Come superare il lutto per la perdita di un cane?

Superare il lutto per la perdita di un cane richiede tempo e il supporto di amici o professionisti, permettendo a se stessi di vivere e accettare il dolore. Ricordare i momenti felici trascorsi insieme può aiutare nel processo di guarigione.

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Superare lutto del cane

Il lutto di un cane rappresenta per molti un dolore profondo e difficile da esprimere, poiché questi fedeli amici a quattro zampe spesso occupano un posto speciale nei nostri cuori e nelle nostre vite.

Il legame tra uomo e cane

Tra tutti gli animali da compagnia, il cane è quello che vanta la storia di domesticazione più lunga, i cui inizi risalgono probabilmente al Paleolitico. Inoltre, da migliaia di anni, i cani sono stati selezionati dall'uomo per molteplici scopi, dando vita a un'incredibile varietà di razze, ciascuna capace di assistere l'essere umano in compiti ben precisi.

Proprio questi processi di domesticazione e di selezione artificiale hanno reso il cane un animale speciale, che non a caso ha conquistato la fama di "migliore amico dell'uomo": numerose ricerche documentano infatti che i nostri cani possiedono capacità sociocognitive estremamente sviluppate, che li rendono in grado di comunicare e di costruire relazioni con noi.

In particolare, è stato dimostrato che il rapporto affettivo tra le persone e i cani è paragonabile al legame di attaccamento che si instaura tra genitori e bambini o tra partner adulti: si tratta quindi di un legame molto intenso e profondo, dove le componenti emotive prevalgono sugli aspetti più concreti legati alla mera soddisfazione di bisogni. In altre parole, i nostri cani vedono in noi un punto di riferimento e una fonte di sicurezza, non solo qualcuno in grado di fornire del buon cibo e una cuccia comoda! Allo stesso modo, il cane può essere per il suo umano una base sicura, capace di offrire conforto e fiducia, da cui trarre benessere e sollievo anche nei momenti di maggiore stress.

Non stupisce quindi che la maggior parte dei proprietari consideri il proprio cane un membro della famiglia e sperimenti un vero e proprio lutto in seguito alla sua morte.

Quando il nostro cane muore: le reazioni più frequenti

Il lutto rappresenta la normale reazione fisiologica alla perdita di qualcuno che per noi è significativo, che si tratti di una persona cara o del nostro cane. È stato infatti osservato che le reazioni alla morte del proprio animale da compagnia sono sovrapponibili a quelle che si manifestano quando affrontiamo la morte di una persona per noi importante.

Il lutto comporta innanzitutto una serie di manifestazioni psicofisiche, riconducibili alla sfera emotiva, somatica, cognitiva e comportamentale

La tristezza è l'emozione che più facilmente viene associata al lutto, tuttavia non è raro che ci si senta confusi o intorpiditi, come se una sorta di "anestesia emotiva" impedisse l'accesso ai propri stati d'animo, ma anche arrabbiati, con il destino o con chi riteniamo responsabile della morte o di non essere riuscito a impedirla, talvolta anche con noi stessi. L'intensità delle emozioni può essere tale da interferire con alcune capacità cognitive, determinando, ad esempio, difficoltà di concentrazione e memoria. A volte, può inoltre capitare di avere la sensazione di vedere l'animale nei luoghi in cui si trovava più spesso o di sentire il suo abbaio o il rumore delle sue zampe sul pavimento: si tratta di dispercezioni visive e uditive che non devono spaventare e sono comuni nel periodo immediatamente successivo alla perdita. Altre reazioni molto comuni riguardano ovviamente il pianto, le alterazioni del sonno e dell'appetito, la mancanza di energia, la ricerca della solitudine o, al contrario, la ricerca di supporto e compagnia da parte delle altre persone.

Queste manifestazioni sono generalmente più intense e frequenti nei primi due mesi, per poi attenuarsi gradualmente dopo i primi sei mesi: tuttavia, non esiste una durata "normale" del lutto per la morte del proprio cane definibile a priori, in quanto si tratta di un processo altamente individuale.

Reazione alla morte del proprio cane

Criticità nell'elaborazione del lutto per la morte di un animale

Esistono almeno due fattori che rendono il lutto per la morte del proprio cane, o di un altro animale, estremamente peculiare e rappresentano elementi di potenziale criticità per la sua risoluzione.

