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Relazioni tra colleghi: andrebbero evitate e cosa dice la legge in Italia?

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Relazioni tra colleghi

Le relazioni tra colleghi possono comportare alcune conseguenze sul posto di lavoro. Secondo i sondaggi (CareerBuilder.com, 2012), quasi il 40% degli impiegati afferma di aver intrattenuto una relazione romantica e sessuale con un collega in un certo momento della propria vita. Il dato appare ragionevole: l'ufficio rappresenta per noi tutti un luogo che fa parte della geografia quotidiana, in cui intratteniamo relazioni e facciamo nuove conoscenze.

Ma quali sono i pro e i contro di intrattenere relazioni romantiche con i colleghi? Esistono delle teorie psicologiche a riguardo?

Relazioni con i colleghi: tipologie

Stando ai sondaggi, la maggior parte delle relazioni con i colleghi sono viste come motivo di svago e divertimento, in un ambiente che può spesso risultare monotono come quello lavorativo.

Le relazioni personali sul posto di lavoro coinvolgono sia la comunicazione di compito che quella relazionale e possono assumere varie forme, tra cui amicizie, storie d'amore, relazioni sessuali occasionali e coniugi sul lavoro. Queste relazioni, secondo la ricerca, influenzano la soddisfazione lavorativa e la qualità della vita privata, e il modo in cui i dipendenti gestiscono i confini tra lavoro e vita privata.

Risultano molte anche le relazioni extraconiugali sul posto di lavoro, con una generale tendenza degli intervistati a concepire l'ufficio come il primo tra i luoghi di incontro con potenziali partner amorosi.

Perché intraprendiamo relazioni amorose con i nostri colleghi di lavoro?

Dal punto di vista clinico e biologico, il dato non sorprende: la chimica dell'amore presuppone che continui contatti fisici e verbali (come la vicinanza) tra due persone, siano di fondamentale importanza per lo sviluppo di un rapporto romantico. Questo perché l'amore nasce e si sviluppa in seguito a precisi input organici, che possono ad esempio riguardare la produzione di dopamina, di endorfina e l'azione dell'ipotalamo.

Il rapporto con i colleghi funziona inoltre in senso intermittente, con incontri quotidiani intermezzati da periodi di distanza che fungono da incentivo per la passione amorosa. Ci troviamo davanti ad uno dei principi cardine del comportamentismo: il rinforzo intermittente, utilizzato anche dai mass media e in ambito marketing per influenzare i consumatori.

Molto in generale, il rinforzo intermittente afferma che:

  • fornendo piccoli premi al soggetto;
  • intermezzati da periodi di passività;
  • il soggetto tenda a desiderare con più intensità l'oggetto del rinforzo.

Ciò avviene per esempio quando utilizziamo i social-network; riceviamo un "mi piace" e poi, per un certo periodo di tempo, ne siamo privati: ciò ci spinge a utilizzare il social-network nell'attesa del rinforzo (intermittente).

Anche tra colleghi funziona così: l'incontro quotidiano può essere all'insegna del flirt e della complicità, tranne poi lasciare spazio alla vita quotidiana e forse a quella coniugale. Il giorno seguente, il gioco ricomincia: dando vita ad una danza spesso dinamica e coinvolgente.

Si può avere una relazione sentimentale con un collega?

La risposta è: dipende. I sondaggi affermano che alcune relazioni nate sul posto di lavoro hanno poi portato a matrimoni e rapporti a lungo termine. In tal senso, non è da escludere che una relazione con un collega possa essere fonte di gioia e soddisfazione.

Bisogna invece sottolineare che i rapporti extra-coniugali non sono consigliabili dal punto di vista psicologico, né in ufficio né fuori dall'ufficio, perché indicano problematiche di fondo che andrebbero risolte e per le quali i rapporti con terzi fungono spesso da strategia di evitamento.

