Come funziona la terapia cognitivo comportamentale?

L’obiettivo della terapia cognitivo comportamentale è aiutare le persone a identificare e modificare i pensieri distorti o negativi che influenzano le loro emozioni e comportamenti, contribuendo così a migliorare il loro benessere psicologico.

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Terapia cognitivo-comportamentale

Punti chiave:

  • Come funziona la terapia cognitivo-comportamentale: la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) si sviluppa in tre fasi: valutazione, intervento cognitivo e intervento comportamentale. Inizialmente, il terapeuta analizza i sintomi e la storia del paziente. Successivamente, si lavora sulla modifica dei pensieri negativi attraverso la ristrutturazione cognitiva e sulla correzione dei comportamenti disfunzionali tramite tecniche pratiche come l’esposizione graduale.
  • Componenti: la CBT integra due approcci: la terapia cognitiva e la terapia comportamentale. La parte cognitiva, sviluppata da Aaron Beck, si concentra sulla modifica dei pensieri disfunzionali attraverso la ristrutturazione cognitiva. La parte comportamentale, basata sui principi del condizionamento classico e operante, mira a modificare i comportamenti disadattivi tramite rinforzi positivi e tecniche di esposizione.
  • Efficacia: la CBT è una delle terapie più efficaci per ansia, depressione, disturbo ossessivo-compulsivo e fobie. Studi clinici dimostrano che può essere efficace quanto i farmaci nel trattamento della depressione e degli attacchi di panico, con effetti spesso più duraturi. La sua validità è supportata da ricerche e meta-analisi che ne confermano il successo nel lungo periodo.

Cos’è la psicoterapia cognitivo comportamentale?

La terapia cognitivo comportamentale (CBT) è un approccio di psicoterapia che si concentra sulle connessioni tra i pensieri, le emozioni e i comportamenti di una persona.

La terapia comportamentale è basata sull'idea che i pensieri disfunzionali possono influenzare le emozioni e i comportamenti, portando a problemi psicologici.

Questo tipo di terapia è spesso utilizzata per problematiche come ansia, fobie, o attacchi di panico.

Storia della terapia cognitivo comportamentale

L'approccio cognitivo-comportamentale, nato negli anni '60, ha segnato una svolta nella psicologia, dimostrandosi efficace nel trattamento delle problematiche emotive e comportamentali. 

Questo metodo mira a interrompere i circoli viziosi che innescano la psicopatologia. Modificando i processi di pensiero e i modelli di comportamento, si ottengono miglioramenti emotivi e un aumento del benessere. 

Col tempo, la TCC è diventata una terapia di elezione, spesso efficace quanto la somministrazione di psicofarmaci nella remissione dei sintomi.

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Le componenti della psicoterapia cognitivo comportamentale

La psicoterapia cognitivo comportamentale, combina elementi di due approcci: la psicoterapia cognitiva e la psicoterapia comportamentale. Vediamoli più nel dettaglio. 

La psicoterapia cognitiva, sviluppata principalmente da Aaron Beck negli anni '60, si basa sull'idea che i disturbi emotivi come ansia e depressione derivano da pensieri distorti o disfunzionali. Secondo questo approccio, le persone non sono turbate dagli eventi in sé, ma dal modo in cui li interpretano. Beck ha introdotto concetti come:

  • Pensieri automatici: Questi sono pensieri che emergono in modo rapido e involontario in risposta a una situazione. Spesso sono negativi o distorti.
  • Schemi cognitivi: Sono strutture profonde di pensiero che guidano la percezione della realtà e che possono essere disfunzionali, come la visione di sé come "inadeguati" o "falliti".
  • Ristrutturazione cognitiva: L’obiettivo della psicoterapia cognitiva è identificare e modificare questi pensieri automatici negativi o distorsioni cognitive, insegnando alle persone a sostituirli con pensieri più realistici e positivi.

La psicoterapia comportamentale ha radici più antiche, essendosi sviluppata negli anni '20 e '30 attraverso il lavoro di psicologi come John WatsonB.F. Skinner. Questo approccio non si concentra sui pensieri o sulle emozioni interne, ma piuttosto sui comportamenti osservabili e su come modificarli attraverso rinforzi o punizioni.

