Omofobia: rompiamo il silenzio per un mondo più inclusivo

Essere oggetto di discriminazioni, molestie o violenza a causa della propria identità di genere o del proprio orientamento sessuale può avere un grave effetto negativo sulle relazioni, sulla carriera e sulla salute mentale di una persona.

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omofobia

L’omofobia e il disprezzo per l’identità di genere non conforme sfociano nella rabbia, nel pregiudizio, nell’aggressione verbale e fisica e nella discriminazione sessuale.

Definizione di omofobia

L’American Psychological Association (APA) definisce l'omofobia come l’insieme di atteggiamenti e sentimenti sfavorevoli, discriminatori o pregiudizievoli nei confronti delle persone non eterosessuali.

Gli atteggiamenti omofobici si basano soprattutto sull’idea che l’eterosessualità rappresenti lo standard legittimo nelle relazioni sociali e sessuali. Sotto questo punto di vista quindi, l’omosessualità è considerata un’anomalia: la conseguenza è l’odio, il disprezzo nei confronti degli omosessuali e, in generale, la stigmatizzazione delle persone LGBTQ+.

Quella dell’omofobia è una vera e propria emergenza a livello mondiale. Il rapporto 2023 di Amnesty International dedicato allo stato di "salute" dei diritti umani nel mondo, ha sottolineato come siano ancora numerose le nazioni in cui la violenza omofobica non solo è tollerata ma legittimata a livello istituzionale.

Il termine omofobia si riferisce anche all'avversione nei confronti delle persone bisessuali, transgender e transessuali e in generale a tutti coloro che fanno parte della comunità LGBTQ+.

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Origini dell’omofobia

Nelle civiltà antiche, le pratiche sessuali tra persone dello stesso sesso non solo erano consentite, spesso erano considerate addirittura sacre.

L'avvento della morale cristiana cambia radicalmente il contesto: l'omosessualità viene considerata un peccato e un crimine da perseguire con leggi discriminatorie e pene severe.

Sarebbe riduttivo ritenere però che l’omofobia sia figlia di epoche lontane, basti pensare al numero di omosessuali vittime di violenti crimini d’odio e di altre forme di discriminazione durante il secolo scorso. Un esempio degno di nota è la persecuzione ai danni del celebre matematico Alan Turing, processato nel 1952 per atti osceni e costretto a scegliere tra la reclusione e la castrazione chimica. Scelse la seconda ma morì suicida. Nel 1972 si fa largo una voce fuori dal coro, quella dello psicologo George Weinberg che pubblica un libro intitolato Society and the Healthy Homosessuale in cui sostiene che la salute mentale di una persona non è compromessa dall'omosessualità ma piuttosto dall'ostilità della società nei suoi confronti.

È proprio Weinberg a utilizzare per la prima volta il termine omofobia per indicare "la paura di trovarsi a stretto contatto con omosessuali e, nel caso degli omosessuali stessi, il disprezzo di sé".

L’omofobia è una fobia?

Esistono delle differenze sostanziali tra il concetto di fobia e quello di omofobia. Se nella prima il sentimento dominante è quello della paura, nella seconda è l’odio e l'avversione nei confronti delle persone omosessuali. Tale avversione può essere lieve (ci si sente a disagio in presenza di persone omosessuali) oppure grave: in tal caso, l'omofobo può insultare verbalmente o fisicamente una persona omosessuale arrivando, nei casi più gravi, all’omicidio.

Quali sono le cause dell’omofobia?

Tra le principali cause dell'omofobia ricordiamo:

Insicurezza personale: le paure e le insicurezze individuali in merito alla propria sessualità possono portare a comportamenti omofobici;

Credenze religiose: l’omofobia può derivare da una discriminazione religiosa perché numerosi culti considerano l’omosessualità un peccato;

Ruoli di genere tradizionali: i ruoli di genere rigidi possono vedere l’omosessualità come una minaccia al modello familiare tradizionale;

Pressione sociale: il pensiero di gruppo e la paura dell’esclusione rafforzano gli atteggiamenti omofobici.

Fattori psicologici: tratti della personalità come la mancanza di empatia possono promuovere l’omofobia.

Infine, l’omofobia in alcuni casi può essere causata un’omosessualità repressa e nascosta.

Manifestazioni e tipologie di omofobia

Le manifestazioni tipiche di questo fenomeno si traducono in aggressioni verbali omofobiche, rifiuto, razzismo, esclusione, violenza fisica, cyberbullismo e nell’omosessualità soppressa per cui i giovani LGBTQ+ possono essere scoraggiati dal crescere nell’identità sessuale prescelta.

Esistono diverse tipologie di omofobia. Vediamole nel dettaglio:

1. Omofobia interpersonale

Questa tipologia di omofobia fa leva sui pregiudizi relativi all’orientamento sessuale. Le sue manifestazioni tipiche si traducono in discriminazioni di genere sul lavoro.

2. Omofobia interiorizzata

L’omosessualità internalizzata si riferisce alla discriminazione, al rifiuto delle relazioni LGBTQ+ o alla vergogna che alcuni provano nei confronti del proprio orientamento sessuale o identità di genere. È un problema comune tra le persone cresciute in società che stigmatizzano o reprimono la diversità sessuale.

L’omofobia interiorizzata può essere particolarmente difficile da individuare e superare perché è spesso radicata in esperienze traumatiche e dolorose come il bullismo, l’abuso fisico o emotivo, la perdita di amici e familiari e la mancanza di sostegno da parte della comunità.

3. Omofobia culturale

In questo caso l’omofobia deriva dalla cultura popolare e dalla trasmissione si standard, modi di fare e norme che si basano sul presupposto che la "normalità" sia rappresentata dall’orientamento eterosessuale.

