Test per ansia, stress e depressione: quali sono e come funzionano
Come scoprire se soffri di ansia, stress e depressione? I test e i sintomi da prendere in considerazione per una diagnosi efficace
Nonostante ansia, stress e depressione siano tre disturbi distiniti e difficili da diagnosticare, hanno in comune numerosi sintomi che si presentano in diversi ambiti della vita. Un aiuto per individuare la presenza di questi disturbi arriva dai test utilizzati per l’autovalutazione somministrati dagli esperti di salute mentale, per esempio da uno o una psicoterapeuta.
Diagnosticare l'ansia: diversi test e difficoltà
Diagnosticare l’ansia non è affatto semplice: siamo in presenza di un disturbo che può assumere molte forme ed essere accompagnato da sintomi sia psicologici che fisici.
Per prima cosa è essenziale effettuare un esame fisico completo. Questo consentirà al medico di escludere altre malattie che potrebbero provocare gli stessi sintomi. Inoltre è necessaria la storia clinica completa affinché il dottore o lo psicoterapeuta possa effettuare una diagnosi accurata. Nel corso dell’esame fisico è fondamentale essere totalmente onesti per consentire di valutare al meglio la situazione.
Una volta escluse altre patologie si potrà effettuare un questionario di autovalutazione. In caso sia evidenziato un disturbo d’ansia, sarà fondamentale rivolgersi a uno specialista per ottenere una valutazione clinica e un colloquio strutturato. Esistono diversi test che possono aiutare a valutare l’ansia.
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Scala dell'ansia di autovalutazione di Zung
Il test di Zung è un questionario con venti domande in cui viene richiesto di valutare la presenza e l’intensità di alcuni sintomi come:
- nervosismo;
- tremori;
- battito cardiaco accelerato;
- svenimento;
- minzione frequente;
- incubi.
Una volta completato questo test, le risposte saranno valutate da un professionista qualificato.
Scala dell'ansia di Hamilton (HAM-A)
Sviluppato nel 1959, il test di Hamilton è ancora oggi ampiamente utilizzato. Comprende una serie di domande che servono a valutare stati d’animo, sintomi fisici e comportamentali.
Inventario dell'ansia di Beck (BAI)
Il BAI permette di misurare il livello di gravità dell’ansia. Il test si può effettuare da soli o sotto richiesta di un professionista. Comprende alcune domande a risposta multipla in cui si chiede di valutare i sintomi, rispondendo “per niente”, “moderatamente” o “severamente”.
Inventario della fobia sociale (SPIN)
Questo test consente di valutare l’ansia in relazione ad alcune situazioni sociali su una scala da zero a quattro. Zero indica nessuna ansia, mentre quattro identifica un'ansia estrema.
Questionario sulla preoccupazione di Penn State
Questo test consente di distinguere fra disturbo d'ansia sociale e disturbo d'ansia generalizzato. Utilizza alcune domande per misurare la generalità, l'eccesso e l'incontrollabilità della preoccupazione avvertita dalla persona.
Scala del disturbo d'ansia generalizzato
Questo test è uno strumento di screening per il disturbo d'ansia generalizzato. Nel questionario viene richiesto con quale frequenza sono stati avvertiti sentimenti di irritabilità, nervosismo oppure paura. Le opzioni includono "per niente", "diversi giorni", "più della metà dei giorni" oppure "quasi tutti i giorni".
È online, è gratuito e dura 5 minuti.
Il test è sufficiente da solo?
La diagnosi di ansia resta comunque legata alla descrizione dei sintomi che vive il paziente. I professionisti della salute mentale usano per diagnosticare questo disturbo il "Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali" (DSM). I criteri differiscono per ogni disturbo d'ansia.
Il DSM elenca i seguenti criteri per diagnosticare il disturbo d'ansia generalizzato (GAD):
- ansia eccessiva e preoccupazione quasi tutti i giorni per diverse cose e per un periodo di almeno sei mesi;
- difficoltà a tenere sotto controllo la preoccupazione;
- comparsa di almeno tre fra questi sintomi: irrequietezza, affaticamento, irritabilità, tensione muscolare, disturbi del sonno e difficoltà di concentrazione;
- sintomi non causati da effetti di farmaci o condizioni mediche.
La depressione: test in base alla tipologia
Esistono diversi test per diagnosticare la depressione. La diagnosi solitamente viene effettuata basandosi sui sintomi e una valutazione psicologica effettuata da un professionista.
Nella maggior parte dei casi vengono poste domande riguardo:
- stati d'animo;
- appetito;
- qualità del sonno;
- livello di attività;
- pensieri.
Poiché la depressione può essere collegata ad altri problemi di salute, il medico effettuerà anche un esame fisico, prescrivendo, se necessario, alcuni esami specifici. È importante non ignorare mai i sintomi della depressione: se l’umore peggiora, è essenziale rivolgersi a uno o una psicoterapeuta.
