Cos'è la paura e da cosa è causata?
La paura è una risposta emotiva naturale di fronte a una percezione di pericolo o minaccia. Può manifestarsi attraverso sintomi fisici e comportamentali e può variare in intensità a seconda della situazione e dell'individuo.

Punti chiave
- Cos'è la paura: la paura è un’emozione naturale che si attiva di fronte a una minaccia. Aiuta a proteggerci dai pericoli, ma se diventa eccessiva può trasformarsi in ansia o fobie, influenzando la salute mentale.
- Risposta alla paura: il corpo reagisce con attacco, fuga, immobilità (freezing) o svenimento (faint). Questi meccanismi servono per la sopravvivenza, ma quando si attivano senza un pericolo reale possono causare stress cronico.
- Come gestire la paura: tecniche di rilassamento, attività fisica e un diario emotivo aiutano a controllarla. Parlare con uno specialista della saluta mentale può essere utile se la paura diventa debilitante.
Cos’è la paura?
La paura è un’emozione primaria naturale che sperimentiamo in risposta a una minaccia o a un pericolo. Questa reazione di sopravvivenza ci permette di essere vigili ma soprattutto ci aiuta ad affrontare o evitare situazioni che potrebbero rivelarsi rischiose. Tuttavia, quando diventa eccessiva o irrazionale, la paura può avere effetti sulla nostra salute mentale, trasformandosi in fobie e disturbi d'ansia.
Questa sensazione insieme al disgusto, alla gioia, alla tristezza, alla felicità, al disprezzo e alla sorpresa fa parte delle 7 emozioni primarie ossia quel bagaglio di risposte universali che ereditiamo geneticamente e che ci permette di assolvere a funzioni essenziali per la nostra sopravvivenza.
Come reagiamo alla paura?
Le risposte principali alla paura sono l’attacco e la fuga. L’attacco serve per affrontare il pericolo, mentre la fuga permette di allontanarsi prima che la minaccia diventi troppo grande.
Esistono però altre due reazioni: il freezing e il faint.
- Freezing: è un blocco totale del movimento. L’organismo resta immobile, come se fosse congelato, per evitare di essere visto dal predatore. Durante questa fase, si valuta se sia meglio combattere o scappare.
- Faint: se non si può ne combattere ne scappare può avvenire il faint che è una sorta di svenimento improvviso. Il corpo perde tono muscolare e si stacca dalla realtà, simulando la morte in modo involontario. Questa strategia estrema si attiva perché i predatori, di solito, cacciano prede vive. Durante il faint, il sistema nervoso entra in uno stato di blocco e possono comparire sintomi simili a quelli di un trauma.
Queste reazioni alla paura servono per adattarsi alle situazioni di pericolo e per aumentare le probabilità di sopravvivere. Il problema si presenta quando il copro mette in atto queste reazioni senza che il pericolo sia presente, ciò porta ad uno stress continuo e dannoso per l'individuo.
Fisiologia della paura
L’agitazione, la tensione e l'angoscia che proviamo di fronte a un pericolo vengono vissute nella nostra mente ma hanno la capacità di innescare una forte reazione fisica nel nostro corpo.
La biologia della paura segue un meccanismo ben preciso: nel momento in cui percepiamo la presenza di una minaccia, la nostra amigdala inizia a lavorare, allertando il sistema nervoso.
Questa sensazione di allarme mette in moto la risposta fisiologica della paura perché stimola il rilascio del cortisolo e dell'adrenalina, gli ormoni dello stress, aumenta la frequenza del respiro ma anche la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca. I muscoli si tendono, la sudorazione si fa abbondante: il nostro corpo si sta preparando alla cosiddetta fight or flight response ovvero alla reazione di attacco o fuga.
Se alcune aree del nostro cervello vanno su di giri, altre si spengono: la percezione della paura infatti va a rallentare e compromettere temporaneamente l’attività dell’area del cervello che sfrutta il ragionamento (corteccia prefrontale): in questo frangente quindi la nostra capacità di giudizio viene compromessa ed è oggettivamente difficile pensare in maniera razionale o prendere decisioni ponderate e ragionate.
Paura e ansia differenza e correlazioni
Paura e ansia hanno elementi in comune. Entrambe scatenano una reazione emotiva intensa, provocano tensione e attivano risposte fisiologiche simili. Inoltre, dipendono dalla percezione soggettiva del pericolo e influenzano il comportamento, portando a reazioni come l’attacco o la fuga. Ognuno le vive in modo diverso, con variazioni nei sintomi, nell’intensità e nella durata.
Tuttavia, paura e ansia non sono la stessa cosa. L’ansia è una sensazione diffusa e persistente, spesso legata a incertezze o a eventi futuri (ansia anticipatoria). Non ha sempre una causa chiara. La paura, invece, è una risposta immediata a un pericolo concreto.
Anche la risposta del corpo le distingue. La paura è intensa ma breve, il corpo si attiva e poi si rilassa. L’ansia, invece, mantiene il sistema in allerta per periodi prolungati, creando uno stato di tensione costante.
Tipi di paura
Da un punto di vista generale, la paura si divide in tre grandi gruppi:
1) Paura razionale
Questa emozione nasce come risposta a una minaccia reale e imminente: se vedo una persona davanti a me con un oggetto contundente, ho paura di essere aggredito. In questo caso, temere per la mia incolumità è del tutto normale e razionale.
2) Paura irrazionale
La paura non ha un senso logico, può variare da individuo a individuo e non solo. Il nostro cervello è diviso a metà: da una parte avverte la sensazione di panico, dall’altra non ne comprende il motivo.
