Filofobia: test per capire se hai paura di amare
Cos'è la paura di amare o filofobia e quali sono le soluzioni possibili per sbloccarla e superarla. Per vivere in modo più sereno e pieno
La filofobia, o la paura irrazionale di innamorarsi, è un disturbo che può impedire di vivere relazioni affettive serene e appaganti. Chi ne soffre tende a evitare i legami emotivi per il timore di essere vulnerabile o ferito, spesso senza rendersi conto di quanto questa paura condizioni la propria vita sentimentale.
In questo articolo esploreremo le cause della filofobia, i suoi effetti sulle relazioni e le strategie per affrontarla.
Significato e definizione di filofobia
Cos'è la filofobia o "paura dell'amore"? Si può definire la filofobia come la paura profonda di innamorarsi o di amare una persona.
Il termine filofobia (philophobia) deriva dal greco (lì dove “φιλος” significa amore e “φοβία” paura) e indica il timore irrazionale, incontrollabile e patologico di amare ed essere amati.
Chi è dunque il filofobico? Il filofobico è una persona che non ha solo paura di amare e di innamorarsi, ha letteralmente paura dell’amore e delle relazioni.
Il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, Quinta Edizione) non include una diagnosi specifica di fobia per la paura di amare. Tuttavia il concetto di filofobia potrebbe essere affrontato in contesti clinici in modo più ampio, come parte di disturbi d’ansia o disturbi legati alle relazioni interpersonali.
Chi soffre di filofobia può:
- sentirsi ansioso;
- evitare situazioni che coinvolgono intimità emotiva o fisica;
- avere difficoltà a stabilire e mantenere relazioni sentimentali.
In caso di filofobia grave, il filofobico può arrivare a:
- evitare completamente le relazioni
- isolarsi socialmente
- compiere scelte di vita autodistruttive
Paura di amare e altre fobie
La paura di amare può essere connessa ad altre fobie e disturbi legate alle relazioni e all’ambito romantico come:
- paura dell’abbandono (sindrome dell’abbandono)
- ansia da separazione
- gamofobia (paura del matrimonio)
E al contrario di altre fobie più comuni come:
- l’aracnofobia (paura dei ragni)
- la zoofobia (paura degli animali)
- l’idrofobia (paura dell’acqua)
La paura non è rivolta verso un oggetto specifico (ragni, animali o acqua) ma verso una situazione specifica: amare ed essere amati.
I sintomi della filofobia
I sintomi della paura di amare, o paura dell’amore o delle relazioni romantiche, possono variare da persona a persona e possono manifestarsi in modo diverso a seconda della gravità della fobia.
La filofobia ha come principali sintomi:
- evitamento dell'intimità, sia sessuale che emotiva
- ansia
- isolamento sociale
- difficoltà a stabilire relazioni
- paura dell’abbandono
- auto-sabotaggio
- paura dell’impegno
- bassa autostima
Ai sintomi psicologici della filofobia possono aggiungersi sintomi fisici come:
- palpitazioni
- sudorazione
- tremori
- vertigini
- nausea
- disturbi gastrici
- attacchi di panico
I disturbi psicosomatici si riferiscono a condizioni mediche in cui i sintomi fisici sono influenzati da fattori psicologici. Questi sintomi possono manifestarsi senza una causa organica evidente e spesso sono un modo attraverso il quale il corpo esprime disagi psicologici non risolti. La psicoeducazione sui disturbi psicosomatici è fondamentale per aiutare i pazienti a comprendere il legame tra mente e corpo.
Test per la filofobia
Essendo la filofobia, non ufficialmente riconosciuta nel DSM-5, non esiste un test specifico. Tuttavia per capire se si soffre di filofobia, può esserti utile rispondere ad alcune domande.
- Ho paura di provare affetto (o di amare ed essere amato)?
- Se sì, quali sono le cause della mia paura?
- Le sensazioni negative che provo sono irrazionali e immotivate?
- Ho sviluppato sintomi a lungo termine (isolamento, compulsioni, etc.)?
- Quanto sono durati i miei sintomi?
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Come si comporta un filofobico?
Per chi non soffre di disturbi fobici, può essere molto complicato comprendere come si possa avere paura dell’amore.
