Perdonare ma allontanarsi: i benefici di un'arte da apprendere

Perdonare ma allontanarsi è un atto complesso che può essere motivato da diverse ragioni e circostanze individuali.

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Two parts of broken wooden heart taped by a patch. Concept of th

Quando si subisce un trauma o si vive un’esperienza che ci fa soffrire molto come una relazione tossica, riuscire a perdonare chi ci ha fatto del male può essere più o meno facile, a seconda dell’entità dell’evento e della predisposizione personale. Avere a che fare con la rabbia, il risentimento per tutto quello che è andato perso e il desiderio di vendetta è inevitabile, ma il perdono è fondamentale per andare avanti perché ci consente di ritrovare la pace con noi stessi.

Ma per riuscirci, il passo da compiere riguarda prima se stessi, per poter perdonare ma allontanarsi, in modo da poter riprendere in mano la propria esistenza. Se anche tu hai subito un trauma o stai uscendo da una relazione tossica, continua a leggere.

Il significato del perdono

Indipendentemente da quanto possiamo essere in grado di controllare tutte le variabili che possono esporci a dei rischi, a tutti prima o poi capita di soffrire per colpa di altri, che si tratti di offese o di veri e propri traumi. La nostra prima reazione, in questi casi, è di rabbia, ed è un’emozione legittima.

Ma quando questa diventa rancore, rischiamo di farci consumare dal desiderio di vendetta, di impegnarsi inutilmente per dimenticare o, ancora peggio, di non voler affrontare il nostro dolore ed essere pronti a tutto per evitare che si ripresenti, anche a costo di rinunciare a fare nuove conoscenze per non rischiare di essere feriti un’altra volta, a costo di disinnamorarsi.

Ma queste non sono modalità efficaci di affrontare il problema, anzi contribuiscono a mantenerlo e accrescere la sua importanza, perché gli permettiamo di avere ancora voce in capitolo nella nostra vita. Anche se non è qualcosa che si riesce a fare in modo istantaneo, perdonare ma allontanarsi è l’unica soluzione per lasciarsi definitivamente il passato alle spalle. Perdonare, infatti, chiude definitivamente la questione, anche se dimenticare non sarà facile e in certi casi è addirittura impossibile.

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Questo non significa passare semplicemente oltre il torto subito, perché il nostro amor proprio, giustamente, non ce lo permetterebbe. Secondo alcuni, il significato del perdonare consiste nel dividere l’azione dalla persona che l’ha commessa, mentre per altri è sospendere il giudizio sia verso l’altro che verso noi stessi, in modo da poter giudicare l’accaduto come osservandolo dall’esterno. Non stiamo quindi parlando di sminuire i fatti, né di riconciliarsi con l’altro, ma di trovare il modo per riconquistare il benessere.

Leggi quali sono i sintomi del disinnamoramento.

Cosa vuol dire saper perdonare?

Perdonare, quindi, non implica dimenticare: non sarebbe possibileproduttivo. Significa, prima di tutto, fare i conti con ciò che è successo, riuscendo ad avere un quadro chiaro e obiettivo in cui tutte le colpe e le responsabilità vengano riconosciute, senza giustificare i comportamenti sbagliati né sminuire il torto subito. Ma vuol dire anche rinunciare all’idea di avere giustizia vendicandosi, ma piuttosto lasciando che sia il sistema a pareggiare i conti, punendo le azioni che meritano una pena.

In altri casi, la vittima può essere anche propensa a riconciliarsi con il suo carnefice, dopo una crisi di coppia, ma anche questo comportamento non è conveniente, dal momento che non farebbe altro che alimentare un legame malsano basato sul dolore, sul senso di colpa verso il partner e sul timore. Affinché il perdono sia salutare, è necessario perdonare ma allontanarsi, specialmente se stiamo parlando di una relazione tossica o di una situazione di abusi in famiglia. Ristabilire una relazione con chi ci ha fatto soffrire rischia di esporci a nuovi pericoli, a recidive e a un ulteriore malessere psichico. Questo principio resta valido indipendentemente dal tipo di relazione che c’è tra le due persone: perfino se si tratta di genitore e figlio, fare pace non è un obbligo per perdonare, e solitamente non è una scelta saggia.

Il perdono, infatti, è una scelta unilaterale, mentre la riconciliazione dipende da entrambe le parti coinvolte, che devono reciprocamente impegnarsi, e implica che l’offensore si assuma le responsabilità di ciò che ha fatto e non ripeta lo stesso comportamento in futuro.

