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Svenimento da stress emotivo: sintomi, cause e gestione

Tra le cause dello svenimento, esiste una forte correlazione con lo stress emotivo.

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Svenimento da stress

La frase "Mi sento svenire" è comune in chi soffre di attacchi di panico, ma può derivare da molte altre cause, essendo una conseguenza dello stress prolungato.

Cos’è uno svenimento?

Lo svenimento, noto anche come sincope, è una perdita temporanea di coscienza che si verifica in seguito a un improvviso calo della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca e a un insufficiente flusso sanguigno cerebrale. Quando il cervello percepisce tale carenza, reagisce provocando la perdita di coscienza: sdraiarsi a terra, infatti, è la posizione che favorisce maggiormente l'irrorazione cerebrale.

Le cause della sincope possono essere numerose e sono soprattutto legate a fattori fisici; gli studiosi però sono concordi nell’affermare che stress, ansia e depressione rappresentano importanti elementi di rischio (Yonsei Med J., 2013).

Il ruolo dello stress e la correlazione con lo svenimento da stress emotivo

Lo stress, se moderato, può essere utile per motivarci a superare le sfide (eustress). Tuttavia, quando diventa cronico (distress) può portare a una serie di conseguenze negative, sia fisiche che emotive. In alcuni casi, una forte emozione, uno shock o anche uno stato ansioso che non passa e che tende a sopraffarci, possono causare uno svenimento da stress.

Svenimento e stress

Il nostro sistema immunitario viene messo a dura prova dall’azione del cortisolo in eccesso, rendendoci suscettibili alle infezioni, all’ingrossamento dei linfonodi e all'aumento dei globuli bianchi. Le conseguenze fisiche dello stress non finiscono qui. Tra le più importanti ricordiamo:

  • aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna;
  • mal di testa ed emicrania;
  • acne, dermatite da stress e psicosomatica;
  • disturbi del sonno e frequenti risvegli notturni;
  • difficoltà digestive e disturbi gastrointestinali come la colite psicosomatica;
  • epistassi;
  • febbre;
  • disturbi vestibolari come labirintite e vertigini.

Svenimento da stress emotivo: sintomi e come si manifesta

Lo svenimento da stress emotivo si verifica quando una situazione di stress intenso, l'ansia o un trauma emotivo causano una rapida riduzione del flusso sanguigno al cervello (Claus Vögele, 2003).

Nell'ansia, la sensazione di svenimento è quasi esclusivamente attribuibile all'iperventilazione. Respirare troppo velocemente, diminuisce la concentrazione di anidride carbonica nel sangue: i vasi sanguigni si restringono, diminuisce l'afflusso di sangue al cervello e possono sopraggiungere svenimenti improvvisi.

La paura stessa di svenire può aumentare la probabilità di sentirsi sul punto di perdere i sensi. Inoltre, controllare costantemente i sintomi nel tentativo di prevenirli può in realtà intensificarli. L'evitamento di situazioni che si teme possano causare svenimento alimenta ulteriormente la fobia e peggiora l'ansia.

I sintomi del collasso sono facilmente riconoscibili: all'improvviso iniziamo ad avere la vista offuscata, abbiamo caldo o freddo, sudiamo in maniera eccessiva, avvertiamo nausea e problemi all'udito, un forte senso di debolezza, le gambe molli.

La sincope provoca una rapida perdita del tono muscolare; cadiamo bruscamente a terra, perdendo il colorito del viso. In seguito, nel momento in cui ci riprendiamo, ci sentiamo confusi, deboli e affaticati. La sincope può essere di natura gastrointestinale; in questo caso lo svenimento è causato da problemi digestivi come ulcere peptiche o reflusso gastroesofageo. I sintomi possono includere nausea, vomito e dolore addominale.

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Cos'è la lipotimia?

A volte, la sensazione di svenimento non provoca la perdita di coscienza. Hai presente quello stato in cui "ho la sensazione di svenire, ma non svengo"? In questo caso parliamo di lipotimia ovvero una sorta di "quasi-svenimento", una condizione in cui avverti tutti i sintomi tipici della sincope ma rimani sempre vigile.

Una delle cause della lipotimia è la crisi vagale che consiste in un'eccessiva stimolazione del nervo vago che rallenta la frequenza cardiaca e rende difficile la circolazione del sangue al cervello. A provocarla può essere un forte stress, un disagio emotivo, paura, attacchi di panico ma anche il caldo, l'ipoglicemia, la disidratazione, la stanchezza e alcuni farmaci.

Come distinguere lo svenimento da stress emotivo da attacco di panico?

Attacchi di panico e svenimenti condividono la stessa sintomatologia: senso di oppressione al petto, vertigini, nausea e palpitazioni. Le differenze però sono sostanziali. L'attacco di panico, al contrario della sincope, non passa generalmente in pochi minuti. Durante una crisi non perdiamo mai conoscenza e, una volta che ci riprendiamo, ci sentiamo stanchi, sopraffatti e in preda all'ansia. 