Ciononostante, è necessario comprendere che non sempre le fobie sono portate all’estremo e che possono comportare sensazioni di vago e leggero disagio.
Per esempio, durante una relazione, un soggetto filofobico potrebbe sentirsi oppresso dall’amore del partner e chiedere in maniera costante più autonomia. Oppure, potrebbe provare angoscia nel rendersi conto che una certa relazione sta diventando seria.
E quindi avere:
- paura di innamorarsi
- paura delle relazioni
- paura di affezionarsi
- paura dell’amore in generale
Nei casi più gravi, il soggetto fobico potrebbe arrivare a sottrarsi alle relazioni per paura di dover affrontare l’oggetto stressante.
Il filofobico è anafettivo?
La risposta è no. Al contrario dell’anafettivo, il filofobico desidera instaurare relazioni, tranne poi ritrovarsi schiacciato da sensazioni di ansia, angoscia, talvolta addirittura panico.
Tali sensazioni possono comportare:
- attacchi di panico dinanzi all’oggetto stressante o allo scenario immaginato
- strategie atte a evitare l’oggetto della fobia
- tentativi di controllo sulle proprie emozioni
A lungo termine, il filofobico ha quindi due strade: evitare ogni rapporto o tentare di controllare la filofobia con strategie disfunzionali e compulsioni.
Potrebbe allora finire per sfogare il proprio dolore emotivo nell’abuso di alcolici o nell’uso di droga. Aggiungiamo che, non di rado, il filofobico è inconsapevole del proprio problema e si giudica come una persona malevola e senza cuore.
Come comportarsi con un filofobico?
Se hai a che fare con una persona che ha paura dell'amore dovresti:
- innanzitutto rispettare le sue emozioni e la sua paura di amare;
- evitare di forzarlo verso situazioni che gli creano ansia;
- concedergli il tempo necessario;
- comunicare apertamente con lei o lui.
Questo permette di creare uno spazio sicuro in cui il filofobico potrebbe riuscire a superare i suoi limiti emotivi e la sua paura di amare.
Quali sono le cause della filofobia?
Le cause possono comprendere fattori:
- ambientali
- genetici
- traumi relativi al passato
Per esempio, esperienze traumatiche come:
- violenze sessuali
- molestie
- violenza fisica
Possono contribuire allo sviluppo della filofobia.
D’altro canto, alcuni studiosi sostengono che i soggetti con filofobia siano più comuni all’interno dello stesso nucleo familiare: ciò indicherebbe una componente biologico-genetica nella formazione della patologia.
Secondo altri studi, la filofobia avrebbe a che fare con problematiche relative alla formazione dell'identità.
Carattere e paura di amare
In psicologia la paura di amare può essere collegata anche ad altri timori come quello dell’ignoto e dell’impossibilità di controllare ciò che non si conosce. O anche come un tentativo del soggetto di:
- richiamare l’attenzione su di sé e sul bisogno di guardarsi dentro
- avere fiducia in se stesso, nelle sue potenzialità e nella sua capacità di amarsi.
Ma non solo: il modo in cui ci rapportiamo all’amore dipende dalle transazioni esperite durante l’infanzia. Per esempio, se abbiamo vissuto un rapporto instabile con una figura di riferimento, potremmo proiettare sugli altri questo stile di attaccamento anche durante la vita adulta.
Sentimenti e timori che vengono esasperati a tal punto da causare un sorta di blocco affettivo e di conseguenza anche la paura di legarsi a qualcuno.
Da questo punto di vista, il filofobico non ha davvero paura di amare: giudica inaffidabile il prossimo e, di conseguenza, preferisce sviluppare autonomia e mantenere distacco nelle relazioni interpersonali.
Inutile dire che, come ogni formazione dell'identità patologica, anche quella filofobica può avere effetti devastanti sulla vita del singolo e sulla qualità delle relazioni interpersonali.
Gli effetti della paura di amare nelle relazioni
Accade quindi che, chi soffre della paura di amare, pur essendo consapevole della natura irragionevole della propria fobia, non riesce a non fuggire dalle relazioni che vive. Sempre in lotta tra il desiderio di lasciarsi andare e vivere i propri sentimenti verso il partner e la voglia e/o necessità di scappare per calmare l’ansia e lo stato di tensione che vive.
