Che cosa sono gli spazi liminali: confini e transizioni della vita

Gli spazi liminali sono aree o momenti di transizione, soglia o limine tra due stati o condizioni. Questi spazi sono caratterizzati da un senso di incertezza, ambiguità e possibilità di trasformazione

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Esiste sempre un confine tra due punti nel tempo o tra due luoghi nello spazio. Questo confine segna un passaggio, una struttura intermedia tra due ambienti o momenti. Questo luogo di transizione è ciò che viene chiamato spazio liminale. Esso indica un passaggio fisico, tra un dentro e un fuori e temporale, tra un prima e un dopo. Quando ti trovi in uno spazio liminale, non sei più dov'eri prima ma non sei ancora dove dovresti o vorresti arrivare. Lo spazio liminale è quello spazio di mezzo in cui si prova disorientamento, proprio per la sua caratteristica di essere instabile. Gli esempi più comuni di spazio liminale riguardano le fasi della vita, ad esempio il passaggio dall'età infantile all'età adulta, oppure la condizione di transizione tra uno status ed un altro dal punto di vista sociale, come accade quando si diventa genitori.

Origine del concetto di spazio liminale


Il concetto di spazio liminale applicato alle scienze umane nasce per la prima volta in campo antropologico grazie agli studi condotti da Van Gennep. Egli si accorse che in tutte le culture primitive esistono diversi riti che servono a rendere socialmente evidenti i passaggi da una fase della vita ad un'altra. In queste culture si considera importante celebrare con complesse cerimonie pubbliche la transizione verso una diversa condizione sociale, ad esempio quando si è pronti per diventare adulti oppure quando si forma una nuova famiglia. Ma perché in queste culture primitive gli spazi liminali sono così importanti? Certamente i popoli che vivono nelle comunità tradizionali hanno compreso la necessità di accompagnare l'individuo attraverso questi difficili passaggi della vita. I membri della comunità non sono lasciati da soli nel momento in cui devono affrontare le incertezze dell'esistenza e trovano sostegno nell'intera struttura sociale di appartenenza. Le società tribali attraverso i riti di passaggio rendono visibile l'invisibilità degli spazi liminali. Poiché gli spazi liminali sono incerti e inducono preoccupazione, renderli visibili riduce l'ansia.

Spazi liminali nella società


Anche nella nostra società gli spazi liminali sono importanti. Per questo esistono moderni riti di passaggio che svolgono la stessa funzione delle cerimonie tribali studiate dall'antropologia. Celebrare in società anniversari, compleanni, matrimoni serve a segnare in modo formale il nostro passaggio da una fase all'altra della vita. Come per le culture primitive anche nel nostro caso si tratta di modalità condivise socialmente che rendono manifesti e reali gli spazi liminali. Regolare i rapporti sociali significa dunque rendere noto agli altri in quale fase dell'esistenza ci troviamo, definire una nuova categoria di appartenenza o manifestare l'avvenuto passaggio da una condizione precedente ad una attuale.

Spazi liminali psicologici


Non sempre lo spazio liminale è uno spazio piacevole in cui trovarsi. Di solito, dal punto di vista psicologico non è facile abbandonare le certezze offerte da una precedente identità per raggiungere nuovi stati o condizioni sociali. Generalmente la nostra mente preferisce la certezza, l'ordine e la stabilità. Gli spazi liminali psicologici dipendono direttamente dal modo in cui funziona la psiche umana. Quando pensiamo ad una realtà sociale di solito tendiamo ad incasellarla all'interno di una precisa struttura: bambino o adulto, single o sposato, occupato o disoccupato. Da una parte schematizzare le cose semplifica la nostra esistenza e rende meno faticosa la vita in società. Dall'altro lato però racchiudere il mondo in schemi rigidi impedisce di coglierne la complessità. Questo modo di ragionare per scatole chiuse ci spiega perché ad esempio alcune persone hanno ancora problemi ad accettare le persone transgender. Questa condizione sociale infatti risiede nello spazio liminale tra i concetti di maschio e femmina sfidando la nostra percezione sul modo binario in cui è classificata l'identità di genere. Lo stesso vale per i problemi di salute mentale. Questi infatti violano le aspettative comuni sul concetto stesso di malattia perchè molti sintomi non sono direttamente osservabili da un occhio inesperto.

Vivere nello spazio liminale: la crisi di identità


Certo, è difficile vivere in uno spazio liminale. Le persone hanno un forte bisogno di appartenere ad una categoria predefinita. Avere un lavoro o una relazione stabile ci permette di rientrare in caselle considerate valide socialmente. Quando invece ci si trova a metà strada tra una categoria e l'altra si rischia di vivere nelle molteplici sfumature di grigio. Attraverso lo spazio liminale ci siamo passati tutti almeno una volta nella vita. Pensiamo ad esempio al periodo dell'adolescenza. Sì può dire che, sia fisicamente che mentalmente, l'adolescente si trova nella via di mezzo tra l'essere un bambino e l'essere un adulto, intrappolato tra due fasi della vita. È normale dunque che in questo momento di passaggio si verifichi una confusione nell'identità. Su questo tema lo psicologo Erikson ha espresso il suo pensiero inserendo la crisi adolescenziale tra i più delicati momenti del ciclo di vita individuale.

Lo spazio liminale e gli eventi della vita

Oltre alle normali fasi di passaggio che segnano il regolare svolgimento del ciclo dell'esistenza esistono anche numerosi e importanti eventi della vita che possono farci sostare negli spazi liminali per periodi di tempo più o meno lunghi. Prendiamo ad esempio il caso del divorzio. La rottura di un rapporto è spesso un evento traumatico che cambia la vita, modifica i pensieri, può produrre ansia o depressione. Quando avviene una separazione la persona attraversa uno spazio liminale transitorio in cui può succedere che si senta ancora legata al proprio ex mentre cerca di voltare pagina. Questo stato di incertezza causato dalla liminalità costringe alcuni a intraprendere nuove relazioni che servono ad alleviare la confusione e ripristinare la propria identità. In altre situazioni qualcuno crede di poter superare lo spazio liminale tagliando i ponti con il passato ed eliminando l'ex dalla propria vita. Durante la permanenza nello spazio liminale, la loro identità precedente cercherà di riportarli indietro mentre la loro nuova identità li spingerà in avanti. Molti devono ricorrere ad un supporto psicologico per riuscire ad affrontare il profondo cambiamento in atto nella loro vita.

Cosa sono le fasi liminali?

Il lutto, con i suoi riti (come l’abbigliamento specifico o l’astensione da certi cibi), rappresenta una fase liminare, una soglia tra il mondo dei vivi e quello dei defunti. Anche gravidanza e fidanzamento sono esempi di fasi liminari.

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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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