Esistono due tipi principali di depressione: il disturbo depressivo maggiore e il disturbo depressivo persistente.
Test per il disturbo depressivo maggiore
Il disturbo depressivo maggiore (MDD) è la forma più grave di depressione. È caratterizzato da sentimenti persistenti di tristezza, disperazione e inutilità che non spariscono da soli. Per poter diagnosticare una depressione clinica, si dovranno provare cinque o più dei seguenti sintomi in un periodo di almeno 2 settimane:
- sentirsi depressi per la maggior parte della giornata;
- perdita di interesse per le attività regolari;
- significativa perdita oppure aumento di peso;
- dormire molto oppure non riuscire a dormire;
- pensiero e movimenti rallentati;
- affaticamento oppure poca energia durante tutto il giorno;
- sentimenti di inutilità oppure di colpa;
- perdita di concentrazione;
- pensieri ricorrenti di morte oppure di suicidio.
Test per il disturbo depressivo persistente
Il disturbo depressivo persistente (PDD), denominato anche distimia, è una forma di depressione cronica più lieve. Per effettuare la diagnosi i sintomi si devono essere presentati per almeno 2 anni.
Nelle persone con PDD è comune avvertire:
- perdita di interesse per le normali attività quotidiane;
- sensazione di essere senza speranza;
- mancanza di produttività;
- una bassa autostima.
Trascurare lo stress: test per lo stress cronico
Lo stress è un problema sperimentato da tantissime persone, che provoca ansia, preoccupazione e una diminuzione delle prestazioni. Se lo stress diventa cronico può sfociare in problemi più seri che vanno affrontati con l’aiuto di uno specialista. Lo stress cronico infatti può avere un impatto negativo, causando conseguenze fisiche (mal di testa, disturbi del sonno e problemi digestivi), psicologiche ed emotive (ansia, depressione e confusione). Inoltre trascurare lo stress cronico può provocare ipertensione e indebolire il sistema immunitario.
Per diagnosticare lo stress è necessario che siano presenti alcuni fattori come:
- conflitti relazionali;
- nuove responsabilità lavorative eccessive;
- crescenti richieste in vari ambiti;
- problemi finanziari;
- perdita di una persona cara;
- problemi di salute;
- trasferimento;
- esposizione a uno o più eventi traumatici.
Il primo passo per imparare a gestire gli effetti negativi dello stress è individuarne i segnali.
Alcuni dei sintomi fisici, psicologici ed emotivi più comuni dello stress cronico sono:
- battito cardiaco accelerato;
- pressione sanguigna elevata;
- sensazione di essere sopraffatti;
- fatica;
- difficoltà a dormire;
- pensieri persistenti su uno o più fattori di stress;
- sentimenti di tristezza e frustrazione;
- perdita di controllo emotivo.
Sia quando si parla di ansia, di depressione o di stress cronico è fondamentale rivolgersi a un professionista per una valutazione accurata dei sintomi. Se pensi di soffrire di uno di questi disturbi puoi sempre chiedere aiuto.
Su Serenis è possibile trovare un supporto psicologico e psichiatrico grazie a un team di psicoterapeuti online pronti a fornire nuovi strumenti per affrontare ansia, stress cronico e depressione.
Psicoterapeuta: come scegliere
Una volta presa la decisione di farti aiutare da uno o una psicoterapeuta per prenderti cura di te, è il momento di trovare la persona giusta. La decisione non è semplice: ci sono diverse scuole di psicoterapia con diverse tecniche. Ma è proprio questo uno dei momenti più delicati, perché scegliere quella sbagliata potrebbe far fallire la terapia. Ecco qualche consiglio per intraprendere il percorso che fa per te:
- scegli qualcuno che non sia legato a parenti o amici: durante la terapia devi sentirti tranquillo o tranquilla e poterti aprire completamente. Questo avviene meglio con professionisti che non sono connessi alla tua sfera di conoscenze;
- trova uno o una psicoterapeuta con esperienza: per quanto tutti i terapeuti abbiano avuto una formazione completa, migliaia di ore di esperienza sul campo e una specializzazione sono garanzia di un percorso di successo;
- scegli qualcuno con cui entri in sintonia: questo lo puoi sapere veramente solo provando una seduta, ma in fase di prenotazione puoi porre delle domande che ti aiuteranno a capire meglio se lo o la psicoterapeuta che hai scelto fa al caso tuo. Come sarà strutturato il percorso? Su cosa ci si concentrerà? Sono previsti esercizi e compiti a casa?
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Fonti
- Arlington: American Psychiatric Publishing., Diagnostic and Statistical Manual of Mental DisordersAmerican Psychiatric Associati., 2013, p. 189-195, ISBN 978-0-89042-555-8.
- Seligman, M., Walker, E. and Rosenhan, D. (2001) Abnormal psychology. Norton & Company Inc
- Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders: FIFTH EDITION DSM-5 (PDF), American Psychiatric Association, 2013
- Selye, Hans, The Stress of life; McGraw-Hill