Violenza psicologica: come riconoscerla e come difendersi

La violenza psicologica è una forma subdola e devastante di abuso che colpisce la mente e l'autostima della vittima. Vediamo come riconoscerla per difendersi.

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Violenza psicologica

La violenza psicologica è una forma subdola e devastante di abuso che colpisce la mente e l'autostima della vittima, spesso lasciando segni profondi e invisibili. 

Si manifesta attraverso manipolazione, umiliazione, controllo e isolamento, minando la capacità della persona di sentirsi sicura e autonoma. 

In questo articolo analizzeremo cos'è la violenza psicologica, i suoi effetti a lungo termine e come riconoscerla per riuscire a proteggersi.

Che cos'è la violenza psicologica

L’antropologa Francoise Heritier ha definito violenza “ogni costrizione di natura fisica, o psichica, che porti con sé il terrore, la fuga, la disgrazia, la sofferenza o la morte di un essere animato; o ancora qualunque atto intrusivo che ha come effetto volontario o involontario l’espropriazione dell’altro, il danno, o la distruzione di oggetti inanimati”.

La violenza psicologica, nello specifico, è un insieme di minacce e intimidazioni che vengono utilizzate come strumento di costrizione e oppressione per obbligare gli altri ad agire contro la propria volontà, ponendoli in una condizione di subordinazione.

Cos'è la violenza psicologica

Esempi di violenza psicologica

Per capire ancora meglio se puoi essere vittima di violenza psicologica facciamo degli esempi specifici. Le manifestazioni sono molteplici: offese, accuse, minacce, insulti, limitazione della libertà, proibizioni, esclusione dalle decisioni importanti e mancata assistenza in caso di malattia o bisogno.

Comportamenti che possono variare di frequenza e di intensità, ma quel che è certo è che la violenza psicologica si sviluppa nel tempo in un crescendo di gravità: può seguire un andamento ciclico, dove alle aggressioni si alternano momenti di calma.

Differenze fra violenza fisica e psicologica

La violenza psicologica quindi non utilizza la forza fisica.

Entrambe sono due tipi di violenza, sbagliati e punibili dalla legge, ma ciò non toglie che tra le due tipologie ci siano delle differenze.

Nella maggior parte dei casi, colui che fa ricorso alla violenza psicologica utilizza le parole come arma principale. In questo senso, uno dei problemi principali è che essendo perlopiù frasi e termini, chi fa violenza psicologica ritiene di essere innocente, o comunque di non essere ai livelli di chi mette le mani addosso.

La violenza fisica lascia invece, in molte situazioni, danni visibili sul corpo.

Lo schema della violenza psicologica di Albert Biderman

Il ricercatore Albert D. Biderman ha realizzato quello che viene chiamato "Biderman's Chart of Coercion"  intervistando soldati americani sopravvissuti ai campi di concentramento cinesi durante la Guerra di Corea.

Con questo schema ha individuato 7 metodi di coercizione, che sono:

  1. l’isolamento;
  2. il controllo e la manipolazione della persona e della sua percezione;
  3. l’esaurimento, che indebolisce la capacità di resistere sia fisica che mentale, sottoponendo la vittima ad uno stress cronico insopportabile nel lungo periodo;
  4. le minacce; 
  5. le ricompense occasionali, per fare una spinta motivazionale;
  6. le dimostrazioni di onnipotenza e omniscenza, dimostrando l’inutilità di tentare di resistere alla violenza;
  7. la degradazione;
  8. le richieste assurde e contraddittorie.

Tipi di violenza psicologica

Fino ad ora abbiamo parlato di violenza psicologica al singolare, ma la verità è che ne esistono di più tipi diversi. Nel corso degli anni sono state fatte diverse classificazioni ma è comune individuare sei tipologie di violenza psicologica.

Umiliazione

L'altro usa parole precise che hanno lo scopo di fratturare l’identità della persona a cui sono rivolte: diventiamo una valvola di sfogo su cui il narcisista riversa la propria rabbia, tanto che ci convinciamo di non poter essere degne di essere amate, anche perché spesso le umiliazioni sono a contenuti sessuali.

Critica

Non sono da meno le critiche che spaziano da commenti negativi sull’abbigliamento a insulti veri e propri. Anche in questo caso l'obiettivo è sminuire, farci sentire piccole e insignificanti.

Controllo

Un'altra forma di violenza psicologica è il controllo su tutto quello che facciamo: spostamenti e pretesa di una risposta immediata a chiamate o messaggi, social network, email e così via. Al contempo, ci vogliono "insegnare a vivere", dicendoci come ci dobbiamo vestire, cosa mangiare e simili. Non manca di certo la gelosia patologica.

Accuse

Sono persone che cercano di attribuire alla vittima la causa della loro rabbia e del loro comportamento. Chi subisce questo tipo di violenza si sente destabilizzato perché vengono negati fatti realmente accaduti, tanto che arriva a dubitare di se stessa e credere di essere pazza.

Negazione

La negazione è quella tipologia di violenza psicologica in cui tali attacchi non vengono mai ammessi ma anzi, è la vittima ad essere accusata di aver reagito in modo eccessivo, sentendosi dire di prendere tutto troppo sul serio o di non avere senso dell’umorismo.

Isolamento emotivo

La sesta e ultima tipologia di violenza psicologica è l'isolamento emotivo: la comunicazione tra vittima e carnefice si interrompe e vengono ignorati tutti i tentativi di dialogo. Regna la totale indifferenza nei confronti della sofferenza e del bisogno. Infine si guarda anche all'esterno, screditando la vittima agli occhi delle persone che le sono vicine o facendo appello a una sua instabilità psicologica.

