Affrontare il trasloco dopo la separazione: effetti psicologici
Affrontare un trasloco dopo una separazione richiede attenzione e preparazione, poiché può essere un momento di grande stress e cambiamento. In questo articolo, esploreremo come gestire al meglio questo processo e quali sono gli effetti psicologici che può comportare.
La separazione o la fine di un matrimonio è un momento complicato, che può avere effetti drammatici sulla psicologia e la salute mentale. Non di rado, la separazione segue a periodi di profondo stress, segnati dal conflitto familiare e/o da problematiche di natura romantica. A questo, si può aggiungere la necessità di fare un trasloco dopo una separazione, lasciando la casa familiare e trovandosi d'un tratto a veder trasformata la propria geografia esistenziale. Quando ciò accade, al dolore del divorzio si aggiunge spesso quello di doversi separare dai propri figli, trovando una nuova casa che potrebbe apparire fredda e sconosciuta.
Non di rado, in questa situazione si possono presentare episodi depressivi, ansia, tensione, sviluppo di problematiche emozionali e attacchi di panico.
Traslocare dopo la separazione
Al termine della separazione, uno dei due partner è spesso costretto a lasciare la casa familiare. Se vi è un figlio di mezzo, il partner a cui viene affidato il minore ha spesso anche il diritto a rimanere nella casa familiare. Uno studio (Mulder, C. H., & Wagner, M., 2012) ha testato le ipotesi sull'impatto della proprietà immobiliare individuale, della storia residenziale precedente e della presenza dei genitori nelle vicinanze sulla probabilità che una persona separata si trasferisca. Chi possedeva la casa e se l'ex-partner si era trasferito nella casa al momento della formazione della coppia sono fattori di primaria importanza per determinare il trasloco di uno dei due partner dopo la separazione. Inoltre, le persone separate i cui genitori vivono nelle vicinanze e quelle che hanno una lunga storia di residenza nello stesso comune hanno una probabilità minore di trasferirsi rispetto ad altre persone separate.
L'altro partner si trova invece ad affrontare due situazioni di difficoltà nello stesso momento:
- lasciare la casa familiare;
- scendere a patti con l'accaduto.
In questo contesto, le reazioni emotive più comuni comprendono la depressione e una profonda sensazione di solitudine. Sensazione spesso acuita dall'impossibilità di vedere il proprio figlio durante la settimana e di dover dormire in una casa sconosciuta e priva di ricordi.
La depressione non è una risposta rara, ma è comunque molto dolorosa, e può essere prevenuta attraverso un supporto psicologico capace di indagare le cause della separazione e di aiutare il paziente a ritrovare un equilibrio geografico ed esistenziale.
La depressione è un disturbo dell'umore, ma può anche essere sintomatico di un trauma profondo e apparentemente inaccettabile. Ci troviamo davanti al PTSD (Post Traumatic Stress Disorder): una condizione di profondo disagio che può seguire ad eventi difficili da gestire e metabolizzare.
Sebbene il PTSD sia più comune in seguito ad incidenti, abusi, molestie, esso può presentarsi anche in seguito al divorzio o alla scoperta di un tradimento. Affrontarlo sul nascere è quindi necessario per prevenire la depressione e le crisi d'ansia che possono seguire.
Il dolore della separazione
Le relazioni romantiche possono essere fonte di immensa gioia. Avere accanto a noi un partner che ci ama, ci ammira e ci accompagna nelle difficoltà quotidiane, può infatti farci sperimentare un senso di profonda connessione con noi stessi e con quello che ci circonda.
Allo stesso tempo, bisogna ricordare che le relazioni romantiche sono creature complesse, spesso segnate da difficoltà, incomprensioni e conflitti. Talvolta, questi conflitti possono portare alla rottura e alla separazione.
Diciamo subito una cosa: i conflitti non sono mai la causa principale della separazione. Questo perché i conflitti non solo sono normali all'interno delle relazioni umane, ma sono anche fonte di crescita per la coppia e per il singolo.
In altre parole, possiamo dire che il mito del conflitto come fonte di rottura è solamente un mito: ad essere responsabile della rottura, è spesso il modo in cui i conflitti vengono gestiti all'interno della relazione.
Se i conflitti sono stati gestiti male e, invece di portare al dialogo, hanno spinto alla violenza verbale e all'aggressività reciproca, può prodursi una rottura all'interno della coppia. In questo momento, gli equilibri familiari mutano. Uno dei partner può essere costretto a lasciare la casa familiare, spesso dovendo allontanarsi anche dai propri figli.
Il dolore che ne consegue è, chiaramente, notevole e difficile da gestire. I servizi di psicoterapia online offerti da Serenis possono essere di grande aiuto per affrontare il difficile processo di trasloco dopo una separazione, fornendo supporto emotivo e strategie pratiche per gestire il cambiamento e adattarsi alla nuova situazione.