Consideriamo innanzitutto la possibilità dell'eutanasia che, in Italia, è contemplata esclusivamente in ambito medico veterinario. Si tratta di un'opzione che, quando percorribile, pone il proprietario di fronte alla necessità di prendere una decisione difficile, spesso sentita come un dilemma di tipo etico. Al di là della scelta effettiva, il solo fatto di poter scegliere apre la strada a potenziali ripensamenti successivi, con lo sviluppo di sensi di colpa per la decisione presa. È dunque molto importante che le valutazioni in merito al fine vita del proprio cane siano adeguatamente approfondite e supportate dal confronto con il medico veterinario, che spesso rappresenta per le persone l'unica figura di sostegno anche relativamente agli aspetti emotivi legati alla morte del proprio pet.

Il supporto sociale è infatti il secondo elemento da considerare con particolare attenzione quando si affronta la perdita di un animale: a questo proposito, in letteratura si parla di "disenfranchised grief", ovvero di lutto non legittimato, per indicare la tendenza, da parte della società, a negare la dignità della perdita e l'intensità del dolore che ne consegue. Capita spesso, infatti, che chi perde il proprio animale da compagnia viva il lutto in solitudine, per paura di essere giudicato o deriso. Vengono inoltre a mancare tutti quei rituali tipicamente associati alla morte, quali le veglie, il funerale e la sepoltura che, quando muore una persona cara, fanno sentire a chi resta il sostegno da parte dei parenti, degli amici e della comunità.

Questi fattori possono rendere il lutto più difficile da elaborare e amplificano le emozioni e i pensieri negativi associati alla perdita.

3 indicazioni per agevolare l'elaborazione del lutto

Elaborare il lutto significa passare attraverso un processo che porta gradualmente a ridurre l'intensità delle emozioni negative, ad accettare l'ineluttabilità e 'irreversibilità della morte e a ritrovare una condizione di benessere nonostante la mancanza del nostro cane. Ciò non significa dimenticarsi di lui o smettere di volergli bene, ma trasformare il legame così da poterlo sentire vivo dentro di sé, nonostante non sia più fisicamente presente.

Di seguito trovate 3 indicazioni per affrontare il lutto mettendo in atto comportamenti funzionali alla sua elaborazione:

  1. Non rinunciare ai gesti simbolici e ai rituali: in maniera trasversale alle diverse culture, l'essere umano ha da sempre sentito il bisogno di celebrare la morte attraverso una grande varietà di rituali. Da un punto di vista psicologico, tali usanze agevolano la consapevolezza della perdita e ne facilitano l'accettazione. Oggi esiste anche per gli animali la possibilità della cremazione con l'affidamento delle ceneri e, in alcuni comuni, è consentita la sepoltura in appositi cimiteri. Si tratta di gesti simbolici che possono dare sollievo al proprietario, che può così individuare un luogo in cui tornare per sentirsi vicino all'animale defunto. Tuttavia, non tutti sentono queste pratiche in sintonia con la propria sensibilità e ciascuno può individuare la modalità che preferisce per dare un ultimo saluto al proprio pet: c'è chi ne conserva l'impronta della zampa, chi accende una candela alla finestra, chi opta per una donazione a canili e associazioni; si tratta in ogni caso di gesti utili a sancire il passaggio dalla vita alla morte e ad aiutare la nostra mente ad affrontare la perdita.
  2. Concediti ed esprimi le tue emozioni: emozioni quali il dolore, la rabbia e l'ansia sono difficili da tollerare e perciò tendiamo a reprimerle e scacciarle, adottando strategie che vanno dalla distrazione a ogni costo fino all'assunzione di alcool e sostanze che aiutano a sedarle. Purtroppo queste strategie si rivelano controproducenti poiché solo affrontando le nostre emozioni possiamo far sì che gradualmente si trasformino. Se non sei sicuro che le persone intorno a te possano comprendere il tuo stato d'animo, la scrittura rappresenta un ottimo modo per canalizzare le emozioni.
  3. Coltiva il ricordo: non avere fretta di liberarti degli oggetti appartenuti al tuo cane, come le sue palline, le ciotole o la sua cuccia, nell'illusione di cancellare l'accaduto o di allontanare il pensiero della perdita. Concediti il tempo necessario per riorganizzare l'ambiente e conserva ciò che per te ha maggior valore: la sua medaglietta, le foto più belle, il suo guinzaglio. Puoi raccoglierli in una scatola appositamente dedicata, che riaprirai ogni qualvolta in cui ne sentirai il bisogno. I ricordi permettono di mantenere un legame con chi non c'è più e aiutano a vincere la paura di dimenticare.
Dopo un lutto non ci sono emozioni giuste o sbagliate

Ma se hai l'impressione che non tornerai mai la persona di prima, parlane con un professionista.

