Scrittura espressiva: esercizi per esplorare la mente

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Typewriter with Story buttons, vintage

Nell’universo della comunicazione per iscritto, la scrittura espressiva viene considerata come una forma di auto-esplorazione del sé. Una sorta di viaggio nella mente umana, attraverso pensieri e idee.

L’atto di scrivere diventa in quest’accezione, poter comprendere e trasformare noi stessi.

In questo articolo esploreremo la storia della scrittura espressiva, i suoi benefici e i suoi limiti. Indagheremo inoltre come questa pratica possa influenzare la creatività, favorire la crescita personale e influire sulla vita e sul benessere generale dell’individuo.

Che cos’è la scrittura espressiva?

La scrittura espressiva è innanzitutto uno strumento per esplorare la mente umana, si tratta di un’opportunità di dialogo con sé stessi.

Nella pratica è un tipo di scrittura in cui le persone decidono di mettere per iscritto i propri pensieri e le proprie emozioni, soprattutto rispetto a esperienze di vita che hanno provocato, o provocano tutt’ora, sofferenza.

Una scrittura di questo tipo ha numerosi benefici, permette di dar forma ai propri pensieri, esprimere delle emozioni che possono apparire complesse da decifrare e riflettere sulle nostre esperienze, in modi che spesso tendono a sfuggire alla comunicazione verbale.

Com’è nato il concetto di scrittura espressiva?

La pratica della scrittura espressiva ha radici profonde nella storia dell’umanità; tuttavia, la sua concezione moderna si deve al lavoro di James W. Pennebaker.

Nonostante ciò, le sue sono storiche. Già gli antichi egizi consideravano la cultura come uno strumento utile all’esplorazione del mondo interiore.

Nel XIX secolo, il filosofo danese Søren Kierkegaard percepiva la scrittura come mezzo di esplorazione dell’esistenza umana.

Inoltre, vari movimenti culturali come il romanticismo e il surrealismo hanno espresso la liberazione delle proprie emozioni attraverso la scrittura e l’arte in generale.

Scrittura espressiva e creatività

La scrittura espressiva sembra avere delle connessioni con la creatività. Molti artisti traggono infatti ispirazione da questa pratica per produrre le loro opere.

Un esempio rappresentativo di come la scrittura possa alimentare la creatività è il "morning pages". Si tratta di un esercizio proposto da Julia Cameron.

Julia propone di scrivere tre pagine al mattino, senza alcuna censura per sbloccare la creatività da un lato e dall’altro liberare la mente dalle preoccupazioni del quotidiano.

Scrittura espressiva e crescita personale

Le persone, grazie anche all’autoriflessione e all’esplorazione di sé, possono riuscire a definire meglio degli obiettivi e scoprire nuovi aspetti personali. La scrittura in questo caso diventa un modo per riflettere la crescita e il percorso di ognuno.

Una delle modalità con cui la scrittura espressiva può favorire la crescita personale è il Journaling della gratitudine. In questo esercizio ogni giorno vanno annotate tre cose per cui si è grati, ciò aiuta a prendere maggior consapevolezza della bellezza della vita.

Sarà inoltre più semplice sviluppare una mentalità ottimista.

Scrittura espressiva per condividere e formare connessioni

Al giorno d’oggi è possibile trovare dei gruppi di scrittura espressiva, utili a condividere la propria storia e i propri dolori e creare connessioni con l’altro.

In questa modalità le persone hanno l’occasione di comprendere di non essere sole nelle loro emozioni e che spesso gli altri condividono sfide simili.

Scrittura espressiva nel contesto educativo

Anche in campo scolastico e educativo la scrittura espressiva viene utilizzata da insegnanti e educatori. Spesso con intenti di vario tipo, come aiutare gli studenti a sviluppare una maggior consapevolezza di sé, stimolare abilità comunicative e incentivare la creatività dei ragazzi.

La scrittura espressiva nella cultura popolare

Una scrittura di questo tipo viene rappresentata anche in vari contesti della cultura popolare. Ciò avviene spesso attraverso libri e film. La scrittura espressiva spesso viene incorporata come elemento centrale nella narrazione delle opere. Anche grazie a questo si deve la consapevolezza al giorno d’oggi di tale pratica.

