Quando una famiglia nasce "prima"
La prematurità si riferisce alla nascita di un neonato prima delle 37 settimane di gestazione. Questa condizione può comportare diversi rischi per la salute, in quanto gli organi del bambino potrebbero non essere completamente sviluppati, necessitando di cure mediche specifiche.
I vissuti psicologici dopo il rientro a casa
Si stima che circa il 10% delle gravidanze termini prima delle 37 settimane: i bambini nati pretermine al momento della nascita non hanno ancora maturato del tutto organi e apparati, e per tale motivo non sono ancora pronti alla vita fuori dal grembo materno.
L’entità dei problemi e delle difficoltà alla nascita e nel corso di vita variano soprattutto in base al grado prematurità: cioè maggiore è l’anticipo della nascita, più alto è il grado di immaturità funzionale e fragilità e quindi l’eventuale rischio di avere delle disfunzioni, situazioni di comorbilità o di essere affetti da patologie a breve, medio e lungo termine.
Assistenza e bisogni dei bambini
I bambini prematuri richiedono assistenza e cure dedicate nei reparti di Terapia Intensiva Neonatale. I momenti spesso più critici per i neo-genitori, ma anche per l’intero sistema familiare, sono il rientro a casa dopo la fase di ospedalizzazione; in Italia si è creata conoscenza, educazione e informazione su tale aspetto grazie al ruolo primario e all’impegno di associazioni di genitori, che, ha partire dalla loro esperienza personale, hanno creato reti e realtà di accoglienza a favore di altre famiglie e promozione di protocolli condivisi a livello territoriale, ospedaliero e istituzionale.
Giornata mondiale della prematurità
La Giornata mondiale della Prematurità celebrata il 17 novembre di ogni anno in più di 60 paesi, dal 2011 ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema.
A seguito delle dimissione dall’ospedale, a livello psicologico si può registrare una frattura angosciosa nell’esperienza identitaria di nascita del nucleo familiare e del proprio senso di genitorialità inteso come processo interattivo e dinamico.
I genitori avvertono spesso un senso di inadeguatezza nella cura dei propri bambini, stanchezza e svuotamento emotivo a seguito dell’esperienza in TIN, preoccupazioni e ansia relativa al momento presente e al futuro, rispetto alle tappe di crescita fisiologica del bambino, e alla sua vulnerabilità psicofisica nelle sfide aggiuntive che la prematurità può comportare.
Serenis e prematurità
Il percorso che porta a riconsiderare il proprio ruolo all’interno del ciclo di vita della famiglia e di ridefinizione identitaria rispetto a sé stessi e agli altri può essere faticoso quanto doloroso.
In un momento di estrema delicatezza in cui il vissuto emotivo dei genitori necessità di essere accolto e validato, senza mai tralasciare anche l’imprescindibile esperienza emotiva degli eventuali fratelli e sorelle del piccolo nato, spesso ingiustamente trascurata nei decenni passati, sia livello clinico e di letteratura scientifica.
Sulla base di questi presupposti nel 2023 Serenis, grazie al contributo incondizionato di Chiesi Italia in collaborazione e sinergia con l’Associazione Pulcino, punto di riferimento per il sostegno delle famiglie dei bambini nati pretermine e a termine ricoverati in una unità di terapia intensiva neonatale del Veneto, ha portato avanti il progetto “Quando una famiglia nasce prima”. Un iniziativa volta al sostegno delle famiglie premature, dando il suo piccolo contributo alla diffusione di best practices.
I percorsi
Il percorso coadiuvato dalla dott.ssa Vallillo psicoterapeuta di Serenis ha coinvolto circa 30 famiglie ed è stato così strutturato: è stato costruito un breve questionario rivolto ai genitori per identificare i principali bisogni e temi psicologici da approfondire, inviato e compilato dai genitori dei bambini seguiti dall’Associazione Pulcino.
A partire dall’analisi delle risposte è stato realizzato un webinar, un momento di incontro e approfondimento online con le famiglie e a seguire dei focus groups strutturati per dare voce ai vissuti emotivi e alle esperienza dei genitori, distribuiti nel corso dell’anno.
E’ stato costruito uno spazio di espressione e condivisione emotiva che ha visto la partecipazione attiva da parte dei genitori, in cui sono state veicolate esperienze importanti e intense e e sono stati affrontati temi concreti su cui lo scambio ed il confronto tra i partecipanti è stato fecondo.
Sotto la lente della validazione emotiva è stata data alle emozioni dei partecipanti giusta dignità permettendo anche di affrontare e riscrivere momenti dolorosi, ansie, preoccupazioni e paure. Una piccola goccia nel mare immenso della prematurità, ad ogni modo, in grado di lasciare un segno, e dare il suo contributo a una mission più ampia.
Prematurità: il futuro
Una futura formazione specifica sarà necessaria per tutte le figure coinvolte nel percorso di crescita del bambino prematuro: educatore dell’asilo nido e scuola dell’infanzia, insegnante, pediatra, neuropsichiatra infantile.
Tutto questo per rendere sempre più agevole e scevro da ostacoli, pregiudizi e barriere sociali, e al contempo, ricco di valore, il percorso di vita delle famiglie premature.
Bibliografia
Associazione Pulcino;Grandi Passi per Piccoli pulcini. Linee Guida per l’inserimento dei bambini nati pretermine al nido e alla scuola d’infanzia(2008)
Colombo G., Chiandotto V., Cavicchhioli V.,Con ragione e sentimento. Le cure neonatali a sostegno dello sviluppo. Raccomandazioni per gli operatori della terapia intensiva neonatale, 2017, Biomedia
Fiorita M.,Come respira una piuma?, 2016, Ensamble
Morando, C., Frezza, S., & Conti, G. (2019). Complessità e Specificità Audiologiche nella Prematurità. La" Necessità di un Patto di Cura".
Solaz-García, Á., Lara-Cantón, I., Pinilla-González, A., Montejano-Lozoya, R., Gimeno-Navarro, A., Sánchez-Illana, Á., ... & Sáenz-González, P. (2022). Impact of Kangaroo Care on Premature Infants’ Oxygenation: Systematic Review. Neonatology, 119(5), 537-546.