3) Paura primordiale
Questa paura è naturale e determinata dall’evoluzione umana. Pensiamo a un ipotetico uomo primitivo: la paura dei serpenti o quella dei ragni velenosi gli hanno permesso di riconoscere un pericolo reale e di mettersi al riparo da tale minaccia. In pratica, una sana paura garantisce un tasso di sopravvivenza elevato.
Lo psicologo Karl Albrecht ha classificato ulteriormente le paure dividendole in 5 gruppi:
- Paura della morte
- Paura delle mutilazioni e delle malattie
- Paura della solitudine
- Paura della perdita di autonomia
- Paura del pregiudizio e dell’umiliazione
Quali sono le cause?
La paura spesso non nasce per una causa specifica ma deriva da una concomitanza di fattori. Tra i principali ricordiamo:
• Apprendimento e condizionamento
Secondo gli esperti la paura può essere sia innata che appresa. Nel tempo, l’uomo ha sviluppato la capacità di riconoscere e reagire ai pericoli per sopravvivere. Tuttavia, a volte si associa una situazione negativa a un’altra che non è realmente pericolosa.
Il condizionamento gioca un ruolo chiave. Se un’azione porta a un’esperienza negativa, si crea un’associazione tra il comportamento e il pericolo. Ad esempio, se un cane morde più volte dopo essere stato accarezzato, può svilupparsi una paura condizionata.
• Vulnerabilità biologica
Alcune persone nascono con un sistema nervoso più sensibile, il che le rende più predisposte alla paura rispetto ad altre.
Anche l’esperienza ha un impatto. Traumi, abusi e il contesto socio-culturale influenzano la percezione del pericolo. La paura può essere rafforzata dall’ambiente e dai media. Se in un Paese si parla spesso di attacchi terroristici, molte persone possono vivere in un costante stato di allerta, temendo che un evento simile accada da un momento all’altro.
Quali sono gli effetti della paura sulla salute mentale?
La paura è un’emozione importante che ci protegge dal pericolo. Se però si verifica frequentemente senza che vi sia nessuna minaccia reale e il timore si trasforma in panico e ansia continui, questa emozione diventa disfunzionale per il nostro benessere psicologico.
La paura può evolversi in qualcosa che altera la nostra percezione della realtà, trasformandola in qualcosa di spaventoso. Questa situazione può causare sintomi fisici come mancanza di sonno, tachicardia da ansia, mal di testa, aumento della pressione sanguigna e allergie cutanee.
La paura influisce sul nostro benessere mentale perché:
- ci costringe a evitare situazioni, luoghi o attività che percepiamo come minacciose;
- impedisce di prendere decisioni per paura del fallimento o del rifiuto;
- rende sfiduciati;
- isola socialmente;
- blocca la nostra crescita personale perché preferiamo evitare di affrontare le sfide rimanendo nella nostra zona di comfort.
La paura, quando è patologica, ci impedisce di affrontare la vita di tutti i giorni e si trasforma nel disturbo d'ansia generalizzato, in fobie o attacchi di panico.
Gestione della paura
La paura è un’emozione naturale e può avere anche un ruolo positivo. Il primo passo è accettarla senza combatterla.
Evitiamo il doomscrolling, ovvero la ricerca continua di notizie negative online, e utilizziamo le informazioni in modo consapevole.
Per ridurre la tensione, possiamo praticare tecniche di rilassamento come la mindfulness, il rilassamento muscolare progressivo o l’attività fisica, che aiuta a distogliere l’attenzione dalle preoccupazioni.
Un diario emotivo può renderci più consapevoli delle nostre paure, permettendoci di riconoscerle e gestirle meglio.
Non affrontiamo tutto da soli: parliamone con amici o familiari. Se il disagio persiste, un professionista della salute mentale può offrire un supporto adeguato.
Terapie per la paura e i disturbi correlati
La psicoterapia ci offre strumenti efficaci per superare la paura e i disturbi d’ansia. Tra i principali approcci ricordiamo:
- Terapia cognitivo-comportamentale
- Tecniche di esposizione
- Ristrutturazione cognitiva
- Terapia dell'accettazione e dell'impegno per accettare e affrontare la paura invece di cercare di sopprimerla o evitarla
La paura e l'ansia sono risposte normali e adattive in determinate situazioni, tuttavia, quando queste risposte diventano sproporzionate, persistenti o interferiscono in modo significativo con la tua vita, possono indicare la presenza di un disturbo legato all'ansia. In questi casi, è consigliabile cercare un sostegno psicologico.
Contattaci se pensi di aver bisogno di aiuto: la psicoterapia online con Serenis può aiutarti a regolare le tue emozioni e ritrovare il tuo equilibrio emotivo.
Fonti:
- Mobbs, D., Adolphs, R., Fanselow, M. S., Barrett, L. F., LeDoux, J. E., Ressler, K., Tye, K. M., & Neuroscience, N. (2024, February 20). On the Nature of Fear. Scientific American. https://www.scientificamerican.com/article/on-the-nature-of-fear/
- Grogans, S. E., Bliss‐Moreau, E., Buss, K. A., Clark, L. A., Fox, A. S., Keltner, D., Cowen, A., Kim, J. J., Kragel, P. A., MacLeod, C., Mobbs, D., Naragon‐Gainey, K., Fullana, M. À., & Shackman, A. J. (2023). The nature and neurobiology of fear and anxiety: State of the science and opportunities for accelerating discovery. Neuroscience & Biobehavioral Reviews/Neuroscience and Biobehavioral Reviews, 151, 105237. https://doi.org/10.1016/j.neubiorev.2023.105237
- Zsidó, A. N., Láng, A., Lábadi, B., & Deák, A. (2023). Phobia-specific patterns of cognitive emotion regulation strategies. Scientific Reports (Nature Publishing Group), 13(1). https://doi.org/10.1038/s41598-023-33395-6