Cos'è il sessismo e come riconoscerlo in ogni ambito

Il sessismo è la discriminazione basata sul genere, spesso risultante in pregiudizi o trattamenti ingiusti verso individui in base al loro sesso. Si manifesta in vari contesti, dal lavoro alla vita quotidiana, e può assumere forme sia ostili che benevole.

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Sessismo cos'è

Il sessismo è una forma di pregiudizio e discriminazione basata sul genere, manifestandosi attraverso comportamenti, atteggiamenti e condizioni che riflettono stereotipi di ruoli sociali

Presente in varie sfere della vita, il sessismo trova espressione:

  • nelle scuole;
  • nei media;
  • nello sport;
  • nelle dinamiche quotidiane. 

Esploriamo le sue due facce, sessismo benevolo e sessismo ostile, che contribuiscono a perpetuare disuguaglianze di genere. 

Il linguaggio, le rappresentazioni nei media e i ruoli di genere nelle scuole sono elementi chiave che alimentano questo fenomeno, richiedendo una riflessione critica e azioni collettive per promuovere l'uguaglianza di genere.

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Sessismo significato

Il sessismo è definito come "preconcetto o discriminazione basata sul sesso; di solito, discriminazione contro le donne" e come "comportamenti, condizioni o atteggiamenti che favoriscono stereotipi di ruoli sociali basati sul sesso". 

Sebbene qui si parli del sessismo come un'esperienza universale basata sulle aspettative di genere, il sessismo sarà vissuto in modo diverso a seconda delle caratteristiche individuali

Il profilo del sessista

Identificare chi sia il sessista implica esaminare da vicino il comportamento discriminatorio che caratterizza questa figura. 

Il sessista può manifestarsi attraverso atteggiamenti, parole e azioni che riflettono pregiudizi basati sul genere. Chi si rende colpevole di sessismo potrebbe assumere diverse forme:

  • coloro che manifestano sessismo ostile;
  • coloro che manifestano sessismo benevolo;
  • coloro che perpetuano stereotipi di genere;
  • coloro che non riconoscono il proprio sessismo.

Il sessismo ambivalente: tra benevolenza e ostilità

Il fenomeno del sessismo ambivalente rivela le diverse sfaccettature di discriminazione di genere presenti nella società. 

Da un lato, emergono rappresentazioni della donna come figura angelica, incarnando virtù di purezza e maternità, e pertanto giudicata superiore e meritevole di un trattamento delicato

Dall'altro lato, si manifesta la percezione della donna come essere malvisto, considerato ingenuo e incapace, dipendente dalla protezione e assistenza degli altri a causa della sua presunta inferiorità e debolezza.

Queste due rappresentazioni, apparentemente opposte, costituiscono le due facce di una stessa medaglia denominata "sessismo ambivalente", di cui fanno parte:

  • sessismo benevolo;
  • sessismo ostile.

In entrambi i casi, si tratta di manifestazioni dannose del sessismo che contribuiscono a mantenere disuguaglianze di genere, limitando la libertà e l'autonomia delle donne.

Vediamoli meglio nei prossimi paragrafi.

Sessismo benevolo

Il sessismo benevolo ha come obiettivo dichiarato quello di "esaltare" le donne, generando sentimenti positivi, instaurando una ricerca di intimità e promuovendo comportamenti prosociali. 

Tuttavia, dietro questa facciata di esaltazione, si celano dinamiche che perpetuano i ruoli sociali imposti, confinando la donna ancora una volta alla sfera della gestione domestica e materna.

3 fattori sottolineano la presenza del sessismo benevolo: 

  • il paternalismo, che considera la donna come eternamente bisognosa di amore, protezione e dipendenza; 
  • la differenziazione di genere, che assegna esclusivamente agli uomini ruoli di potere, dipingendoli come persone aggressivi e determinati, mentre le donne sono raffigurate come gentili, sensibili e delicate;
  • l'eterosessualità, che spesso amplifica l'ostilità degli uomini verso le donne, percepite come manipolatrici e persuasive a danno degli uomini stessi.

