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Schizofrenia: cos'è, sintomi e cura

La schizofrenia è un grave disturbo psicotico caratterizzato dalla perdita del contatto con la realtà e dalla disgregazione della personalità.

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Schizofrenia sintomi

La schizofrenia è un disturbo psicotico particolarmente grave. Spesso confusa con il “disturbo di personalità multipla” per via del suo nome che porta facilmente a pensare che siano la stessa cosa, si riferisce alle funzioni mentali che si separano e vanno a destrutturare la personalità di chi ne soffre.

Cos'è la schizofrenia?

Il primo a parlare di schizofrenia fu lo psichiatra svizzero Eugen Bleuler nel 1908. Da quel momento in poi, sono stati effettuati diversi studi sull'argomento, e oggi possiamo affermare che la schizofrenia è un grave disturbo psicotico che porta le persone ad essere completamente indifferenti a tutto quello che accade.

Ma non solo, perché a essere fuori dal comune sono anche le reazioni di queste persone che sono spesso senza logica rispetto all'evento che le ha scatenante. La schizofrenia, infatti, ci mette nella condizione di perdere il contatto con la realtà, tanto da isolarsi in un mondo proprio, creato nella nostra mente e che risulta incomprensibile agli altri.

Come si può intuire, si tratta di un disturbo che va a massacrare la nostra personalità, la nostra persona, mettendoci nella condizione di vivere male la vita da tutti i punti di vista.

Questo disturbo può manifestarsi anche nei bambini, con sintomi tipici della schizofrenia infantile.

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Quali sono le cause della schizofrenia

Le cause della schizofrenia sono da ritrovare nella combinazioni di più fattori:

  • genetici;
  • biologici: alcune problematiche sopraggiunte prima, durante o dopo la nascita;
  • ambientali: l’uso di sostanze durante l’adolescenza (in particolare la cannabis), ma anche eventi e situazioni di vita stressanti come la migrazione, l’appartenenza ad un gruppo sociale di minoranza, l’urbanizzazione e anche altre condizioni.

È bene specificare che la familiarità, quindi la presenza di altri casi di schizofrenia nel proprio nucleo familiare, spiega solo una quota relativa del rischio di ammalarsene: circa il 10%. In caso di gemelli identici (omozigoti), se uno dei due è affetto, l’altro presenta un rischio di sviluppare la schizofrenia di circa il 50%.

Quali sono i sintomi da tenere in considerazione

La prima cosa da sapere è che, come scrive l'Istituto Superiore di Sanità, l'esordio della schizofrenia avviene in età giovanile, tra i 18 e i 28 anni, e anche in maniera improvvisa perché può comparire nell’arco di giorni o settimane.

Tuttavia, ci sono anche situazioni in cui invece richiede diversi anni per svilupparsi. In entrambi i casi, i sintomi sono in genere abbastanza gravi da interferire con la capacità di lavorare, con le nostre relazioni con gli altri e con la cura che prestiamo a noi stessi.

Sul Manuale MSD versione per pazienti si può leggere che i primi sintomi (detti prodromi) sono lievi. Le persone, in questa fase, tendono ad essere introverse, disorganizzate o sospettose.

In seguito emergono sintomi psicotici, come deliri, allucinazioni, pensiero e linguaggio disorganizzati, oltre a comportamento bizzarro e inappropriato. E sono proprio questi che ci portano a perdere il contatto con la realtà.

C'è da considerare, inoltre, che i sintomi possono peggiorare nel corso della propria vita a causa di eventi stressanti, come la perdita del lavoro o la fine di una relazione sentimentale. Così come a complicare la situazione può essere l’uso di droghe.

Le conseguenze

Purtroppo la schizofrenia non è una malattia semplice e le sue conseguenze non lo sono altrettanto. Chi ne soffre vive la propria vita con problemi relativi al comportamento e alla sfera emozionale.

Il che vuol dire che le conseguenze possibili sono deficit e mancanze nella vita sociale e professionale. Non è da escludere, insieme alla schizofrenia, anche la presenza di altri disturbi come la depressione maggiore e l'ansia.

Uno studio condotto da Buckley e collaboratori ha dimostrato che nelle persone con questa malattia sono frequenti i casi di abuso di sostanze, in quasi il 50% dei pazienti, e problemi sociali, tra cui la disoccupazione e la povertà.

A diminuire è anche l'aspettativa di vita media perché in genere con la schizofrenia si rimane al mondo dai 12 ai 15 anni in meno rispetto alla popolazione in generale. Inoltre, circa il 20% delle persone che presenta questo disturbo ricorre al suicidio, il 5% di loro ci riesce.

I sottotipi della schizofrenia

Nella schizofrenia vengono identificati vari sottotipi:

  • paranoide: si hanno deliri o allucinazioni e si è convinti di essere perseguitati. Il mondo è percepito come ostile e i vari sospetti che si hanno possono portare a comportamenti aggressivi e violenti messi in atto come forma di difesa;
  • disorganizzato: linguaggio e comportamenti sono incoerenti e inadeguati. Disordini ci sono anche in ambito affettivo;
  • catatonico: mutismo, assunzione di posture anormali, distacco dalla realtà, stati di immobilità o crisi di intensa agitazione.

Esiste una cura per la schizofrenia?

Per trattare la schizofrenia nella migliore maniera possibile è essenziale una diagnosi precoce. Il trattamento, infatti, dipende da questa anche perché dopo i 5 anni dalla manifestazione del disturbo tendono a stabilizzarsi sintomi, e quindi diventa molto più complesso intervenire.

In qualsiasi caso, è essenziale rivolgersi a un esperto della salute mentale, anche perché spesso la schizofrenia è associata ad altri disturbi mentali. Con Serenis, puoi avere il supporto di uno psicologo online per avere un supporto costante comodamente da casa.

Si rivela necessaria anche una terapia farmacologica e la buona notizia è che recupera ad un livello accettabile circa il 60% delle persone schizofreniche. Un buon 15%, invece, riesce a ritrovare le capacità che aveva prima dello sviluppo di questa malattia.

Il resto delle persone, quindi circa un terzo dei pazienti schizofrenici, purtroppo rimane gravemente inabile in modo permanente.

Per superare la schizofrenia sono quindi necessari:

  • una diagnosi precoce;
  • terapia farmacologica;
  • terapia cognitiva;
  • riabilitazione attraverso servizi di sostegno psicosociale.

Se tutto questo viene effettuato nei tempi giusti, in maniera continuativa e con psicoterapia personale e familiare, il recupero e la risposta al trattamento è generalmente rapida.

Fonti

  • Istituto Superiore di Sanità, Schizofrenia.
  • Manuale MSD versione per pazienti, Schizofrenia.
  • Buckley PF, Miller BJ, Lehrer DS, Castle DJ, Psychiatric comorbidities and schizophrenia, in Schizophr Bull, vol. 35, n. 2, marzo 2009, pp. 383-402.
Pubblicazione: 11 luglio 2024Ultimo aggiornamento: 30 luglio 2024
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048.

Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara.

Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.

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Dott.ssa Martina Migliore
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

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Domenico De Donatis
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.