La manipolazione mentale: come riconoscerla e combatterla
Riconoscere e proteggersi dalla manipolazione mentale è essenziale per preservare la propria autonomia e il proprio benessere emotivo.
La manipolazione mentale o plagio mentale è più comune di quanto pensiamo e può avvenire in situazioni quotidiane.
Il manipolatore si avvale di varie tecniche di manipolazione per influenzare e controllare. Queste strategie possono avere un impatto devastante sulla psiche dell'individuo, fino al punto di demolire psicologicamente una persona.
In questo articolo ti forniamo alcune tecniche di manipolazione psicologica comuni e consigli su come proteggerti dalle relazioni tossiche che ne scaturiscono.
Manipolazione mentale: significato
La manipolazione psicologica, o manipolazione emotiva, è un’influenza sociale mirata a cambiare la percezione o il comportamento degli altri. Utilizza schemi subdoli e ingannevoli e può portare ad abusi psicologici o fisici.
La psicologia nera quando parla di manipolazione mentale si riferisce a pratiche manipolative, spesso con intenti malevoli, volte a influenzare il pensiero, il comportamento o le emozioni degli altri in modo negativo. Queste pratiche possono includere:
- il controllo
- il gaslighting
- la manipolazione mentale ed emotiva
- altre tecniche di manipolazione
In che contesti avviene la manipolazione mentale?
La manipolazione psicologica può avvenire in moltissimi contesti diversi. Proprio per questo motivo non è sempre semplice riconoscere di essere vittima di manipolazione mentale.
Può avvenire, ad esempio:
- In famiglia, soprattutto nel rapporto tra genitori e figli;
- Sul posto di lavoro, tra colleghi oppure nel rapporto tra superiore e sottoposto;
- Tra amici o anche solo conoscenti;
- In amore.
La manipolazione può avvenire anche ad un livello più ampio e superiore, ad esempio può accadere che un popolo manipoli una comunità locale o una minoranza etnica. Gli atteggiamenti manipolatori sono quindi tipici dei contesti sociali, politici e religiosi.
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In amore, la manipolazione mentale può essere utilizzata anche all'interno della seduzione, quando una persona cerca di influenzare i sentimenti o le decisioni dell'altra per ottenere ciò che desidera. La seduzione è il processo attraverso il quale una persona cerca di attrarre e conquistare l'altra, spesso con l'obiettivo di instaurare una relazione romantica o sessuale. La seduzione può coinvolgere gesti, comportamenti e parole che mirano a suscitare interesse, fascino e desiderio nell'altra persona.
Questo può comportare l'uso di tattiche manipolative come:
- il love bombing
- il nascondere informazioni rilevanti
- il manipolare le emozioni dell'altra persona per ottenere la sua approvazione o coinvolgimento
Requisiti per una manipolazione efficace
Lo psicologo Simon, nel libro “In Sheep’s Clothing: understanding and Dealing with Manipulative People” identifica tre fattori fondamentali per il successo della manipolazione.
Perché la manipolazione psicologica sia efficace, il manipolatore deve:
- Riuscire a nascondere la sua aggressività;
- Riuscire a scoprire le debolezze psicologiche della vittima;
- Non avere sensi di colpa, dubbi o scrupoli riguardo alla vittima, essere quindi, di fatto, insensibile.
Tipologie di manipolazione mentale
Un manipolatore può ricorrere a numerose strategie per raggiunger i suoi scopi, studiando la vittima e facendo leva sui suoi punti deboli. Tutto ciò viene messo in atto in maniera subdola e velata. In particolare, il manipolatore ha per lo più un atteggiamento passivo aggressivo, ovvero mette in campo un’ostilità in forma indiretta, ad esempio attraverso il silenzio, e persevera senza mostrare traccia di senso di colpa, nel più completo distacco emotivo, e non esita a ferire la vittima se questo può avvantaggiarlo.
Vediamo le principali tipologie di manipolazione psicologica o plagio mentale.
Manipolazione emotiva
Questa tipologia coinvolge l'uso delle emozioni per controllare gli altri. Il manipolatore può cercare di suscitare emozioni come colpa, compassione o gratitudine per ottenere il comportamento desiderato dalla vittima. Questa forma di manipolazione è comune nelle relazioni tossiche.