I benefici di saper perdonare ma allontanarsi

Come avrai capito, essere in grado di perdonare ma allontanarsi da una persona è una cosa particolarmente difficile, soprattutto se consideriamo che il dolore che provocano da una delusione d'amore può schiacciarci e ognuno di noi ha dei limiti e ci sono delle cose che sa di non poter perdonare. Ma questa capacità, in parte, si può anche sviluppare con il tempo ed è essenziale per poter voltare pagina.

Il perdono, inoltre, ha anche degli effetti benefici sulla persona che lo esercita, a cominciare dal placarsi dei pensieri intrusivi che mettevano al centro l’offesa subita. Lo stesso destino tocca alle emozioni provate: il rancore cede il posto gradualmente alla serenità e alla capacità di empatia. Il ritrovato benessere restituirà alla vittima la generosità e la fiducia che aveva sospeso, dandole la possibilità di ritrovare pienamente se stessa e tutte le sue qualità.

Ma il primo passo per perdonare è sforzarsi di lasciare che la rabbia, esattamente come tutte le altre emozioni, passi, ma è decisamente più facile a dirsi che a farsi. Inoltre, alcune cose estremamente gravi, non possono essere perdonate. Una cosa è perdonare un tradimento isolato da parte del partner, un’altra perdonare una violenza sessuale o anni di soprusi psicologici. Nel primo caso ciascuno sceglie come reagire, se provando a salvare la propria storia d’amore o chiudendo definitivamente il rapporto, nel secondo la ferita lasciata è talmente profonda che perdonare è quasi impossibile.

Ma le evidenze scientifiche suggeriscono che, in termini di benefici che la vittima ne può trarre, concedere il perdono risulta decisamente conveniente. Gli studi sono stati condotti su svariati tipi di situazioni, che includono ma non si limitano a ragazze che hanno subito un incesto, tradimenti da parte di ex compagni e compagne, traumi derivanti dalla guerra, abusi da parte di persone sconosciute o anche da persone care, perfino genitori di figli vittime di droga o alcol.

In tutti questi casi sono emerse delle variazioni positive sul versante fisico, ad esempio un abbassamento dei valori della pressione arteriosa, il rafforzamento del sistema immunitario e, in generale, una riduzione dei sintomi che evidenziano la presenza di stress, tra cui anche l’utilizzo di fumo, alcol e farmaci per staccarsi dal dolore. D’altro canto, dal punto di vista psicologico, i benefici sono ancora maggiori e si manifestano in variazioni dell’umore, che appare più ottimista e positivo, con una conseguente riduzione di rabbia, tristezza, stanchezza, rancore e sintomi depressivi e di solitudine. In generale, anche la vita viene percepita come finte di maggiori soddisfazioni se tutte le emozioni negative vengono lasciate andare.

Leggi quando è meglio lasciarsi.

Quando chiedere aiuto per imparare a perdonare ma allontanarsi

Saper perdonare ma allontanarsi, almeno in senso emotivo da chi ci ha fatto del male è una vera e propria arte che può essere esercitata e rafforzata con il tempo e l’esperienza, ma se è vero che non sempre il perdono è possibile, è anche vero che non sempre è necessario l’allontanamento. Quando si subisce un torto da parte di un famigliare o di un amico, a meno di casi di estrema gravità, siamo più propensi a perdonare senza serbare poi rancore. In queste circostanze la ricerca ci dimostra che la relazione non solo viene recuperata, ma diventa anche più intima e coinvolta di quanto non fosse in precedenza.

Questo accade, ovviamente, se sussistono determinati presupposti, ovvero non solo la vittima si predispone al perdono, ma anche l’altra persona comprende l’errore commesso e se ne assume la responsabilità. Pur di non perdere definitivamente la persona che ha offeso, l’offensore si impegnerà per mettere se stesso nella relazione. Queste ricuciture risultano tanto più salutari per la vittima quanto più avvengono all’interno di una relazione stretta, ad esempio quella di coppia o la famiglia.

Ma questo processo, per alcune persone, può essere tutt’altro che scontato. Se anche tu vorresti perdonare una persona ma non ci riesci, potresti trarre beneficio da un supporto di tipo psicologico, come quello che viene offerto da Serenis. Grazie a un percorso di psicoterapia o di supporto psicologico, infatti, potrai lasciarti il passato alle spalle. Grazie a quest’esperienza potrai anche acquisire strumenti come la meditazione e le tecniche di respirazione, che ti aiuteranno a prendere le distanze dai pensieri intrusivi e dalle emozioni negative.

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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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