Violenza psicologica in famiglia: come capire se stai subendo violenza domestica

La violenza psicologica in famiglia può avere gravi ripercussioni sia sul partner che sui figli.

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Violenza psicologica in famiglia

Meno evidente, più sottile ma comunque pericolosa: parliamo della violenza psicologica in famiglia, un fenomeno urgente di violenza domestica e che purtroppo non sembra placarsi. Subirla può portare a varie conseguenze e problemi familiari, non di certo piacevoli, e che spesso necessitano dell'aiuto di esperti. Questa violenza può manifestarsi in diverse fasi del ciclo di vita familiare, e ci sono anche situazioni in cui purtroppo non riusciamo a capire che ne siamo vittime, poiché ci accompagna fin dall'infanzia. Il termine "violenza domestica" si riferisce a comportamenti abusivi, anche di natura psicologici, che avvengono all'interno di un contesto familiare o domestico.

Che cos'è la violenza psicologica

Per capire se stai subendo violenza psicologica il primo passo da fare è comprenderne il significato. Si tratta di un insieme di atti, parole, sevizie morali, minacce e intimidazioni nei tuoi confronti. Atteggiamenti che vengono messi in atto per opprimerti e per obbligarti a fare qualcosa contro la tua volontà. Se sei cresciuto all'interno di una famiglia disfunzionale, sai che questa forma di genitorialità è altamente tossica.

La violenza psicologica non utilizza la forza fisica, ma prevede che alcuni comportamenti dell'altro ti pongano in un una condizione di subordinazione attraverso la manipolazione.

Definizione violenza psicologica

Differenze fra violenza fisica e psicologica

Entrambe sono due tipi di violenza, sbagliati e punibili dalla legge, ma ciò non toglie che tra le due tipologie ci siano delle differenze. Nella maggior parte dei casi, colui che fa ricorso alla violenza psicologica in famiglia utilizza le parole che diventano la sua arma principale. In questo senso, uno dei problemi principali è che essendo perlopiù frasi e termini, chi fa violenza psicologica ritiene di essere innocente, o comunque di non essere ai livelli di chi mette le mani addosso.

La violenza fisica lascia invece, in molte situazioni, danni visibili sul corpo.

Cosa si intende con violenza domestica o familiare e come riconoscerla?

La violenza domestica può manifestarsi in molte forme, tra cui la violenza psicologica. La violenza domestica comprende atti di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica all'interno del nucleo familiare o tra coniugi o partner attuali o precedenti, indipendentemente dalla convivenza. La Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa definisce la violenza contro le donne, inclusa quella domestica, come una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione di genere, che può causare danni fisici, sessuali, psicologici o economici.

Profilo di chi fa violenza psicologica

In un articolo dell'Ordine degli Psicologi dell'Emilia-Romagna si può leggere che chi fa violenza psicologica vuole sottomettere mentalmente l'altro.

Si parte con battute svilenti, con un atteggiamento passivo-aggressivo fondato sul ricatto. Poi arriva la privazione della privacy, dell’autonomia e della libertà di pensiero e di azione. Tutte condizioni, quindi, che disorientano la vittima di violenza psicologica. Non mancano i silenzi, sguardi di disprezzo che poi si trasformano in offese, minacce, umiliazioni e provocazioni. Questi atteggiamenti che si ripetono dall'infanzia, possono distruggere i figli adulti.

In molte circostanze coloro che commettono questo tipo di violenza sono persone affette da un preciso disturbo di personalità: quello narcisistico che si riversa anche sui figli, traumatizzati dagli abusi inflitti da genitori narcisisti.

Infine, la violenza maschile contro le donne o partner non è un problema occasionale, ma un fenomeno radicato nella disuguaglianza di potere tra i generi. Questo problema attraversa tutte le geografie, le condizioni socioeconomiche e le religioni. Le statistiche sono preoccupanti: l'Organizzazione Mondiale della Sanità riporta che il 35% delle donne a livello globale subisce violenza fisica e/o sessuale. In Italia, questa percentuale è del 31,5%.

Tipi di violenza psicologica in famiglia

Fino ad ora abbiamo parlato di violenza psicologica al singolare, ma la verità è che ne esistono di più tipi diversi. Nel corso degli anni sono state fatte diverse classificazioni che possono essere raggruppate in sei forme principali.

Violenza psicologica tipologie

1. Umiliazione

L'altro usa parole precise che hanno lo scopo di fratturare l’identità della persona a cui sono rivolte: diventiamo una valvola di sfogo su cui il narcisista riversa la propria rabbia, tanto che ci convinciamo di non poter essere degne di essere amate, anche perché spesso le umiliazioni sono a contenuti sessuali.

2. Critica

Non sono da meno le critiche che spaziano da commenti negativi sull’abbigliamento a insulti veri e propri. Anche in questo caso l'obiettivo è sminuire, farci sentire piccole e insignificanti.

3. Controllo

Un'altra forma di violenza psicologica è il controllo su tutto quello che facciamo: spostamenti e pretesa di una risposta immediata a chiamate o messaggi, social network, email e così via. Al contempo, ci vogliono "insegnare a vivere", dicendoci come ci dobbiamo vestire, cosa mangiare e simili. Non manca di certo la gelosia patologica.

4. Accuse

Sono persone che cercano di attribuire alla vittima la causa della loro rabbia e del loro comportamento. Chi subisce questo tipo di violenza si sente destabilizzato perché vengono negati fatti realmente accaduti, tanto che arriva a dubitare di se stessa e credere di essere pazza.