Esempi di manipolazione affettiva sono:
- ricatto emotivo
- minimizzazione
- sfruttamento delle insicurezze
- far dubitare la persona di se stessa
Manomissione delle relazioni
Il manipolatore affettivo può cercare di manipolare o sabotare le relazioni della vittima con gli altri, diffondendo pettegolezzi o creando conflitti per mantenere il controllo sulla vittima.
Amore condizionale
Il manipolatore può mostrare affetto o supporto solo quando la vittima soddisfa le sue richieste o aspettative, creando un ambiente in cui la vittima si sente costantemente in debito o insicura.
La manipolazione mentale in amore
La manipolazione mentale in amore è un fenomeno complesso che può verificarsi quando una persona cerca di controllare o influenzare il partner attraverso tattiche emotive, psicologiche o comportamentali. Queste tattiche possono essere utilizzate per ottenere un vantaggio personale, esercitare il controllo o mantenere il potere nella relazione.
Alcuni esempi di manipolazione psicologica in amore:
- isolamento - in questo modo, il manipolatore può esercitare un maggiore controllo sulla vita del partner;
- bugie e manipolazione dell'informazione - può includere la distorsione della realtà o la presentazione selettiva delle informazioni.
- controllo finanziario - controllare le finanze del partner, costringendolo a dipendere economicamente da lui o ad adottare determinati comportamenti in base alle sue esigenze finanziarie.
- minacce o coercizione - per ottenere il comportamento desiderato dal partner, inducendo la paura o l'insicurezza nel tentativo di ottenere il suo consenso.
Come riconoscere la manipolazione mentale
Come puoi fare a sapere se sei veramente vittima di una manipolazione mentale? Se questo fenomeno si può verificare in qualsiasi ambiente relazionale, può essere difficile riconoscerlo ma ci sono alcuni dettagli a cui è bene prestare attenzione.
- Stato di confusione
Se ti senti spesso confuso/a quando interagisci con una certa persona, potrebbe essere un segno di manipolazione psicologica. Ricorda che il manipolatore sa come manipolare le persone. Inizialmente, il plagio mentale può essere ben nascosto da una comunicazione efficace, quindi fai attenzione a come ti senti quando incontri il partner in una relazione sentimentale. Provi ansia o timore? Percepisci condotte controllanti?
- Dubbio sulle tue percezioni
Se inizi a mettere in dubbio le tue percezioni, opinioni, sentimenti e persino la tua visione della realtà, potrebbe essere un segno di manipolazione mentale. Il manipolatore potrebbe minare la tua autostima con critiche costanti o tecniche passive-aggressive.
- Senso di dipendenza e svalutazione personale
Se ti senti completamente dipendente dai giudizi e dai desideri del manipolatore, e inizi a giustificare il suo comportamento anche se ti tratta male, potrebbe essere un segno di manipolazione. Potresti sviluppare sintomi come depressione, ansia, attacchi di panico o apatia
Le tecniche di manipolazione mentale
Le tecniche di manipolazione mentale sono varie e possono essere utilizzate da individui con l'intenzione di influenzare o controllare il comportamento, le emozioni o i pensieri degli altri.
Il breadcrumbing
Il breadcrumbing è una tattica di manipolazione emotiva e comportamentale utilizzata nelle relazioni romantiche o nelle dinamiche di corteggiamento. Questa tecnica coinvolge il lasciare "briciole di pane" di attenzione, comunicazione o interesse intermittente per mantenere il coinvolgimento emotivo della vittima senza impegnarsi veramente in una relazione significativa.
La comunicazione
Nello specifico, la comunicazione efficace applicata alla manipolazione mentale viene impiegata allo scopo di distorcere la realtà. Ne è un esempio lampante il gaslighting, che viene utilizzato proprio per confondere la persona fino a farla dubitare delle sue percezioni, dei suoi ricordi e della sua stessa affidabilità.
Inizialmente il manipolatore usa delle parole atte a creare un senso di confusione e, man mano che questa cresce, acquisisce sempre maggiore controllo sui processi di pensiero dell’altro. Il manipolatore può arrivare ad attribuire all’altra persona parole che non ha mai pronunciato proprio allo scopo di confondere.
