Guida al burnout genitoriale: sintomi, cause e come uscirne
Riconosci e affronta il burnout genitoriale: scopri strategie pratiche per gestire lo stress, riappropriarti del tempo per te stesso e coltivare un ambiente familiare sano
Essere genitori può essere molto impegnativo e stressante. Infatti, mamme e papà possono andare in burnout e soffrire a causa del loro ruolo di accudimento. Solitamente, il burnout viene considerato come una sindrome che riguarda il mondo del lavoro e risulta in un esaurimento psicologico e fisico. È qualcosa di più dello stress: è più intenso e più prolungato, e può scatenare diverse patologie mediche.
Questa guida al burnout genitoriale è indirizzata ai genitori che pensano di essere in burnout. Ti spiegherà come uscirne e darà informazioni per la genitorialità e sul burnout genitoriale.
Cos'è il parental burnout o burnout genitoriale
Per burnout genitoriale si intende un esaurimento psicologico ed emotivo che induce madri e padri a sentirsi logorati dai propri figli. Moltissimi genitori possono testimoniare quanto sia difficile e a volte stressante, crescere e accudire un figlio. Ma ovviamente, non tutti arrivano al punto di andare in burnout per questo.
Nel burnout genitoriale una madre o un padre possono sentirsi talmente stressati e sfibrati dal rapporto con il proprio figlio da avvertire il bisogno di un distacco. Non solo, spesso i genitori possono mettere in dubbio le loro capacità genitoriali. Pertanto questa insicurezza può a volte indurre il genitore a non prendersi cura della propria prole o ad abbandonarlo del tutto.
Il circolo vizioso del burnout genitoriale
Di solito, si parla di un circolo vizioso presente nel burnout genitoriale. Questo infatti comprende l’iniziale senso di inadeguatezza come genitore e arriva al distacco totale, passando per un tentativo di rimediare passando più tempo con il figlio o i figli. Un avvicinamento, tuttavia, può mettere ulteriormente sotto pressione il genitore, che finirà per comportarsi in maniera inadeguata, peggiorando ulteriormente la propria autostima e la percezione di efficacia genitoriale.
Quali sono i sintomi del burnout genitoriale
I sintomi del burnout genitoriale sono gli stessi del burnout legato al lavoro, con alcune eccezioni e particolarità. Essenzialmente, i sintomi fisici sono molto simili. Agitazione, insonnia, disturbi gastrointestinali e mal di testa sono i più frequenti. Ma è dal punto di vista psicologico che le cose cambiano. Ecco una lista dei principali sintomi distintivi del parental burnout:
- senso di inadeguatezza genitoriale. Sappiamo che è sempre presente nel burnout genitoriale la sensazione di non essere all’altezza del ruolo di papà o di mamma, un’insicurezza genitoriale che però non basta a definire una diagnosi: è un pensiero spesso presente in genitori perfettamente sani;
- logorio emotivo. La pressione autoindotta, la bassa autostima, la sensazione di non essere abbastanza e lo stress cronico possono esaurire emotivamente il genitore, che si sentirà vuoto, spento, apatico e stremato;
- fantasie di abbandono o fuga, questo è il sintomo di burnout genitoriale centrale dal punto di vista psicologico. Può essere comune anche in genitori stanchi, tristi o stressati, ma nel burnout diventa molto intenso;
- irritabilità e rabbia. Come nel burnout da lavoro e nello stress lavoro correlato, anche in questo caso la persona è tesa, suscettibile, permalosa e spesso di cattivo umore;
- Distacco emotivo. In questo caso particolare il distacco emotivo è riferito all’affetto per i propri figli. Madri e padri riportano di non provare più nulla per loro, di rimanere indifferenti e freddi. Può essere una forma di difesa dalla sopraffazione emotiva, da un crollo emotivo imminente;
- Incuria. I genitori in burnout non si prendono cura dei propri figli, smettono di farlo a diversi livelli. In alcuni casi si mette in pericolo la vita stessa della prole;
- Depressione. Un sintomo molto comune, presente a intensità differenti di caso in caso.
E altri ancora.
Le cause del burnout genitoriale
La principale causa del burnout genitoriale è la pressione - reale o percepita - che il genitore sente sul suo ruolo di mamma o di papà, soprattutto nei neogenitori. Per spiegare il ruolo della pressione, si possono tirare in ballo fattori psicologici e sociali.
Il burnout genitoriale sembra non avere delle basi mediche, genetiche o disposizionali. Infatti, i diversi tipi di burnout non si presentano mai insieme nella stessa persona e spesso ad andare in burnout sono genitori che non hanno mai sofferto di depressione, ansia, abuso di sostanze o altri sintomi tipici. Ma allora, quali sono le cause del parental burnout?
- Aumento del lavoro femminile. Le madri soffrono di più dei padri di questa sindrome. Tuttavia, il fatto che lavorino sempre di più, mette pressione a entrambi i genitori per l’accudimento dei figli.
- Tempo. Visto che i genitori hanno vite sempre più complesse, in alcuni casi il tempo a disposizione per la cura della prole è molto limitato nella quotidianità.