Profilo psicologico di chi fa violenza psicologica

In un articolo dell'Ordine degli Psicologi dell'Emilia-Romagna si può leggere che chi fa violenza psicologica vuole sottomettere mentalmente l'altro.

Si parte con battute svilenti, con un atteggiamento passivo-aggressivo fondato sul ricatto. Poi arriva la privazione della privacy, dell’autonomia e della libertà di pensiero e di azione. Tutte condizioni, quindi, che disorientano la vittima di violenza psicologica.

Non mancano i silenzi, sguardi di disprezzo che poi si trasformano in offese, minacce, umiliazioni e provocazioni.

In molte circostanze coloro che commettono questo tipo di violenza sono persone affette da un preciso disturbo di personalità: quello narcisistico.

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Come capire se stai subendo violenze psicologiche

Un articolo del Centro Medico Santagostino specifica che per capire se stai subendo violenze psicologiche ci sono precise spie. La prima è che sei convinta di meritare quanto ti viene detto o fatto. Il motivo è molto semplice: questa violenza ti porta ad essere sempre più fragile fino a toglierti del tutto autostima e sicurezza.

In secondo luogo vieni ridicolizza, sminuita e sei costantemente sotto critica per il tuo aspetto fisico, il modo di vestire, di parlare, di camminare. “Sei una stupida! Una fallita!” sono parole che ti capita di sentirti dire e tutta la tua vita - amicizie e affetti compresi - sono sotto il controllo di chi commette violenza psicologica.

Un altro segnale è il grado di gelosia, che porta il partner a fare più di dieci chiamate in cui ti viene chiesto dove ti trovi e come sei vestita e truccata, insieme ad accuse che lo stai tradendo.

Aspetti legali della violenza psicologica

La violenza psicologica e la manipolazione sono comportamenti gravi che spesso integrano reato.

In passato configurava uno specifico reato, il plagio, previsto dall’articolo 603 c.p., poi dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 96/81, a partire dalla quale in Italia ci si è trovati in presenza di un vuoto legislativo. 

Oggi la violenza psicologica potrebbe rientrare in altre fattispecie, in particolare:

  • quando la violenza psicologica è ripetuta e continua nel tempo, potrebbe sussistere il reato di maltrattamenti in famiglia, previsto dall’art. 572 c.p.;
  • quando una persona, con violenza o minaccia, obbliga un’altra a fare o tollerare od omettere qualcosa, violando la libertà personale e psichica, commette violenza privata, prevista dall’art. 610 c.p.;
  • quando si minaccia un fatto ingiusto (ad esempio “Ti ammazzo!”), sussiste il reato di minaccia ai sensi dell’art. 612 c.p.;
  • la violenza psicologica e la manipolazione possono anche integrare il reato di atti persecutori previsto dall’art. 612 bis c.p., che riguarda lo stalking.

Non sempre è facile dimostrare una violenza psicologica con prove valide. Per agire per vie legali può essere utile avere testimoni della violenza disposti a parlare ma anche resgistrazioni audio e video che dimostrino le violenze psicologiche subite.

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Conseguenze della violenza psicologica

La violenza psicologica porta a provare angoscia, paura e impotenza, a tal punto che l'abusante continua senza sosta con i suoi atteggiamenti.

Emerge quindi il senso di inferiorità della vittima, tanto da sentirsi senza via d’uscita, calpestati nella propria identità, dignità e valore personale. Tutte situazioni che fanno emergere ansia, senso di colpa e vergogna che possono trasformarsi anche in patologie complesse, come il disturbo depressivo maggiore, disturbi del sonno, e disturbo da stress post-traumatico.

Conseguenze sull'autostima della vittima

Altre conseguenze riguardano la propria autostima perché ci sentiamo come se stessimo sempre commettendo qualcosa di sbagliato o come se ci fosse qualcosa di profondamente malato nella nostra persona.

Questo costante attacco all’autostima rende ancor più difficile mettere in discussione la relazione e chiedere aiuto agli altri.

Come reagire alla violenza psicologica

Come reagire alla violenza psicologica

In un articolo dell'Osservatorio sulla Violenza si legge che possono essere utili, al fine di preservare la propria incolumità fisica e psicologica, le seguenti tecniche:

  • Cercare di stabilire un rapporto verbale con l’aggressore;
  • Aattaccare l’aggressore con aggressività fisica moderata (calci, pugni);
  • Calmare la rabbia dell’aggressore coinvolgendolo in una conversazione e rendendosi credibili ai suoi occhi.

Inoltre, per riuscire ad agire e, soprattutto, per trovare la forza di farlo può essere utile farsi affiancare da un professionista della salute mentale. Se lo desideri, puoi farlo online grazie a Serenis, un centro medico autorizzato con più di 1500 psicoterapeuti con anni di esperienza. 

Tuttavia, non è detto che queste tecniche possano funzionare, per questo motivo il consiglio più importante è chiedere aiuto ai diversi Centri Anti Violenza chiamando l'1522, il numero antiviolenza e stalking attivo 24 ore su 24.

 

Fonti:

  • Ordine degli Psicologi dell'Emilia-Romagna, Violenza Psicologica.
  • Osservatorio sulla Violenza, La violenza psicologica sulle donne.
  • Arenostofrancesca. (2024, June 3). DIRITTO PENALE Violenza psicologica e manipolazione integrano reato? Studio Legale Arenosto Milano.
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Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
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