Due concetti chiave della psicoterapia comportamentale sono:

  • Condizionamento classico: Basato sugli esperimenti di Pavlov, questo processo si riferisce all'associazione di uno stimolo con una risposta condizionata. Ad esempio, una persona può sviluppare ansia vedendo un oggetto o una situazione che ha associato in passato a un'esperienza negativa.
  • Condizionamento operante: Sviluppato da Skinner, si concentra sul modo in cui le conseguenze dei comportamenti (ricompense o punizioni) influenzano la probabilità che il comportamento venga ripetuto. Ad esempio, se un comportamento è rinforzato, è più probabile che si ripeta.

Questi due approcci vengono combinati nella psicoterapia cognitivo comportamentale per trattare vari problemi psicologici, focalizzandosi su come i pensieri (cognizioni) e i comportamenti influenzano le emozioni e la vita delle persone.

Caratteristiche della psicoterapia cognitivo comportamentale

Cerchiamo ora di riassumere gli elementi che caratterizzano la terapia cognitivo comportamentale.

  • Basata sull'evidenza scientifica: ha una solida base di ricerca che ne dimostra l'efficacia nel trattamento di vari disturbi psicologici.
  • Focalizzata sul presente: si concentra prevalentemente sui sui problemi attuali e non tanto sugli eventi passati e per comprendere gli schemi e le credenze disfunzionali nella storia di vita, salvo in casi specifici.
  • Breve e strutturata: di solito è un trattamento a breve termine (da pochi mesi ad un paio di anni) con obiettivi specifici e un programma ben definito.
  • Collaborativa: terapeuta e paziente lavorano insieme come una squadra per identificare e affrontare i problemi.
  • Ristrutturazione cognitiva: mira a identificare e modificare pensieri disfunzionali che influenzano negativamente emozioni e comportamenti.
  • Modifica comportamentale: utilizza tecniche come l’esposizione graduale e il rinforzo positivo per modificare comportamenti problematici.
  • Orientata all'azione: il paziente è attivamente coinvolto nel processo terapeutico attraverso compiti e esercizi tra le sessioni.
  • Risultati misurabili: il progresso è valutato regolarmente con l'obiettivo di monitorare i cambiamenti nel pensiero, nel comportamento e nelle emozioni.
  • Applicabile a vari disturbi: è efficace per ansia, depressione, disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), fobie, disturbi alimentari e molti altri.
  • Auto-aiuto a lungo termine: Insegna abilità che i pazienti possono utilizzare anche dopo la fine della terapia per mantenere i miglioramenti ottenuti.
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Come funziona la terapia cognitivo comportamentale?

La terapia cognitivo-comportamentale si articola in tre fasi:

  1. la fase di valutazione;
  2. l'approccio cognitivo;
  3. l'approccio comportamentale.

Vediamo il processo più nel dettaglio.

Nella fase di valutazione iniziale, lo psicoterapeuta conduce un'analisi approfondita dei sintomi, delle preoccupazioni principali e della storia personale del paziente. Questa valutazione serve a costruire un piano terapeutico mirato.

Nella fase di approccio cognitivo, l'attenzione è rivolta ai pensieri negativi e distorti del paziente. L'obiettivo è aiutare il paziente a identificare i pensieri automatici negativi, ovvero quelli che si manifestano spontaneamente in risposta a situazioni specifiche.

In questo modo avviene la ristrutturazione cognitiva: una volta riconosciuti i pensieri distorti, il terapeuta guida il paziente nell'esaminare le prove a sostegno o contro tali pensieri, promuovendo la sostituzione con pensieri più realistici e funzionali. Questo processo riduce il disagio emotivo.

Infine, l'approccio comportamentale si concentra sui comportamenti disfunzionali che contribuiscono ai problemi del paziente. Il terapeuta collabora con il paziente per identificare quei comportamenti che mantengono o aggravano il disagio.

Il paziente viene quindi guidato a sviluppare strategie per modificare questi comportamenti in modo più adattivo. Tecniche come l'esposizione graduale, il role-playing e l'attivazione comportamentale vengono utilizzate per affrontare situazioni che il paziente evita o che causano stress.

Alla base della psicoterapia cognitivo-comportamentale troviamo quindi la relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti.

Come funziona la terapia cognitivo-comportamentale

Quanto dura una seduta di CBT?

