Travestitismo: significato e cause
L'analisi del travestitismo va oltre il tabù, offrendo una prospettiva dettagliata su questa parafilia e su come viene percepita e gestita nella società contemporanea.
Nel contesto della sessualità e dell'identità di genere, il travestitismo solleva domande importanti sulla comprensione di chi siamo e su come esprimiamo la nostra identità.
Travestitismo: significato
Il travestitismo (o crossdressing) è una pratica attraverso la quale una persona si veste e si comporta in modo simile al genere opposto a quello con cui è nato, spesso per eccitazione sessuale (Vencato, 2013). In altre parole, una persona può decidere di indossare abiti, trucco, e comportarsi in modi tradizionalmente associati all'altro genere.
Non si tratta di un disturbo ma di una parafilia (al pari di masochismo e sadismo) che non implica disagio o coercizione e non richiede necessariamente un’attenzione clinica. In alcuni casi però, quando il travestitismo provoca un notevole disagio o impatto negativo sulla vita di un individuo, può essere classificato come disturbo da travestimento: una forma più grave di questa pratica, che può causare notevole sofferenza o interferire con la vita quotidiana.
Nel travestitismo, l'abbigliamento può avere un fine in sé. Di solito è dotato di significato sessuale, e l'atto di indossare quei vestiti può costituire l'unico modo di espressione sessuale o sfogo. La condizione si verifica in entrambi i sessi, anche se gli uomini vengono notati più spesso. Le attuali mode femminili infatti, consentono alle donne travestite di indossare indumenti che presentano caratteristiche maschili senza attirare eccessiva attenzione sull'atto di travestimento.
Chi ama travestirsi da donna?
Il cross-dresser è una persona che indossa abiti tradizionalmente associati al sesso opposto al proprio. Ad esempio, un uomo che indossa abiti considerati femminili o una donna che indossa abiti considerati maschili può essere definito un cross-dresser. Gli indumenti assolvono alla funzione di feticcio (fantasia sessuale), e sono usati nel feticismo da travestimento per suscitare desiderio sessuale o stimolazione erotica. I travestiti propriamente detti sono stati definiti come quegli uomini che ottengono gratificazione sessuale vestendosi e fingendo di essere donne (Benjamin, 1954), mostrandosi nell'aspetto, nel modo di fare e negli interessi più femminili che maschili.
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Perché mi eccita vestirmi da donna?
Uno studio discute le diverse interpretazioni psicologiche del travestitismo da parte di vari autori, e secondo Wiedeman (1953), i travestiti presentano l'immagine di una "deviazione sessuale" particolarmente complessa con caratteristiche di:
- feticismo (sovrastima dell'abbigliamento femminile),
- omosessualità (desiderio di essere donna),
- esibizionismo (desiderio di mostrarsi come donne),
- masochismo (come esemplificato dal persistente desiderio di castrazione).
L'intersessualità è anche avanzata come causa di travestitismo in un caso riportato da Gardien-Jourd'heuil (1948). Altri autori lo vedono come una forma di identificazione con la madre o come un tentativo di negare l'ansia da castrazione. Secondo Fernichel (1945), i travestiti sono in conflitto con impulsi sessuali ritenuti inaccettabili e il travestitismo sarebbe un modo per evitare l'attività sessuale.
Gli esperti ritengono che il cross-dressing possa avvenire per una varietà di motivazioni, tra cui:
- l'espressione di sé,
- il divertimento,
- la trasgressione delle norme di genere,
- l'eccitazione sessuale.
Questo fenomeno non è necessariamente legato all'orientamento sessuale di un individuo: le persone coinvolte nel travestitismo possono identificarsi come eterosessuali, omosessuali, bisessuali o con altri orientamenti sessuali. Molti cross-dresser non soffrono di alcun disturbo psicologico associato al loro comportamento e lo praticano come espressione della propria personalità.
Secondo la psicoanalisi, il feticismo da travestimento parte dal concetto di "madre fallica", che deriva dagli studi di Sigmund Freud sull'infanzia e lo sviluppo psicosessuale. Questo concetto rappresenta l'idea di una madre completa e autosufficiente, priva di difetti, con cui il bambino potrebbe identificarsi per cercare sicurezza durante il processo di separazione individuale dalla madre stessa. Nel travestitismo, alcune persone potrebbero cercare di sperimentare temporaneamente il conforto e la protezione associati a questa figura materna ideale attraverso l'indossare abiti femminili, come un modo per affrontare o alleviare le tensioni legate all'identità di genere o sessuale.
Cosa differenzia un crossdresser da una persona transgender?
Mentre il travestitismo riguarda l'espressione di genere attraverso l'abbigliamento e il comportamento, l'identità transgender (o transessualità) è un termine ombrello e riguarda l'identificazione con un genere diverso da quello assegnato alla nascita. Ad esempio, una persona assegnata come maschio alla nascita ma che si identifica come donna è una persona transgender. La transizione di genere può coinvolgere cambiamenti fisici, ormonali, sociali e legali per allinearsi con l'identità di genere desiderata. L'identità di genere si basa sull'auto-riconoscimento e non necessariamente sul comportamento o sull'abbigliamento.
Travestitismo e supporto psicologico
Il travestitismo, nonostante non sia un disturbo in sé, può portare ad ansia, depressione e tensioni sociali a causa della mancanza di comprensione e accettazione nella società. La terapia, come la terapia cognitivo-comportamentale o la psicoterapia psicodinamica, può offrire un ambiente sicuro in cui le persone possono esplorare le proprie emozioni, motivazioni e trovare strategie per affrontare il pregiudizio e il rifiuto.
La decisione di cercare aiuto psicologico è un passo importante verso la comprensione di sé e il superamento delle sfide legate al travestitismo. Serenis può aiutarti attraverso la psicoterapia online per migliorare la qualità della vita e il tuo benessere psicologico.
Fonti
- Vencato, A. P. (2013). Body, gender, sexuality and subjectivity among men who practice crossdressing. Sexuality, Culture and Politics-A South American Reader, 346-365.
- RANDELL JB. Transvestitism and trans-sexualism. A study of 50 cases. Br Med J. 1959 Dec 26;2(5164):1448-52. doi: 10.1136/bmj.2.5164.1448.
- PMID: 14436154; PMCID: PMC1991079.Randell, John B. "Transvestitism and trans-sexualism." British Medical Journal 2.5164 (1959): 1448.
- Benjamin, Harry. "Transvestism and transsexualism in the male and female." Journal of Sex Research 3.2 (1967): 107-127.
- Peo, Roger E. "Transvestism." Journal of Social Work & Human Sexuality 7.1 (1989): 57-75.