Cosa è la resilienza?

La resilienza è la capacità di adattarsi e riprendersi rapidamente dalle avversità, influenzata da fattori biologici, ambientali, interiori, relazionali e culturali.

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Cosa significa resilienza

Definizione di resilienza

La resilienza è essenzialmente la capacità di adattarsi con successo di fronte a stress e avversità mantenendo un funzionamento psicologico e fisico normale. Può essere messa alla prova da un qualsiasi numero di situazioni: trauma, tragedia, disastro naturale, problemi di salute, problemi di relazione, ecc. Essere resilienti non significa semplicemente opporsi ad una crisi, ma comprende la capacità di superare quel momento stressante ricostruendo il proprio equilibrio. Inoltre, ogni evento stressante superato con successo farà parte dell'esperienza dell'individuo, rendendo la sua capacità di rispondere a situazioni stressanti ancora migliore.Possedere un buon livello di resilienza, però, non è sinonimo di invincibilità. Non tutti gli eventi stressanti hanno la stessa intensità e proporzione: possono verificarsi delle situazioni che sono troppo pesanti da affrontare e sopportare, causando una certa quantità di distress (o stress negativo). Rimane dunque un certo grado di difficoltà di adattamento agli eventi avversi, che mettono in difficoltà anche le persone resilienti con sentimenti di tristezza o dolore emotivo.

Resilienza: le caratteristiche

Possedere un alto livello di resilienza, permette come già detto di fronteggiare in modo efficace e consapevole le difficoltà. Ma quali caratteristiche ha la resilienza?La resilienza non è semplicemente presente o assente negli individui, è piuttosto una funzione psichica che comprende azioni, pensieri e comportamenti che possono essere appresi da chiunque. Spesso infatti, gli individui resilienti presentano caratteristiche come ottimismo, creatività e capacità di imparare dai propri errori e dalle proprie esperienze.Di conseguenza pensieri e comportamenti tipici di chi possiede un alto livello di resilienza, si rispecchiano nella tendenza di lasciarsi coinvolgere negli eventi che la vita presenta, con la consapevolezza di poter far fronte ad essi senza rimanerne sopraffatti. Vivere gli eventi con l'impegno di accettare potenziali cambiamenti, adattandosi e vivendoli in modo trasformativo invece che problematico, è un atteggiamento che fa parte dell'essere resilienti.

Fattori protettivi e di rischio legati alla resilienza

La considerazione di fattori che possono facilitare oppure ostacolare la resilienza è fondamentale ai fini di una più completa spiegazione di questa funzione psichica. I fattori detti protettivi sono quelli che permettono agli individui durante la loro crescita di rispondere in modo efficace alle avversità. I fattori di rischio invece sono legati ad una maggiore vulnerabilità e conseguente difficoltà comportamentali ed emotive.

Fattori protettivi

I fattori protettivi che rafforzano la capacità di una persona di essere resiliente di fronte alle avversità sono molteplici, alcune possono essere: 

  • Ambiente familiare positivo: Crescere in una famiglia affettuosa e stabile.
  • Autostima: Fiducia nelle proprie capacità di affrontare e superare le difficoltà.
  • Capacità di problem-solving: Abilità di analizzare i problemi e trovare soluzioni pratiche.
  • Regolazione emotiva: Capacità di gestire le proprie emozioni, mantenendo la calma anche in situazioni di stress.
  • Flessibilità cognitiva: Capacità di adattarsi e ristrutturare le proprie convinzioni di fronte alle sfide.
  • Ottimismo: Visione positiva del futuro, credendo che le difficoltà possano essere superate.
  • Obiettivi chiari e senso dello scopo: Avere una direzione nella vita e una motivazione che aiuti a rimanere concentrati anche nei momenti difficili.