L'approccio cognitivo comportamentale di solito comporta incontri settimanali che durano circa 45-50 minuti ciascuno, con una media di 6 mesi di trattamento. Tuttavia, in casi di grave disagio emotivo, questo periodo può essere prolungato per più tempo.

Quanto costa una seduta?

Il costo può variare a seconda del professionista selezionato e della natura del problema del paziente, con tariffe generalmente comprese tra i 60€ e i 90€ a seduta. In Serenis, una seduta di CBT costa 49€.

terapia cognitivo comportamentale come funziona

Terapia cognitivo-comportamentale: esercizi

Gli esercizi nella CBT sono attività pratiche che vengono assegnate dal terapeuta per aiutare il paziente a mettere in pratica le abilità apprese durante la terapia. 

Alcuni esempi:

  • tenere un diario - il paziente annota i pensieri automatici che emergono in risposta a determinate situazioni o eventi. Successivamente, insieme al terapeuta, il paziente esamina i pensieri registrati per identificare eventuali distorsioni cognitive e sviluppare modi più adattivi di pensare;
  • registrazione comportamentale - il paziente tiene traccia dei propri comportamenti e delle circostanze che li precedono. Questo può includere registrazioni del sonno, registrazioni alimentari o registrazioni dell'attività quotidiana (utile per i disturbi del comportamento alimentare). Questo aiuta il paziente e il terapeuta a identificare i modelli comportamentali e i trigger specifici che possono influenzare il benessere psicologico del paziente;
  • "stop del pensiero" - consiste nel riconoscere i pensieri disfunzionali, isolandoli e bloccandoli mentalmente. Si tratta di un esercizio che, se fatto regolarmente, diventa automatico e permette di dedicare le energie a pensieri più funzionali.

Efficacia della terapia cognitivo comportamentale

La Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) è ampiamente riconosciuta come uno dei trattamenti più efficaci per una vasta gamma di disturbi psicologici. La sua efficacia è supportata da numerose ricerche cliniche e meta-analisi:

  • Depressione:la CBT è efficace nel ridurre i sintomi depressivi a breve termine ed è spesso comparabile o superiore agli psicofarmaci. Tuttavia, i risultati a lungo termine dipendono dalla gravità del disturbo e dalla continuità del trattamento (Cuijpers et al., 2013; Gould et al., 2012).
  • Disturbi d'ansia (generale): la CBT è particolarmente efficace nell'interrompere i circoli viziosi di pensieri e comportamenti che mantengono l'ansia, con risultati spesso duraturi (Gould et al., 1997; Cuijpers et al., 2013).
  • Disturbo di panico: molti pazienti riferiscono una riduzione significativa della frequenza e dell'intensità degli attacchi di panico grazie alla CBT, che fornisce strategie di gestione efficaci (Craske et al., 2009; Cuijpers et al., 2023).
  • Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC): i pazienti con DOC mostrano un miglioramento significativo con la CBT. Questo trattamento si concentra sulla riduzione delle compulsioni e sulla ristrutturazione dei pensieri ossessivi (Cuijpers et al., 2013).
  • Fobie specifiche: l'esposizione graduale si è dimostrata particolarmente efficace nel ridurre o eliminare la paura irrazionale, con risultati spesso duraturi (Gould et al., 1997).

Evoluzioni e sviluppi della terapia cognitivo comportamentale

La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) ha visto un'evoluzione significativa negli ultimi decenni, espandendosi in quella che è definita come la terza onda delle terapie cognitive e comportamentali. Questi approcci moderni aggiungono elementi innovativi che superano la ristrutturazione cognitiva classica, introducendo concetti come l'accettazione, la mindfulness e la flessibilità psicologica. Ecco alcune delle principali evoluzioni:

