Prima seduta dallo psicologo: come funziona e cosa aspettarsi
La prima seduta di psicoterapia è un momento cruciale in cui il terapeuta e il paziente stabiliscono una relazione di fiducia e collaborazione.
Decidere di intraprendere un percorso di psicoterapia è un passo importante, spesso accompagnato da molti dubbi e curiosità.
Una volta scelto lo psicologo che più si adatta alle nostre caratteristiche, arriva il momento della prima seduta.
La prima seduta dallo psicoterapeuta è senza dubbio uno dei momenti più delicati: che cosa succederà? che cosa dire allo psicoterapeuta? quali domande farà? Come mi sentirò dopo il colloquio?
In questo articolo risponderemo a queste legittime domande, in modo da creare delle aspettative realistiche su questa fase cruciale della psicoterapia.
Cosa accade durante il primo colloquio con lo psicoterapeuta?
È naturale provare un po’ di timore, confusione o addirittura paura alla prima visita con il proprio terapeuta, considerando che non si ha chiaro cosa aspettarsi dalla psicoterapia.
Essendo a conoscenza di questa possibilità, il terapeuta si impegnerà a mettere il paziente a proprio agio, cercando di creare fin da subito un ambiente di ascolto e comprensione.
Proprio in quest'ottica di costruzione della relazione, la prima visita prevede un lavoro importante sulla relazione terapeutica, ovvero sul rapporto paziente-professionista, che getta le basi per tutto il percorso futuro.
Infatti, come dimostrato da diversi studi, l'efficacia della terapia è in larga parte influenzata dalla capacità del terapeuta di instaurare un rapporto di fiducia e comprensione (Ardito & Rabellino, 2011).
Un altro elemento importante è quello della diagnosi psicologica, in cui il terapeuta cerca di inquadrare il paziente e il suo problema. Questa fase può durare anche 3-5 sedute, in base all'entità del problema in questione.
Una volta definita la fase di inquadramento diagnostico, è possibile iniziare a definire gli obiettivi terapeutici, che saranno poi valutati e adattati nel tempo, in base ai progressi raggiunti.
Infine, è importante notare che il terapeuta farà compilare un modulo di consenso informato per la privacy. Questo documento indica che il paziente comprende e acconsente al fatto che le informazioni condivise durante le sessioni di terapia saranno mantenute confidenziali e trattate secondo le normative sulla privacy.
Come prepararsi per la prima seduta dallo psicoterapeuta?
Per la prima seduta non è necessario prepararsi. Questa seduta è basata sul dialogo e sulla relazione tra paziente e terapeuta e, come accade in ogni relazione, bisogna darsi del tempo affinché questa si consolidi.
É il terapeuta a gestire il colloquio, e, se il paziente si sente imbarazzato o ha difficoltà a rispondere ad alcune domande, interverrà per rendere le domande più semplici e chiare.
Quali domande farà lo psicoterapeuta alla prima seduta?
Anche se le domande possono variare a seconda del terapeuta e della situazione del paziente, ce ne sono alcune che vengono chieste più di frequente.
Cosa ti porta dallo psicoterapeuta?
I motivi per cui un paziente decide di iniziare un percorso di psicoterapia possono essere molti e molto diversi tra loro. In generale possiamo dire che le ragioni più frequenti sono malessere psicologico (ansia, depressione o stress), problemi relazionali (problemi familiari o nei rapporti di lavoro) o eventi traumatici che necessitano di essere affrontati (perdita di una persona cara o altri cambiamenti significativi nella vita).
Da quanto tempo hai questo problema?
La risposta a questo domanda consente di capire la storia e la gravità della difficoltà del paziente. Può essere importante per identificare i fattori scatenanti e strutturare un percorso terapeutico consono.
Perché hai deciso di rivolgerti allo psicologo proprio ora?
Di solito ci si rivolge a un professionista solo dopo aver sopportato i sintomi per un bel po’ di tempo. È comune pensare che, col passare del tempo, le cose si sistemeranno da sole.
Si decide di prenotare una seduta solamente quando il malessere psicologico non è più sopportabile. Spesso ci sono stati cambiamenti o eventi nella vita del paziente che lo hanno indotto a cercare aiuto. Questo ci fa capire ancora più a fondo il paziente, la sua natura e le sue esigenze.
Cosa ti aspetti dalla terapia?
Conoscere le aspettative del paziente consente al terapeuta di settare degli obiettivo realistici, ed evitare malintesi dovuti ad aspettative eccessive. Questa domanda è importante anche perché mette il paziente al centro del percorso, affidandogli parte della responsabilità del suo miglioramento.
Setting terapeutico: cos’è?
Terminata questa primissima fase iniziale, si passerà a definire il cosiddetto “setting terapeutico”, in cui si andranno a definire una serie di aspetti pratici degli incontri, quali ad esempio la durata e la frequenza delle sedute e gli obiettivi condivisi tra paziente e professionista.
Su quest’ultimo punto, ovvero la definizione degli obiettivi da raggiungere con la terapia, è opportuno precisare che, in base alla complessità del problema sottoposto al terapeuta, potrebbero essere necessari dai tre ai quattro colloqui.
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Come ci si sente dopo il primo colloquio
Molti pazienti si domandano come ci si sente dopo il primo colloquio psicologico.
Potresti sentirti sollevato/a e alleggerito/a per aver finalmente condiviso un problema su cui rimuginavi per tanto tempo.
Oppure, potresti sentirti spossato/a, e persino triste per aver fatto riaffiorare alla mente esperienze negative, spaventose e per cui avevi avvertito o continui ad avvertire un malessere.
I pensieri negativi, nascosti sotto a un “tappeto di rimozione volontaria”, una volta riaffiorati in superficie potrebbero presentarsi ripetutamente, in maniera circolare, e dare forma a una sorta di ruminazione mentale difficile da interrompere.
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Fonti:
- Ardito, R. B., & Rabellino, D. (2011). Therapeutic Alliance and Outcome of Psychotherapy: historical excursus, measurements, and Prospects for research. Frontiers in Psychology, 2.
- Lavik, K. O., Frøysa, H., Brattebø, K. F., McLeod, J., & Moltu, C. (2018). The first sessions of psychotherapy: A qualitative meta-analysis of alliance formation processes. Journal of Psychotherapy Integration, 28(3), 348.
- Laor, I. (2007). The therapist, the patient, and the therapeutic setting: Mutual construction of the setting as a therapeutic factor. Psychoanalytic Dialogues, 17(1), 29-46.