Fattori di rischio

Tra i fattori di rischio, che possono essere causa di difficoltà di sviluppo della resilienza troviamo:

  • Traumi infantili: Abusi fisici, psicologici o sessuali subiti durante l'infanzia.
  • Povertà: Condizioni economiche precarie che limitano l'accesso alle risorse di base.
  • Conflitti familiari: Ambiente familiare instabile, con alti livelli di conflitto o violenza.
  • Assenza di supporto sociale: Isolamento o mancanza di una rete di amici, famiglia o comunità su cui contare.
  • Malattie mentali o fisiche: Condizioni come depressione, ansia o malattie croniche che compromettono il benessere.
  • Eventi traumatici: Perdita di una persona cara, disastri naturali, esperienze di guerra.

La resilienza si può sviluppare?

La resilienza è una competenza fondamentale che può essere acquisita e sviluppata. Ogni individuo possiede la capacità innata di essere resiliente di fronte alle avversità; la chiave è imparare come sfruttare queste capacità in modo efficace per riprendersi rapidamente e progredire. Il primo passo per aumentare la propria resilienza consiste nel comprendere cos'è la resilienza e quali fattori la influenzano.

Negli individui, la resilienza è tipicamente multiforme, manifestandosi:

  • fisiologicamente: riguarda la capacità del corpo di resistere e recuperare dalle malattie o dagli stress fisici;
  • emotivamente: si riferisce alla capacità di gestire e superare le emozioni difficili
  • psicologicamente: implica la capacità mentale di affrontare e superare i traumi e le avversità della vita.
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Modi per sviluppare resilienza

La ricerca e l'esperienza clinica suggeriscono che la resilienza può essere appresa. Gli psicologi usano diversi metodi per costruire la resilienza e anche tu puoi fare qualcosa per te stesso.

  • Lavora sulla tua autostima. Avere fiducia nelle proprie capacità può aumentare drasticamente la propria resilienza, in quanto gioca un ruolo importante nell'affrontare lo stress.
  • Scopri il tuo scopo. Vivere la tua vita con un senso di scopo può darti la motivazione per andare avanti anche se si possono affrontare difficoltà estreme. Questo perché un senso di scopo offre un cuscinetto psicologico che rende più facile rialzarsi, riprendersi, e continuare a spingere in avanti verso il raggiungimento del proprio scopo.
  • Costruire una forte rete sociale. Parlare con gli altri non eliminerà necessariamente la sfida, ma ti permetterà di parlarne, ottenere un feedback positivo e discutere di possibili soluzioni.
  • Essere ottimisti. Concentrarsi sui risultati positivi vi aiuta a riconoscere le sfide che affrontate sono solo temporanee e riconosce che avete le capacità per superarle.
  • Pratica la gratitudine. Alcuni studi hanno scoperto che praticare regolarmente la gratitudine aiuta gli individui a rimanere resilienti mentre affrontano le difficoltà. Alcuni modi per praticare la gratitudine includono praticare la mindfulness, tenere un diario della gratitudine e la meditazione.
  • Impegnarsi nella cura di sé. Impegnarsi nella cura di sé significa fare le cose necessarie per mantenere la vostra mente e il vostro corpo in ordine, in modo da essere pronti ad affrontare le sfide quando si presentano.

L'importanza della psicoterapia

La resilienza può essere insegnata e appresa, ma spesso è necessario un piccolo aiuto e una guida. Anche se possiamo prendere esempio da persone che conosciamo con un'alta capacità di recupero, un'altra opzione efficace è quella di rivolgersi a un terapeuta qualificato. Un terapeuta può aiutarvi a valutare i vostri comportamenti e modelli di pensiero, guidandovi nel fare i cambiamenti necessari per aumentare la vostra resilienza. Con Serenis attraverso la psicoterapia online puoi lavorare su te stesso comodamente da casa tua.

Fonti:

  • Zolli, Andrew. Resilienza. Rizzoli, 2017.
  • Malaguti, Elena. Educarsi alla resilienza: come affrontare crisi e difficoltà e migliorarsi. Edizioni Erickson, 2005.
  • Pellizzoni, Luigi. "I rischi della resilienza." Territori vulnerabili: verso una nuova sociologia dei disastri italiana. Franco Angeli, 2017. 28-41.
  • Cantoni, Franca. La resilienza come competenza dinamica e volitiva. G Giappichelli Editore, 2014.
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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