Parafilie: definizione, sintomi e come curarle

Le parafilie sono comportamenti sessuali atipici o devianti che possono causare disagio e/o danni a chi li sperimenta (e alle altre persone). Includono il feticismo, il voyeurismo, il sadismo e il masochismo sessuale. Ma qual è la differenza fra parafilia e disturbo parafilico?

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cos'è la parafilia

La sessualità è un campo estremamente variegato studiato dalla sessuologia e, al suo interno, ciascuno può sperimentare le proprie preferenze. La maggior parte delle persone si orienta verso un insieme ristretto di interessi comuni mentre, in alcuni casi, emergono preferenze insolite note come parafilie.

Parafilia: cos'è?

Secondo il DSM-5, cioè l'ultima edizione del Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali, la parafilia è un interesse sessuale intenso e persistente verso oggetti, attività o situazioni non convenzionali. Può includere anche bambini o adulti non consenzienti, che diventano essenziali per l'eccitazione sessuale della persona.

Il termine "parafilia" deriva dal greco antico ed è composto da due parti: "para" (παρά), che significa "al di fuori di", e "philia" (φιλία), che significa "amore" o "affezione". Quindi, può essere interpretato come un'affezione che va oltre ciò che è considerato normale o accettabile.

Questi modelli di eccitazione solitamente emergono alla fine dell'infanzia o all'inizio della pubertà e tendono a mantenersi costanti nel corso della vita.

La maggior parte dei soggetti con parafilie è di sesso maschile e molti di loro manifestano diversi tipi di parafilia. Alcuni possono anche presentare gravi disturbi della personalità, come il disturbo antisociale di personalità o il narcisismo.

In una relazione sana tra adulti consenzienti questi comportamenti sessuali possono arricchire il rapporto senza causare danni.

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Parafilia e disturbo parafilico: differenze

Eliminati i tabù sulla sessualità, che hanno dominato per secoli riducendola ad un mero atto riproduttivo, c’è stata una maggiore apertura alla sperimentazione e alla “trasgressione sessuale” (intesa come possibilità di dare spazio ad azioni e fantasie erotiche creative e extra-ordinarie), all’eros puro che ad oggi ritroviamo in tutte le persone con manifestazioni e livelli differenti.

Nel momento in cui la libertà sessuale e la trasgressione superano la linea di confine, si parla di parafilia: la persona ha come unico scopo eccitatorio un certo tipo di comportamento erotico-sessuale. Ma anche in questo caso non siamo ancora di fronte a dei comportamenti che necessitano un intervento clinico, in quanto la parafilia, se non crea particolare distress nella persona (è cioè egosintonica) non è considerata disfunzionale (es. nel travestitismo, in cui un uomo si eccita sessualmente nell’indossare indumenti femminili, se la pratica è condivisa e non causa alcun disturbo nel singolo/coppia si parla di parafilia).

Diverso è invece il caso in cui quel comportamento erotico, oltre ad essere l’unico obiettivo eccitatorio, genera disagio e distress nella persona e/o causa sofferenza nell’altro (definita pertanto egodistonica). Il disturbo parafilico si riscontra infatti quando l'interesse causa disagio significativo alla persona, interferisce con la sua vita quotidiana e/o comporta rischi per sé o per gli altri. Questi disturbi possono compromettere la possibilità di una vita sessuale affettuosa e soddisfacente, facendo sentire i partner come oggetti o insignificanti durante i rapporti.

La gravità e l'impatto delle parafilie variano notevolmente: alcune, come il travestitismo, possono essere innocue e gestibili, mentre altre, come la pedofilia o il sadismo sessuale, comportano gravi rischi per la salute fisica e mentale delle altre persone.

differenze parafilia e disturbo parafiliaco

Quali sono i comportamenti sessuali devianti?

I comportamenti sessuali devianti vengono distinti in parafilie dell'atto o parafilie dell'oggetto.

Distinguiamo ulteriormente le parafilie dell'atto:

TipologiaEsempi
VisiveEsibizionismo, voyeurismo, sadismo, candaulesimo
AcustichePornolalia, sadismo, mixacusi
OlfattiveCoprolagnia, misofilia, urofilia
GustatorieCannibalismo, dermatofagia, picacismo, vampirismo
TattiliFrotteurismo, copro/urolagnia, automasochismo, misofilia
Da IncorporazioneClisteromania, iniettomania, impalamento

Le parafilie dell'oggetto sono invece distinte utilizzando i seguenti criteri:

TipologiaEsempi
EtàGerontofilia, pedofilia
ParentelaIncesto, narcisismo
SpecieDendrofilia, zoofilia, zoosadismo
VitalitàIconolognia, necrofilia, necrosadismo, omicidio sessuale
ImmaginazioneDemonofilia, possessione religiosa, spettrofilia
FeticismoPuò includere tutte le precedenti

Un sinonimo comune per parafilia è "deviazione sessuale". Tuttavia, questo termine ha una connotazione negativa e stigmatizzante che non riflette correttamente la realtà delle parafilie.

