Perchè andare dallo psicologo non mi aiuta?
A volte, il cammino della terapia non sembra darci le risposte che cerchiamo, portano dubbi e incertezze. Ma cosa c’è dietro questa sensazione? Scopriamo insieme le possibili motivazioni, riflettendo sul perché proseguire un percorso che potrebbe darci ancora molti strumenti per crescere e migliorare.

Punti chiave
- Perché lo psicologo non aiuta: se la terapia sembra inefficace, le cause possono essere molteplici: la mancanza di fiducia nel percorso, la difficoltà ad aprirsi o la paura del cambiamento. A volte, il paziente stesso resiste inconsciamente alla trasformazione, rendendo difficile il progresso. È essenziale riflettere su questi aspetti prima di concludere che la terapia non funzioni.
- La relazione con lo psicologo: il rapporto con lo psicologo è fondamentale per il successo della terapia. Se non si instaura un’alleanza basata sulla fiducia e sulla comprensione, il paziente potrebbe sentirsi poco supportato. In questi casi, è utile comunicare apertamente le proprie sensazioni o valutare la possibilità di cambiare terapeuta.
- Le aspettative del paziente: un percorso psicologico richiede tempo e obiettivi realistici. Spesso si desiderano cambiamenti immediati, ma il vero progresso avviene gradualmente. Parlare con lo psicologo delle proprie aspettative aiuta a comprenderne la fattibilità e a valorizzare i piccoli miglioramenti lungo il percorso.
"Lo psicologo non mi aiuta" : perché si pensa?
Se durante la terapia non arrivano i risultati sperati è possibile che una persona pensi "lo psicologo non mi aiuta". Questo può succedere per diversi motivi come ad esempio il desiderio di voler vedere dei cambiamenti nell’immediato, una scelta dello psicologo poco ponderata, il livello di motivazione personale nel fare la terapia oppure la mancanza di relazione con il terapeuta.
Prima di rinunciare alla psicoterapia pensando che non serva a nulla è bene riflettere sulle cause dell’insoddisfazione per non rischiare di perdere gli eventuali progressi già raggiunti.
Cerchiamo di vedere nel dettaglio quali possono essere i motivi per cui si ha la sensazione che la terapia non sia d’aiuto, se è dovuta al fatto che è arrivato il momento di cambiare psicologo e cosa si può fare in questi casi per non rinunciare a portare avanti un percorso di benessere personale.
Serenis è uno dei centri medici più grandi d'Italia: 1500 psicoterapeuti con 13 anni di esperienza media.
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Perché lo psicologo non mi aiuta?
Quando finalmente si riesce a mettere in pratica l'idea di affrontare un percorso psicoterapeutico possono nascere incertezze circa la scelta dello psicologo e si fanno i conti con l'investimento di tempo, denaro ed energie che la terapia comporta.
Se senti che lo psicologo non ti sta aiutando, potrebbero esserci diverse ragioni. Una possibile causa è che non ti senti ancora completamente a tuo agio nel condividere pensieri e emozioni più profondi.
La terapia richiede tempo per creare un rapporto di fiducia e per esplorare a fondo i tuoi vissuti. Inoltre, potrebbe esserci una mancanza di comunicazione chiara riguardo agli obiettivi del percorso terapeutico.
È importante discutere con lo psicologo di come ti senti e, se necessario, rivedere insieme l’approccio adottato. La terapia è un processo collaborativo, e il dialogo aperto è essenziale per trovare il giusto supporto.

