La felicità: che cos'è davvero?
La felicità è una condizione complessa e soggettiva che può essere coltivata attraverso la pratica di gratitudine, relazioni significative, ricerca di significato e consapevolezza delle proprie emozioni, portando alla realizzazione di una vita soddisfacente e significativa.
La felicità è il sogno che tutti noi inseguiamo per tutta la vita, è l’ultimo dei nostri scopi e ci immaginiamo che il suo raggiungimento coincida con il perfetto coronamento della nostra esistenza. Ogni scelta che ci troviamo ad affrontare ogni giorno viene gestita n quest’ottica, pensando a quale sia la soluzione che alla fine ci condurrà alla felicità.
Ma è possibile essere davvero felici? In che cosa consiste esattamente questa emozione? C’è un modo per misurarla? Di seguito cercheremo di rispondere a tutte queste domande, quindi se anche tu te le stai ponendo, continua a leggere!
Che cos’è la felicità?
In psicologia, la felicità è uno stato emotivo positivo che si manifesta come una sensazione di soddisfazione e benessere generale. Rappresenta un insieme di emozioni che contribuiscono a una condizione di appagamento e serenità.
Se io provo a immaginare che cosa mi rende felice, sicuramente sarà qualcosa di differente rispetto a quello che invece immagini tu, che a sua volta sarà diverso da ciò che immagina qualcun altro, e così via. Sicuramente, comunque, il concetto di felicità ha a che fare con il nostro benessere psico-fisico, perché è qualcosa che ci fa stare bene.
felicità Stato d’animo di chi è sereno, non turbato da dolori o preoccupazioni e gode di questo suo stato.
Qual è il contrario di felicità?
Il contrario di felicità può essere considerato come un insieme di stati emotivi e mentali che implicano un senso di disagio, insoddisfazione o infelicità. Questi stati possono includere:
- Tristezza: La tristezza è un'emozione che si contrappone alla felicità e può derivare da varie cause, come la perdita, la delusione, la solitudine o l'insuccesso.
- Disagio: Il disagio può manifestarsi come una sensazione generale di malessere, fastidio o inquietudine, spesso senza una causa specifica identificabile.
- Ansia: L'ansia è un'emozione caratterizzata da preoccupazione e apprensione eccessive riguardo al futuro o a situazioni specifiche, spesso accompagnate da sintomi fisici come palpitazioni, tensione muscolare o sudorazione.
- Sconforto: Lo sconforto è una sensazione di disagio emotivo o psicologico che può derivare da una varietà di fonti, come il fallimento, la perdita, il rifiuto o l'isolamento sociale.
- Insoddisfazione: L'insoddisfazione si riferisce a un senso di mancanza o inadeguatezza rispetto a ciò che si desidera o si aspetta dalla vita, dall'ambiente circostante o dalle relazioni interpersonali.
Questi sono solo alcuni esempi di stati emotivi e mentali che possono essere considerati opposti alla felicità. È importante notare che la felicità e il suo opposto possono essere sperimentati in varie forme e gradi di intensità e possono essere influenzati da molteplici fattori, tra cui esperienze di vita, predisposizioni individuali e condizioni ambientali.
Classificare la felicità: sentimento o emozione?
La felicità può essere considerata sia un sentimento che un'emozione, a seconda del contesto e della prospettiva da cui viene osservata. Da un lato, è un sentimento profondo di benessere e soddisfazione che permea la vita di una persona nel complesso. Dall'altro, è un'emozione fugace di gioia e contentezza che sorge in risposta a eventi o situazioni positive. Entrambi gli aspetti contribuiscono al significato della felicità umana, riflettendo sia la sua natura stabile e duratura, sia la sua dinamicità e varietà nelle esperienze quotidiane.
- Il sentimento di felicità abbraccia uno stato emotivo più complesso e radicato nella vita di una persona. Si tratta di una sensazione pervasiva di benessere, soddisfazione e appagamento che permea la vita quotidiana. Questo stato emotivo può derivare da molteplici fonti, come le relazioni significative, il raggiungimento di obiettivi personali, il senso di appartenenza e altri elementi che contribuiscono alla percezione generale di appagamento nella vita. La felicità in questo senso è più stabile e duratura nel tempo, influenzando la prospettiva complessiva di un individuo sulla vita.
