Disregolazione emotiva: come comprendere i segnali

La disregolazione emotiva si verifica quando una persona ha difficoltà nel gestire le proprie emozioni, portando a reazioni e comportamenti sproporzionati rispetto alla situazione. Tra le cause principali, rientra il contesto familiare e lo sviluppo emotivo durante l'infanzia.

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disregolazione emotiva cos'è

La regolazione emotiva è la capacità di gestire le proprie emozioni in modo socialmente accettabile e flessibile, permettendo sia reazioni spontanee sia la capacità di ritardare queste reazioni quando necessario. Quando questa capacità viene a mancare, parliamo di disregolazione emotiva.

Che cosa si intende per regolazione emotiva?

La regolazione emotiva riguarda la capacità di gestire le nostre emozioni di fronte agli eventi della vita, che possono essere sia positivi che negativi. Quando questa capacità viene a mancare, parliamo di disregolazione emotiva (Smitha Bhandari). È un aspetto che può far parte del nostro temperamento: alcune persone sono naturalmente più inclini a reagire in modo intenso o impulsivo, mentre altre riescono facilmente a mantenere la calma e ad avere autocontrollo.

Queste differenze personali nella regolazione delle emozioni possono essere influenzate da vari fattori, tra cui:

Quando la disregolazione emotiva influisce sulla nostra vita quotidiana, rendendoci incapaci di reagire come vorremmo o dovremmo, si tratta di una condizione patologica.

Quali sono i segnali della disregolazione emotiva?

La disregolazione emotiva si manifesta attraverso diversi segnali che possono essere evidenti nel proprio comportamento e nel modo in cui interagiamo con gli altri. Alcuni esempi includono:

  • difficoltà nel gestire i propri stati d'animo, sentendosi intrappolati in emozioni negative come tristezza, depressione o ansia;
  • fluttuazioni improvvise dell'umore;
  • comportamenti impulsivi o impulsività;
  • episodi di mania o ipomania;
  • tendenza a perdere la pazienza facilmente;
  • facile frustrazione per piccoli inconvenienti o fastidi;
  • irritabilità o rabbia persistente, spesso senza una causa apparente.

Questi sintomi di disregolazione emotiva possono essere accompagnati da comportamenti dannosi per sé stessi, come:

  • abuso di sostanze;
  • autolesionismo;
  • pensieri suicidi;
  • disturbi alimentari come bulimia e binge eating.

Nel corso del tempo, questa condizione può avere un impatto significativo sulla qualità della vita della persona, compromettendo le sue relazioni sociali, professionali e personali.

Anche le persone razionali possono sperimentare la disregolazione emotiva quando le loro emozioni diventano troppo intense e difficili da gestire con intelligenza emotiva. Questo può accadere in situazioni stressanti o traumatiche, portando a reazioni emotive intense e comportamenti irrazionali, anche se di solito sono abituate a pensare in modo logico.

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Regolazione emotiva: quando impariamo?

Numerosi studi evidenziano il ruolo importantissimo che gli adulti hanno nell'aiutare i bambini a sviluppare la regolazione emotiva, poiché queste abilità si formano principalmente all'interno delle relazioni familiari e sociali. Il bambino impara a riconoscere e gestire le proprie emozioni dopo che l'adulto lo ha supportato nel sperimentare le sue prime emozioni, sotto la sua guida (Lazarus e Folkman, 1984).

Inoltre, il bambino è un grande osservatore, impara a controllare le sue emozioni osservando i comportamenti emotivi degli altri, comprendendo la causa della reazione e riconoscere quell'azione come corretta, se viene indicata così dall'adulto o se non riceve alcuna informazione a riguardo.

Tuttavia, alcuni bambini possono incontrare difficoltà nel controllare le proprie reazioni emotive, a causa di fattori come traumi infantili o mancanza di un ambiente familiare favorevole. Queste difficoltà possono influenzare negativamente lo sviluppo emotivo e comportamentale del bambino, con possibili conseguenze a livello sociale e cognitivo.

quando impariamo la regolazione emotiva

Quali sono le cause della disregolazione emotiva?

La disregolazione emotiva, secondo il modello dello sviluppo biosociale, è il risultato di una combinazione di predisposizione biologica (tra cui ereditarietà, malattie e traumi neurologici) e contesto ambientale, che si rinforzano reciprocamente nel tempo.

