Scuola senza voti: rivoluzionerà l’istruzione?

La proposta di una scuola senza voti sfida il sistema educativo tradizionale, promuovendo un approccio più olistico all'apprendimento che valuta lo studente in base alla crescita personale piuttosto che alle prestazioni accademiche quantificate.

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nessun voto a scuola

Hai mai immaginato di poter frequentare la scuola senza dover affrontare il peso dei voti numerici? E se potessi concentrarti esclusivamente sul processo di apprendimento, libero dalle pressioni di ottenere una sufficienza o un voto più alto dei tuoi compagni? Questa è esattamente la premessa della scuola senza voti, un'innovativa proposta educativa che ha catturato l'interesse e alimentato il dibattito in tutto il mondo, inclusa l'Italia. Questo approccio rivoluzionario all'istruzione, frutto della psicoterapia per l'adolescenza, mira a riscrivere le regole del gioco nel sistema tradizionale di valutazione degli studenti, mettendo in discussione l'uso dei voti numerici come unico metro di misura del successo scolastico.

cos'è la scuola senza voti

La scuola italiana e il sistema tradizionale dei voti

La valutazione scolastica in Italia attribuisce valore alle competenze, conoscenze e abilità acquisite dagli studenti nei diversi cicli di istruzione. Fondata sulla misurazione dei risultati, questa pratica comporta giudizi sul profitto e sulla condotta degli studenti, espressi sia in forma numerica (tramite voti da 1 a 10) che verbale, mediante descrizioni dei livelli di apprendimento.

Tale valutazione non solo certifica gli esiti del percorso educativo, ma svolge anche una funzione formativa, fornendo agli insegnanti e agli studenti indicazioni utili per migliorare il processo e i risultati di apprendimento. Tuttavia, l'uso esclusivo dei voti numerici solleva interrogativi sul loro impatto psicologico sugli studenti e sul sistema educativo nel suo complesso.

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Effetti psicologici dei voti numerici sugli studenti

Gli effetti psicologici dei voti numerici sugli studenti influenzano diversi aspetti della loro vita accademica e personale:

  • il successo accademico viene spesso correlato dagli studenti al loro valore personale e alle aspettative della società, creando pressione per ottenere voti alti. Questa pressione può creare un clima di competizione intensa e stressante all'interno dell'ambiente scolastico;
  • gli studenti che faticano a ottenere voti elevati possono sentirsi demotivati e demoralizzati, perdendo l'interesse e la motivazione per lo studio;
  • ottenere voti bassi può causare ripercussioni sull'autostima degli studenti e far emergere dubbi sulle proprie capacità e competenze;
  • in molti casi, la pressione per ottenere voti elevati proviene anche dai genitori, che pongono aspettative irrealistiche sui loro figli. Questa pressione può essere avvertita come opprimente dagli studenti, specialmente quando si trovano ad affrontare difficoltà nel raggiungere determinati obiettivi accademici;
  • il sistema di valutazione basato sui voti numerici spesso alimenta una cultura della competizione tra gli studenti, dove il successo di uno è percepito come una minaccia per gli altri. Questa competizione può danneggiare le relazioni tra gli studenti e creare un clima di tensione all'interno dell'ambiente scolastico;
  • gli studenti possono sperimentare ansia da prestazione legata ai voti numerici, soprattutto durante periodi di esami o valutazioni importanti.
effetti scuola senza voti

Il criticismo genitoriale consiste in un atteggiamento intrusivo e poco rispettoso da parte dei genitori verso i propri figli. Questo atteggiamento può portare gli studenti a sviluppare convinzioni di incapacità personale, bassa autostima e disorientamento personale. I figli, in questi casi, tendono a costruire la loro identità e stima di sé basandosi su regole esterne o sull’opinione altrui (Apparigliato et al., 2007). Gli studi collegano il criticismo genitoriale a diverse problematiche psicopatologiche durante l’età evolutiva, come il dropout scolastico, i disturbi d'ansia e ricadute nelle ragazze affette da disturbi alimentari.

Limitazioni dei voti numerici

Molti critici del sistema di voti numerici in Italia sottolineano alcune delle sue principali limitazioni, tra cui:

  • semplificazione dell'apprendimento: i voti numerici tendono a semplificare un processo di valutazione complesso, riducendo il rendimento degli studenti a un singolo numero;
  • mancanza di feedback dettagliato
  • mancanza di riflessione sull'apprendimento: gli studenti potrebbero concentrarsi maggiormente sul conseguimento di un voto piuttosto che sulla comprensione dei concetti;
  • pressione e stress: l'aspettativa di ottenere voti elevati può causare alti livelli di stress tra gli studenti; 
  • ispirazione all'apprendimento: alcuni studenti ritengono che i voti numerici non ispirino l'apprendimento intrinseco, ma piuttosto una motivazione estrinseca legata alle valutazioni.