5. Negazione

La negazione è quella tipologia di violenza psicologica in cui tali attacchi non vengono mai ammessi ma anzi, è la vittima ad essere accusata di aver reagito in modo eccessivo, sentendosi dire di prendere tutto troppo sul serio o di non avere senso dell’umorismo.

6. Isolamento emotivo

La sesta e ultima tipologia di violenza psicologica è l'isolamento emotivo: la comunicazione tra vittima e carnefice si interrompe e vengono ignorati tutti i tentativi di dialogo. Regna la totale indifferenza nei confronti della sofferenza e del bisogno. Infine si guarda anche all'esterno, screditando la vittima agli occhi delle persone che le sono vicine o facendo appello a una sua instabilità psicologica.

Esempi di violenza psicologica

Per capire ancora meglio se puoi essere vittima di violenza psicologica facciamo degli esempi specifici. Le manifestazioni sono molteplici: offese, accuse, minacce, insulti, limitazione della libertà, proibizioni, esclusione dalle decisioni importanti e mancata assistenza in caso di malattia o bisogno. Comportamenti che possono variare di frequenza e di intensità, ma quel che è certo è che la violenza psicologica si sviluppa nel tempo in un crescendo di gravità, si parla infatti di spirale della violenza: può seguire un andamento ciclico, dove alle aggressioni si alternano momenti di calma.

Come capire se stai subendo violenze psicologiche

Per capire se stai subendo violenze psicologiche ci sono precise spie e indicatori di violenza. La prima è che sei convinta di meritare quanto ti viene detto o fatto. Il motivo è molto semplice: questa violenza ti porta ad essere sempre più fragile fino a toglierti del tutto autostima e sicurezza.

In secondo luogo vieni ridicolizza, sminuita e sei costantemente sotto critica per il tuo aspetto fisico, il modo di vestire, di parlare, di camminare. “Sei una stupida! Una fallita!” sono parole che ti capita di sentirti dire e tutta la tua vita - amicizie e affetti compresi - sono sotto il controllo di chi commette violenza psicologica.

Un altro segnale è il grado di gelosia, che porta il partner a fare più di dieci chiamate in cui ti viene chiesto dove ti trovi e come sei vestita e truccata, insieme ad accuse di tradimento.

Conseguenze della violenza psicologica domestica

La violenza psicologica in famiglia o violenza domestica, porta a provare angoscia, paura e impotenza, a tal punto che l'abusante continua senza sosta con i suoi atteggiamenti disfunzionali che si perpetuano non solo sulla partner, ma anche nel rapporto genitori figli.

Le vittime di violenza domestica, soprattutto quando sono madri, sperimentano senso di inferiorità tanto da sentirsi senza via d’uscita, calpestate nella propria identità, dignità e valore personale. Tutte situazioni che fanno emergere ansia, senso di colpa e vergogna che possono trasformarsi anche in patologie complesse, come il disturbo depressivo maggiore, disturbi del sonno, e disturbo da stress post-traumatico.

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Conseguenze della violenza psicologica sui figli

Anche i figli delle vittime possono subire gravi conseguenze, anche se non sono direttamente coinvolti nei comportamenti abusivi. La violenza assistita può causare problemi psicologici, difficoltà relazionali, basso rendimento scolastico e comportamenti a rischio. Il ciclo della violenza può perpetuarsi, con i bambini esposti alla violenza domestica che possono essere a rischio maggiore di perpetuare o subire abusi in futuro.

Le ripercussioni sono particolarmente gravi per i bambini che assistono alla violenza, provocando traumi emotivi, cognitivi e relazionali, con il rischio di perpetuare la violenza nelle generazioni future, se non supportati da uno psicologo infantile in grado di gestire il trauma psicologico.

Figli e violenza psicologica

Conseguenze sull'autostima della vittima

Altre conseguenze della violenza psicologica in famiglia riguardano la propria autostima perché ci sentiamo come se stessimo sempre commettendo qualcosa di sbagliato o come se ci fosse qualcosa di profondamente malato nella nostra persona. Questo costante attacco all’autostima rende ancor più difficile mettere in discussione la relazione e chiedere aiuto agli altri.

Come reagire alla violenza psicologica domestica

In un articolo dell'Osservatorio sulla Violenza si legge che possono essere utili, al fine di preservare la propria incolumità fisica e psicologica, le seguenti tecniche:

  • cercare di stabilire un rapporto verbale con l’aggressore;
  • attaccare l’aggressore con aggressività fisica moderata (calci, pugni);
  • calmare la rabbia dell’aggressore coinvolgendolo in una conversazione e rendendosi credibili ai suoi occhi.

Tuttavia, non è detto che queste tecniche possano funzionare, per questo motivo il consiglio più importante è chiedere aiuto ai diversi Centri Anti Violenza chiamando il 1522, il numero antiviolenza e stalking attivo 24 ore su 24.

In caso di maltrattamento sui minori, è possibile ricorrere alle reti di supporto o all'affido familiare temporaneo.

Prevenire la violenza in famiglia

Per affrontare la violenza domestica è necessario rivedere criticamente i modelli sociali e culturali profondamente radicati. È fondamentale promuovere l'empowerment delle donne per modificare le relazioni di potere diseguali tra i generi. Inoltre, bisogna attuare interventi di sensibilizzazione, educazione al rispetto fin dalla prima infanzia, formazione adeguata per il personale e politiche che garantiscano pari opportunità.

Bibliografia

  • Ordine degli Psicologi dell'Emilia-Romagna, Violenza Psicologica.
  • Osservatorio sulla Violenza, La violenza psicologica sulle donne.
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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