- D'altra parte, l'emozione di felicità è un'esperienza più immediata e temporanea. Si manifesta come una sensazione di gioia, piacere o contentezza che sorge in risposta a eventi specifici o stimoli positivi. Queste esperienze possono essere scatenate da situazioni come ricevere una buona notizia, trascorrere del tempo con persone care o raggiungere piccoli successi personali. Pur essendo intense, queste emozioni sono di breve durata e si distinguono dal sentimento più stabile di felicità.
Quanti tipi di felicità ci sono?
Esistono diversi modi per classificare i tipi di felicità, poiché questa esperienza può essere influenzata da molteplici fattori e contesti. Una delle distinzioni comuni è quella tra felicità soggettiva e felicità oggettiva.
- Felicità soggettiva: Questo tipo di felicità si riferisce al benessere emotivo individuale e alla percezione personale di felicità. Include la soddisfazione con la vita, l'esperienza di emozioni positive e la percezione di un senso di significato e realizzazione personale.
- Felicità oggettiva: La felicità oggettiva riguarda invece il benessere sociale e le condizioni di vita di una comunità o società nel loro complesso.
Il significato della felicità in psicologia: emozione primaria universale
La felicità è considerata un'emozione primaria. Le emozioni primarie sono quelle che si verificano spontaneamente e sono universali tra gli esseri umani, indipendentemente dalla cultura o dall'esperienza individuale. La felicità rientra in questa categoria perché è una sensazione di piacere, gioia o contentezza che può emergere in risposta a stimoli positivi o esperienze gratificanti. Come emozione primaria, la felicità può avere un impatto diretto sul nostro benessere emotivo e sulle nostre interazioni con il mondo circostante.
Può coinvolgere molteplici componenti psicologiche e influenze esterne. Dal punto di vista psicologico, la felicità può essere esplorata attraverso diversi approcci, come le Teorie della felicità. Gli psicologi hanno sviluppato diverse teorie per spiegare la natura della felicità. Una di queste è la teoria del benessere soggettivo, che considera la felicità come una combinazione di benessere emotivo (esperienza di emozioni positive) e benessere cognitivo (percezione positiva della propria vita). Altre teorie, come la teoria dell'autodeterminazione, sottolineano l'importanza della realizzazione di bisogni psicologici fondamentali, come l'autonomia, la competenza e la relazione sociale, per promuovere la felicità.
Gli psicologi hanno nel tempo identificato varie strategie che le persone possono adottare per aumentare la propria felicità. Queste includono pratiche di gratitudine, coltivare relazioni significative, perseguire obiettivi personali che riflettono i propri valori, praticare la consapevolezza e l'auto-compassione, e impegnarsi in attività che offrono piacere e senso di realizzazione.
La felicità vista dalle neuroscienze cognitive
Le neuroscienze offrono una prospettiva affascinante sulla felicità, evidenziando i meccanismi biologici e neurali coinvolti nella sua esperienza e regolazione. La felicità è associata all'attivazione di specifici neurotrasmettitori nel cervello, tra cui la dopamina, la serotonina e le endorfine. Queste sostanze chimiche neurali svolgono un ruolo chiave nel regolare l'umore, la motivazione e la gratificazione, e sono coinvolte nella creazione di sensazioni di piacere e benessere.
Anche l'ambiente esterno contribuisce a plasmare questa emozione: l'ambiente esterno, compresi fattori come le relazioni sociali, lo stile di vita e le esperienze personali, può influenzare l'attivazione dei circuiti neurali della felicità. Ad esempio, le interazioni sociali positive e il sostegno emotivo possono promuovere l'attivazione di regioni cerebrali legate alla gratificazione e al benessere.