Come capire se i giramenti di testa sono dovuti all'ansia e allo stress emotivo? La diagnosi

Le vertigini (giramenti di testa) sono causate dall'alterazione dei sistemi cerebrali che controllano il senso dell'equilibrio e dell'orientamento spaziale. Quando siamo sotto stress, gli ormoni possono influenzare il nostro sistema vestibolare e influenzare i messaggi che arrivano dal nostro cervello e causare lo svenimento da stress emotivo.

Il giramento di testa causato dallo stress è spesso accompagnato da mancanza di equilibrio, da confusione e dalla sensazione di avere la testa vuota. Le vertigini, che in questo caso appaiono durante un attacco di panico, non hanno una spiegazione oggettiva e passano nel momento in cui scompare lo stimolo "stressante".

L'iter diagnostico per affrontare gli episodi di svenimento segue un percorso per esclusione. Inizia con una valutazione delle funzioni vitali, che prevede la verifica delle condizioni cliniche di base del paziente. Successivamente, si procede con esami mirati per escludere cause fisiche, come problemi cardiaci o neurologici. Solo quando queste possibili cause sono state escluse, si considera l'origine psicologica, valutando se lo svenimento possa essere legato a stress o ansia.

Svenimento e ansia

Cosa può provocare uno svenimento improvviso? Le cause

Uno svenimento improvviso può essere provocato dallo stress ma anche da:

  • problemi cardiaci
  • ipotensione ortostatica
  • disidratazione
  • ipoglicemia
  • digiuno prolungato
  • chinetosi

Esistono anche alcune cause neurologiche che provocano lo svenimento. Tra le principali troviamo le crisi epilettiche, caratterizzate da una perdita di coscienza accompagnata da convulsioni. In questo caso la sincope comporta spesso la perdita di urina e feci.

Quale malattia fa svenire e quali sono i fattori di rischio?

Sono diverse le malattie che possono causare svenimenti improvvisi. Tra le principali ricordiamo l'anemia, l'ipotiroidismo, problemi cardiaci, disturbi vasovagali e malattie endocrine. L'adolescenza, in particolare tra i 12 e i 18 anni, è un periodo in cui si registra un aumento degli episodi di svenimento improvviso, spesso sotto forma di sincope vaso-vagale. Questa condizione, generalmente benigna, è spesso scatenata da momenti di forte stress emotivo o fisico.

Quanto ci si mette a riprendersi da uno svenimento?

La perdita di coscienza persiste al massimo per uno o due minuti; trascorso questo tempo, la persona torna lentamente cosciente anche se il completo recupero della pressione arteriosa cerebrale può richiedere un buon quarto d'ora, in base alla circostanza scatenante.

Quando preoccuparsi di uno svenimento e a chi rivolgersi?

È necessario contattare il medico curante se:

  • lo svenimento è accompagnato da dolore al petto, difficoltà respiratorie o altri sintomi gravi;
  • si sviene frequentemente;
  • si perde conoscenza per un periodo di tempo prolungato;
  • lo stato confusionale persiste a lungo.

È necessario andare in ospedale se:

  • lo svenimento è stato causato da un infortunio o una caduta;
  • in caso di gravidanza;
  • se la sincope è accompagnata da sintomi come dolore toracico o difficoltà respiratorie

Gestire lo stress e la tensione non è facile ma gli psicoterapeuti di Serenis possono aiutarti a elaborare le strategie di coping più efficaci per ritrovare il tuo benessere fisico ed emotivo. Per superare la paura di svenire, può essere molto utile la terapia breve strategica. Questo approccio terapeutico aiuta a affrontare la paura in modo graduale e sicuro.

Cosa non fare dopo lo svenimento?

Ci sono alcune cose che dobbiamo evitare per riprenderci al più presto e rimedi contro lo svenimento:

  • non alzarsi troppo velocemente: è importante rimanere seduti o sdraiati per un po' e alzarsi lentamente per evitare un nuovo collasso;
  • non ignorare i sintomi: se avvertiamo sintomi persistenti come vertigini, confusione o dolore toracico, è importante consultare un medico;
  • non guidare: fino a quando non ci si sente completamente ripresi, è meglio evitare di mettersi alla guida.

Come soccorrere una persona svenuta?

  1. Verificare che le vie respiratorie siano libere, allentando vestiti stretti.
  2. Sollevare i piedi a un livello superiore rispetto al cuore.
  3. Se la persona ha vomitato, girarla su un lato per evitare il soffocamento.
  4. Dopo il recupero, farla restare sdraiata per 10-15 minuti in un ambiente fresco e tranquillo.

Fonti:

  • Anxiety & Fainting: Can Anxiety Cause You To Faint? (2020, October 10). https://www.calmclinic.com/anxiety/symptoms/fainting
  • Claus Vögele, Justine Coles, Jane Wardle, Andrew Steptoe, Psychophysiologic effects of applied tension on the emotional fainting response to blood and injury, Behaviour Research and Therapy, Volume 41, Issue 2, 2003.
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Federico Russo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.