Per quel che riguarda i rapporti tra single, ci sono però molti elementi da considerare. Per esempio, alcune aziende vietano per politica i rapporti tra dipendenti, per evitare conflitti intestini al luogo di lavoro. In tal caso, è bene informarsi sulle regole aziendali per non incorrere in provvedimenti disciplinari o a dover cambiare lavoro.

Un altro elemento da considerare è la possibilità della rottura.

Se due colleghi intrattengono una relazione romantica, investendoci emotivamente, potrebbero poi trovarsi in difficoltà al termine della relazione, dovendo condividere lo stesso ufficio e lo stesso luogo di lavoro, portando alcune persone a chiedere le dimissioni.

Tanto più se la rottura è stata unidirezionale e se, come detto, la relazione era di tipo romantico e non solo di natura sessuale. Anche i giudizi degli altri colleghi possono influire negativamente sui rapporti interni al luogo di lavoro, dando spesso vita a dinamiche di conflitto come il mobbing con effetti negativi sulla vita professionale.

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Implicazioni e rischi sul posto di lavoro: cosa dice la legge?

In Italia, non esistono leggi specifiche o contratti collettivi che proibiscano tali rapporti, ma alcune aziende, soprattutto quelle con una vocazione internazionale, impongono regolamenti interni che richiedono la segnalazione di queste relazioni.

Il regolamento aziendale deve garantire che tali relazioni non compromettano l'imparzialità nelle decisioni professionali e non creino disagi tra i colleghi.

Se la relazione coinvolge un rapporto gerarchico, l'interesse dell'azienda è maggiore per evitare favoritismi e garantire il work engagement e un ambiente di lavoro equo. È importante che le aziende bilancino il diritto alla privacy dei dipendenti con la necessità di mantenere un ambiente lavorativo sano e produttivo. La gestione delle relazioni sentimentali in ambito lavorativo può prevenire conflitti e malintesi che, se non gestiti correttamente, possono portare a problematiche più gravi, come il licenziamento o il contenzioso legale.

Infine, è importante distinguere tra relazioni consensuali e molestie. In caso di avances non gradite o comportamenti molesti, il dipendente ha il diritto di denunciare tali fatti al datore di lavoro, che può avviare un procedimento disciplinare contro il molestatore, fino al licenziamento. Le molestie possono inoltre avere conseguenze penali.

Altri fattori da considerare nelle relazioni tra colleghi

Secondo l'indagine della sessuologa Cozzolino, le relazioni tra colleghi non andrebbero sempre a inficiare negativamente sulla vita lavorativa. Al contrario, l'aumentata soddisfazione riscontrata in ufficio, potrebbe portare ad un miglioramento generale delle prestazioni.

Al contempo, la sessuologa sottolinea la necessità di tenere ben divise la vita personale e quella lavorativa: per evitare la perdita di uno spazio proprio che possa fungere da contraltare per il rapporto interpersonale con il compagno o la compagna.

Detto altrimenti: se il rapporto in ufficio diviene serio, si rischia poi di ritrovarsi a dover condividere tutti gli spazi personali con il partner (sia quelli lavorativi che, appunto, quelli di norma riservati alla coppia).Rimane importante consultare un esperto di psicologia prima di intraprendere un'avventura romantica tra colleghi, per prepararsi alle possibile conseguenze e agli scenari che si prospettano. Magari puoi pensare di rivolgerti agli psicoterapeuti online di Serenis: il servizio è completamente online, con centinaia di professionisti con in media circa 10 anni di esperienza.

Fonti:

  • Streger MR. Office romance. Define your policy on love in the workplace. EMS Mag. 2007 Jun;36(6):102. PMID: 17642340.
  • Chory RM, Horan SM. Personal Workplace Relationships: Unifying an Understudied Area of Organizational and Personal Life. Behav Sci (Basel). 2023 Sep 13;13(9):760. doi: 10.3390/bs13090760. PMID: 37754038; PMCID: PMC10525437.
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
DDDDomenico De Donatis
Domenico De Donatis
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.