Implicazioni emotive e psicologiche per i figli
In uno studio condotto su 81 bambini si è osservato che la separazione dai padri biologici prima dei 12 anni è stata associata, nell'adolescenza e nella prima età adulta, a gravi problemi comportamentali, sintomi di ansia e depressione e relazioni disturbate con tutti e tre le figure genitoriali (padri biologici, madri e patrigni).
Queste associazioni sono rimaste significative anche dopo aver tenuto conto del conflitto tra madre e patrigno, della violenza domestica, del reddito familiare delle madri e della qualità della relazione tra madre e padre biologico.
Potrebbe aiutarvi a capire dove state andando e perché.
- Centro medico autorizzato
- Solo psicoterapeuti (psicologi specializzati)
- Primo colloquio gratuito
Gestire il trasloco dopo la separazione
Gestire il trasloco dopo la separazione non significa, come molti credono, evitare il dolore e la sofferenza. Tutt'altro: implica la capacità di scendere a patti con i propri vissuti e con la situazione di difficoltà che si sta vivendo.
Da un certo punto di vista, diviene necessario normalizzare il dolore che si può sperimentare in seguito al trasloco, ad esempio quando ci si trova soli nella nuova casa e senza più una famiglia accanto.
Questo dolore non solo è normale, ma è anche il mezzo attraverso cui il nostro organismo tenta di farci accettare i recenti avvenimenti. Così, se affrontato in maniera corretta, il dolore può fungere da strumento catartico: ponte per una nuova vita che si deve costruire, a poco a poco e attraverso le difficoltà. Se affrontato in maniera disfunzionale (ad esempio attraverso il ricorso a droghe e alcolici), esso può invece acuire le sensazioni di ansia, tensione e depressione che spesso seguono alla separazione e al trasloco.
Alcuni consigli pratici per gestire il trasloco dopo la separazione
- Mantieni la Calma e Procedi Rapidamente: anche se le emozioni sono intense, cerca di mantenere la lucidità. Affrontare il trasloco in modo organizzato e veloce aiuterà a evitare che il processo si protragga inutilmente, riducendo lo stress complessivo.
- Cerca Supporto: coinvolgi amici, familiari o qualcuno di fiducia per aiutarti a organizzare il trasloco e a gestire le pratiche quotidiane. Se devi trovare una nuova casa, prenditi il tempo necessario per scegliere un ambiente che ti faccia sentire veramente a tuo agio.
- Gestisci la Spartizione degli Oggetti: concorda con il tuo ex-partner su chi prenderà cosa, per evitare conflitti. Redigi una lista degli oggetti comuni e decidete a turno cosa ciascuno desidera portare con sé. In caso di disaccordi, valuta la possibilità di compensare economicamente per gli oggetti che vuoi mantenere.
- Affronta la Questione dell’Animale Domestico con Obiettività: se avete un animale domestico, discutete obiettivamente chi è nella posizione migliore per prendersene cura. Considera le esigenze dell’animale e la vostra capacità di soddisfarle.
- Rinnova il Tuo Spazio: se rimani nell’appartamento comune, approfitta dell’occasione per rinnovare l’arredamento. Cambia mobili e decorazioni per rendere l’ambiente personale e riflettere la tua nuova situazione.
- Prevenzione dei Danni: in periodi di alta tensione, c'è il rischio di danneggiare oggetti. Assicurati con una polizza di responsabilità civile che copra eventuali danni ai beni e protegga da possibili controversie.
In caso di separazione si possono prelevare beni dalla casa coniugale?
Quando una coppia si separa, sia essa sposata o convivente, la divisione dei beni e l’organizzazione del trasloco diventano questioni complicate, spesso fonte di conflitto. La situazione può essere ulteriormente complicata dal fatto che la divisione degli oggetti non è sempre chiara, soprattutto se i beni sono stati acquistati congiuntamente o se ci sono bambini coinvolti.
Quando gli oggetti sono stati acquistati con denaro comune, la divisione può essere più complessa. Se non è possibile raggiungere un accordo sulla spartizione, una soluzione pratica può essere vendere i beni e dividere il ricavato. Alternativamente, un giudice può procedere con la divisione in natura, creando gruppi di beni con valore equivalente e assegnandoli tramite sorteggio.
Fonti:
- Stevenson MM, Fabricius WV, Braver SL, Cookston JT. Associations between Parental Relocation Following Separation in Childhood and Maladjustment in Adolescence and Young Adulthood. Psychol Public Policy Law. 2018 Aug;24(3):365-378. doi: 10.1037/law0000172. PMID: 30410297; PMCID: PMC6217824.
- Mulder, C. H., & Wagner, M. (2012). Moving after Separation: The Role of Location-specific Capital. Housing Studies, 27(6), 839–852. https://doi.org/10.1080/02673037.2012.651109