La relazione con lo psicologo
Come per tutti i legami umani anche la relazione terapeutica con lo psicologo si costruisce con il tempo attraverso la fiducia e la stima.
Quando con lo psicologo, specialmente nelle prime sedute, non si crea questo tipo di alleanza possono esserci dei momenti di difficoltà in cui il paziente non si sente a proprio agio oppure vive le sedute terapeutiche con particolare ansia o timore del giudizio.
Può capitare infatti di non riuscire a stabilire un'affinità con l'esperto e di conseguenza si riducono le possibilità di lasciarsi andare durante gli incontri in modo sereno e soddisfacente.
Tra i motivi per cui la relazione tra paziente e psicologo non funziona ci possono essere incompatibilità nel linguaggio o difficoltà nella comunicazione che creano la sensazione di non essere compresi fino in fondo. In questi casi la persona che chiede un sostegno può farsi l'idea che lo psicologo non lo aiuti nel risolvere i suoi problemi.
Parlare con lo psicologo
L'ambiente di cura che si crea nell'incontro tra paziente e psicologo prevede che il paziente possa esprimere i suoi pensieri ed emozioni in totale libertà.
In questo contesto di ascolto attivo la persona può parlare con sincerità al suo psicologo manifestando i suoi sentimenti rispetto al percorso che sta facendo. Egli può dunque esprimere il senso di insoddisfazione che prova o il fatto di non vedere cambiamenti nella propria vita nonostante il percorso di cura.
In seguito a questa comunicazione è possibile che il terapeuta modifichi alcuni aspetti dell'intervento o che si stabiliscano insieme nuovi obiettivi da raggiungere.
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Cercare un'alleanza con lo psicologo
E' anche possibile che il problema delle difficoltà di relazione consista nella scarsa fiducia nella psicoterapia in quanto strumento di cura oppure nei confronti di uno specifico psicologo.
Quando non si è convinti di andare in terapia oppure se non si è convinti delle competenze possedute dal proprio terapeuta viene meno la condizione essenziale del processo di cura.
In questi casi si può provare a cercare di sviluppare una sana alleanza con lo psicologo aumentando i margini di fiducia nei suoi confronti e nello stesso tempo credere maggiormente nell'efficacia del lavoro che si sta svolgendo insieme.

La paura dei cambiamenti
Un motivo per cui potresti pensare che la terapia non stia aiutando è la paura del cambiamento. Iniziare un percorso terapeutico significa affrontare e modificare aspetti di sé, ma spesso questo può suscitare resistenza.
La resistenza è un meccanismo psicologico che può bloccare inconsciamente il cambiamento. Da un lato, il paziente desidera migliorare e modificare alcuni comportamenti o pensieri; dall’altro, una parte inconscia cerca di proteggere la persona da emozioni o paure che potrebbero emergere durante il processo.
Questo fenomeno è naturale e può impedire l'apertura completa al cambiamento. È importante riconoscere che, a volte, il rallentamento del progresso non dipende dalla terapia stessa, ma dalla difficoltà del paziente ad affrontare certi aspetti di sé. Riconoscere e lavorare su questa resistenza è un passo cruciale per il successo della terapia.
Il tipo di approccio terapeutico
A seconda del tipo di approccio alla cura possono essere intrapresi percorsi diversi che coinvolgono il paziente in diverse forme.
- Uno psicologo di formazione cognitivo comportamentale potrebbe ad esempio chiedere al paziente di tenere un diario o di svolgere precisi compiti o attività al di fuori delle sedute.
- Chi ha un orientamento psicoanalitico si sofferma maggiormente sulla storia passata del paziente cercando di ritrovare nelle esperienze infantili l'origine delle sue difficoltà.
- Se si adotta la teoria sistemico relazionale è possibile che lo psicologo cerchi di coinvolgere gli altri membri della famiglia nella gestione condivisa dei problemi. Inoltre alcuni interventi si sviluppano più a breve termine (ad esempio quelli della psicoterapia breve strategica) mentre altri prevedono tempi molto più lunghi.
Ne consegue che alcuni approcci potrebbero risultare più indicati per alcuni soggetti mentre altri potrebbero essere meno efficaci.
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Aspettative di chi va dallo psicologo
Tante volte capita di sentire qualcuno dire di aver fatto un percorso di psicoterapia che non è servito a nulla. La domanda da porsi allora diventa un'altra.
Cosa ci si aspetta da un percorso psicologico? Si è davvero motivati al cambiamento?
Non sempre i risultati di un buon intervento di supporto sono così immediati o visibili dall'esterno. Un percorso psicologico presuppone molta pazienza e soprattutto deve basarsi su obiettivi realistici.
E' dunque importante parlare con lo psicologo delle proprie aspettative e farsi aiutare a ridimensionarle per poter beneficiare al meglio dei piccoli ma significativi risultati che si otterranno durante il percorso.
L'intento dello psicologo è quello di fornire al paziente gli strumenti necessari affinché la persona diventi capace in futuro di risolvere in modo autonomo i suoi problemi e di affrontare le difficoltà a cui andrà incontro.
Intraprendere un percorso psicologico con Serenis
Se senti il bisogno di iniziare un percorso con un professionista che ti supporti nelle tue difficoltà, puoi pensare di fare psicoterapia con noi di Serenis.
I nostri terapeuti hanno in media 13 anni di esperienza, e il nostro servizio di psicoterapia è completamente online. Per poter accedere ad un primo colloquio gratuito, ti basta compilare il nostro questionario. Successivamente, le sedute costano 49€ l'una.