Maschera del manipolatore
Il manipolatore presenta una facciata falsa di tranquillità e normalità, fingendo che tutto vada bene, mentre nel frattempo sabotano segretamente le azioni della vittima. Questo può causare confusione e indebolire la capacità della vittima di riconoscere il comportamento manipolativo.
Proiezione e deresponsabilizzazione
Il manipolatore affettivo proietta i propri problemi, insicurezze o comportamenti negativi e mancanze di rispetto sull'altro, facendo sentire la vittima responsabile o egoista se tenta di affrontare o discutere tali questioni. Questa tecnica può portare la vittima a dubitare di sé stessa e a sentirsi colpevole per qualcosa che non è responsabilità sua.
Silenzio ed estraniamento
Il silenzio o l'estraniamento sono potenti strumenti di manipolazione utilizzati dai manipolatori per esercitare controllo e potere sulla vittima all'interno della relazione. Queste tattiche possono essere impiegate come forma di punizione per la vittima o per ottenere ciò che il manipolatore desidera.
La possessività in amore può giocare un ruolo significativo in questa dinamica manipolativa. Il manipolatore possessivo cerca di mantenere un senso di controllo totale sulla vittima e sulle dinamiche della relazione. Quando la vittima non si comporta come desiderato dal manipolatore o non risponde alle sue richieste, quest'ultimo può utilizzare il silenzio o l'estraniamento come modo per punirla e farle sentire colpevole.
Il silenzio può essere interpretato come una forma di punizione emotiva, in cui il manipolatore ignora deliberatamente la vittima, rifiutando di comunicare o di rispondere ai suoi tentativi di contatto. Questo crea un senso di isolamento e abbandono nella vittima, portandola a dubitare di sé stessa e a cercare di risolvere la situazione per ristabilire il contatto emotivo con il manipolatore.
L'estraniamento, d'altra parte, implica una totale interruzione dei contatti e delle interazioni con la vittima da parte del manipolatore. Questo può includere il blocco sui social media, l'evitare incontri o persino l'allontanamento fisico.
L'obiettivo è far sentire alla vittima il peso della perdita e dell'abbandono, costringendola a cercare il perdono o l'attenzione del manipolatore.
Il senso di colpa nel plagio mentale
Potresti chiederti che necessità ha una persona di arrivare a tanto. Partiamo dal presupposto che qualcuno che sente il bisogno di manipolare qualcun altro per avere una sensazione di controllo è una persona molto insicura, che mette in atto delle tecniche di manipolazione scorrette e disfunzionali per sentirsi attribuire un valore.
Da qui deriva un secondo modus operandi tipico: quello di proiettare all’esterno i propri errori per non doverli affrontare, dal momento che un’autostima così bassa non potrebbe sopportarlo. Qualsiasi sia l’oggetto della discussione, il manipolatore cerca sempre di ribaltare la situazione a suo favore, in modo da togliersi ogni colpa.
Un effetto collaterale, però, è quello di causare sofferenza all’altro, non necessariamente in modo diretto. Non sempre, infatti, la vittima viene denigrata, a volte il manipolatore si chiude nel silenzio, facendola sentire invisibile e indegna di considerazione. È un modo per umiliarla e far crescere il senso di colpa verso il partner per non aver accettato di sottostare ai desideri dell’altro.
In altri casi, invece, il manipolatore fa leva sulla pietà, dimostrandosi una persona buona e sempre gentile e disponibile, quando in realtà sta cercando di far crescere un dubbio nell’altro, sabotando tutte le sue conquiste mentre indossa una maschera che cela le sue vere intenzioni.
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Aspetti legali: il reato di manipolazione mentale
Fino al 1981 esisteva, con l’’art. 603 c.p. dell’ex “Codice Rocco”, una legislazione specifica sul plagio mentale che puniva tutti coloro che avessere sottoposto “una persona al proprio potere, in modo da ridurla in totale stato di soggezione” con la reclusione da 5 a 15 anni.
Nel 1981 però questa legge è stata dichiarata illegittima e dunque è stata abrogata ma comunque, nella sua relativamente breve vita è stata applicata pochissime volte.
