La megalofobia: la paura delle cose grandi
In questo articolo ti offriamo strategie utili per sconfiggere la megalofobia, ovvero la paura delle cose giganti. Scopri come non crollare sotto il peso del gigante.
Che cos’è la megalofobia
La megalofobia è la paura degli oggetti di grandi dimensioni e può scatenare ansia e timore persistente in chi ne soffre, quando esposto a ciò che attiva la fobia. Questa fobia può avere un forte impatto sulla vita quotidiana di chi ne soffre.
La megalofobia non è incentrata verso un concetto astratto o una situazione, bensì verso un oggetto specifico: le cose grandi e giganti.
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Fobia vs paura
Le fobie specifiche sono classificate all’interno del DSM-5 (Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali) tra i disturbi d’ansia e, se significative, possono costituire una vera e propria diagnosi.
La differenza tra la paura, una delle emozioni primarie e di fondamentale importanza in senso evolutivo, e la fobia specifica è data dal modo in cui l’ultima determina una chiusura delle possibilità di azione dell’individuo, limitando la sua libertà.
La paura provata di fronte allo stimolo è spropositata rispetto a ciò che l’ha innescata e induce la persona a mettere in atto dei comportamenti di evitamento, ad esempio rinunciare a occasioni di lavoro e relazioni sociali, con l’obiettivo di non entrare in contatto con ciò che fa paura per non esporsi a situazioni che provocherebbero disagio.
Esempi di megalofobia
Alcuni esempi di megalofobia includono:
- paura delle navi;
- paura degli edifici;
- paura delle statue;
- paura delle montagne o alberi;
- paura degli aerei (da cui può derivare l'aerofobia, la paura di volare).
In sostanza, a un megalofobico, fa paura tutto ciò che è gigante o di grandi dimensioni.
I sintomi della fobia delle cose grandi
Il DSM-5 ci aiuta a capire come possiamo riconoscere la presenza di una fobia specifica come la megalofobia, che si riferisce alla paura delle cose grandi. La prima caratteristica peculiare è che tutte le fobie specifiche, come suggerisce il nome, sono delle reazioni ansiose molto circoscritte, che si verificano con questa intensità e potenza esclusivamente in presenza dell’oggetto temuto e non in altre circostanze.
L’intensità, nel caso della paura delle cose grandi, può dipendere anche da quanto l’oggetto si trova vicino o lontano, e certe volte può addirittura bastare il pensiero dello stimolo fobico a scatenarla, quando si sa che ci si dovrà avere a che fare (ad esempio, ci viene l’ansia pensando che il giorno dopo parteciperemo a un convegno che si svolge in un altissimo grattacielo).
In certi casi la reazione ansiosa è talmente forte da riuscire a scatenare un attacco di panico. Con questa espressione si intende un episodio, di durata molto limitata, in cui la paura dello stimolo diventa impossibile da gestire e sfocia in una serie di sintomi fisici.
Nello specifico, variano alcuni indici fisiologici, come il ritmo della respirazione o il battito cardiaco, subentrano vampate di calore, sudorazione eccessiva, senso di costrizione e soffocamento, dolore al petto. Sono cambiamenti così improvvisi da innescare una forte paura nella persona, che teme di morire o di perdere completamente il controllo.
Quali sono quindi i sintomi principali?
La megalofobia si manifesta principalmente attraverso i seguenti sintomi:
- ansia e paura eccessiva;
- attacchi di panico;
- paura di morire;
- paura di perdere il controllo;
- tachicardia;
- sudorazione eccessiva;
- tremori;
- vertigini;
- senso di soffocamento.
Come si riconosce un megalofobico?
Chi ha la fobia delle cose giganti manifesta generalmente comportamenti di evitamento nei confronti della situazioni che possono esporre allo stimolo fobico.
Questo accade anche in altre fobie comuni come:
- la glossofobia (paura di parlare in pubblico);
- la filofobia (paura di amare);
- la fobobobia (paura di avere paura);
- la neofobia (paura delle cose nuove),
Questi atteggiamenti possono essere funzionali a tranquillizzare la persona attraverso delle piccole strategie, ad esempio:
- evitare di percorrere l’autostrada per paura di imbattersi in un camion;
- rinunciare a una buona posizione lavorativa perché l’ufficio si affaccia proprio su un grattacielo.
Quali sono le cause della megalofobia?
La letteratura scientifica suggerisce che nell’insorgenza di questo disturbo siano coinvolti i meccanismi che stabiliscono delle associazioni tra uno stimolo e una reazione ansiosa, dando vita quindi a una paura appresa che ci fa percepire l’oggetto come una minaccia.
