Psicologo per adolescenti: perché è importante?
Uno psicologo per adolescenti aiuta a gestire emozioni, ansia, stress, relazioni, autostima e difficoltà dei ragazzi che si trovano nel delicato periodo dell'adolescenza. Scopri di più su questo argomento con il nostro articolo.

L’adolescenza è un periodo di intensa trasformazione, tra ribellione, scoperta di sé e ricerca di indipendenza, spesso difficile da decifrare per i genitori. Oltre l’immaginario letterario, è una fase di profondi cambiamenti neurobiologici e psicologici che richiedono nuove strategie di adattamento. In questo contesto, il supporto di uno psicologo specializzato può aiutare giovani e famiglie a navigare le sfide e le incertezze di questa età complessa.
Psicologo per adolescenti: quando un ragazzo ne ha bisogno?
Durante l’adolescenza, le ragazze e i ragazzi affrontano il complesso processo di costruzione della propria identità e autonomia, il che può generare confusione e disorientamento. Ad esempio, un adolescente può aver bisogno del supporto di uno psicologo per affrontare i cambiamenti fisici, emotivi e relazionali tipici di questa fase della vita.
Uno psicologo può offrire uno spazio sicuro in cui gli adolescenti possono esprimere paure, ansie e difficoltà senza il timore di essere giudicati, aiutandoli a sentirsi ascoltati e compresi. Attraverso il percorso terapeutico, i ragazzi possono sviluppare strumenti per gestire le proprie emozioni e migliorare le relazioni con gli altri, rafforzando la resilienza e acquisendo strategie utili per affrontare le sfide quotidiane. Inoltre, il supporto psicologico può coinvolgere anche la famiglia per lavorare sulla comunicazione e renderla più efficace.
Alcuni segnali possono indicare la necessità di un supporto psicologico:
- cambiamenti comportamentali, come reazioni particolarmente aggressive, scoppi d’ira frequenti o comportamenti autolesionistici
- tendenza all’isolamento, alla chiusura, sia nei confronti degli amici che della famiglia
- cambiamenti improvvisi nel comportamento e nelle abitudini alimentari
- difficoltà scolastiche o cambiamenti del rendimento, rifiuto di andare a scuola o problemi di concentrazione
- tensioni familiari frequenti
- presenza di pensieri negativi ricorrenti
Se i segnali di disagio persistono per settimane o mesi e interferiscono con la vita quotidiana dell’adolescente, è consigliabile rivolgersi a un professionista.
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Chi è lo psicologo dell'adolescenza?
Lo psicologo dell’adolescenza è un professionista specializzato nel supporto e nella comprensione di una delle fasi più delicate e trasformative dello sviluppo umano - che si estende generalmente dai 10 ai 19 anni. Il suo ruolo è quello di aiutare gli e le adolescenti fornendo strumenti per comprendere e affrontare le emozioni, sviluppare un senso di identità stabile e migliorare le relazioni con gli altri.

Cos'è la psicologia dell'adolescenza?
La psicologia dell'adolescenza studia e tratta le dinamiche psicologiche caratteristiche di questa fase evolutiva. Le ricerche più recenti evidenziano come il cervello adolescenziale attraversi significativi cambiamenti strutturali e funzionali e come questo influenzi emozioni, comportamenti e capacità decisionali. Comprendere questi processi è utile per supportare i giovani nel loro sviluppo personale e sociale.
Questa area della psicologia si concentra su:
- lo sviluppo dell’identità personale che si costruisce attraverso esperienze, relazioni e influenze culturali e familiari (Erikson, 1968)
- la gestione delle relazioni familiari e sociali, processo che può generare conflitti ma che è indispensabile per lo sviluppo di relazioni mature e indipendenti (Steinberg, 2001)
- l’accettazione dei cambiamenti corporei della pubertà, che possono incidere sull’autostima e sull’immagine di sé (Petersen & Taylor, 1980)
- lo sviluppo delle competenze emotive, la capacità di riconoscere, comprendere e gestire le emozioni (Goleman, 1995)
- la costruzione dell’autonomia, la presa delle prime decisioni indipendenti con successi e insuccessi (Kroger, 2007)
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I disturbi psicologici più frequenti nei giovani
Secondo le ricerche più recenti, i disturbi più comuni tra i giovani includono:
- disturbi d'ansia: colpiscono circa il 31% dei giovani
- depressione: colpisce il 13% degli adolescenti tra i 12 e i 17 anni
- disturbi del comportamento alimentare: anoressia, bulimia e disturbi da alimentazione incontrollata
- difficoltà relazionali e sociali
- dipendenza da tecnologie e social media

Quando portare proprio figlio dallo psicologo?
Capire se e quando un adolescente ha bisogno di supporto psicologico può essere complesso per un genitore, non solo dal punto di vista pratico, ma anche emotivo. Ci si può sentire in colpa, inadeguati o temere di aver sbagliato qualcosa. È importante ricordare, però, che le competenze genitoriali non sono innate e che riconoscere la necessità di un aiuto esterno non è un segno di debolezza, ma un passo fondamentale per affrontare al meglio la situazione.
Prestare attenzione a certi segnali può fare la differenza. Cambiamenti improvvisi nel comportamento o nell’umore, isolamento, difficoltà relazionali, ansia intensa, disturbi alimentari o comportamenti autolesionistici non dovrebbero essere sottovalutati. Anche un calo improvviso del rendimento scolastico o l’uso di sostanze possono indicare un malessere più profondo che merita attenzione.
Riconoscere questi segnali precocemente è essenziale per intervenire tempestivamente e prevenire conseguenze a lungo termine. Offrire supporto psicologico al momento giusto può aiutare il ragazzo a comprendere le proprie emozioni, sviluppare strumenti per affrontare le difficoltà e costruire una base solida per il futuro.
Oggi, la terapia online offerta da Serenis rappresenta un’opzione valida e accessibile, soprattutto per ragazze e ragazzi abituati all’uso della tecnologia. Questo formato offre maggiore flessibilità e può risultare meno intimidatorio per chi si avvicina per la prima volta al supporto psicologico.
Non esiste un momento "giusto" o "sbagliato" per iniziare un percorso terapeutico. L’importante è ascoltare i segnali di disagio e offrire al giovane il supporto necessario con empatia e comprensione, aiutandolo a navigare con maggiore sicurezza questa fase di crescita.
Fonti
- Erikson, E.H. (1968). Identity, Youth and Crisis, New York, Norton, trad. it. Gioventù e crisi d’identità, Armando: Roma, 1974.
- Steinberg, L. (2001). We know some things: Parent–adolescent relationships in retrospect and prospect. Journal of Research on Adolescence, 11(1), 1–19.
- Petersen AC, Taylor B. The biological approach to adolescence. In: Adelson J, editor. Handbook of Adolescent Psychology. New York: Wiley; 1980. pp. 115–155.
- Goleman, D. (1995). Emotional intelligence. Bantam Books, Inc.
- Kroger, J. (2007). Identity development: Adolescence through adulthood (2nd ed.). Sage Publications, Inc.