Pavor Nocturnus: tutto ciò che devi sapere sul terrore notturno
I terrori notturni sono un disturbo poco conosciuto che colpisce spesso i bambini e preoccupa i genitori: scopriamo di cosa si tratta e come affrontarlo.
I terrori notturni, noti anche come pavor nocturnus, sono un disturbo del sonno che colpisce sia i bambini che gli adulti, creando un'esperienza spesso angosciante e suscitando confusione e preoccupazione. Questi episodi si verificano durante il sonno profondo, lasciando una parziale o totale amnesia al risveglio. Come gli episodi di insonnia, i terrori notturni possono influenzare significativamente il benessere e la qualità della vita delle persone.
Che tu sia un genitore preoccupato per il tuo bambino o un individuo che affronta questo disturbo, speriamo che questo articolo ti possa offrire le risposte e il supporto che stai cercando.
Terrori notturni: cos'è e chi sono i soggetti maggiormente coinvolti
I terrori notturni consistono nel parziale risveglio dal sonno profondo, noto come fase NON-REM, e sono caratterizzati da agitazione, grida e sudorazione. Questi disturbi del sonno, appartenenti alla categoria delle parasonnie, non sono correlati a traumi o problemi emotivi o relazionali.
Durante gli attacchi, la persona può parlare nel sonno, svegliandosi improvvisamente urlando e piangendo con uno sguardo spaventato e vuoto. Dopo l'episodio, tornano a dormire senza ricordi, con una durata variabile da cinque a trenta minuti e possono terminare con un addormentamento immediato o un risveglio confusionale. Sono più comuni nei bambini tra i 3 e i 12 anni ma possono persistere in età adulta.
Le cause dei terrori notturni: perché succede
Le cause dei terrori notturni sono ancora oggetto di studio, ma alcune ricerche suggeriscono un possibile legame con il neurotrasmettitore serotonina e una storia familiare di disturbo.
Altri fattori includono un sonno interrotto e scarso riposo notturno, influenzati da situazioni come jet lag, consumo di alcol o droghe, farmaci, e disturbi del sonno come apnea notturna e insonnia.
Le patologie mentali come depressione, ansia e disturbi bipolari, insieme a stress e utilizzo di farmaci come benzodiazepine e antidepressivi, sono anch'essi considerati fattori di rischio per i terrori notturni.
Sintomi: come si manifestano
I sintomi dei terrori notturni sono piuttosto chiari e comuni. Le persone che ne soffrono:
- sembrano svegliarsi in modo brusco, sedendosi oppure saltando giù dal letto;
- si agitano e dimenano;
- urlano per la paura o chiedono aiuto;
- sudorazione intensa;
- hanno pupille dilatate;
- disorientamento al risveglio;
- respirano pesantemente;
- forte tachicardia;
- sembrano confuse e in preda al panico;
- parlano in modo incoerente;
- sono difficili da svegliare e consolare.
Altri sintomi comprendono:
- paralisi notturne;
- tremori durante il sonno;
- continui risvegli notturni;
- attacchi di panico notturni;
- tachipnea;
- risveglio con ansia e tachicardia.
Dopo l’episodio la persona potrebbe:
- riaddormentarsi come se non fosse accaduto nulla;
- avere poca oppure nessuna memoria dell’evento;
- sentirsi stanca o assonnata il giorno successivo.
Incubi, terrori notturni e altri disturbi: come avviene la diagnosi?
I terrori notturni non sono degli incubi intensi o drammatici. I terrori si verificano poco dopo che la persona si addormenta e durante la fase NREM, mentre gli incubi si manifestano nella fase REM. Vanno distinti inoltre dalla paralisi del sonno, un altro tipo di parasonnia che si verifica nel momento di transizione fra la veglia e il sonno. Quando preoccuparsi dell'insonnia e dei terrori notturni?
Durante un episodio di paralisi del sonno, potresti avvertire la sensazione di una presenza pericolosa nella stanza, senza la possibilità di urlare o muoverti. Si tratta di un’esperienza difficile, ma che termina generalmente in pochi minuti. Al contrario se sperimenti i terrori notturni potresti trovarti a gridare, alzarti dal letto o agitarti. In alcuni casi dei soggetti affetti da questo disturbo arrivano anche a saltare dalle finestre oppure a cadere dalle scale.
Anche se i terrori notturni non lasciano un ricordo, possono avere comunque un impatto sul benessere e la salute della persona. Possono portare a una perdita di sonno, andando a influire sul riposo. Chi ne soffre potrebbe avere difficoltà a concentrarsi e sentirsi stanco. In particolare quando colpisce i bambini, questo disturbo può essere fonte di preoccupazione per tutta la famiglia, incidendo sulla qualità della vita. Se cerchi un test sull'insonnia, rispondi al nostro quiz.