A livello anatomico, in questo processo sembra essere coinvolta l’amigdala, mentre a livello fisiologico subentrano i meccanismi di apprendimento.
La megalofobia insorge con più facilità nelle persone che mostrano una maggiore vulnerabilità all’ansia e può nascere all’improvviso da un trauma subito o al quale si ha assistito come spettatore. Ad esempio, un incidente stradale mortale che ha coinvolto una persona cara e causato da un camion può essere motivo di sviluppo di una megalofobia.
Come superare la fobia delle cose grandi
La megalofobia può avere delle ripercussioni significative sullo svolgimento della vita quotidiana e, in certi casi, diventare estremamente limitante.
In questi casi è fondamentale rivolgersi a un professionista della salute mentale per risolvere il problema e riprendere in mano la propria vita.
Talvolta è necessario un trattamento farmacologico allo scopo di tenere a bada i sintomi, ma questo non è in grado di curare la paura delle cose grandi, quindi non rappresenta la soluzione definitiva.
Quanto dura la paura delle cose grandi?
Il DSM-5 stabilisce che, in quanto pattern di reazione che si presenta costantemente, per poter parlare di fobia specifica, come quella per le cose grandi, il disturbo deve sussistere dal almeno sei mesi. Generalmente la megalofobia insorge prima dell’adolescenza, quindi intorno ai 10 anni, ma può anche avere un esordio tardivo. In questi casi è più difficile che i sintomi rientrino.
Che approccio terapeutico scegliere per la cura della megalofobia?
La psicoterapia online di Serenis si configura come una strada percorribile, dal momento che si occupa di modificare i processi di pensiero disfunzionali, in modo da moderare la reazione emotiva e, quindi, avere delle ripercussioni positive anche sui comportamenti.
All’interno della psicoterapia, sono molti gli approcci che possono essere indicati per le fobie specifiche, tra cui:
- la terapia cognitivo-comportamentale, che utilizza la terapia dell’esposizione graduale, pianificando una serie di azioni che, passo dopo passo, portano la persona a uscire dalla sua zona di comfort, portandola sempre più vicina ad affrontare di petto la sua paura e, contemporaneamente, ridimensionando i pensieri fobici che riguardano lo stimolo;
- la terapia breve strategica. Attraverso dei protocolli molto specifici, questo metodo punta a superare la fobia interrompendo i circoli di comportamento che danno modo alla paura di continuare ad alimentarsi. Parallelamente, viene condotto un riorientamento che induce la persona a distogliere l’attenzione dallo stimolo fobico per rivolgerla alla soluzione.
- la psicoterapia psicodinamica, concentrandosi sull'esplorazione e la risoluzione dei conflitti interni, permette di comprendere i meccanismi psicologici che alimentano la megalofobia così da alleviarne i sintomi e favorirne la risoluzione. La terapia prevede un’esplorazione guidata dei ricordi e dei sogni del paziente alla ricerca delle motivazioni represse che stanno alla base della megalofobia.
Come fai a sapere se hai davvero bisogno di un professionista per uscire dal tuo disagio? Ricorda che la paura è un’emozione disfunzionale, ma quando dà luogo a risposte persistenti ed esagerate che possono addirittura compromettere il normale svolgimento della tua esistenza, la reazione sta uscendo dal range di accettabilità.
Quando noti che la tua paura delle cose grandi sta limitando, anche solo minimamente la tua libertà, quello è il momento per intervenire.
Fonti:
- Substance Abuse and Mental Health Services Administration. Impact of the DSM-IV to DSM-5 Changes on the National Survey on Drug Use and Health [Internet]. Rockville (MD): Substance Abuse and Mental Health Services Administration (US); 2016 Jun. Table 3.11, DSM-IV to DSM-5 Specific Phobia Comparison. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK519704/table/ch3.t11
- May, J. (2015). Megalophobia: Fear of large things. Callaloo 38(1), 75. https://doi.org/10.1353/cal.2015.0005.
- Johnson, L., Davis, M., Clark, S., & Patel, A. (2023). “The Impact of Megalophobia on Daily Life: A Clinical Perspective.” Journal of Anxiety Disorders, 47(1), 89-101.
- Smith, J., Allen, R., Thompson, E., & Wang, L. (2022). “Genetic and Environmental Factors in the Development of Megalophobia.” Journal of Anxiety Research, 35(2), 123-134.