Scuola senza voti: come nasce?

La scuola senza voti nasce e prende ispirazione dalla pedagogia del gratuito, che trova le sue radici profonde nella filosofia dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da Don Oreste Benzi. Questo modello educativo prende le mosse dalla consapevolezza che l'istruzione è un bene comune, accessibile a tutti, indipendentemente dallo status sociale ed economico.

La scuola senza voti si è sviluppata in opposizione a un sistema educativo basato sulla competizione, sulla selezione e sulla valutazione individuale, proponendo invece un paradigma alternativo fondato sulla cooperazione. Nasce così un ambiente scolastico in cui la gratuità è valorizzata, insegnata e praticata quotidianamente, promuovendo relazioni autentiche e profonde tra docenti e studenti, tra gli stessi studenti e tra la scuola e la comunità circostante.

La scuola senza voti è un'evoluzione significativa dell'istruzione, offrendo un contesto inclusivo e accogliente in cui gli studenti sono apprezzati per ciò che sono, indipendentemente dalle loro capacità o dal loro rendimento, promuovendo la formazione di individui consapevoli del proprio ruolo nella società.

Scuola senza voti: come funziona?

La scuola senza voti si presenta quindi come un approccio educativo che ha l'obiettivo di ridefinire il processo di valutazione degli studenti, sostituendo i tradizionali voti numerici con metodi di valutazione più qualitativi e orientati all'apprendimento. 

Questo approccio mette al centro dell'attenzione l'acquisizione di competenze, la crescita individuale e l'autovalutazione. Ecco come funziona. 

  1. Valutazione basata su competenze

Nel contesto della scuola senza voti, la valutazione si basa sulla misurazione delle competenze e delle abilità acquisite dagli studenti. Piuttosto che concentrarsi su un voto numerico generico, gli insegnanti valutano gli studenti in base alle loro abilità specifiche in una materia. Ad esempio, un insegnante di matematica potrebbe valutare la capacità di risolvere problemi, la comprensione dei concetti matematici e la capacità di applicarli in situazioni reali.

  1. Feedback dettagliato

Gli insegnanti forniscono agli studenti un feedback costante e specifico sul loro lavoro, sottolineando i punti di forza e le aree in cui è necessario migliorare. Questo tipo di feedback aiuta gli studenti a comprendere meglio le loro prestazioni e a individuare i passi successivi per il miglioramento.

  1. Autovalutazione

Nella scuola senza voti, si incoraggia l'autovalutazione. Gli studenti sono incoraggiati a riflettere sul proprio apprendimento, a valutare le proprie prestazioni e a fissare obiettivi di miglioramento. Questo processo di autovalutazione promuove la responsabilità dell'apprendimento da parte degli studenti stessi.

  1. Valutazione continua

La valutazione nella scuola senza voti è un processo continuo. Gli insegnanti monitorano costantemente il progresso degli studenti nel corso del tempo, anziché basarsi su un singolo esame o compito. Questo permette di avere una visione più completa e accurata delle abilità e del livello di conoscenza di ciascuno studente.

  1. Promozione della motivazione intrinseca

Senza la pressione di ottenere un voto numerico, gli studenti sono incoraggiati a imparare per il puro piacere dell'apprendimento e a sviluppare una passione per il sapere.

funzionamento scuola senza voti

Scuola senza voti esempi

Nel panorama dell'istruzione moderna, l'idea di una scuola senza voti rappresenta una sfida al sistema tradizionale di valutazione basato su punteggi numerici. 

Questa riforma educativa sta guadagnando terreno in varie parti del mondo, con alcune istituzioni che hanno abbracciato questo approccio con entusiasmo. Nella prossima sezione vediamo due esempi, in Italia e non, di istituzioni scolastiche che hanno applicato il principio di scuola senza voti, con i rispettivi risultati. 

Scuola senza voti Roma 

Il liceo Morgagni di Roma è l’unica scuola ufficialmente senza voti d’Italia, dove il voto compare solo alla fine, in pagella, e ogni giorno gli studenti imparano a valutarsi attraverso il confronto con i compagni e attraverso l’autovalutazione, dove cooperano e imparano insieme a crescere e a studiare. Il nome ufficiale infatti è “Scuola delle relazioni e delle responsabilità”. 

A osservare il progetto c’è anche l’università La Sapienza, che nella facoltà di Pedagogia ha istituito un laboratorio di sperimentazione per capire gli effetti della scuola senza voti. 

I risultati? Quelli Invalsi sono pari alle altre classi, e gli studenti già diplomati stanno avendo buoni risultati all’università, e riescono meglio dal punto di vista dell’autonomia e della capacità di lavorare in gruppo.

