Ubriachezza molesta: cause e conseguenze

In questo articolo vediamo cos'è l'ubriachezza e quando viene considerata "molesta" andando a costituire reato.

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Ubriachezza molesta

Cosa si intende con ubriachezza molesta? E perché le persone abusano di alcolici sviluppando dipendenza? 

Ne parleremo in questo articolo, indagando i fattori psicologici ed emotivi che possono indurre dipendenza da alcol. Speriamo che, al termine della lettura, tu abbia trovato tutte le informazioni che stavi cercando.

Ubriachezza molesta: definizione e aspetti legali

L'ubriachezza non è solo uno stato di alterazione mentale indotta da alcolici: è invece un reato punito dal Codice Penale. Nella fattispecie, è l'articolo 688 del Codice Penale a recitare:

Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, è colto in stato di manifesta ubriachezza è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 51 a euro 309.
La pena è dell’arresto da tre a sei mesi se il fatto è commesso da chi ha già riportato una condanna per delitto non colposo contro la vita o la incolumità individuale. La pena è aumentata se la ubriachezza è abituale.

Al di là della credenza comune, l'ubriachezza è un vero e proprio reato. Il più delle volte, però, non viene punita: se l'ubriaco non è alla guida del veicolo e non mette a repentaglio la propria vita o quella degli altri.

Quando l'ubriaco compie gesti sconsiderati, o diviene una presenza fastidiosa, può invece essere punito con una sanzione amministrativa. Se l'ubriaco ha inoltre già compiuto reati contro la persona, può addirittura rischiare il carcere.

Ubriachezza motivazioni

Ubriachezza: cosa significa?

L'ubriachezza, di per sé, non è molesta: lo diviene lì dove il soggetto ubriaco compie gesti che vanno a rompere la quiete pubblica o di un privato.

Per esempio, un ubriaco è detto molesto laddove provoca risse, infastidisce i passanti, compie atti di vandalismo e altro ancora.

Non sempre, l'ubriachezza molesta è di natura volontaria. L'alcol può infatti annebbiare i sensi e confondere la ragione, al punto da spingere persone di norma nel pieno controllo di sé a infrangere la legge o a compiere altri gesti sconsiderati.

L'ubriachezza, è per esempio molto grave lì riguarda un guidatore. Sempre più casi, negli ultimi anni, hanno testimoniato dei tragici effetti dell'alcol alla guida. Dato che la sostanza rallenta i riflessi, e aumenta l'adrenalina, i guidatori possono compiere manovre pericolose per sé stessi e per gli altri.

Nei casi peggiori, possono provocare incidenti mortali o lesioni molto gravi. Il Codice della Strada, prevede un'aggravante per chi commette reati di questo genere sotto l'effetto dell'alcol.

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Perché ci si ubriaca? Le motivazioni dietro all'ubriachezza

L'alcol fa parte della cultura occidentale fin dall'alba dei tempi. Già i popoli mesopotamici, erano soliti consumare una bevanda non molto dissimile dal vino. E cosa dire degli antichi greci? Il Simposio di Platone, narra di un banchetto che si svolge proprio all'insegna del vino e della conversazione.

Nell'Antica Grecia, il vino era però concepito come uno strumento religioso e filosofico, utilizzato per entrare in contatto con la propria anima e con la verità universale.

Con l'avvento della società industriale, l'alcol ha invece assunto un altro significato: appare adesso come uno strumento privilegiato per sfogare dolori emotivi e psicologici che non si sa come comunicare altrimenti.

Il consumo di alcol come "acting out"

Non a caso, il consumo di alcolici può essere concepito come una forma di "acting out". Per acting out, si intendono comportamenti dannosi e violenti che spingono il soggetto a esprimere fisicamente un disagio di natura psicoemotiva.

Altri esempi di acting out potrebbero essere:

  • rompere oggetti quando si è particolarmente arrabbiati;
  • urlare invece di spiegare le proprie ragioni;
  • usare la violenza fisica per risolvere i conflitti.

Il più delle volte, l'abuso di alcolici è quindi motivato da una profonda sofferenza interiore, che non si è in grado di esprimere verbalmente. Questa sofferenza, può spingere l'individuo verso comportamenti autodistruttivi.

In altri casi, l'abuso di alcolici si lega a doppio filo alle problematiche depressive. Dato che l'alcol aumenta la produzione di serotonina, può dare l'impressione di risolvere le problematiche di depressione.

A lungo andare, però, l'abuso di alcol abbassa i livelli di quei neurotrasmettitori legati al piacere e alla soddisfazione, aggravando le problematiche depressive.

Ubriachezza molesta e alcolismo

Alcolismo e ubriachezza molesta

Con il termine alcolismo, si indica un'ampia gamma di comportamenti problematici legati all'abuso di alcol. Come altre sostanze stupefacenti, anche l'alcol può infatti causare dipendenza.

L'alcolista non riesce allora a fare a meno dell'alcol e mette in atto comportamenti autodistruttivi e distruttivi, sia quando entra in contatto che quando astiene dalla sostanza.

Per trattare l'alcolismo, è necessario rivolgersi ad un centro specializzato, che possa supportare il paziente nei momenti più difficili della disintossicazione. In assenza di alcol, l'alcolista può infatti divenire particolarmente violento e aggressivo, mettendo a rischio l'incolumità dei suoi cari.

A livello legale, è interessante il fatto che l'articolo 688 del Codice Penale preveda che la pena sia aumentata se "l'ubriachezza è abituale" ma che questo comma sia stato dichiarato costituzionalmente illegittimo poiché riguarda la condotta di vita del colpevole.

L'alcolismo quindi non risulta, nei fatti, un'aggravante del reato di ubriachezza molesta. 

Fonti:

  • Art. 688 codice penale - Ubriachezza. (n.d.). Brocardi.it.
  • Panebianco, G. (2002). Ubriachezza. LA LEGISLAZIONE PENALE, (4), 1001-1003.
  • Beccaria, F., & Rolando, S. (2015). Binge drinking e ubriachezza: problemi di definizione culturale. Psicobiettivo: rivista quadrimestrale di psicoterapie a confronto: XXXV, 3, 2015, 77-93.
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Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
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