In questo contesto, il sessismo benevolo emerge come una forma subdola di discriminazione, mascherata da intenti positivi ma intrisa di stereotipi che limitano la libertà e l'autonomia delle donne, contribuendo alla persistenza di disuguaglianze di genere.

Sessismo ostile

Il sessismo ostile rappresenta la forma predominante e più esplicita di sessismo, in linea con la definizione classica di pregiudizio. 

Si manifesta va oltre l'espressione di opinioni personali e si traduce e si manifesta attraverso un'antipatia aperta e dichiarata nei confronti delle donne, caratterizzata da una svalutazione della loro identità basata esclusivamente sul genere sessuale. 

Questa svalutazione sistematica delle donne si traduce in una serie di discriminazioni nelle sfere:

  • lavorative;
  • educative;
  • relazionali.

Limitando le opportunità e danneggiando il benessere delle donne.

Significato di sessismo

Come affrontare il sessismo ambivalente?

Per affrontare il sessismo ambivalente, il primo passo cruciale è intraprendere uno sforzo consapevole nel considerare le persone e le donne come individui unici, evitando di relegarle a categorie statiche prive di diversità

Il gesto fondamentale per superare questa forma di discriminazione è smettere di valutare le donne come parte di un monolite uniforme, riconoscendo invece la molteplicità di esperienze e identità presenti all'interno di questo gruppo.

Ogni individuo, indipendentemente dal sesso o dall'identità di genere, merita di essere valutato in base:

  • alla propria personalità;
  • modo di vivere;
  • comportamenti. 

Chiederci come possiamo migliorare e identificare gli aspetti che possono essere modificati è fondamentale per garantire che nessuno si senta discriminato o privato del rispetto che ogni individuo merita.

Solo attraverso un impegno collettivo verso l'uguaglianza di genere e la consapevolezza delle proprie azioni, possiamo sperare di superare il sessismo ambivalente e costruire una società più equa e giusta per tutti.

Il sessismo linguistico

Il termine "sessismo linguistico" si riferisce alla discriminazione basata sul genere manifestata attraverso il linguaggio

Questa nozione emerse negli anni '60 e '70 negli Stati Uniti, evidenziando una profonda disparità nella rappresentazione linguistica di uomini e donne. 

In Italia, la discussione si diffuse soprattutto in ambito semiotico e filosofico, ma nel 1987 il libro "Il sessismo nella lingua italiana" di Alma Sabatini ampliò il dibattito anche nel contesto sociolinguistico, coinvolgendo il grande pubblico attraverso i media. 

L'obiettivo era politico, mirando a ripristinare la "parità fra i sessi" attraverso il riconoscimento delle differenze di genere. L'urgenza consisteva nel garantire un uso del linguaggio non sessista, che non privilegiasse il genere maschile e che evitasse di perpetuare pregiudizi negativi nei confronti delle donne.

Questa forma di discriminazione può manifestarsi in due modi principali

  • nell'utilizzo del linguaggio;
  • nel sistema interno della lingua a livello morfosintattico.

Il sessismo nell’utilizzo del linguaggio

Nell'utilizzo del linguaggio, il sessismo si manifesta attraverso modi differenziati di rivolgersi alle persone in base al loro genere, riflettendo e contribuendo alle disuguaglianze presenti nella società. 

Questo può includere l'uso di espressioni stereotipate o di linguaggio che sottolinea e rinforza ruoli di genere tradizionali.

Il sessismo nel sistema interno della lingua

Nel sistema interno della lingua, il sessismo può essere evidente a livello morfosintattico

Ad esempio, la prevalenza del genere grammaticale maschile come forma "fondante" può riflettere e rafforzare la percezione di neutralità e universalità associate al maschile, mentre il genere femminile è spesso definito in negazione rispetto al maschile.

La discussione sulla lingua e il genere si è evoluta nel tempo, passando da un modello di parità basato sull'omologazione delle donne al paradigma maschile a una prospettiva che valorizza e riconosce positivamente le differenze tra uomini e donne. 

In questo contesto, la lingua ha assunto un ruolo centrale nella decostruzione dell'universale maschile e nella costruzione di una specificità femminile.

