Privazione di sonno: cause, conseguenze e come contrastarla
La privazione di sonno può avere serie conseguenze sulla salute e sul benessere. Scopri i rischi associati alla mancanza di sonno, che possono includere problemi cognitivi, come difficoltà di concentrazione e memoria, e disturbi dell'umore, come irritabilità e depressione.
Il sonno è un bisogno fisiologico di tutti gli esseri umani, nonostante ciascuno abbia le sue specifiche necessità in termini di numero di ore. Ma una cosa accomuna tutti: le notti insonni fanno sentire il loro peso e compromettono molti aspetti della vita.
Se hai problemi di insonnia, continua a leggere: scoprirai tutto sulla privazione di sonno e sui suoi effetti.
I benefici del riposo e la privazione di sonno
L’importanza del sonno deriva dal fatto che questo momento è fondamentale per il mantenimento e il corretto funzionamento di alcuni processi fisiologici, al punto da essere una funzione vitale per l’essere umano.
Tutti sappiamo come riposare bene sia necessario per ricaricare le energia in vista di dover affrontare una nuova giornata in cui dare il meglio di noi stessi. Il sonno ci fa sentire carichi, rilassati e in forma. Inoltre svolge anche un controllo sui sistemi ormonale, immunitario, cardiovascolare e metabolico. Inoltre, aiuta a consolidare la memoria delle informazioni principali raccolte durante il giorno.
Per contro, una deprivazione di sonno ostacola il recupero delle energie fisiche e mentali e si rivela dannosa non solo per la salute del corpo ma anche sulle capacità sociali e sul rendimento a lavoro e nello studio. Pensa, infatti, a cosa succede quando non dormi abbastanza o riposi male, svegliandoti spesso nel cuore della notte.
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Di giorno potresti accusare sonnolenza, stanchezza e affaticamento. Memoria, attenzione e concentrazione ne risentono, con ripercussioni negative sulla produttività. Anche il tuo umore cambierà: la stanchezza potrebbe renderti irritabile o metterti in allarme sul tuo stato di salute. Avrai meno pazienza per gli altri e le interazioni saranno fredde, brusche e poco empatiche.
Privazione del sonno e disturbi del sonno-veglia
La privazione del sonno, quando non è volontaria (ad esempio perché si esce la sera e si rincasa molto tardi dopo una festa), solitamente è transitoria e si accompagna a periodi molto stressanti. Gli eventi che possono accadere al lavoro o sconvolgere le nostre vite, infatti, ci predispongono a sviluppare pensieri intrusivi e un’emotività negativa che ci rendono difficile prendere sonno e staccare la spina da quello che succede durante il giorno.
Ma generalmente quando le cose tornano a posto anche le notti in bianco si interrompono. A meno che non ci siano le condizioni favorevoli per un vero disturbo del sonno-veglia, nello specifico l’insonnia. Si tratta di una deprivazione di sonno cronica, che si verifica con difficoltà nell’addormentamento, riposo discontinuo o risvegli precoci.
Più questa condizione si protrae, maggiori sono le implicazioni nella vita quotidiana: la privazione del sonno, infatti, porta ad avere difficoltà cognitive, come abbiamo visto, e rende più difficile prendere decisioni rapidamente e con lucidità. In questo modo aumenta il rischio di incidenti che potrebbero rivelarsi pericolosi, dal momento che i riflessi sono rallentati e gli errori più probabili a causa della mancanza di concentrazione.
Questi effetti si notano anche nei bambini che soffrono di insonnia: oltre ad addormentarsi spesso in classe, fanno fatica a mantenere l’attenzione, apprendono peggio dei loro compagni e il loro rendimento non è altrettanto buono. Inoltre, non è raro che abbiano difficoltà a controllare la loro emotività.
