Vergogna del proprio corpo: come affrontarla?

La vergogna del proprio corpo è uno stato d’animo comune a molti. Vediamo perché così tante persone sperimentano l'insoddisfazione corporea e quali sono le cause principali.

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vergogna del proprio corpo

Vergogna del proprio corpo

La vergogna del proprio corpo è uno stato d’animo strettamente legato all’immagine corporea intesa come l’insieme delle percezioni, pensieri e sentimenti nei confronti del proprio aspetto fisico. L’insoddisfazione corporea deriva da una valutazione negativa riguardante l'aspetto, le dimensioni, la forma o il peso del proprio corpo che si verifica quando le persone percepiscono una discrepanza tra il loro aspetto reale e quello ideale. Questo fenomeno psicologico può diventare un problema di salute fisica e mentale significativo che intacca la fiducia in sé stessi e ricade sulle relazioni interpersonali. Non accettare il proprio corpo in psicologia è correlato a condizioni patologiche come depressione, bassa autostima e comportamenti alimentari disordinati. Indipendentemente da fattori come l'età, il sesso o il contesto sociale l’insicurezza legata all'aspetto fisico può portare ad odiare il proprio corpo influenzando negativamente la qualità della vita. Spesso questa vergogna è alimentata da un dialogo interno critico e dall'idea che il proprio aspetto fisico non sia all’altezza degli standard di bellezza offerti dalla società. Queste sensazioni possono diventare particolarmente difficili da gestire in alcune situazioni come durante l'intimità sessuale arrivando a vergognarsi del proprio corpo a letto. Affrontare la vergogna del proprio corpo è un processo complesso che richiede introspezione, accettazione di sè e autocompassione.

Perché non si accetta il proprio corpo?

Ci sono molte ragioni per cui una persona potrebbe non accettare il proprio corpo. Vediamo le principali.

Le aspettative sociali

I media in generale e i social in particolare giocano un ruolo fondamentale nel promuovere un'immagine di bellezza irrealistica. Le immagini di corpi perfetti che vediamo ogni giorno possono farci sentire inadeguati e alimentare sentimenti di vergogna del proprio corpo. Questa pressione sociale si somma ai desideri e alle aspirazioni personali generando talvolta un complesso di inferiorità. Negli ultimi anni la centralità delle foto sui siti di social network è aumentata drasticamente tra gli adolescenti e i giovani adulti. La particolare attenzione rivolta all'auto-presentazione visiva potrebbe portare alla vergogna del proprio corpo influenzando l'autostima degli individui. Ad esempio la manipolazione delle foto per alterare l'aspetto del corpo potrebbe essere guidata dalla necessità di migliorare l'autostima e ridurre la vergogna del corpo tramite un'immagine corporea modificata digitalmente. Il desiderio di migliorare i selfie tramite programmi di editing prima di condividerle sui social network può essere intrapresa per ottenere feedback positivi e ricevere una maggiore accettazione sociale tramite commenti di supporto (Mascheroni et al., 2015; McLean et al., 2015).

Il confronto con gli altri

Le persone spesso tendono a confrontare il proprio aspetto con quello degli altri soprattutto in determinati contesti sociali come la spiaggia o la palestra dove il corpo è particolarmente esposto al giudizio degli altri. La paura di non essere all'altezza di questo confronto può portare a sentimenti di invidia, frustrazione, rabbia e insoddisfazione.

L'eccessiva autocritica

Un altro fattore che contribuisce alla non accettazione del proprio corpo è la rincorsa al perfezionismo che si traduce in un'eccessiva autocritica. Quando ci concentriamo esclusivamente sui nostri difetti e ignoriamo i nostri punti di forza rischiamo di sviluppare un'immagine corporea distorta e negativa. Questo atteggiamento può innescare un circolo vizioso di pensieri negativi che alimentano ulteriormente la vergogna del proprio corpo.

Uno studio scientifico pubblicato su Eating Behaviors ha indagato la correlazione che esiste tra autostima, vergogna del corpo e il rischio di sviluppare disturbi dell'alimentazione negli adolescenti. Questa ricerca era tesa ad indagare la correlazione tra disturbi alimentari negli adolescenti come anoressia nervosabulimiadisturbo da alimentazione incontrollata e le variabili psicologiche ad essi tipicamente associate come bassa autostima, perfezionismo, vergogna del proprio corpo, percezione delle cure genitoriali e atteggiamento protettivo. I risultati dell'indagine hanno dimostrato che la bassa autostima, le esperienze di vergogna e la percezione di un funzionamento familiare più scadente sono fattori fortemente associati all'obesità infantile e adolescenziale e possono rappresentare variabili chiave nello spiegare un rischio aumentato di patologia alimentare e una maggiore vulnerabilità alla psicopatologia alimentare negli adolescenti di età compresa tra 13 e 19 anni. In particolare la vergogna corporea è stata ritenuta un fattore significativo correlato al rischio di disturbi alimentari soprattutto negli adolescenti obesi rispetto a quelli normopeso. La prevalenza di episodi di sovralimentazione con perdita di controllo e l'uso di strategie per compensare l'aumento di peso è stata riscontrata essere del 31,5% tra i giovani obesi contro il 13,6% tra gli adolescenti normopeso (Iannaccone et al., 2016).

vergogna del proprio corpo

Come non vergognarsi del proprio corpo?