Dissimmetrie grammaticali e semantiche

Nel contesto italiano degli anni’80, gli studi sul linguaggio femminile si sono orientati verso una prospettiva sociolinguistica, considerando variabili come:

  • età;
  • sesso;
  • situazione e classe sociale. 

La critica alle dissimmetrie grammaticali e semantiche è emersa, evidenziando come certi termini femminili subiscano una svalutazione o assumano connotazioni negative rispetto alle loro controparti maschili.

Come affrontare il sessismo nel linguaggio?

Per affrontare il sessismo nel linguaggio, sono state proposte diverse misure e alternative. 

Ciò include:

  • la promozione dell'uso di un linguaggio più inclusivo che riconosca e rispetti la diversità di genere:
  • evitamento di espressioni stereotipate;
  • garanzia di una rappresentazione equa di uomini e donne

La consapevolezza del problema e l'adozione di pratiche linguistiche più equilibrate sono fondamentali per contribuire a una società più inclusiva e giusta.

Sessismo nel linguaggio

Il sessismo nello sport

Il sessismo nello sport costituisce una manifestazione unica e spesso sottovalutata della discriminazione di genere. 

Contrariamente a molte altre organizzazioni che affrontano forme più sottili di sessismo, la sua presenza nello sport persiste in modo aperto e, allo stesso tempo, spesso ignorato

Le azioni sessiste nello sport si svolgono sotto gli occhi di tutti, ma la loro pervasività è talmente radicata nella cultura sportiva che spesso sfugge alla consapevolezza generale.

Le ricerche nel campo della gestione dello sport hanno esplorato varie prospettive teoriche, tra cui:

  • i discorsi dominanti sulle mascolinità e femminilità;
  • l'egemonia maschile;
  • le teorie del ruolo sociale.

Per comprendere come il sessismo si intrecci con la trama dello sport. 

Nonostante gli sforzi di molti ricercatori, il sessismo continua a permeare le dinamiche sportive, con atti sessisti che vengono spesso trascurati o tollerati rispetto a forme di discriminazione di diversa natura.

L’impatto del sessismo nello sport

Questo sessismo incontrollato gioca un ruolo significativo in molte questioni legate alle ragazze e alle donne nello sport, dalla mancanza di donne in posizioni di leadership alle differenze qualitative e quantitative nella copertura mediatica, alle condizioni di lavoro negative, fino alla scarsità di sponsorizzazioni corporate per lo sport femminile.

Leadership e sessismo

Per quanto riguarda la leadership, studi condotti da Walker e Sartore-Baldwin (2013) hanno evidenziato che allenatori maschi di pallacanestro erano increduli all'idea di una donna come capo allenatore per una squadra maschile e ammettevano che la maggior parte degli allenatori nemmeno lo considererebbe.

Inoltre, il sessismo ha influenzato le credenze su allenatori maschi e femmine, con chi presentava punteggi più elevati di sessismo che mostrava credenze più stereotipate sulla mascolinità e sui ruoli di leadership.

Sponsorizzazione e sessismo

Passando alla sponsorizzazione, è stato dimostrato che credenze sessiste tra i dirigenti contribuiscono alla mancanza di sponsorizzazioni per lo sport femminile

Queste credenze, radicate in ideologie maschili dominanti, influenzano le decisioni di sponsorizzazione, creando così disparità di finanziamento

Tale discriminazione è così radicata che, nonostante le donne atlete britanniche abbiano conquistato oltre il 35% delle medaglie del paese, solo lo 0,5% dei finanziamenti di sponsorizzazione è stato destinato allo sport femminile prima delle Olimpiadi di Londra del 2012.

Condizioni di lavoro e sessismo

Infine, considerando le condizioni di lavoro, un recente sondaggio condotto dal gruppo Women in Football ha coinvolto 661 donne che lavorano nel calcio come:

  • allenatrici;
  • ufficiali;
  • amministratrici. 

Più di ⅔ delle donne ha dichiarato di aver sperimentato il sessismo sul lavoro, con oltre che ha assistito a episodi in cui donne è stato impedito di svolgere il proprio lavoro a causa del genere. 