4. Omofobia istituzionale

Questa tipologia di omofobia si concretizza nell’applicazione di leggi e politiche dominate dal pregiudizio contro persone LGBTQ+ e finalizzate alla discriminazione.

Quali sono gli effetti dell’omofobia sulla salute mentale?

Per capire quanto sia devastante l'impatto dell'omofobia sulla salute mentale, è necessario partire da alcuni dati.

Negli Stati Uniti, il 75% dei giovani LGBTQ+ ha riferito di aver subito discriminazioni basate sul proprio orientamento sessuale o identità di genere; il 42% di questi ragazzi ha avuto pensieri suicidari o ha tentato di togliersi la vita. (The Trevor Project, 2021).

L’omofobia può portare a sentimenti persistenti di tensione, ansia e angoscia. Lo stress costante e l'indebolimento della resilienza possono portare a scarse capacità di coping, all'abuso di sostanze e a modelli di pensiero negativi che sono tipicamente associati ad ansia e depressione.

Legame tra omofobia e discriminazione

La discriminazione di genere, l’omofobia e il sessismo sono talmente connessi tra loro da generare una rigida polarizzazione tra maschile e femminile.

Comportamenti, aspetto, attività e attributi vengono scanditi da rigide norme di genere che finiscono per produrre, tra i vari effetti dannosi, anche una gerarchia più o meno manifesta tra maschile e femminile per cui tutto ciò che è etichettato come femminile viene svalutato, disprezzato e in molti casi odiato.

Ruolo dei media nell'omofobia

Media e social network ci propongono una comunicazione che potremmo definire affetta da una dicotomia destabilizzante.

Da una parte, i media rappresentano uno strumento di sensibilizzazione e di cambiamento sociale davvero importante; è innegabile il loro ruolo in questioni relative alla visibilità delle minoranze o la capacità di esercitare una pressione forte e diretta sulle nazioni in materia di diritti violati.

I media però spesso rappresentano anche uno strumento che finisce per rafforzare e rafforzare i pregiudizi nei confronti della comunità LGBTQ+. Forme meno visibili di omofobia infatti si concretizzano, ad esempio, nella mancata inclusione delle coppie dello stesso sesso nel settore dell'intrattenimento, nel marketing e nella pubblicità.

Lotta contro l'omofobia: movimenti e iniziative

Il movimento LGBTQ+ è un movimento civile e sociale che promuove l’inclusione di chi che non si sente pienamente rappresentato sotto l’etichetta di donna o uomo eterosessuale. Questa organizzazione lavora per sensibilizzare le persone contro l’omofobia, la transfobia, la lesbofobia e la bifobia e per aumentare la rappresentanza delle persone LGBTQ+ nei più diversi settori della società civile.

Le organizzazioni LGBTQ+ ed eventi come la Giornata contro l’omofobia, possono fare la differenza a livello sociale, culturale e legislativo.

Supporto psicologico per le vittime di omofobia

L’omofobia è particolarmente insidiosa perché ci porta ad avvertire un rifiuto esterno che rischia di trasformarsi in una negazione interna di sé. Il rifiuto ci invalida e ci toglie il diritto di essere quello che siamo.

Interiorizzare queste sensazioni ci fa credere che c’è qualcosa di sbagliato e di negativo in noi e questo pensiero, pericoloso soprattutto durante il periodo adolescenziale, ci conduce all'isolamento, alla difficoltà nelle relazioni sociali e anche a situazioni di stress e ansia.

Il sostegno psicologico per le vittime di omofobia mira a fornire uno spazio in cui ogni persona possa, prima di tutto, comprendere la propria sessualità come forma naturale di sviluppo. In secondo luogo, questo supporto ci permette di comprendere la nostra personalità e il modo in cui quello che pensiamo influisce su quello che facciamo. L'obiettivo è focalizzato sulla ristrutturazione dello stato emotivo finalizzata al pieno recupero del nostro benessere fisico e mentale.

Legislazione e protezione dei diritti LGBTQ+

La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, all’articolo 21, vieta qualsiasi forma di discriminazione fondata sull’orientamento sessuale. In accordo con tali disposizioni, nel nostro Paese è stata pubblicata la Strategia nazionale LGBT+ 2022-2025 per "promuovere la parità di trattamento e la non discriminazione nell’ottica della piena inclusione di tutte le persone."

Educazione e sensibilizzazione per contrastare l'omofobia

Attraverso l’educazione, l’empatia e l’intervento attivo, possiamo adottare misure per creare una società più aperta e rispettosa per tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale.

Le scuole possono fornire le basi necessarie per contrastare gli stereotipi, combattere l'ignoranza verso le questioni LGBTQ+ e promuovere la comprensione della diversità sessuale.

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Fonti:

• Ventriglio, A., Castaldelli-Maia, J. M., Torales, J., De Berardis, D., & Bhugra, D. (2021). Homophobia and mental health: a scourge of modern era. Epidemiology and Psychiatric Sciences (Print), 30. https://doi.org/10.1017/s2045796021000391

• APA Dictionary of Psychology. (n.d.). https://dictionary-apa-org.translate.goog/homophobia?_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=wapp&_x_tr_hist=true

• Exposure to homophobic attitudes linked to higher stress levels among sexual minorities. (2021, June 21). https://www.apa.org. https://www.apa.org/news/press/releases/2021/06/homophobic-attitudes-higher-stress

• The Roots of Homophobia - Hating Gays - An Overview of Scientific studies | Assault on Gay America | FRONTLINE | PBS. (2015, November 18). https://www.pbs.org/wgbh/pages/frontline/shows/assault/roots/overview.html

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Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
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