Le persone che sperimentano il pavor nocturnus possono:
- ferire se stessi oppure qualcun altro dimenandosi e agitandosi nel letto;
- alzarsi dal letto e sbattere contro mobili o pareti, cadere dalle finestre o dalle scale;
- lottare oppure reagire in modo aggressivo quando un’altra persona cerca di intervenire.
In generale è sempre meglio evitare di svegliare qualcuno colpito da terrore notturno. Meglio restare accanto alla persona e intervenire per evitare il rischio che possa farsi male. Terminato l’episodio, basterà ricondurla delicatamente verso il letto.
Terrori notturni nei bambini: cosa fare
Solitamente il pianto dei bimbi piccoli durante la notte non è correlato ai terrori notturni, ma a semplici incubi. Valutare con attenzione i sintomi può aiutare a riconoscere il pavor nocturnus e intervenire nel modo giusto. Quando questo disturbo è presente, di solito inizia a manifestarsi a partire dai 18 mesi.
I terrori notturni sono comuni soprattutto nei bambini in età prescolare che va dai 3 ai 4 anni. Possono verificarsi fino a 12 anni d’età e dovrebbero interrompersi quando il bambino raggiunge l'adolescenza.
Cosa fare se sospetti che tuo figlio soffra di terrori notturni? Per un genitore può essere dura affrontare i sintomi che colpiscono il bambino, ma è importante ricordare che il bimbo non ricorderà nulla al risveglio. Ricordati di non svegliare tuo figlio, perché questo potrebbe rendere difficile farlo tornare a dormire.
Limitati invece a osservarlo, assicurandoti che non si faccia male. Assicurati che nel letto o nella culla non ci siano oggetti che possono ferirlo. In breve tempo si calmerà, riprendendo il normale ciclo del sonno.
Va sottolineato che i terrori notturni possono essere davvero spaventosi, ma non dovrebbero provocare panico. Se un genitore sospetta che suo figlio o figlia soffra di terrori notturni, dovrebbe informare il medico per valutare i sintomi insieme.
Quando si parla di terrori notturni nei bambini bisogna tenere conto che:
- per quanto siano spaventosi, in realtà non danneggeranno il bambino. Cerca dunque di restare calmo;
- non tentare di svegliarlo durante un episodio, questo infatti potrebbe agitarlo di più;
- non intervenire durante un episodio, se non in caso di reale pericolo;
- parla con tuo figlio la mattina cercando di scoprire se ha preoccupazioni o paure che potrebbero essere legate al disturbo;
- rendi l’ambiente più sicuro, ricordandoti di chiudere porte e finestre, bloccare potenziali pericoli, ad esempio l'accesso alle scale.
Cosa fare: trattamento e rimedi
Gestire i terrori notturni non è semplice, ma è importante affrontare da subito questo disturbo. Diversi trattamenti sono comuni ai rimedi per l'insonnia. Per prima cosa, se ti stai chiedendo perché non riesci a dormire, è fondamentale mettere in atto alcune strategie per scongiurare il problema:
- migliora il sonno, creando un ambiente rilassante, programmando il momento di andare a letto e quello del risveglio sempre alla stessa ora;
- evita qualsiasi stimolante prima di dormire, come la caffeina o la teina;
- limita l’assunzione di alcol. La sua assunzione prima di coricarsi dunque potrebbe migliorare nel momento immediato il sonno, ma aumentare la possibilità di avere terrori notturni;
- crea una routine rilassante prima della buonanotte e praticare esercizi per dormire. Si tratta di attività tranquille e rilassanti come fare un bagno caldo, meditare e ascoltare musica per rilassarsi e distendere la mente;
- usa delle tecniche di rilassamento. Massaggi, yoga ed esercizi di respirazione profonda aiutano a ridurre l’ansia poco prima di coricarsi;
- se i terrori notturni si manifestano alla stessa ora, prova a impostare la sveglia almeno quindici minuti prima, restando sveglio per dieci minuti, prevenendo così il disturbo.
Diagnosticare i terrori notturni può rivelarsi complicato, questo perché le persone colpite spesso non ricordano nulla. In alcuni casi invece si presentano sporadicamente oppure possono comparire e scomparire nel tempo. In questi casi contattare uno specialista, un neurologo o uno psichiatra per l'insonnia, potrebbe essere utile per indagare le cause psicologiche del disturbo.
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Bibliografia e approfondimenti:
- American Academy of Pediatrics (AAP): SIDS and Other Sleep-Related Infant Deaths: Updated 2016 Recommendations for a Safe Infant Sleeping Environment
- Bruni O, Finotti E, Novelli L, Ferri R. Parasomnias in children. Somnologie. 12 (1): 14-22 (2008).
- Novelli L, Mallucci A, Della Corte M, Del Pozzo M, Forlani M, Bruni O. Disturbi del sonno nel bambino – Sleep disorders in children. Area pediatrica.