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Le cause della privazione di sonno
Insomma, la deprivazione di sonno è senz’altro qualcosa da contrastare, ma per agire in modo efficace bisogna prima capire le cause di questo problema. Ecco quali sono le principali:
- scelta volontaria: chi sceglie di rimanere sveglio fino a tardi, che sia fuori o dentro casa, è perfettamente consapevole che ciò avrà delle conseguenze, ma si tratta di una privazione di sonno volontaria che crea problemi solo se gestita in modo sbagliato;
- ambiente non idoneo al riposo: le condizioni della camera da letto sono fondamentali per favorire un sonno di qualità. Letto e cuscino devono essere comodi, devono esserci sufficienti buio e silenzio e una temperatura adeguata;
- alcune cattive abitudini fanno la differenza, come mangiare troppo pesante la sera, assumere caffeina o alcol prima di dormire e guardare tv e smartphone;
- irregolarità nel ciclo sonno-veglia: il lavoro su turni, per esempio, rende difficile trovare il giusto equilibrio del sonno;
- alcuni farmaci possono interferire con un buon riposo;
- lo stress deve essere attentamente valutato, perché in assenza di altri elementi sfavorevoli al sonno, è la causa più probabile.
Conseguenze della deprivazione di sonno
Quando il riposo è troppo scarso, le conseguenze possono essere visibili da subito o dopo una privazione di sonno prolungata. Nel breve termine, la stanchezza si manifesta con pallore del viso e gonfiore, calo delle capacità di coordinazione che predispone a goffaggine e, a volte, anche tremore. Le difficoltà nell’apprendimento e nello svolgere le proprie mansioni abituali si presentano anche dopo una sola notte insonne, così come le alterazioni dell’umore.
Tutti questi sintomi hanno in comune la facilità con la quale rientrano dopo aver ripristinato il regolare ritmo sonno-veglia. Al contrario, altri effetti si mantengono nel tempo fino a diventare permanenti e sono diretta conseguenza delle mancate funzioni svolte dal sonno regolare. Nei casi più ostinati possono svilupparsi ipertensione, diabete e anche sovrappeso o obesità, date sia dal peggioramento del metabolismo sia dagli spuntini frequenti per noia. Inoltre, la cronicizzazione dell’insonnia alimenta lo stesso stress che potrebbe averla causata, esacerbando disturbi d’ansia, depressivi e pensieri paranoidi.
Deprivazione di sonno: come contrastarla
Fortunatamente anche l’insonnia cronica non è irreversibile e ci sono delle semplici strategie che puoi mettere in atto se soffri di questo problema e vuoi arginarne li effetti. Evitare le pessime abitudini che abbiamo elencato prima (caffeina e alcol, fare tardi la sera, passare la serata davanti a uno schermo luminoso), ottimizzare l’ambiente in cui si dorme e adottare tecniche che favoriscano il rilassamento di corpo e mente come la meditazione, può essere un buon inizio.
Inoltre, cerca di evitare di svolgere delle attività che potrebbero rivelarsi pericolose se non ti senti in forma: guidare la macchina e immettersi in autostrada non è una buona idea se la stanchezza ti impedisce di pensare lucidamente e in fretta. Ricorda che non sei al massimo della tua solita efficienza e una piccola disattenzione può essere tragica.
La pratica di tutti questi consigli può essere supportata da un medico specialista, ma non necessariamente è sufficiente a risolvere il problema e la privazione di sonno può continuare imperterrita. In questi casi puoi ricorrere a delle possibilità alternative: ci sono degli integratori naturali che favoriscono la regolarizzazione dei ritmi circadiani, come quelli a base di melatonina, spesso venduta in associazione alla valeriana. Questa è un’erba particolarmente utile per favorire il riposo, come la passiflora, la melissa e la camomilla, che puoi utilizzare per preparare degli infusi.
Se anche questo non basta, l’unica via percorribile è quella di rivolgersi a un medico.
A chi rivolgersi se si soffre di privazione del sonno
Se la carenza di sonno è tua nemica giurata, uno specialista ti può aiutare. In particolare, se l’insonnia si accompagna a forte tensione, angoscia e umore depresso, o altri problemi di natura psichica, ti consigliamo di rivolgerti a uno psicologo perché potresti avere bisogno di fare un lavoro su di te per ritrovare la serenità.
Risalire alle radici del problema è l’unico modo per eliminarlo definitivamente: mentre cerchi di combattere l’insonnia, potrai scoprire molto sui processi di pensiero disfunzionali che ti impediscono di riposare e sulle emozioni negative che tormentano le tue notti.
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