Successivamente, l'esperienza ripetuta di emozioni positive può modulare la plasticità cerebrale, ossia la capacità del cervello di cambiare e adattarsi nel tempo. Questo significa che pratiche che promuovono la felicità, come la gratitudine o la meditazione mindfulness, possono influenzare la struttura e la funzione del cervello, potenziando i circuiti neurali legati al benessere emotivo.
Che cosa non è la felicità?
Prima di tutto, per trovare la felicità è necessario uscire dal presupposto erroneo che questo stato d’animo coincida semplicemente con la normalità, con l’assenza di problemi.
Forse ti sarà capitato di sentirti dire da più persone che se hai un lavoro che ti mantiene, una famiglia, una casa in cui stare e la salute fisica, che altro puoi desiderare?
Ma il calcolo non è così automatico: non necessariamente vivere in una condizione di tranquillità, senza gravi difficoltà, significa essere felici. Occorre, infatti, ragionare prima su altre questioni. Il lavoro che fai ti piace? Le tue relazioni famigliari e sociali sono sane? Stai davvero facendo quello che il tuo cuore desidera? Ti senti sereno e appagato o solo in salute fisicamente? In caso la risposta ad almeno una di queste domande sia negativa, forse ti stai accontentando o ti sei adattato a una situazione che in realtà non è quella che desideri.
Accontentarsi di ciò che ci fa sopravvivere non è essere felici.
Felicità, gioia, contentezza: differenze
Non bisogna confondere la felicità con la contentezza. Questa è un’emozione effimera, che dura solo un attimo come conseguenza di un obiettivo raggiunto, di un risultato inatteso, di un lieto fine a una vicenda. Allo stesso modo, mentre la felicità è considerata uno stato emotivo più stabile e duraturo di benessere generale, la gioia è un'emozione più immediata e intensa che scaturisce da esperienze positive e gratificanti. Ad esempio, se ottieni una promozione al lavoro, sarai contento e gioioso, ma non sarà certo il momento risolutivo della tua esistenza che ti renderà veramente felice. Poco dopo la contentezza andrà svanendo, diventando normalità. Ma abbiamo appena detto che la felicità non è la normalità. È la stessa cosa che accade quando ci compriamo qualcosa che desideriamo da molto tempo: questo momentaneo appagamento sensoriale durerà una manciata di minuti per poi ridimensionarsi subito.
Infine, un altro luogo comune è che la felicità sia fatta di momenti che sono il frutto della capacità di pensare positivo. In pratica, anche di fronte alle avversità, che riesce a reagire con umorismo e ironia, trovando sempre il lato positivo di ogni situazione, riesce a essere felice ugualmente, non lasciandosi toccare dagli eventi negativi. Torniamo allora al punto di prima: sopravvivere non è essere felici e chi usa l’ottimismo per far fronte ai problemi ha sicuramente delle marce in più, ma ciò non significa che non soffra o che sia immune alle emozioni negative. Quindi, non significa assolutamente che sia felice.
Cosa succede quando siamo felici: sintomi fisici e mentali
Quando proviamo felicità, il nostro corpo e il nostro cervello reagiscono in diverse maniere, coinvolgendo una serie di processi fisiologici, neurochimici ed emotivi. Ecco alcuni degli effetti che possono verificarsi:
Durante l'esperienza di felicità, il cervello rilascia neurotrasmettitori come la dopamina, la serotonina e le endorfine. Questi neurotrasmettitori sono coinvolti nella regolazione dell'umore e della motivazione, e il loro rilascio contribuisce a sensazioni di gioia, gratificazione e benessere.
In generale, l'esperienza di felicità ha un impatto positivo sul corpo e sulla mente, promuovendo il benessere generale e contribuendo a una migliore qualità della vita.