- Cambiamenti nel ruolo genitoriale. Le aspettative sono sempre più alte. In particolare, il genitore si sente in dovere di dare tutto al proprio figlio, sia in termini economici, che emotivi e psicologici e di opportunità. Inoltre, il genitore deve essere comprensivo, supportivo e pedagogicamente molto esperto.
- Autorità genitoriale. Dal punto di vista sociale, i genitori hanno perso l’autorità di un tempo. In altre parole, il focus si è spostato tutto sui diritti dei bambini e sui doveri dei genitori.
- Esigenze dei figli. Sia figli piccoli che adolescenti, hanno esigenze sempre più elevate in ogni ambito. Infatti, le loro vite sono molto più complesse di un coetaneo di soli venti o trenta anni fa, e solo questa pressione può portare all’esaurimento emotivo un genitore.
Parental Burnout: come uscirne
La cura del parental burnout è essenzialmente psicologica. Da un lato ci sono genitori che ne escono con l’aiuto e il supporto dell’altro genitore, della famiglia intera e degli amici più stretti. In questi casi, quando la persona non passa per una diagnosi, a essere utili sono l’ascolto e l’accettazione incondizionata di una persona del gruppo dei pari, il sollievo da alcune incombenze della quotidianità, e più tempo per sé. Succede che in questi casi poi non si vuole figli dopo il primo.
Ma con l'aiuto di un professionista puoi superare molti ostacoli che hai sempre dato per scontati.
- Centro medico autorizzato
- Solo psicoterapeuti (psicologi specializzati)
- Primo colloquio gratuito
Quando il burnout non lo si può affrontare da soli, la soluzione migliore è la cura psicoterapeutica. Uno terapeuta è innanzitutto capace di identificare il problema familiare, facendo una diagnosi accurata. Molti genitori in burnout, infatti, non sono consapevoli di soffrirne, ma pensano che si tratti di ansia o depressione. Altri, che invece credono di essere in burnout, non sono in grado di capirne il perché, la causa, e non sanno come uscirne.
Le terapie psicologiche non offrono solo consigli su cosa fare di pratico per cambiare la situazione, anzi, possono anche aiutare il genitore con esercizi pratici o psicologici da mettere in atto nel quotidiano. A seconda del caso particolare, il terapeuta giusto sarà in grado di cucire una terapia su misura per guidare la mamma o il papà verso un’esperienza genitoriale sana e gratificante.
Psicoterapeuta o psichiatra?
In alcuni casi, quando all’esaurimento emotivo si associano comportamenti pericolosi, come l’abuso di sostanze, oppure problemi medici e patologie, il terapeuta rimanderà a uno psichiatra o a un medico specialista, che potrà prescrivere farmaci o una terapia particolare. I farmaci più comunemente usati sono psicofarmaci per alleviare l’ansia o per trattare la depressione, ma anche ipnotici per un iniziale recupero della calma e del sonno.
Genitori e burnout: le esperienze comuni
La genitorialità viene sempre vista come un’esperienza bellissima e indimenticabile, ma sono moltissime le mamme e i papà che dicono sinceramente quali siano anche i lati più pesanti del ruolo di genitore. Non è infrequente sentire gli sfoghi di genitori che si sentono molto stressati o hanno bisogno di imparare competenze genitoriali.
Esistono molti blog e forum dove poter trovare le esperienze di burnout genitoriale. Ad esempio, si possono trovare le testimonianze di una mamma esausta che non sa di essere in burnout e si accolla tutte le colpe e le responsabilità della situazione. Non sentendosi all’altezza del suo ruolo di madre prova a rimediare, facendo spesso peggio. Oppure, abbiamo trovato anche il commento di un padre che a causa del suo lavoro ha pochissimo tempo per i propri figli e gradualmente si sente sempre più distaccato da loro.
Ma ci sono esperienze di guarigione dal burnout dei genitori? Certo, ce ne sono moltissime, e sono la maggioranza. Infatti sono pochi i casi che si trasformano in abbandono, incuria o abuso.
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Fonti
- Hubert, S., e Aujoulat, I. (2018). Parental burnout: When exhausted mothers open up. Frontiers in Psychology, 9, Article 1021. doi:10.3389/fpsyg.2018.01021
- Mikolajczak, M., Raes, M. E., Avalosse, H., and Roskam, I. (2018a). Exhausted parents: sociodemographic, child-related, parent-related, parenting and family- functioning correlates of parental burnout. J. Child Fam. Stud. 27, 602–614. doi: 10.1007/s10826-017-0892-4
- Mikolajczak, M., Gross, J. J., e Roskam, I. (2019). Parental Burnout: What Is It, and Why Does It Matter?. Clinical Psychological Science, 7(6), 1319-1329.
- Mikolajczak, M. (et al.) (2018). Consequences of parental burnout: Its specific effect on child neglect and violence. Child Abuse & Neglect, 80, 134-145.
- Mikolajczak, M., & Roskam, I. (2020). Parental burnout: Moving the focus from children to parents. New directions for child and adolescent development, 2020(174), 7–13.