Quali sono i sintomi della parafilia?

Le parafilie di per sé non hanno un significato negativo, in quanto rappresentano una condotta determinata da una fantasia sessuale particolare ma innocua, spesso etichettata dalla società come perversione o devianza.

Un’attenzione particolare è richiesta invece per i disturbi parafilici, che possono avere dei risvolti pericolosi. Vengono diagnosticati quando queste fantasie, impulsi o comportamenti:

  • sono l'unica fonte di gratificazione sessuale per un periodo prolungato (solitamente per sei mesi o più);
  • causano significativo disagio o problemi funzionali nella vita della persona, come difficoltà nelle relazioni interpersonali, al lavoro o in altre aree importanti;
  • includono atti sessuali con individui non consenzienti - il che potrebbe portare a danni fisici o psicologici per sé o per gli altri - o coinvolgono l'incapacità di resistere agli impulsi o alle fantasie sessuali che implicano comportamenti potenzialmente dannosi.

sintomi della parafilia

Quando si sviluppano e quanto durano i disturbi parafilici?

Le fantasie sessuali atipiche iniziano solitamente a prendere forma durante l’adolescenza, quando l'interesse per la sessualità comincia evolutivamente a palesarsi. È in questo momento che iniziano a consolidarsi parafilie e disturbi parafilici. Da qui in poi il decorso è caratterizzato dalla costanza: lo stesso DSM-5 stabilisce che la preferenza sessuale atipica deve essere intensa e persistente e, se volessimo identificare una durata minima, potremmo dire che il disturbo parafilico si protrae per almeno sei mesi.

Nel corso di questo periodo si susseguono episodi di fantasie atipiche estremamente eccitanti che possono essere seguite da messe in atto. Inoltre, non è raro che siano presenti più parafilie o più disturbi parafilici nella stessa persona. Occorre anche precisare che i tipi di parafilie non si limitano a quelle descritte dal DSM: sono semplicemente le più diffuse, ma anche quelle che presentano il rischio maggiore di procurare conseguenze in ambito legale (pensa, ad esempio, all’esibizionismo o alla pedofilia).

Cause della parafilia

Le cause della parafilia vengono dibattute tra gli studiosi: nè le teorie psicologiche nè quelle biologiche hanno accertato una causa univoca e sicura.  Le considerazioni sulla sessualità e su ciò che è normale o meno riflettono le evoluzioni delle epoche, ad esempio, nel Medioevo il rapporto sessuale anale era osceno e messo in atto come forma punitiva, ad oggi è “legittimato”.

Quelle che seguono riflettono solo alcune delle teorie che sono state elaborate a proposito dell’origine delle parafilie e dei diturbi parafilici.

Nella psicoanalisi freudiana nevrosi e perversione stanno in relazione di reciprocità: la prima è sintomo del compromesso che mettiamo in atto per inibire un impulso, mentre la seconda rappresenta la fuga dalla nevrosi, dal complesso edipico e dall'angoscia di una punizione ad esso connessa. Il suo "merito" è quello di consentire all'impulso il suo soddisfacimento. Per Freud ogni simbolo onirico era legato alla sessualità, cosa ad oggi confutata, così come nell’antica Roma la pederastia - l’attuale pedofilia - era pratica incitata e normalizzata nella società nobiliare.

La Psicologia del Sé, con psicoanalisti come Kohut e Kohlberg, si concentra sui sintomi narcisistici e sull'incapacità di creare un "sé" sano, capace di amarsi e amare le altre persone a causa di relazioni infantili errate. L'individuo, in questo senso, ripete scenari di vecchie relazioni sbagliate con i genitori o, come nel caso del sadico, cerca di creare un senso temporaneo e falso di fiducia gloriosa, creando un "sé" grandioso che non ha bisogno degli altri.

La parafilia indica quindi una "mancanza" o, come dice il famoso psicoanalista Ashtvlr, nei casi come il sadismo, "una forma di odio erotico" e la ripetizione degli incubi infantili, rinnegando l'amato e volgendosi verso altri oggetti del proprio odio.