Miglioramento del sonno | La felicità può favorire un sonno di migliore qualità. Essere in uno stato emotivo positivo può aiutare a ridurre l'ansia e il disagio emotivo che possono interferire con il sonno, permettendo un riposo più profondo e rigenerante. |
Rilassamento muscolare | Alcune persone sperimentano un rilassamento dei muscoli durante momenti di felicità. Ciò può derivare dal rilascio di tensione emotiva e dal senso di tranquillità che accompagna l'esperienza di benessere emotivo. |
Aumento del battito cardiaco | La felicità può causare un aumento del battito cardiaco, poiché il corpo si prepara per l'azione in risposta all'emozione positiva. Questo può essere accompagnato da una sensazione di eccitazione o vitalità. |
Miglioramento del sistema immunitario | Alcune ricerche suggeriscono che l'esperienza di felicità può avere benefici per il sistema immunitario. Livelli elevati di felicità sono stati associati a un aumento della produzione di cellule immunitarie, che possono contribuire a una maggiore resistenza alle malattie e una migliore salute generale. |
Rilassamento muscolare | Alcune persone sperimentano un rilassamento dei muscoli durante momenti di felicità. Ciò può derivare dal rilascio di tensione emotiva e dal senso di tranquillità che accompagna l'esperienza di benessere emotivo. |
Cosa vuol dire essere felici?
La felicità, infatti, non può prescindere dalla visione che abbiamo di noi stessi, che deve essere quantomeno positiva e includere un certo livello di autostima. Se così non fosse, può darsi che non sentiremmo di meritare ciò che ci è capitato, vedendolo solo come un colpo di fortuna dato dal trovarsi nel posto giusto al momento giusto o, ancora, saremmo terrorizzati all’idea che tale fortuna possa svanire da un momento all’altro.
Infine, la felicità è anche costituita dalla consapevolezza di aver realizzato i propri progetti di vita. Questo aspetto ha una dimensione più profonda, legata a ciò che siamo e che ci rispecchia, perché i nostri progetti dicono molto su chi siamo. Riuscire a realizzarli rappresenta il massimo compimento della nostra esistenza, e quindi la felicità consiste anche nel trovare la propria personale meta e conquistarla.
Tutti questi fattori rientrano nel concetto di felicità che, come si può vedere, non è semplicemente una sorta di pace interiore ma una soddisfazione completa e globale. Da qui derivano numerosi fraintendimenti e luoghi comuni sul significato che le persone generalmente attribuiscono alla parola felicità.
Il modello della psicologia positiva: come trovare la felicità?
Secondo il modello di Seligman, esistono cinque componenti chiave della felicità, o "pietre miliari della felicità", che includono:
- Piaceri positivi: Questa componente riguarda le emozioni e le esperienze piacevoli che sperimentiamo nella vita quotidiana, come il cibo gustoso, il tempo trascorso con gli amici o le vacanze rilassanti.
- Impegno: Si riferisce all'esperienza di immersione completa in attività significative che ci coinvolgono profondamente e ci portano in uno stato di "flusso", in cui ci sentiamo completamente assorbiti e concentrati.
- Relazioni positive: Questa componente riguarda le relazioni interpersonali soddisfacenti e appaganti che abbiamo con gli altri, compresi amici, familiari, partner romantici e colleghi.
- Significato: Si riferisce alla ricerca e al perseguimento di uno scopo più grande nella vita, che può includere obiettivi personali, valori profondi o un senso di appartenenza a qualcosa di più grande di noi stessi.
- Realizzazione: Questa componente riguarda il senso di realizzazione personale e di successo che proviamo quando raggiungiamo i nostri obiettivi e soddisfiamo le nostre aspirazioni, che possono essere legate alla carriera, all'istruzione, alla creatività o ad altre sfide personali.
Questo modello evidenzia la complessità della felicità e suggerisce che ci sono molteplici vie attraverso le quali le persone possono sperimentare e coltivare la felicità e il benessere nella loro vita.
La felicità come realizzazione dei progetti di sé
La felicità è frutto delle scelte che facciamo ogni giorno: quelle che ci consentono di raggiungere gli obiettivi e realizzare i nostri disegni, ovvero i progetti di vita, quelli che agogniamo con tutte le nostre forze e che sono in grado di dare uno scopo alla nostra esistenza, di farci sentire veramente appagati, fieri di noi stessi e che ci fanno stare bene.