Un noto esempio è il libro "Eat, Pray, Love" dell’autrice Elisabeth Gilbert. Il testo venne in seguito riadattato anche a film.

In pratica, "Eat, Pray, Love" racconta il viaggio personale dell’autrice attraverso l’esplorazione di sé e la scrittura. Si tratta di un testo che è stato fonte di ispirazione per molti lettori, che hanno deciso di intraprendere un percorso simile attraverso questo metodo di scrittura.

Quali sono i punti di forza della scrittura creativa?

Tra i punti di forza di tale modalità espressiva è possibile riscontrare:

  • diminuzione dello stress: dalle ricerche svolte sull’argomento emerge come l’espressione di pensieri, emozioni e dolore porti le persone a una riduzione dello stress provato;
  • miglioramento e allenamento della creatività: la scrittura espressiva stimola e sblocca la creatività. Permette così a chi utilizza questo metodo più o meno quotidianamente di allenarsi sempre più a lasciar fluire le idee;
  • miglioramento della salute: alla scrittura espressiva viene associata una maggior consapevolezza dei propri stati emotivi, di ciò che porta felicità nella propria vita e cosa invece mette in difficoltà.

Quali sono i limiti della scrittura espressiva?

La scrittura espressiva presenta dunque una serie di benefici, tuttavia non è esente da limiti.

  1. Possibilità di aumento delle emozioni negative

In alcune situazioni, scrivere in particolare rispetto a esperienze che sono state traumatiche o comunque in generale molto negative, potrebbe rendere più intensa la sofferenza provata in quel momento, soprattutto se si è soli. Quindi senza la presenza di persone di fiducia che possano fungere da contenitori delle emozioni negative o essere in qualche modo di supporto;

  1. Non va concepita come "cura"

Sebbene risulti utile l’utilizzo della scrittura espressiva per vari motivi, essa non va pensata come cura o come possibile sostituto di una psicoterapia o di un percorso di supporto.

Per chi è indicata la scrittura espressiva?

La scrittura espressiva potrebbe essere utile e indicata per:

  • persone che sono alla ricerca di introspezione personale: chi volesse aumentare la consapevolezza di sé;
  • chi fatica a comunicare le proprie emozioni e sentimenti: in questo caso la scrittura espressiva potrebbe essere un alleato e una modalità per comunicare con sé stessi e con l’altro;
  • persone che vogliono allenare la creatività: la scrittura in questo caso può favorire l’esplorazione di nuove idee.

Per chi è controindicata la scrittura espressiva?

Tale metodo potrebbe essere controindicato per alcuni, vediamo ora per chi:

  • persone che stanno soffrendo profondamente: nel caso in cui la sofferenza fosse molto d’impatto è bene prima di tutto rivolgersi a un professionista qualificato;
  • chi non desidera esplorare le emozioni profonde: chi preferisce in uno specifico momento della sua vita non entrare troppo nel profondo dei propri sentimenti potrebbe, non solo non giovare della scrittura espressiva, ma anzi sentirsi maggiormente in difficoltà rispetto a prima;
  • persone che hanno vissuto esperienze traumatiche non elaborate: anche in questa situazione, la scrittura creativa potrebbe non essere indicata. La presenza di traumi non elaborati è una questione delicata che richiede un supporto professionale e un percorso tale per cui la persona si senta realmente pronta a scrivere di quei momenti profondamente dolorosi.

In sintesi, la scrittura espressiva risulta un potente alleato in diverse situazioni. Dalle ricerche scientifiche svolte sull’argomento emerge come questo tipo di scrittura porti a diversi benefici.

Essa può configurarsi come un interessante viaggio interiore e piò aiutare e implementare lo sviluppo di diverse abilità, sia sul piano personale che su quello creativo.

Tuttavia, è bene ricordare come non è sempre adatta a ogni situazione e a ogni persona. È necessario valutare in base a diverse variabili se l’individuo ha la possibilità di giovare o meno di questa pratica.

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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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