Quali sono le differenze tra coaching e mentoring?

Coaching e mentoring: due percorsi con obiettivi simili, ma approcci differenti. Qual è la differenza tra i due? In che modo possono influenzare il tuo sviluppo? Scopri come questi strumenti possono fare la differenza nella tua carriera e nel miglioramento delle tue competenze.

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mentoring vs coaching

Nell'ambito delle Risorse Umane, nelle aziende o nelle grandi organizzazioni, termini come Mentoring e Coaching stanno assumendo un ruolo sempre più centrale. Questi processi, di nascita relativamente recente, promuovono un ambiente di apprendimento e crescita continui e contribuiscono a migliorare la capacità di attrazione dei talenti in azienda.

In questo articolo andiamo a chiarire che cosa si intende per Coaching e Mentoring e quali sono le differenze tra i due approcci, orientati al raggiungimento dello stesso obiettivo.

Cos'è il coaching

L’International Coach Federation definisce il coaching come "un processo di collaborazione interattivo, stimolante e creativo, che aiuta persone e aziende a massimizzare il proprio potenziale, svilupparsi più rapidamente e produrre risultati più soddisfacenti".

Questo processo di sviluppo si concentra sull'individuo, che ha già le capacità e le competenze necessarie per raggiungere un obiettivo, ma ha bisogno di supporto, motivazione e di un piano d'azione. Il coach, quindi, si focalizza sui punti di forza e di debolezza della persona, fornisce feedback e delle critiche costruttive per spingere al miglioramento continuo.

Questo percorso può essere un'importante fonte di crescita personale e professionale, in grado di aiutare le persone a sviluppare la loro autostima, le loro capacità di leadership e di comunicazione, con percorsi specifici come l'executive coaching, pensati per figure di alto livello.

Cos'è il mentoring

L’Association for Talent Development definisce invece il mentoring come una relazione più informale tra una persona esperta e fidata e un’altra all’inizio di un percorso professionale. Questi individui solitamente lavorano all’interno della stessa azienda o dello stesso settore di riferimento.

Il mentore fa quindi da guida per questa persona, che ambisce al successo ma non ha ancora le competenze e conoscenze giuste per raggiungerlo. Il loro rapporto ha una lunga durata nel tempo e si basa sulla condivisione reciproca e sulla creazione di un clima di fiducia necessario alla crescita personale. 

Possiamo immaginare il mentore come un professionista che ha già vissuto determinate esperienze e che può insegnare ai più giovani le tecniche, i metodi e gli strumenti necessari per fare carriera in un determinato settore.

Coaching vs Mentoring: le differenze

Dopo aver definito entrambi i processi di sviluppo professionale, possiamo evidenziare le differenze tra mentoring e coaching.

ProcessiScopoAmbiti di utilizzo
MentoringDefinizione di obiettivi ed elaborazione di un piano per raggiungerli.Diverse aree, come il lavoro, lo sport, la salute e la vita personale.
CoachingOrientamento di una persona più giovane e meno esperta.Diversi ambiti, come il lavoro, la formazione, la ricerca accademica, l’imprenditoria. Può essere sia informale che formale. 

Oltre allo scopo e agli ambiti di utilizzo, ci sono anche molti altri aspetti che differenziano i due processi. Per esempio:

  • durata. Il coaching fissa degli obiettivi da raggiungere in un determinato periodo (solitamente breve e definito), mentre il mentoring ha una durata più lunga nel tempo;
  • rapporto. La relazione di coaching è spesso più formale e distaccata, mentre quella di mentoring è più personale, intima e amichevole;
  • guida. Il coach funge da vera e propria guida e traccia la direzione da percorrere, mentre il mentore ha un rapporto più bidirezionale, che prevede condivisione e scambio reciproco;
  • organizzazione. Il coaching tende ad essere più strutturato, mentre il mentoring è più personalizzato in base alle esigenze di ogni persona;
  • obiettivi. Di solito ci si rivolge al coach per migliorare uno o più aspetti specifici per raggiungere un determinato obiettivo, mentre ci si rivolge al mentore per acquisire nuove conoscenze, competenze e ed esperienze in base al suo insegnamento.

Il mentoring e il coaching sono utili allo stesso modo per sviluppare le competenze e le capacità professionali di un individuo, me i loro approcci e gli ambiti di intervento sono differenti.

Coaching vs Mentoring: differenze di approccio

Come abbiamo visto, coaching e mentoring hanno due obiettivi comuni ma questo non significa che adottino lo stesso approccio per raggiungere il risultato. Infatti, mentre il coach si concentra sull'individuo e sulle sue capacità personali; il mentore si focalizza sull'orientamento e sulla formazione di una persona meno esperta.

L'approccio del coaching, quindi, mira a far emergere le qualità e le competenze di un individuo tramite un percorso che porta alla piena consapevolezza del proprio valore. Un esempio di questo percorso è il career coaching.

L'approccio del mentoring, invece, punta alla condivisione di esperienze, conoscenze e competenze con il cliente affinché quest'ultimo possa cogliere determinati aspetti della professione o del settore di riferimento.

In questo senso possiamo comprendere anche la differenza nella durata dei due percorsi. Il coaching, più breve e intenso, produce risultati immediati e misurabili; il mentoring, più lungo e duraturo, si concentra sull'acquisizione di nozioni e competenze.

Da un lato, quindi, il coach aiuta le persone a riscoprire i propri punti deboli, a migliorarli e ad acquisire maggiore consapevolezza di sé stesse. Dall'altro lato, il mentore fornisce supporto, consigli e orientamento a una persona limitatamente a una professione o a un settore specifico.


approcci mentoring e coaching
 

Coaching vs Mentoring: diversi ambiti di intervento

Anche gli ambiti di intervento del coach e del mentore sono particolarmente differenti, in relazione alle metodologie utilizzate per raggiungere gli obiettivi.

Il coaching si applica, per esempio, per migliorare questi aspetti:

  • Leadership aziendale (tramite il coaching aziendale o il team coaching per esempio);
  • Miglioramento delle prestazioni lavorative (business coaching);
  • Equilibrio tra vita personale e lavoro;
  • Gestione dello stress e delle situazioni di conflitto interno;
  • Sviluppo di abilità comunicative e di relazione.

Il mentoring, invece, ha questi ambiti di applicazione:

  • Carriera e sviluppo professionale;
  • Formazione e sviluppo continuo;
  • Orientamento nel mondo del lavoro;
  • Sviluppo di competenze e conoscenze specifiche;
  • Costruzione di relazioni professionali.

Competenze del coach e competenze del mentore

Nonostante le due professioni siano strettamente connesse, il percorso formativo e le competenze necessarie per diventare coach e mentore sono differenti.

L’Associazione Coach Professionisti (Asso.Co.Pro.), ha descritto quali sono le competenze distintive di un coach:

  • capacità di organizzazione delle sessioni di coaching;
  • capacità di interpretazione tramite modalità e approcci specifici;
  • capacità di co-creazione di rapporti;
  • capacità di generare apprendimento e cambiamento.

Il mentore, invece, è un professionista che si occupa della formazione dei giovani o delle persone meno esperte in specifici settori. Le sue competenze, quindi, comprendono:

  • esperienza e conoscenza approfondita del settore di riferimento;
  • capacità di ascolto e comunicazione efficace;
  • orientamento ai risultati;
  • capacità di creare relazioni con persone e risorse.
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Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
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