Com’è possibile tutto questo? Capendo che cosa è giusto per noi, lasciando da parte i luoghi comune e i canoni della società. Per trovare la felicità è necessario uscire dagli schemi che ci vengono imposti dall’esterno, perché quei "così si dice", "così si deve" e "così si fa" sono regole standardizzate che non si possono adattare a ciascuno. I sogni di ciascuno possono essere completamente differenti dalle norme sociali, come formare una famiglia, avere un lavoro stabile e ben retribuito o la casa di proprietà.
Il filosofo Martin Heidegger chiamava queste norme sociali "pubblicità", perché determinano il modo in cui una persona deve apparire agli altri per potersi uniformare alla comunità. Ma contrapposta alla pubblicità c’è la necessità di trovare se stessi e realizzare pienamente la propria identità, perché ciascuno di noi è anche i suoi progetti di vita. Perciò, saremo completamente felici solo quando avremo ottenuto ciò che noi vogliamo davvero indipendentemente dalla società, compiendo a pieno la nostra identità e trovando chi siamo.
Come aumentare la felicità?
Aumentare la felicità richiede un approccio diversificato che coinvolga diversi aspetti della vita. Coltivare relazioni significative con gli altri è un passo importante, così come praticare la gratitudine e vivere nel momento presente. Seguire passioni e interessi personali, mantenere uno stile di vita sano e praticare atti di gentilezza verso gli altri possono tutti contribuire a una maggiore felicità. Inoltre, cercare significato e scopo nella propria vita e sviluppare resilienza emotiva possono aiutare a superare le sfide e ad affrontare lo stress in modo più efficace, contribuendo a una felicità duratura. Esplora diverse strategie e trova ciò che funziona meglio per te, creando un percorso verso una vita più piena di gioia e soddisfazione.
Il confine tra felicità e patologia
Chi si accontenta, magari asseconda i desideri degli altri invece dei propri, non va incontro alla realizzazione di sé, ma a una frattura identitaria. Non porta a compimento la persona che realmente è o vorrebbe essere, finendo con l’allontanare da sé il benessere e, molte volte, anche sviluppando un disturbo mentale.
Il più rappresentativo di un mancato raggiungimento della felicità è sicuramente la depressione, che deriva dalla chiusura delle possibilità di agire nel mondo che la persona vorrebbe fare proprie e in qualche modo limitano la sua esistenza mantenendola prigioniera di una realtà che non è identitaria e, per questo, fa soffrire.
O ancora l'alessitimia, una condizione in cui una persona ha difficoltà a riconoscere, comprendere e esprimere le proprie emozioni. Le persone con alessitimia possono avere difficoltà a identificare e descrivere le loro emozioni, così come a comprendere le emozioni degli altri. Questa condizione può manifestarsi in diversi modi e può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana e sulle relazioni interpersonali.
Ma molti altri sono i modi di reagire a questo sentirsi intrappolati in una realtà che non rispecchia i propri desideri, come le sindromi ansiose o addirittura i disturbi di dipendenza da sostanze o comportamentali (ad esempio il disturbo da gioco d’azzardo), in cui l’individuo cerca rifugio in un mondo parallelo che gli consenta di dissociarsi da una realtà che è troppo dolorosa e spaventante da affrontare.
Che cosa fare in questi casi? Le ripercussioni possono essere serie, dal momento che oltre a un ostacolo al benessere, le psicopatologie possono avere delle conseguenze in altri ambiti della vita, rendendo per la persona difficile portare avanti la sua esistenza. Per questo motivo una soluzione può essere quella di chiedere aiuto a un professionista: Serenis propone percorsi di supporto psicologico o psicoterapia online che possono aiutarti ad uscire da questa condizione.
Fonti:
- Steptoe A. Happiness and Health. Annu Rev Public Health. 2019 Apr 1;40:339-359. doi: 10.1146/annurev-publhealth-040218-044150. Epub 2019 Jan 2. PMID: 30601719.
- Yampey N. En torno al concepto de felicidad [The concept of happiness]. Acta Psiquiatr Psicol Am Lat. 1980 Dec;26(4):308-17. Spanish. PMID: 7348061.
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