La visita dallo psichiatra: cosa ti fa, come fa la diagnosi e come sceglie la cura

Scopri cosa aspettarti durante una visita dallo psichiatra, incluso il processo di diagnosi e la scelta del trattamento. Questo articolo fornisce una panoramica delle procedure comuni durante una consulenza psichiatrica, offrendo preziose informazioni per coloro che cercano aiuto nella gestione dei disturbi mentali.

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Se pensi di aver bisogno dell’aiuto di uno psichiatra, significa che stai attraversando un momento di difficoltà personale o di particolare fragilità. Proprio per questo motivo devi sapere che la tua scelta è assolutamente comprensibile, così come gli eventuali dubbi e timori al riguardo. Infatti, nell’immaginario collettivo, questi professionisti della salute mentale vengono ancora visti come persone in grado di leggere nella mente e questo è fonte di pregiudizi e preoccupazioni. Dunque, se è la tua prima volta, probabilmente ti starai ponendo alcune domande su come si svolge una visita dallo psichiatra: quando rivolgersi allo psichiatra, cosa ti fa, in cosa consiste la cura e cosa ti chiederà.

Partiamo dal presupposto che lo psichiatra deve possedere competenze specifiche, conoscenze approfondite ed esperienza nel campo, tutte qualità fondamentali per ascoltarti e comprendere le problematiche che deciderai di portargli nel modo più esaustivo possibile. Poi è importante sottolineare che il professionista potrà svolgere al meglio il proprio lavoro soltanto se sarai tu stesso ad aiutarlo: durante i primi colloqui dovrai fornirgli più informazioni possibili alle quali potrà attingere.

A questo punto, continuando con la lettura, potrai scoprire tutto quello che vuoi sapere sulla visita dallo psichiatra, dalla diagnosi allo svolgimento del colloquio vero e proprio.

Che cosa ti fa lo psichiatra: la diagnosi

Proprio come avviene in tutti gli ambiti della medicina, anche in psichiatria la diagnosi diventa di fondamentale importanza. Per aiutarti, il tuo psichiatra ha bisogno di poter riconoscere il tuo problema.

Oggetto della terapia da parte dello specialista sono tutte quelle condizioni che prendono forma in una conclamata patologia psichica come, per esempio, il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), i disturbi dell’umore, tra cui rientrano il disturbo bipolare e la depressione, ma anche i disturbi d’ansia accompagnati da attacchi di panico.

La diagnosi formale, però, non è sufficiente: deve essere sempre accostata a una comprensione approfondita del contesto in cui vivi, delle tue abitudini, del tuo stile di vita e infine della tua personalità. In questo modo, lo psichiatra potrà capire cosa ha causato il tuo problema e quali solo le sue conseguenze nella tua quotidianità (per esempio nelle relazioni e nel lavoro). Questo passaggio è necessario per impostare la terapia che, nel caso di questo professionista della salute mentale, è prevalentemente basata sulla somministrazione di psicofarmaci.

La visita dallo psichiatra: come si svolge

Come accennato in precedenza, ogni visita psichiatrica viene condotta in forma di colloquio e, di fatto, questo rappresenta la prima interazione tra te e lo specialista. Infatti, i colloqui psichiatrici sono lo strumento fondamentale per permettere al medico di capire quali sono le tue sofferenze.

Tuttavia, è altrettanto importante porre l’accento sul clima relazionale ed emotivo nel quale si svolge la visita poiché influenzerà tutti i colloqui futuri e il tuo percorso psichiatrico. Per questo motivo, tutti gli incontri dovrebbero avvenire in un clima empatico e l’attenzione del professionista deve essere rispettosa e priva di ogni pregiudizio cosicché tu possa esprimerti liberamente ed esporre al meglio le tue riflessioni, gli avvenimenti e tutte le emozioni che provi.

I primi colloqui si dimostrano quindi essenziali per dar modo allo psichiatra di raccogliere le informazioni più importanti e per osservare e riconoscere tutti i segni indispensabili per formulare una diagnosi e valutare la gravità dei sintomi del tuo disturbo e i modi in cui pesano sulla tua quotidianità.

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L’anamnesi e il ruolo dell’alleanza terapeutica

Come visto nel paragrafo precedente, un buon psichiatra deve sempre iniziare dall’anamnesi, ovvero raccogliere tutte le informazioni basandosi sul tuo racconto. Ma dovrà valutare anche ulteriori fattori utili per aiutarti come, ad esempio, il modo in cui ti presenti, come ti muovi, la tua mimica facciale, il modo di parlare e il linguaggio non verbale. Tutte caratteristiche che non possono essere valutate in modo obiettivo durante una semplice conversazione per telefono e che sono indizi importanti.