Questo tipo di sessismo ha conseguenze gravi sul benessere delle lavoratrici, con impatti su:

  • soddisfazione lavorativa;
  • coinvolgimento organizzativo;
  • salute mentale. 

La diffusione di tali atteggiamenti sessisti non solo compromette l'efficacia organizzativa nello sport ma contribuisce anche a perpetuare stereotipi di genere che limitano le opportunità sociali, economiche e politiche delle donne al di là dello sport.

Sessismo a lavoro

Il sessismo nelle scuole

Il contesto scolastico, teoricamente pensato come luogo di apprendimento e crescita equa per tutti, può purtroppo rappresentare un terreno fertile per il sessismo

Esistono due tipi di sessismo che si verificano nei contesti scolastici.

  1. I pregiudizi di genere

In primo luogo, i pregiudizi di genere si riflettono a volte nelle aspettative differenziate per ragazze e ragazzi nel successo scolastico complessivo, in particolari materie accademiche o nello sport. 

Questi pregiudizi possono influenzare:

  • le convinzioni;
  • i motivi;
  • le abilità in via di sviluppo dei bambini. 
  1. Il disagio sessuale

In secondo luogo, il disagio sessuale è un'altra forma di sessismo che coinvolge molti studenti nelle scuole. 

Si riferisce a comportamenti sessuali inappropriati o ostili che si verificano nelle interazioni faccia a faccia (ad esempio, provocazioni sessuali, toccamenti indesiderati) o attraverso l'uso dei social media online. 

Con entrambi i tipi di sessismo, il successo e il benessere dei bambini possono essere influenzati sia direttamente che indirettamente

  • le influenze dirette si verificano quando istituzioni, adulti e coetanei incoraggiano o scoraggiano comportamenti specifici in base al genere dei bambini;
  • le influenze indirette si verificano quando i bambini interiorizzano aspettative di genere stereotipate e quindi evitano di mettere in pratica comportamenti specifici o di eccellere in determinati ambiti che percepiscono come contrari alla loro ideologia di genere.

I perpetratori del sessismo nelle scuole

All'interno della classe, gli insegnanti possono esprimere atteggiamenti sessisti impliciti ed espliciti e mostrare un trattamento differenziato nei confronti dei ragazzi e delle ragazze. 

Nei corridoi e in altri spazi pubblici delle scuole, i coetanei possono perpetrare il sessismo molestando e respingendo la vittima del loro pregiudizio di genere.

I genitori hanno un'influenza nella formazione delle attitudini accademiche che i bambini portano a scuola.

I media popolari consumati dalla maggior parte dei bambini sono anche una potente fonte di sessismo attraverso il suo pervasivo rinforzo degli stereotipi di genere.

Gli insegnanti

Quando i bambini iniziano la scuola, gli insegnanti possono perpetuare il sessismo in vari modi

Studi dagli anni '90 hanno rilevato che alcuni insegnanti hanno atteggiamenti sessisti riguardo alle abilità e agli interessi dei bambini. 

Alcuni insegnanti, ad esempio, erano più propensi a percepire i ragazzi piuttosto che le ragazze come:

  • logici;
  • competitivi;
  • amanti della matematica;
  • indipendenti nella matematica;
  • bisognosi di matematica.

Attribuendo il successo nella matematica dei ragazzi alla loro abilità, mentre attribuivano il successo delle ragazze allo sforzo.

I coetanei e compagni di scuola

I compagni di scuola e coetanei possono essere fonte di sessismo per bambini e adolescenti, con un impatto particolarmente significativo durante la scuola media. 

Questo si manifesta attraverso:

  • la perpetrata molestia sessuale tra compagni;
  • il rifiuto o il prendere in giro di coloro che sfuggono ai tradizionali ruoli di genere.

I compagni sono spesso autori di molestie sessuali, prevalentemente condotte in luoghi pubblici come corridoi e aule scolastiche, contribuendo a una cultura che implicitamente condona ed esplicitamente promuove tali comportamenti. 

Circa il 54% degli adolescenti ammette di perpetuare molestie sessuali, spesso spinti dal fatto che molti lo fanno o sotto l'incoraggiamento degli amici.

