Paraplegia: cos'è?
La paraplegia è una condizione medica che comporta la paralisi della parte inferiore del corpo a causa di una lesione del midollo spinale
Cos'è la paraplegia?
La paraplegia è una condizione medica che può seguire ad una lesione del midollo. Gli individui che soffrono di paraplegia, hanno una paralisi alla zona inferiore del corpo.
Tra le cause, come accennato, compaiono le lesioni midollari: lesioni al midollo spinale che possono compromettere il corretto funzionamento del sistema neuro-motorio e, quindi, il collegamento tra l'area cerebrale e quella muscolare.
A loro volta, le lesioni midollari sono il più delle volte causate da incidenti stradali, traumi e lesioni, localizzate nell'area del midollo e in maniera più o meno estesa. Anche i tumori del midollo possono portare alla genesi della paraplegia.
La paraplegia è, il più delle volte, una condizione irreversibile, a cui non esiste una cura definitiva che possa portare a completa remissione.
I sintomi comprendono perdita del movimento, perdita della sensibilità, alterazione dei riflessi, problemi respiratori e altro ancora. Ne parleremo dettagliatamente nel corso dell'articolo, indagando cause, sintomi e soluzioni.
Ricordiamo che la paraplegia può avere gravi conseguenze anche sulla salute mentale del paziente e del caregiver, i quali si trovano spesso a vivere situazioni al di sopra della loro portata dal punto di vista psicologico ed emotivo.
Paraplegia: cause
Chi soffre di paraplegia, non può svolgere movimenti con la parte inferiore del corpo. Soffre quindi di una forma di paralisi che colpisce comprende gambe, addome, glutei e in alcuni casi anche l'addome.
La paraplegia si distingue così dalla tetraplegia, che riguarda sia gli arti inferiori che gli arti superiori, e i relativi muscoli coinvolti.
In ambito medico, si può distinguere tra paraplegia flaccida e paraplegia spastica.
Lì dove:
la paraplegia flaccida implica debolezza muscolare e riduzione del tono muscolare;
la paraplegia spastica indica invece aumento del tono muscolare e spasticità muscolare, che si accompagna alla paralisi.
Come detto, le cause di paraplegia sono perlopiù ambientali. Lesioni al midollo spinale, che svolge un ruolo fondamentale nel controllo muscolare, possono infatti inficiare il rapporto tra il midollo e il cervello, portando alla compromissione dei muscoli e alla paralisi parziale.
A seconda del tipo di lesione, e della sua ampiezza, può anche prodursi un certo tipo di problematica: la differenza tra tetraplegia e paraplegia è dunque legata alla lesione midollare e a fattori contigenti relativi al trauma.
La maggior parte delle volte, la paraplegia non è congenita. Si sviluppa in seguito ad incidenti stradali, lesioni, gravi incidenti, che vanno a lesionare il midollo e a generare le problematiche di tipo neuro-motorio.
Altre cause di paraplegia possono comprendere:
tumore del midollo spinale;
infezioni;
malattie neurologiche degenerative (tra cui compare la sclerosi multipla);
problemi congeniti;
malattie genetiche.
Sintomi e terapia
La paraplegia ha un quadro sintomatologico che comprende:
paralisi della parte inferiore del corpo;
perdita della sensibilità parziale o totale;
incontinenza intestinale e urinaria;
problemi a respirare;
disfunzione erettile.
Altre problematiche possono riguardare:
trombosi (formazione di trombi nei vasi sanguigni);
piaghe da decubito che si formano a causa dell'immobilità del paziente;
infezioni e problemi di tipo neuronale.
I sintomi della paraplegia sono irreversibili, perché il danno al midollo spinale non è trattabile fino alla remissione. L'intervento medico mira quindi al supporto del paziente malato, che può riuscire a muoversi e a deambulare attraverso l'aiuto di supporti come sedie a rotelle e simii.
Anche per le piaghe da decubito, è necessario l'intervento di un caregiver (spesso un familiare), che si occupi di muovere spesso il paziente per evitare questa possibile complicazione. Gli esercizi di fisioterapia possono migliorare notevolmente la qualità di vita del paziente, attraverso un lavoro attivo sugli arti, tramite massaggi o interventi di varia natura.
In generale, i pazienti paraplegici riescono ad ottenere una certa autonomia, e a svolgere azioni quotidiane senza il bisogno di un supporto continuo. Ciononostante, la condizione può avere gravi effetti sulla psicologia e l'emotività del paziente, che spesso si trova improvvisamente escluso dalla vita sociale, vittima di stress, ansia, tensione, e nei casi più gravi fobia sociale e attacchi di panico.
Accettare la condizione non è semplice, e a tale scopo può essere utile un percorso di supporto terapeutico. Lo stesso percorso, può rivelarsi fondamentale per aiutare i caregiver, spesso i familiari del paziente paraplegico, ad affrontare i momenti più difficili della malattia (nel caso di incidente, il supporto dovrebbe essere fornito il prima possibile).
Paraplegia e psicoterapia
La terapia cognitivo-comportamentale aiuta le persone affette da paraplegia a identificare e modificare i pensieri negativi legati alla disabilità e offre uno spazio per esprimere e affrontare le difficoltà emotive. In aggiunta, la psicoterapia di gruppo può favorire l’integrazione sociale e il supporto reciproco tra chi vive esperienze simili.
L’intervento psicologico per la paraplegia non solo supporta il benessere mentale, ma contribuisce anche al miglioramento dell’autonomia emotiva e sociale del paziente, aiutandolo ad affrontare i cambiamenti di vita con maggiore serenità e forza.
Iniziare un percorso psicologico è fondamentale dunque per poter affrontare al meglio questa condizione. Serenis offre questo servizio con soli psicoterapeuti con in media 13 anni di esperienza.
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