Imparare ad accettare il proprio corpo è fondamentale per mantenere il proprio equilibrio psicologico e per evitare di sviluppare disturbi alimentari. Questi infatti si manifestano attraverso sintomi correlati alle preoccupazioni sulla forma del corpo, sul peso e sul consumo di cibo che si possono tradurre in comportamenti alimentari disfunzionali e patologici come alimentazione restrittiva, abbuffate e condotte di eliminazione. 

Secondo gli studi più recenti la costante attenzione rivolta all'assunzione delle calorie e la vergogna del proprio corpo sono fenomeni costantemente associati alla gravità di queste psicopatologie. L'autocompassione è stata suggerita come fattore protettivo che permette di riuscire a non vergognarsi del proprio corpo (Cannavò et al., 2024). Si tratta di sviluppare e mettere in pratica un atteggiamento di accettazione di sè che consiste nel rifiutare i confronti, evitare l'eccessiva autocritica e soprattutto nel riconoscere i propri punti di forza.

Come si chiama quando non ti piace il tuo corpo?

Dismorfia corporea è il termine tecnico utilizzato in psicologia per descrivere la condizione in cui una persona non accetta il proprio fisico o alcune parti del proprio corpo. Questo disturbo è chiamato anche dismorfismo corporeodismorfofobia e si caratterizza per una preoccupazione ossessiva riguardo alla presenza di difetti o imperfezioni corporee che spesso non sono minimamente visibili agli altri. Le persone affette da dismorfia corporea possono passare ore davanti allo specchio concentrandosi sugli apparenti difetti e cercano costantemente rassicurazioni o evitano situazioni sociali per paura di essere giudicate. Questa condizione di non accettazione del proprio corpo può portare a formulare pensieri del tipo "mi vergogno di fare l'amore per il mio corpo" generando conseguenze negative anche sulla sfera sessuale. Quando qualcuno afferma "la mia ragazza si vergogna del suo corpo" probabilmente si è di fronte ad una condizione che può mettere a dura prova una relazione sentimentale. In questi casi potrebbe essere utile considerare l'idea di intraprendere una terapia di coppia che può aiutare entrambi i partner a comunicare meglio, a comprendere le rispettive insicurezze e a costruire una relazione più forte basata sulla fiducia reciproca.

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Come sentirsi a proprio agio con il proprio corpo?

Sapere come accettare il proprio corpo non è semplice. Non consiste infatti nel limitarsi a convivere con il proprio aspetto fisico ma presuppone la capacità di entrare in sintonia con se stessi in modo più profondo e complesso:

  • praticare l'autocompassione: trattare se stessi con gentilezza e comprensione accettando pregi e difetti e cercando di valorizzare i punti di forza piuttosto che evidenziare gli aspetti negativi;
  • evitare i confronti: ogni corpo è unico e confrontarsi costantemente con gli altri può produrre uno stato di inadeguatezza e insoddisfazione. E' importante invece cercare di concentrarsi su ciò che ci rende speciali e unici;
  • avere pensieri positivi: spesso la vergogna del proprio corpo è alimentata da un dialogo interno in cui prevalgono pensieri negativi. E' importante imparare a riconoscere questi pensieri e sostituirli con pensieri più positivi e realistici che aumentino la soddisfazione personale;
  • circondarsi di persone positive: le persone che ci circondano influenzano il modo in cui vediamo noi stessi. Può essere molto utile trascorrere del tempo con persone capaci di apprezzarci per quello che siamo;
  • prendersi cura di sé: dedicare del tempo a se stessi attraverso attività che ci fanno sentire bene come fare esercizio fisico, mangiare in modo sano e concedersi momenti di relax;
  • parlare delle proprie insicurezze: una comunicazione aperta e sincera con gli amici e il partner può ridurre la vergogna del proprio corpo e migliorare le esperienze di intimità;
  • ridimensionare l'importanza dell'aspetto fisico: il nostro corpo ci permette di vivere e fare esperienze indipendentemente dall'aspetto esteriore. Riuscire a sviluppare una visione più realistica del corpo e delle sue funzioni può aiutare a dare il giusto valore alle cose.

Quando la vergogna del proprio corpo è il sintomo di un disturbo alimentare è bene rivolgersi ad un centro specializzato e praticare tecniche di mindful eating.

L'importanza del supporto psicologico

Non sempre è possibile riuscire da soli a superare la vergogna del proprio corpo. In molti casi è necessario il supporto di un professionista della salute mentale. La terapia può aiutare a esplorare le cause della vergogna del corpo, affrontare i pensieri negativi e sviluppare strategie per migliorare l'accettazione di sé. Serenis offre supporto psicologico online mettendo a disposizione un team di psicologi esperti che possono aiutarti a affrontare queste difficoltà. Con Serenis puoi intraprendere un percorso di crescita personale per imparare a riconoscere i pensieri negativi, migliorare la tua immagine corporea e sviluppare una maggiore accettazione di te stesso.

 

Fonti:

  • Iannaccone, M., D’Olimpio, F., Cella, S., & Cotrufo, P. (2016). Self-esteem, body shame and eating disorder risk in obese and normal weight adolescents: A mediation model. Eating Behaviors, 21, 80–83.
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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