Odontofobia: come superare la paura del dentista
La paura del dentista è comune, ma per alcune persone si trasforma in una vera e propria fobia.
Da anni, l'odontofobia o somatofobia è considerata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come una problematica clinica rilevante. Chi ne soffre, non ha solo paura di recarsi dal dentista, ma può mettere in atto strategie di evitamento pur di non arrivare al fatidico incontro. La fobia del dentista in psicologia fa parte delle fobie specifiche, può derivare da un trauma ed è categorizzata come un disturbo d’ansia, in accordo con il DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali).
Le soluzioni per il trattamento e la cura della stomatofobia implicano desensibilizzazione sistematica, come citato da Wolpe nel suo studio e il modeling.
Cos'è l'Odontofobia: paura o patologia?
L'odontofobia, chiamata anche stomatofobia, rappresenta la paura irrazionale, morbosa e incontrollata del dentista. Non è mai piacevole recarsi dal dentista. Non è neanche piacevole sdraiarsi con una luce puntata negli occhi, subire un’anestesia locale, ascoltare il rumore poco rassicurante di un trapano elettrico. Tuttavia, un certo grado di disagio, non indica necessariamente una patologia. Ricordiamo che le fobie specifiche rientrano nei disturbi d’ansia e non implicano una semplice paura razionale, ma un timore:
- immotivato;
- irrazionale;
- incontrollabile;
- morboso.
di un oggetto/animale/persona/situazione.
L’odontofobico non ha solo paura del dentista, può arrivare a sperimentare attacchi d’ansia e di panico all’idea di doversi recare dall’odontoiatra o una volta seduto e pronto a subire l’operazione. In alternativa, il soggetto fobico può mettere in atto strategie di evitamento e scegliere di convivere con il dolore ai denti pur di non dover affrontare l’oggetto stressante.
La paura del dentista differisce da altre fobie più comuni come l'arancofobia (paura dei serpenti), l'entemofobia (paura degli insetti) e la selacofobia (paura degli squali), in quanto la fobia non è collegata a un oggetto bensì a una situazione specifica.
Per tale ragione, l'odontofobia viene trattata al pari di fobie come:
- la glossofobia (paura di parlare in pubblico);
- l'agorafobia (paura degli spazi aperti);
- la fobia scolare (paura di andare a scuola o rifiuto scolastico).
Odontofobia come Trauma Psicologico
L’odontofobia potrebbe essere più correttamente inquadrata nell’ambito dei traumi psicologici piuttosto che delle fobie specifiche. Il trauma psicologico è definito come una "ferita dell'anima", un evento che altera profondamente il modo di vivere e vedere il mondo, con un impatto negativo sulla persona.
Nel modello EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), le esperienze traumatiche vengono classificate in Traumi che comprendono eventi che minacciano la vita o l'integrità fisica.
Esperienze odontoiatriche dolorose e traumatiche potrebbero rientrare in questa definizione, portando a sintomi simili a quelli del Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD), come attivazione dell’arousal e risposte di allarme esagerate. Sintomi comuni nei pazienti che temono il dentista includono attacchi di panico causati dall'odore di eugenolo o dal rumore del trapano, sintomi che suggeriscono un'origine traumatica piuttosto che una semplice fobia.
Quali sono i sintomi della fobia del dentista?
Il soggetto odontofobico può sperimentare sintomi se deve recarsi dal dentista o se percepisce mal di denti, un fatto che implica la necessità futura di recarsi da un odontoiatra.
Può anche sperimentare sintomi dinanzi allo scenario: cioè immaginando, prospettandosi o pensando allo studio di un dentista e agli strumenti da lui utilizzati. Il più delle volte, gli odontofobici hanno una paura irrazionale dei trapani e oggetti simili per un processo di associazione simbolica: il paziente tende a considerarli come elementi di tortura.
Questi sono i sintomi fondamentali:
- ansia;
- attacchi di panico;
- sudorazione eccessiva;
- tremori;
- senso di irrealtà;
- vertigini;
- nausea;
- mal di testa;
- vampate di freddo e di calore.
Come si comporta chi ha paura del dentista?
A livello comportamentale, l’odontofobico può minimizzare il dolore che prova o evitare di comunicarlo per non imbattersi nello stimolo stressante (cioè il dentista). L’odontofobia può riguardare in egual misura adulti e bambini: i primi potrebbero evitare di recarsi dal dentista, i secondi evitare di parlare del proprio dolore per paura delle conseguenze.