Scuola senza voti Finlandia 

La scuola finlandese è spesso considerata un modello educativo innovativo e inclusivo. In contrasto con l'Italia e molti altri paesi, in Finlandia non esistono scuole private; tutte le scuole dell'obbligo sono pubbliche: ogni bambino frequenta le stesse scuole, indipendentemente dallo stipendio o dal livello di istruzione dei genitori. 

La scuola finlandese è caratterizzata da un approccio centrato sulla domanda, che favorisce la capacità di fare domande rispetto a dare risposte pre-confezionate. Gli insegnanti ascoltano e osservano gli studenti, e l'autoapprendimento è enfatizzato. Fino ai 13 anni, non vengono assegnati voti.

In Finlandia, la valutazione è basata sulla filosofia di valutare ogni studente in base alle sue abilità e al suo potenziale individuale, anziché basarsi su confronti con la media della classe o altri parametri standardizzati. 

Gli insegnanti finlandesi tendono a evitare valutazioni negative agli studenti, poiché si ritiene che ciò possa diminuire la motivazione e aumentare le disuguaglianze sociali. 

Scuola senza voti: pro e contro

La scuola senza voti è un approccio educativo che ha suscitato un vivace dibattito, con sostenitori che enfatizzano i vantaggi e critici che sollevano le preoccupazioni. In questa sezione, esamineremo i principali pro e contro associati a questo modello di istruzione.

Vantaggi 

  1. Riduzione dello stress

Senza la pressione di ottenere punteggi elevati, gli studenti possono concentrarsi sull'apprendimento per il piacere di acquisire conoscenze, piuttosto che solo per ottenere buoni voti.

  1. Promozione dell'apprendimento 

La scuola senza voti enfatizza l'acquisizione di competenze e la comprensione profonda dei concetti, incoraggiando gli studenti a esplorare e approfondire le materie in modo più completo.

  1. Valorizzazione dell'autovalutazione

Gli studenti sono incoraggiati a riflettere sul proprio apprendimento e a valutare le proprie prestazioni. Questo promuove una maggiore responsabilità dell'apprendimento e lo sviluppo di competenze di autovalutazione.

  1. Valorizzazione dei progressi individuali

Invece di concentrarsi su una valutazione finale, la scuola senza voti mette l'accento sui progressi individuali degli studenti, riconoscendo i loro successi nel corso del tempo.

  1. Collaborazione e supporto tra studenti

Senza l'accento sui voti competitivi, gli studenti possono sentirsi più liberi di collaborare tra loro e di offrire supporto reciproco nell'apprendimento.

Svantaggi 

  1. Resistenza al cambiamento

Alcuni genitori e insegnanti possono opporsi all'idea di una scuola senza voti, temendo che potrebbe generare un lassismo nell'educazione e compromettere la preparazione delle future generazioni.

  1. Preparazione al mondo reale

Alcuni ritengono che la scuola debba insegnare agli studenti a gestire lo stress e l'ansia, preparandoli per le sfide del mondo reale. La scuola senza voti potrebbe essere vista come eccessivamente protettiva.

  1. Necessità di cambiamento didattico profondo

Per implementare con successo la scuola senza voti, è necessario un cambiamento didattico significativo, compreso l'addestramento degli insegnanti a valutare la crescita complessiva degli studenti.

  1. Rischio di lassismo

Esiste il rischio che, senza un sistema di valutazione rigoroso, alcuni studenti potrebbero percepire una mancanza di incentivo a impegnarsi al massimo delle loro capacità.

Incentivi alla crescita personale

La scuola senza voti rappresenta un intrigante spartiacque nell'evoluzione dell'istruzione, sollevando questioni importanti sulla valutazione degli studenti, sulla loro motivazione e sulla preparazione per il mondo reale.

Mentre questo approccio ha dimostrato di offrire vantaggi significativi, è fondamentale continuare a esaminarne attentamente gli effetti e adattarlo in modo appropriato per creare un ambiente educativo in cui gli studenti possano prosperare e crescere come individui. Un'altra opportunità importante è quella offerta dalla psicoterapia: con Serenis, puoi avere il supporto di uno psicologo online per affrontare le tue sfide personali.

Fonti:

  • Kendall, Philip, and Mario Di Pietro. Terapia scolastica dell'ansia. Guida per psicologi e insegnanti. Vol. 7. Edizioni Erickson, 1995.
  • Bascelli, Elisabetta, and Ilenia Ferretti. "L’impatto del criticismo genitoriale sull’ansia scolastica e sulla fiducia nella propria intelligenza in adolescenza."
  • PELLICCIA, LUCA. "Fattori emotivi e apprendimento matematico: il ruolo dell’ansia scolastica nei bambini della scuola primaria."
  • Ferrazzi, D., and G. Lampugnani. "Disturbo di comprensione e ansia scolastica: intervento rivolto a ragazze pre-adolescenti." (2016).
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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