I genitori

Il ruolo dei genitori nella perpetuazione del sessismo a scuola è fondamentale. 

Le loro convinzioni, siano esse impliciti o esplicite, plasmano le aspettative accademiche dei figli, influenzando così autopercezioni e rendimento scolastico. Ad esempio, gli stereotipi di genere possono portare i genitori a considerare alcune materie più adatte per i ragazzi, creando così differenze nelle opportunità educative. 

Le aspettative parentali e il supporto offerto giocano un ruolo cruciale nella formazione degli interessi e delle scelte professionali dei figli, contribuendo alla creazione di modelli di comportamento stereotipati

I media e social media

Il ruolo dei media nella perpetuazione del sessismo nelle scuole è significativo, influenzando l'immagine e la percezione dei generi sin dalla giovane età. 

I programmi televisivi per bambini spesso riflettono stereotipi di genere, ritraendo i ragazzi come più assertivi e ingegnosi rispetto alle ragazze. 

I videogiochi contribuiscono ulteriormente a questa dinamica, presentando spesso i ragazzi come aggressivi e le ragazze come oggetti sessuali. 

Queste rappresentazioni stereotipate, diffuse attraverso i media, contribuiscono a giustificare e rinforzare atteggiamenti sessisti tra i bambini. 

Anche nei materiali educativi, come i libri di testo, emergono disuguaglianze nella rappresentazione di maschi e femmine, con le ragazze spesso sottorappresentate o associate a tratti stereotipati. 

La pervasività di questi messaggi nei media contribuisce a formare le percezioni dei bambini sulla base del genere, influenzando le dinamiche relazionali e comportamentali nelle scuole.

Sessismo sui social media

Film sul sessismo

Ecco 4 film che affrontano il problema del sessismo in modi diversi.

Thelma & Louise (1991)

Diretto da Ridley Scott, questo film segue due donne che fuggono da una situazione di oppressione e diventano simboli di resistenza contro il sessismo e l'ingiustizia. 

Il film solleva questioni importanti sulle aspettative di genere e sulla ricerca della libertà.

Erin Brockovich (2000)

Diretto da Steven Soderbergh e interpretato da Julia Roberts, questo film si basa sulla vera storia di Erin Brockovich, una donna che lotta contro un'azienda che inquina l'approvvigionamento idrico di una città. 

Il film evidenzia le sfide che una donna può affrontare nel campo legale e nella lotta contro le ingiustizie ambientali.

North Country (2005)

Diretto da Niki Caro e interpretato da Charlize Theron, il film è basato sulla vera storia di Lois Jenson, la prima donna a intentare una causa per molestie sessuali sul luogo di lavoro negli Stati Uniti. 

Il film esplora il coraggio di una donna nel denunciare il sessismo e la discriminazione sul posto di lavoro.

Suffragette(2015)

Diretto da Sarah Gavron, il film racconta la storia delle suffragette britanniche che hanno lottato per ottenere il diritto di voto delle donne. 

Attraverso personaggi ben sviluppati, il film mette in evidenza le sfide che le donne hanno affrontato nella loro lotta per l'uguaglianza di genere.

Questi film offrono prospettive diverse sul tema del sessismo, esplorando storie di resistenza, coraggio e cambiamento sociale.

Vittime di sessismo e psicoterapia

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Fonti

  • Veronese, E. Sessismo linguistico e stereotipi di genere: analisi linguistica di alcuni libri di narrativa giovanile.
  • Robustelli, C. (2012). Il sessismo nella lingua italiana-Treccani. In Lingua italiana. Speciali (pp. N-A). Istituto della Enciclopedia italiana.
  • Walker, N.A., & Sartore-Baldwin, M.L. (2013). Hegemonic masculinity and the institutionalized bias toward women in men’s collegiate basketball: What do men think? Journal of Sport Management, 27, 303–315.
  • Fink, J. S. (2016). Hiding in plain sight: The embedded nature of sexism in sport. Journal of Sport Management, 30(1), 1-7.
  • Leaper, C., & Brown, C. S. (2014). Sexism in schools. Advances in child development and behavior, 47, 189-223.
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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