Si tratta di un meccanismo di difesa tipico nei disturbi fobici. L’evitamento è una strategia disfunzionale che consiste nel sottrarsi alle occasioni in cui uno stimolo stressante può presentarsi, così da evitare la risposta patologica e il dolore psico-emotivo.
Comportamenti in Ambulatorio
- Arrivare in Anticipo: se costretto a recarsi in ambulatorio, l'odontofobico potrebbe arrivare molto prima del previsto per "controllare o evitare la propria paura". Tuttavia, questo comportamento di controllo prolunga il tempo di esposizione alle sensazioni ansiose, amplificandole notevolmente. Recarsi agli appuntamenti dal dentista ore e ore prima, ha infatti l'obiettivo di ottenere rassicurazione dalla dinamica di controllo.
- Aumentare l'Ansia: essere nello studio dentistico per un tempo prolungato consente all'odontofobico di concentrarsi su ogni minimo dettaglio che può provocare ansia, aumentando così la propria paura.
Cause dell’odontofobia
Chi soffre di odontofobia ha spesso una problematica pregressa relativa all' ansia o a disturbi depressivi.
Le cause sono quindi da ricercare in:
- problemi pregressi dello spettro ansioso: vari studi hanno dimostrato un legame tra questi disturbi e la paura del dentista;
- alta sensibilità al dolore: è collegata a maggiori probabilità di sviluppare la fobia;
- condizionamento classico o apprendimento osservativo: la causa potrebbe essere di natura ambientale e fondarsi sul condizionamento classico se si vive un’esperienza traumatica nello studio di un dentista. Secondo Mower (1947), le fobie si sviluppano attraverso processi di apprendimento. Una persona può imparare a temere uno stimolo neutro se questo viene associato a un evento doloroso. Ricerche hanno dimostrato che chi ha avuto esperienze dolorose dal dentista è 14 volte più a rischio di sviluppare paura del dentista e 16 volte più a rischio di evitare le cure odontoiatriche tempestive (Braca, Vega, & Vega, 2006).
- Anche l’apprendimento osservativo può essere causa della patologia nel soggetto, ad esempio se figure vicine temevano il dentista, l'odontofobico può aver introiettato il loro modello comportamentale.
La percezione negativa dei dentisti gioca un ruolo significativo nell'odontofobia. Pazienti che vedono i dentisti come chiusi, arrabbiati, burberi, freddi, distanti e disinteressati tendono a sviluppare maggiore fobia. Questa percezione può essere influenzata non solo dalle esperienze personali, ma anche dai racconti e dalle testimonianze di altre persone (Scott et al., 2001). Queste figure potrebbero aver fornito un’immagine negativa del dentista: la loro immagine è poi divenuta la stessa del soggetto fobico, con conseguenze importanti sul piano comportamentale, come evidenziato da uno studio pubblicato su Pubmed.
Diagnosi della stomatofobia
Per una diagnosi più precisa dell'odontofobia, sono disponibili strumenti come la "Corah Dental Anxiety Scale" o la "Modified Dental Anxiety Scale". Questi strumenti valutano l'intensità della paura e dei sintomi fobici, fornendo una base per determinare il trattamento più appropriato.
Rimedi e trattamenti per superare l’Odontofobia
Gli interventi ambientali in ambito odontoiatrico sono cruciali per mitigare l'odontofobia. È essenziale creare una sala d'attesa accogliente con musica rilassante e colori caldi, evitando odori fastidiosi come quello di eugenolo. L'illuminazione adeguata, con colori che riducono l'ansia, contribuisce a un ambiente meno stressante. Inoltre, la formazione del personale su come comprendere e gestire le paure dei pazienti è fondamentale per promuovere un clima di fiducia e conforto durante le visite dentali.
Come riconoscere e trattare l'odontofobia nei bambini
Spesso, la paura dei dentisti nei bambini nasce dalle rappresentazioni negative degli studi odontoiatrici nei film, nei cartoni animati e nei libri che occasionalmente dipingono le cure dentistiche come esperienze spiacevoli.
Evitare di esporre i bambini a tali rappresentazioni e proteggerli da tali immagini diventa fondamentale.