Il contesto familiare influisce notevolemente sullo sviluppo emotivo del bambino. Se i genitori tendono a invalidare le emozioni del bambino, a rispondere in modo imprevedibile o inadeguato, o se non riescono a soddisfare le necessità emotive e i bisogni del bambino, si crea un ambiente che rinforza l'attivazione emotiva disfunzionale.

Ad esempio, immagina un bambino che, di fronte a una situazione stressante come il primo giorno di scuola, esprime ansia e paura. Se il genitore risponde con frasi come "Non essere stupido, non c'è niente di cui avere paura", il bambino impara che le sue emozioni non sono valide e inizia a dubitare delle sue percezioni. Nel tempo, questo tipo di risposta non solo non aiuta il bambino a gestire la sua ansia, ma lo porta a intensificare le sue reazioni emotive per cercare di essere ascoltato e capito. Questo porta allo sviluppo di comportamenti disadattivi, in quanto il bambino non impara strategie sane di coping e di gestione delle emozioni.

Condizioni psicopatologiche che comportano disregolazione emotiva

La disregolazione emotiva è legata anche alla disfunzione esecutiva, una difficoltà nella gestione delle abilità cognitive, che influisce sulla capacità di una persona di gestire i propri pensieri, emozioni e azioni. Questa può essere associata a diverse condizioni di salute mentale e disturbi neurologici, tra cui:

Condizioni neurologiche come lesioni cerebrali traumatiche o disturbi del neurosviluppo possono influenzare sia la capacità di riconoscere ed esprimere le emozioni che la capacità di regolarle. Questo può portare a una combinazione di alessitimia e disregolazione emotiva.

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La finestra di tolleranza: quando una reazione è esagerata?

Questo concetto è stato introdotto dallo psichiatra statunitense Daniel Siegel.
Durante la giornata, ogni volta che dobbiamo affrontare degli stimoli, ci muoviamo all’interno di una “finestra” che prevede due risposte neurofisiologiche: 

  • iper-attivazione, se reagiamo alle situazioni più stimolanti;
  • ipo-attivazione, se rispondiamo a quelle più calme.

Fintanto che siamo all'interno della finestra, le nostre risposte sono adeguate agli stimoli: significa che abbiamo una buona regolazione emotiva.

Se invece superiamo la soglia dell'iper-attivazione o stiamo sotto a quella dell'ipo-attivazione, abbiamo una disregolazione emotiva, che può portarci a percepire perdita del controllo, agitazione, ansia, apatia o prostrazione.

In altre parole, la  disregolazione emotiva è l'incapacità di dare risposte neurofisiologiche che si collocano all'interno della finestra di tolleranza emotiva.

La dimensione della finestra non è uguale per chiunque: ognuno ha la sua. Chi ne ha una troppo stretta può avere la sensazione che le emozioni siano intense e difficili da gestire.
La finestra di tolleranza viene influenzata in parte dall'ambiente in cui si vive: in un ambiente sicuro e protetto è più facile regolare le emozioni.

Cosa fare in caso di disregolazione emotiva?

Certo è che possiamo trovarci di fronte a molte circostanze che non possiamo controllare, come la scelta dei genitori o degli insegnanti, così come gli eventi imprevisti della vita. Ma è altrettanto vero che esistono risorse e opportunità che possono aiutarci a gestire la disregolazione emotiva.

Il sostegno di persone significative, esperienze che ci insegnano a comprendere e gestire le emozioni e l'aiuto della psicoterapia sono solo alcune delle vie che possiamo intraprendere per affrontare questa sfida emotiva.

Un aiuto importante può essere offerto anche dalla meditazione e dall'approccio alla mindfulness. Serenis può aiutarti attraverso la psicoterapia online e il supporto emotivo di un esperto al tuo fianco. L'intelligenza emotiva è un'abilità che si può coltivare e migliorare giorno dopo giorno.

Fonti:

  • D’Agostino, Alessandra, et al. "Reconsidering emotion dysregulation." Psychiatric Quarterly 88 (2017): 807-825.
  • Aldea, Mirela A., and Kenneth G. Rice. "The role of emotional dysregulation in perfectionism and psychological distress." Journal of counseling psychology 53.4 (2006): 498.
  • Dvir, Yael, et al. "Childhood maltreatment, emotional dysregulation, and psychiatric comorbidities." Harvard review of psychiatry 22.3 (2014): 149-161.
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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