Inoltre, diversi studi hanno esplorato le cause biologiche delle parafilie, trovando una notevole percentuale di pazienti con:

  • disturbi del livello ormonale;
  • sintomi neurologici;
  • disturbi cromosomici;
  • epilessia;
  • EEG anormali;
  • gravi disturbi psichiatrici;
  • ritardo mentale.

Esiste una correlazione elevata anche tra disturbi parafilici e anomalie cerebrali, che potrebbero influenzare negativamente i giudizi sociali dell'individuo o causare una perdita di controllo sugli impulsi sociali.

Cura della parafilia

Il trattamento delle parafilie rappresenta una sfida complessa a causa della loro coincidenza con disturbi psichiatrici quali i disturbi di personalità, oltre ad altri fattori come la vergogna, la riservatezza dei pazienti e la difficoltà di parlare dei propri problemi.

Anche il terapeuta stesso può influenzare il processo di cura. Un buon trattamento si basa su un'alleanza terapeutica solida, caratterizzata da comprensione, empatia e da una comunicazione efficace con i pazienti. La terapia delle parafilie, come per altri disturbi sessuali, può avere diversi obiettivi:

  • riduzione dei desideri sessuali;
  • sensibilizzazione del paziente;
  • controllo degli stimoli esterni;
  • trattamento dei disturbi concomitanti.

Trattamento e psicoterapia

Di seguito riportiamo i vari approcci terapeutici descritti nello studio di Saadat (2014).

  • La psicoterapia, in generale, offre ai pazienti la possibilità di comprendere le dinamiche e gli eventi scatenanti delle proprie deviazioni sessuali. Consente di riconoscere gli eventi quotidiani che provocano impulsi sessuali e di risolvere eventuali preoccupazioni, migliorando l'autostima, le abilità interpersonali e trovando tecniche sessuali accettabili.
  • La psicoanalisi esplora le origini profonde della deviazione sessuale, rievocando emozioni e focalizzandosi sulle relazioni significative.
  • La psicoterapia dinamica è utile per ridurre e bilanciare le tensioni derivanti dalla deviazione e per ripristinare gli aspetti della vita liberi da interferenze devianti.
  • La terapia di gruppo, condotta da un esperto in sessuologia, è molto comune e utile e fornisce procedure e linee guida specifiche per i pazienti.

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F., 32 anni, proveniente da una famiglia benestante e apparentemente realizzato, si presenta con problemi nella sfera sessuale, in particolare con il travestitismo. Trova eccitante indossare indumenti intimi femminili, ma questo comportamento lo mette a disagio e lo porta a dubitare della sua identità di genere, nonostante la sua attrazione per il sesso opposto. Il disagio lo ha spinto alla tossicodipendenza, poiché solo sotto l’effetto delle sostanze riesce a esprimere liberamente questo comportamento. La terapia si è concentrata su due fronti: eliminare l’uso di sostanze e normalizzare la sua preferenza sessuale attraverso psicoeducazione e legittimazione. In un anno, il suo rapporto con la sessualità è migliorato significativamente, riducendo la necessità del travestitismo a un

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Farmaci e terapie ormonali

Antipsicotici e antidepressivi possono essere necessari se la deviazione è associata a schizofrenia o a depressione. Sedativi potenti possono essere usati in casi gravi.

Gli antiandrogeni in Europa e l'Acetato di Medrossiprogesterone in America sono stati utilizzati sperimentalmente per ridurre i comportamenti ipersessuali. L'Acetato di Ciproterone è efficace nel ridurre l'iperattività sessuale. Gli agenti serotoninergici come la fluoxetina (Prozac) hanno mostrato efficacia limitata in alcuni casi.

Fonti

  • Saadat, S. H. (2014). A review on paraphilias. International Journal of Medical Reviews1(4), 157-161.
  • Brown, G. R. (2024, February 26). Panoramica sulle parafilie e sui disturbi parafilici. Manuali MSD Edizione Professionisti. https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-psichiatrici/parafilie-e-disturbi-parafilici/panoramica-sulle-parafilie-e-sui-disturbi-parafilici
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
Monica Celeste
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Dopo la laurea in Psicologia, ho frequentato diverse specializzazioni: mi sono formata in Psiconcologia e specializzata in Psicoterapia Gestalt Analitica. Il mio lavoro ha un focus principale: offrire la possibilità di vivere autenticamente, di compiere delle scelte responsabilmente e in linea con i propri bisogni e desideri e soprattutto aiutare a comprendere che un cambiamento e una scelta diversa sono sempre possibili, anche quando non sembrano esserci alternative.
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