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Adottare un altro cane per superare il lutto?

Quando il proprio cane muore, viene frequentemente consigliato di adottarne subito un altro. Talvolta, questo consiglio riflette l'incapacità di riconoscere l'individualità di ogni animale e l'unicità del legame che si crea, come se lo si potesse in qualche modo "sostituire"; altre volte, invece, si tratta di un sincero tentativo di offrire sollievo al dolore della perdita, attraverso l'affetto e la distrazione che possono derivare dal prendersi cura di un altro cane.

In realtà, non esiste una regola universale ma può essere utile interrogarsi sulle aspettative che si nutrono nei confronti dell'animale che si pensa di accogliere nella propria vita. Se l'idea è che il nuovo arrivato possa colmare il vuoto lasciato dal nostro amico, manifestando le stesse caratteristiche e gli stessi comportamenti che lo rendevano speciale, il rischio di ritrovarsi delusi è molto elevato. Ciascun cane è unico e unico è il legame che si crea tra una specifica persona e uno specifico animale. Pensare di ritrovare il nostro cane in un altro individuo genera inevitabilmente frustrazione nel momento in cui ci si rende conto che ciò non è possibile e rischia di far sentire ancora di più la mancanza.

Al contrario, se il nuovo cane viene accolto con curiosità e apertura e ci si sente pronti a iniziare una nuova avventura e a costruire un nuovo legame, allora l'effetto sull'elaborazione del lutto potrà essere positivo, attenuando i vissuti difficili conseguenti alla perdita.

Quando e a chi chiedere aiuto?

Esistono tuttavia alcuni fattori che possono influenzare l'elaborazione del lutto, rendendola più difficile e dolorosa: è il caso, ad esempio, delle morti improvvise e traumatiche, delle situazioni in cui non si riesce a trovare un valido supporto da parte di amici e famigliari o di quelle in cui la perdita si aggiunge a fonti di stress preesistenti o ad altri lutti ravicinati. A volte, non si riesce a individuare una causa ben definita, ma ci si accorge che, anche a distanza di tempo, l'intensità del dolore non è mutata, si continua a rimuginare sull'accaduto, si avverte ancora molta rabbia e i sensi di colpa non accennano ad attenuarsi, impedendo di recuperare una condizione di benessere. Può inoltre capitare che ci si trovi ad affrontare per la prima volta un lutto di questo tipo, ci si senta un po' disorientati e si avverta il desiderio di parlare e confrontarsi con qualcuno che riteniamo in grado di guidarci attraverso ciò che proviamo.

Spesso, in queste situazioni, la tendenza è quella di rivolgersi al proprio medico veterinario: questo professionista, infatti, è in grado di costruire nell'arco della vita del pet un rapporto di profonda fiducia con i suoi proprietari e viene apprezzato per l'empatia e la sensibilità che dimostra nei confronti degli animali, perciò si ha la certezza che possa comprendere il dolore associato alla perdita. È stato osservato che il supporto del medico veterinario nelle decisioni che riguardano il fine vita dell'animale ha un effetto sul modo in cui i proprietari affronteranno la morte dell'animale, riducendo i rimorsi, i pensieri intrusivi e il senso di colpa. Tuttavia, sebbene molti medici veterinari riescano a essere molto efficaci nel rispondere anche ai bisogni psicologi ed emotivi dei loro clienti, tali attenzioni esulano dalle loro competenze e devono necessariamente essere demandate a professionisti qualificati.

A questo proposito, l'indicazione è di rivolgersi sempre a professionisti della salute mentale, psicologi, psicoterapeuti o psichiatri, la cui formazione è certificata e in continuo aggiornamento. Il lutto per la morte del cane di famiglia può infatti impattare seriamente sul benessere dell'individuo, al pari del lutto per la morte di un famigliare o di un amico, e merita di essere trattato con la medesima cura.

Scopri invece come i cani vengono utilizzati a scopo terapeutico nel caso della pet therapy.

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Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
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