Per affrontare la del dentista nei bambini, è possibile adottare comportamenti che trasmettano tranquillità:
- permetti che il dentista risponda alle domande di tuo figlio/figlia;
- lascia che tuo o tua figlio/figlia porti un giocattolo durante la visita;
- comunica in anticipo al bambino la data della visita dal dentista;
- scegli attentamente il dentista. Un dentista capace può contribuire a far fronte alle paure del bambino/a, creando un ambiente positivo e rassicurante.
Approcci terapeutici per superare la paura del dentista
La Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) è il trattamento d'elezione per i disturbi d'ansia, comprese le fobie specifiche. La CBT mira a identificare e ristrutturare le credenze negative e i pensieri automatici che alimentano la paura del dentista. Inoltre, insegna al paziente strategie di coping più adattive e funzionali.
Altre tecniche come la desensibilizzazione sistematica (sviluppata da Joseph Wolpe) sono efficaci nel trattamento dell'odontofobia. Questo metodo impiega il controcondizionamento, in cui il paziente è gradualmente esposto agli stimoli fobici mentre impara tecniche di rilassamento.
Il modeling per la fobia del dentista e la desensibilizzazione sistematica
Il modeling è una tecnica che prevede l’osservazione di altri soggetti alle prese con l’oggetto stressante. Osservando le reazioni positive di questi soggetti (per esempio davanti ad un trapano), tenderò ad interiorizzare le loro reazione e cioè a modellare la mia (modeling). Il modeling sfrutta quindi il principio dell’apprendimento osservativo a vantaggio del paziente.
I metodi di cura per questo disturbo d’ansia comprendono anche la desensibilizzazione sistematica (Wolpe, 1958), che funziona sulla base di un principio di controcondizionamento:
- lì dove un’esperienza traumatica mi ha portato ad associare uno stimolo neutro (il dentista) ad una risposta emotiva negativa e patologica (ansia, paura, stress);
- si modificherà la risposta attraverso la progressiva esposizione allo stimolo stressante in ambiente controllato e con tecniche di rilassamento.
Per esempio: comprendo la situazione che genera fobia (un trapano); lascio che il paziente si concentri sull’oggetto stressante, mentre gli infondo calma e rilassatezza. A lungo andare, il paziente comincerà a collegare lo stimolo alla calma e alla rilassatezza invece che al trauma passato. La terapia espositiva è una strategia terapeutica efficace per trattare l'odontofobia, consentendo al paziente di affrontare gradualmente la paura associata al dentista e ai trattamenti dentali.
Come ho superato la paura del dentista
Le sessioni mi hanno permesso di esporre gradualmente alle situazioni temute, accompagnato da tecniche di rilassamento che mi hanno aiutato a gestire l'ansia. Osservare altri pazienti calmi e rilassati durante i trattamenti ha rafforzato la mia fiducia nel procedere con le cure odontoiatriche necessarie. Oggi, affronto le visite dentali con una maggiore serenità e la consapevolezza di poter gestire la mia paura in modo efficace.
Esperienza di un paziente odontofobico
Le persone che evitano il dentista a causa della paura possono sviluppare problemi estetici visibili, come carie avanzate o perdita dei denti, che possono causare imbarazzo nel presentarsi in pubblico. Questo può minare la fiducia in sé stesse e compromettere le interazioni sociali, riducendo la partecipazione a eventi o attività che coinvolgono l'interazione con altre persone.
Se vuoi affrontare la tua fobia, magari puoi pensare di aiutarti facendo psicoterapia con Serenis: siamo un centro medico autorizzato. Il servizio è completamente online, con centinaia di psicoterapeuti e psicoterapeute (cioè hanno la specializzazione) con in media circa 10 anni di esperienza nel trattamento delle fobie.
Fonti
- Timothy, J., & al. (2000). Anxiety and pain measures in dentistry. A guide to their quality and application. JADA, 39, p. 1449-57.
- Scott, D. (2001). Reliability of DSM-IV anxiety and mood disorders. J Abnorm Psychol, 110(1), p. 49-58.
- Wolpe J. Psychotherapy by reciprocal inhibition. Palo Alto, CA: Stanford University; 1958.
- American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5th Edition: DSM-5. . American Psychiatric Publishing.
- Scott, D. (2001). Reliability of DSM-IV anxiety and mood disorders. J Abnorm Psychol, 110(1), p. 49-58.
- Braca, H., Vega, E., & Vega, C. (2006, Sep-Opt). Posttraumatic dental-care anxiety (PTDA): Is “dental phobia” a misnomer? Hawaii Dent J, 37(5), p. 17-9.