Legislazione attuale sulla manipolazione mentale
Al momento, il reato di manipolazione mentale non è riconosciuto come tale nella maggior parte dei sistemi giuridici. Tuttavia, alcune forme di manipolazione possono costituire reati o violazioni di legge, a seconda delle circostanze e delle leggi specifiche del luogo in cui si verificano.
Per quanto riguarda il sistema giuridico italiano, ogni volta in cui si configura un possibile reato di manipolazione mentale bisogna ricorrere ad un’altra legge che in qualche modo la comprenda.
Ad esempio, se la manipolazione viene utilizzata per commettere altri reati, come frode, abuso domestico, stalking o violenza psicologica, le azioni del manipolatore possono essere perseguite legalmente come parte di quei crimini.
Chi è il manipolatore mentale
Il manipolatore mentale è una figura subdola e spesso difficile da riconoscere, che utilizza tecniche psicologiche per controllare e influenzare il comportamento e le emozioni altrui a proprio vantaggio. Con fascino e persuasione riesce a distorcere la realtà, creando confusione, insicurezza e dipendenza nella vittima.
Profilo psicologico del manipolatore mentale
I tratti psicologici tipici del manipolatore mentale sono quelli che rientrano nella cosiddetta “Triade Oscura”, ovvero:
- il narcisismo, ovvero la tendenza dell’individuo a porre sé stesso al centro di un interesse esclusivo e compiaciuto;
- il machiavellismo, che si caratterizza per l’uso dell’astuzia e dell’inganno;
- la psicopatia, che determina una quasi totale mancanza di empatia nel soggetto.
Chi è la vittima della manipolazione psicologica?
Il manipolatore sceglie la sua vittima con estrema attenzione, tra coloro che presentano delle particolari debolezze caratteriali che possono facilitarlo nel mettere in atto il suo gioco.
Prima di tutto, cercherà qualcuno di indifeso, che non riesce a vedere il male negli altri e ritiene che tutti siano sempre onesti come lo è lui o lei. D’altra parte si tratta spesso di persone che hanno un’autostima bassa o scarsa fiducia in se stesse, e magari sono convinte di non essere degne di amore. Questo tratto caratteriale è molto ricercato dai manipolatori perché predispone alla dipendenza affettiva e a pendere letteralmente dalle labbra della prima persona che è disposta a concedere affetto a queste persone.
Il manipolatore sarà in grado di subentrare facilmente nelle fragilità di una persona bisognosa di affetto, riconoscimento e considerazione, perché sa come approfittare della sua necessità di trovare un equilibrio colmando le mancanze che sente.
Altra caratteristica che rende una persona una potenziale vittima di plagio mentale è la solitudine. L’essere umano è un animale sociale, perciò è del tutto normale che una persona che si sente sola desideri trovare una compagnia, anche per soddisfare il bisogno di sentirsi apprezzato e di attribuirsi un valore. Questo bisogno, però, rende vulnerabili all’azione di un manipolatore.
In base alla descrizione che abbiamo fatto della vittima ideale del manipolatore, dunque, chiunque potrebbe incappare in questa trappola, anche una persona molto intelligente e consapevole di se stessa e dei suoi processi mentali. La fragilità che espone al rischio, quindi, non sta nel punto di vista cognitivo ma in quello emotivo: un’autostima forte e salda è l’unica difesa contro la manipolazione mentale.
Le vulnerabilità sfruttate dal manipolatore
Gli psicologi Braiker, Simon e Kantor, hanno individuato le principali vulnerabilità della vittima che vengono sfruttate dal manipolatore psicologico. Ciascuno è arrivato ad una conclusione diversa ma alcune vulnerabilità sono state evidenziate da tutti e tre come possibili fattori che rendono la vittima preda di un manipolatore mentale.
Vediamo le principali:
- Scarsa fiducia in sé stessi e dipendenza dall'approvazione e dalle conferme degli altri;
- Ingenuità, che porta queste persone a “pensare sempre bene” dell’altro e ad illudersi che non esistano persone disoneste o malvagie;
- Dipendenza emotiva;
- Scarsità dei legami sociali e affettivi;
- Influenzabilità e impressionabilità;
- immaturità.