Inoltre, durante l’incontro, il professionista si dovrà occupare di creare che condizioni migliori per farti sentire a tuo agio e completamente libero o libera di esprimerti, dandoti la possibilità di stabilire un’alleanza terapeutica. Più tu e il tuo psichiatra sarete in sintonia, più è probabile che il tuo percorso produca dei buoni risultati.

Cosa ti chiederà lo psichiatra

Durante la prima parte del tuo colloquio psichiatrico, il medico dovrà ascoltarti e sintonizzarsi con te, permettendoti di parlare di ciò che vuoi e di quello che ti sembra più importante per fargli comprendere il tuo bisogno di assistenza. Dopodiché, dovrà guidare il tuo racconto per ottenere tutti quei dettagli che potresti omettere involontariamente, perché ritieni che siano poco utili o perché ti creano imbarazzo. A questo proposito, devi sapere che il tuo specialista potrebbe incoraggiarti e spingerti ad affrontare tematiche più "spinose" oppure chiederti di approfondire maggiormente gli aspetti più emotivi e intimi di avvenimenti che vengono esposti solo parzialmente.

In questo modo avrai la possibilità di commentare al meglio i fatti, partendo però dalle emozioni che ne derivano.

Lo psichiatra parlerà con i tuoi parenti?

Forse avrai presente alcuni casi in cui lo psichiatra effettua dei colloqui con i famigliari dei pazienti e questo di desta preoccupazione. Devi sapere che, in alcune circostanze specifiche, lo specialista potrebbe aver bisogno di ulteriori informazioni chiedendo ai tuoi cari più vicini, magari nel caso siano utili delle notizie anamnestiche sull’infanzia o per valutare il modo in cui avvengono le interazioni tra i componenti del nucleo familiare.

Questo metodo potrebbe essere utile anche per avere a disposizione un punto di vista diverso per integrare quello che percepisci, anche se non tutti gli psichiatri sono di questo avviso e alcuni preferiscono raccogliere più informazioni possibili esclusivamente dal paziente e rivolgersi alla famiglia solo se hanno a che fare con bambini o adolescenti. Chiaramente, l’eventuale coinvolgimento di uno o più parenti è sempre concordato prima con te e a tua completa discrezione.

Infatti, quando si vivono momenti di difficoltà nel presente, è di fondamentale importanza ricordare il motivo per cui si soffre poiché il disagio potrebbe derivare da avvenimenti recenti che devono essere indagati opportunamente o da elementi riconducibili alla propria storia passata verso cui deve essere posta l’attenzione dello specialista.

Cosa ti fa lo psichiatrica durante la visita: test ed esami aggiuntivi

La differenza tra psicologo e psichiatra è che la visita dallo psichiatra spesso non richiede alcun tipo di esame specifico aggiuntivo ma, in alcuni casi, questo professionista della salute mentale potrebbe prescriverti ulteriori indagini diagnostiche per avere un quadro completo sul tuo stato di salute ed escludere definitivamente che la tua sintomatologia possa essere causata da una vera e propria patologia organica. In più, potrebbe richiedere specifici test neuropsicologici o psico-diagnostici per approfondire alcune funzioni cognitive o ricavare informazioni sulla tua personalità, come il test MBTI.

Una volta terminato il colloquio, lo psichiatra formulerà alcune decisioni terapeutiche e ti proporrà un piano di cura personalizzato. Questo è il momento in cui potresti confrontarti con i tuoi pregiudizi e con le paure legate al tipo di terapia proposto, che potrà essere di tipo farmacologico o psicologico. Per questa ragione, un buon medico psichiatra dovrebbe essere sempre chiaro sui benefici della cura, illustrandoti tutti gli eventuali effetti collaterali che potrebbero presentarsi insieme all’assunzione di farmaci, la durata stimata del percorso psichiatrico e le conseguenze che potrebbe avere un rifiuto del piano terapeutico. Inoltre, dovrà rassicurarti e dimostrarsi disponibile per chiarire ogni tuo dubbio.

In questo modo il professionista potrà motivarti alla guarigione. Questo punto è essenziale per la riuscita della terapia e perciò molti specialisti preferiscono fare un limitato uso di farmaci, che danno l’impressione di rendere passivo il processo di cura (banalmente il paziente prende la medicina e aspetta che faccia effetto). Piuttosto, tanti psichiatri preferiscono dare rilievo alla parte dei colloqui e affermano l’importanza di affiancare alla terapia farmacologica un percorso di psicoterapia, in cui il paziente possa responsabilizzarsi.

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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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