  1. Acceptance and Commitment Therapy (ACT): Si concentra sull'accettazione delle emozioni difficili e sull'impegno verso valori personali. ACT promuove una flessibilità psicologica, consentendo alle persone di convivere con i propri pensieri senza esserne travolte.
  2. Mindfulness-Based Cognitive Therapy (MBCT): Combina tecniche di mindfulness con elementi di CBT per aiutare a prevenire le ricadute depressive. La mindfulness permette di sviluppare una maggiore consapevolezza e accettazione dei pensieri e delle emozioni nel momento presente, riducendo il rimuginio tipico di ansia e depressione.
  3. Terapia dialettico-comportamentale (DBT): Ideata per il trattamento del disturbo borderline di personalità, la DBT integra elementi di mindfulness e accettazione con tecniche comportamentali. Mira a migliorare la regolazione emotiva e le abilità interpersonali, aiutando i pazienti a gestire emozioni intense.
  4. Schema Therapy: Si focalizza sui "schemi maladattivi precoci", ossia modelli di pensiero e comportamento radicati che influenzano negativamente la vita adulta. Questo approccio integra la CBT con elementi di terapia psicodinamica e di gestalt, affrontando schemi che si formano nell’infanzia e che persistono nel tempo.
  5. Compassion-Focused Therapy (CFT): La CFT è centrata sull'autocompassione. L’obiettivo è aiutare i pazienti a sviluppare un atteggiamento più gentile verso sé stessi, contrastando i sentimenti di vergogna e auto-critica, frequenti nei disturbi dell’umore.

Questi sviluppi riflettono la crescente attenzione per le emozioni, le esperienze interpersonali e la consapevolezza, permettendo un approccio più olistico e personalizzato per affrontare una vasta gamma di problematiche psicologiche.

 

Se vuoi iniziare un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale, puoi farlo con Serenis: sulla nostra piattaforma puoi trovare diversi professionisti specializzati in psicoterapia cognitivo comportamentale online

Se vuoi ottenere un primo colloquio gratuito, ti basta compilare il nostro questionario, in cui potrai esprimere la tua preferenza riguardo all'orientamento del terapeuta o della terapeuta. Le sedute hanno poi un prezzo di 49 € .

 

Fonti:

  • Cuijpers, P., et al. (2013). A meta-analysis of cognitive-behavioural therapy for adult depression. Canadian Journal of Psychiatry.
  • Hofmann, S. G., & Asmundson, G. J. G. (2018). The science of cognitive behavioral therapy. Elsevier.
  • David, D., Cristea, I., & Hofmann, S. G. (2018). Why cognitive behavioral therapy is the current gold standard of psychotherapy. Frontiers in Psychiatry, 9, 4.
  • Cuijpers, P., Karyotaki, E., Weitz, E., Andersson, G., & Hollon, S. D. (2019). Cognitive behavioral therapy for depression: A meta-analysis of long-term effects and relapse prevention. World Psychiatry, 18(3), 293-302.
  • Kaczkurkin, A. N., & Foa, E. B. (2018). Cognitive-behavioral therapy for anxiety disorders: An update on the empirical evidence. Dialogues in Clinical Neuroscience, 20(3), 337-346
Alcune domande che potresti avere
  • Lo psicoterapeuta cognitivo-comportamentale aiuta i pazienti a identificare pensieri negativi o disfunzionali che influenzano il loro stato emotivo e i loro comportamenti. Utilizza tecniche pratiche per modificare questi schemi di pensiero e comportamento, promuovendo strategie più funzionali e positive. Spesso fornisce compiti tra le sedute per applicare le nuove abilità apprese nella vita quotidiana.

  • La TCC è efficace nel trattamento di diversi disturbi, tra cui:

    • Disturbi d'ansia (come attacchi di panico, fobie e ansia sociale)
    • Depressione
    • Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC)
    • Disturbo post-traumatico da stress (PTSD)
    • Disturbi alimentari (anoressia, bulimia)
    • Disturbi del sonno
    • Problemi di gestione della rabbia
    • Disturbi da dipendenze
    • Disturbi dell'umore
  • La tecnica principe della terapia cognitiva è la ristrutturazione cognitiva. Questa tecnica consiste nell’identificare pensieri automatici negativi o distorti, metterli in discussione e sostituirli con pensieri più realistici e positivi. L’obiettivo è cambiare il modo in cui la persona percepisce sé stessa, gli altri e il mondo, migliorando così il suo benessere emotivo.

  • Il costo di una seduta di terapia cognitivo-comportamentale varia in base a diversi fattori, come la posizione geografica e l'esperienza del terapeuta. In generale, in Italia, il costo può oscillare tra 50 e 100 euro a seduta, con differenze significative nelle grandi città rispetto alle zone rurali. Con Serenis paghi 49€ a seduta.

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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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