gov/druginfo/meds/a684001.html
  • Ahn-Horst, R. Y., & Turner, E. H. (2023). Unpublished trials of alprazolam XR and their influence on its apparent efficacy for panic disorder. Psychological Medicine54(5), 1026–1033. https://doi.org/10.1017/s0033291723002830
  • AIFA - Ricerca farmaco. (n.d.). https://medicinali.aifa.gov.it/it/#/it/dettaglio/0000051521
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Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
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