Sintomi della manipolazione
Ogni storia è a sé ma le persone che sono state vittime di manipolazione mentale e psicologica si ritrovano spesso a dover affrontare gli stessi sintomi e le stesse conseguenze psicologiche, tra cui:
- i sintomi tipici del Disturbo Post-Traumatico da Stress;
- una forte colpevolizzazione per ciò che è capitato;
- un rischio più elevato di ricadere in dinamiche relazionali di questo tipo;
- la tendenza all’isolamento;
- lo sviluppo di una bassa autostima;
- una generale sensazione di vuoto, che può portare anche a sviluppare disturbi più gravi, come la depressione.
Manipolazione mentale: come uscirne?
Uscire da una situazione di manipolazione psicologica in una relazione può essere un processo difficile e complesso, ma è assolutamente possibile. Ecco alcuni passi che possono aiutare a superare la manipolazione mentale:
- Riconoscere la manipolazione
Il primo passo è rendersi conto di essere vittima di manipolazione mentale. Questo può richiedere un periodo di auto-riflessione e auto-analisi per comprendere i modelli dannosi nella relazione.
- Raggiungere un sostegno
Parla con amici fidati, familiari o un professionista della salute mentale. Condividere le tue esperienze con qualcuno di fiducia può aiutarti a guadagnare prospettiva e sostegno emotivo.
- Evitare il contatto
Se possibile, prendi le distanze dal manipolatore. Riduci il contatto e non permettere a questa persona di esercitare ulteriormente il suo controllo su di te.
- Focalizzarsi sul proprio benessere
Concentrati sul prenderti cura di te stesso/a. Pratica l'autocura, coinvolgiti in attività che ti piacciono e che ti fanno sentire bene, e mantieni uno stile di vita sano ed equilibrato.
- Non colpevolizzarsi
Ricorda che non sei responsabile per le azioni del manipolatore. Non colpevolizzarti per essere stato/a manipolato/a e non permettere che il senso di colpa ostacoli il tuo processo di guarigione.
L’importanza di riconoscere il plagio mentale
Anche a te sarà capitato di avere a che fare con una persona tossica, che sembra fare di tutto per sabotare la tua autostima, annullarti come persona allo scopo di riuscire a controllarti. Questi tipi di persone sono spesso identificabili come bugiardi patologici o individui con disturbo narcisistico di personalità e sono abilissimi nella manipolare una persona.
Queste dinamiche non fanno altro che ingigantire le nostre insicurezze, perciò è fondamentale saperle riconoscere, anche se può essere molto difficile perché un manipolatore è molto astuto nel nascondere i suoi scopi.
Ovviamente tutti i giorni può capitare di incappare in una più lieve forma di manipolazione mentale, ad esempio finalizzata a ottenere un favore, ma ora noi stiamo parlando di casi in cui il danno provocato alla vittima può essere molto profondo, perché mira alla base il suo essere.
Un altro fenomeno diffuso è il ghosting, ovvero quando una persona si allontana all'improvviso dalle nostre vite. Può trattarsi anche di ghosting in amicizia: un amico scompare improvvisamente e questo può generare smarrimento e frustrazione.
Cosa fare contro la manipolazione mentale?
Questa condizione complessa richiede l’aiuto di un esperto, che potrà guidarti in un percorso di riaffermazione della tua autostima che ti aiuterà a ricostruire la tua identità e lasciarti questo passato di abusi alle spalle per ricominciare una nuova vita in completa libertà.
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Fonti
- Tizzani, E., & Giannini, A. M. (2012). La manipolazione mentale nei gruppi distruttivi. Rivista Di Criminologia, Vittimologia E Sicurezza. http://eprints.bice.rm.cnr.it/3902/1/articolo_tizzani%2Dgiannini_2011%2D03.pdf
- Simon, G. K., & Foley, K. (2011). In sheep's clothing: Understanding and dealing with manipulative people (p. 176). Tantor Media, Incorporated.
- Fargnoli, A. L. (2010). Le ferite invisibili nei ricordi di abusi dimenticati. Organo ufficiale della Società Italiana di Vittimologia (SIV), 19.
- Van der Kolk, B. A. (1994). The body keeps the score: Memory and the evolving psychobiology of posttraumatic stress. Harvard review of psychiatry, 1(5), 253-265.