La paura di amare può portare a dinamiche conflittuali nelle relazioni, spesso influenzate dagli stili di attaccamento. Le persone con attaccamento ansioso possono diventare eccessivamente dipendenti e temere il rifiuto, mentre quelle con attaccamento evitante possono evitare l’intimità per paura di essere ferite. Questi stili possono creare cicli di insicurezza e tensione, impedendo relazioni autentiche e soddisfacenti.
In questi casi, anche se si riesce ad avere una relazione, la si vive a fasi alterne, intervallando momenti di vicinanza a momenti di distacco. Incapaci di fidarsi dell’altro, di lasciarsi andare e di perdere il controllo, caratteristiche tipiche dell’innamoramento.
Il tutto con la conseguenza di:
- investire in modo limitato nella relazione
- avere un atteggiamento difensivo
- sminuire l’importanza del partner, portandolo davvero ad allontanarsi e a vedere realizzati i propri timori
Rimedi e cure per la filofobia
Smettere di amare per paura di soffrire non è la soluzione. Quello che bisogna fare, invece, è provare a superare la paura dell’amore e/o capire come aiutare chi ha paura di amare, se si tratta del proprio/a partner.
Cosa non facile, soprattutto perché chi ne soffre tenderà a mascherare la sua paura con giustificazioni di vario tipo.
La cosa importante da fare, quindi, è diventare consapevoli del proprio vissuto emotivo, rendendosi conto della paura che si ha di abbandonarsi all’amore, ma anche della voglia di farlo, e di quanto questa sia più che legittima.
Come? Potrebbe essere utile iniziare un percorso di psicoterapia, sia online (scopri come funziona) che in presenza, per risalire all’origine della propria paura e risanare le ferite che l’alimentano, ma anche agendo direttamente sul proprio stile di vita permettendo a chi soffre della paura di amare di liberarsi dai suoi timori e vivere i propri sentimenti in modo completo.
Psicoterapia per la paura di innamorarsi
La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è un approccio terapeutico efficace per affrontare le paure e i pensieri disfunzionali. In questo contesto, può aiutare a identificare e modificare schemi di pensiero negativi associati all’amore e alle relazioni romantiche.
La psicoterapia psicodinamica invece si concentra sull’esplorazione delle esperienze passate e dei modelli di pensiero inconsci che potrebbero contribuire alla filofobia.
Per trattare efficacemente la filofobia, un approccio terapeutico integrato che combina la Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC), la terapia sistemica e la psicodinamica può offrire una soluzione completa e olistica.
C., maschio di 20 anni, ha iniziato la terapia a causa di difficoltà nella gestione delle relazioni amicali, sospettando una filofobia post-traumatica. Attraverso un approccio integrato, abbiamo lavorato sulla psicoeducazione riguardo l'affettività e l'emotività, aiutandolo a comprendere le dinamiche di autosabotaggio e a prendere consapevolezza degli stili di attaccamento vissuti con i genitori. Stiamo proseguendo con l'alfabetizzazione emotiva, preparandolo gradualmente a sperimentare una dinamica amorosa con una potenziale partner. La terapia è in corso e C. sta mostrando progressi significativi.
Farmaci per la paura di amare
L’uso di psicofarmaci, come gli ansiolitici o gli antidepressivi, per trattare la filofobia o altri disturbi d’ansia, può essere una componente importante di un piano di trattamento completo.
Alcuni psicofarmaci possono essere utilizzati per alleviare i sintomi acuti dell’ansia, fornendo un sollievo rapido durante il processo terapeutico. Gli ansiolitici e gli antidepressivi agiscono sul sistema chimico del cervello, contribuendo a ristabilire un equilibrio neurochimico.
Inoltre l’uso di farmaci può facilitare una partecipazione più efficace alla terapia: riducendo l’ansia a breve termine, i farmaci possono consentire alla persona di impegnarsi più attivamente e apertamente nei trattamenti terapeutici, come la terapia cognitivo-comportamentale o la terapia psicodinamica.
Ogni individuo è unico, e ciò che funziona per una persona potrebbe non essere altrettanto efficace per un’altra. La valutazione da parte di uno o una psichiatra può aiutare a identificare la giusta combinazione di terapie.
La psicoterapia online di Serenis per la filofobia
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