Glaucoma: che cos'è e quali sono le cure?
Il glaucoma è una patologia di natura cronica che interessa il nervo ottico. Si stima che, nel mondo, interessi circa 8 milioni di persone e ad oggi è considerata tra le cause principali di cecità acquisita.
Il glaucoma è una patologia di natura cronica che interessa il nervo ottico. Si stima che, nel mondo, interessi circa 8 milioni di persone e ad oggi è considerata tra le cause principali di cecità acquisita.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è fondamentale una diagnosi precoce per il trattamento del glaucoma; proprio perché, se non trattato, può portare a complicazioni che includono la perdita totale della vista.
Esistono dei sintomi che caratterizzano il glaucoma e dei fattori di rischio, che possono comprendere cause genetiche, l'assunzione di farmaci, addirittura l'etnia e la provenienza geografica del paziente.
Il glaucoma può essere suddiviso in due grandi categorie:
- glaucoma ad angolo aperto (che colpisce la maggior parte dei malati e spesso non viene diagnosticato per lungo tempo);
- glaucoma ad angolo chiuso, il quale è considerato più grave e richiede un intervento clinico d'urgenza.
Ne parleremo nel dettaglio nel corso dell'articolo, indagando le cause e i sintomi della patologia. In conclusione, analizzeremo le ipotesi di cura e metteremo l'accento sulle conseguenze psicologiche della condizione sul malato e sul caregiver.
Il glaucoma: che cos'è?
L'occhio è un organo complesso, che mette in comunicazioni diverse superfici per consentire il fenomeno della visione. Molto in generale, questo fenomeno funziona così: un'informazione luminosa attraversa la cornea, la pupilla e le altre parti dell'occhio; raggiunge la retina, che come una lente fotografica cattura l'impulso luminoso.
A questo punto l'impulso, viene trasformato in impulso elettrico e trasportato, grazie al nervo ottico, al cervello, che trasforma l'impulso elettrico in immagine vera e propria.
Se sorgono problemi in questo complesso meccanismo, ecco che possono presentarsi problemi alla vista che possono coinvolgere l'acuità visiva, la visione periferica o la perdita totale della visione.
Il glaucoma può allora essere descritto come un danno al nervo ottico, il quale non riesce a trasmettere le informazioni elettriche in maniera corretta. Ciò comporta problematiche nella ricezione da parte del cervello e dunque nell'elaborazione immaginifica.
Nel dettaglio, a livello fisiologico il glaucoma consiste in un aumento della pressione interna dell'occhio che va a danneggiare il nervo.
Sintomatologia
Possiamo suddividere il glaucoma in due grandi categorie: il glaucoma ad angolo aperto e il glaucoma ad angolo chiuso. A seconda della diagnosi specifica, variano anche i sintomi e la gravità della condizione medica.
Il glaucoma ad angolo aperto è, tra i due, il più comune nella popolazione mondiale. Comporta un danneggiamento progressivo del nervo ottico. Dato che può non dare sintomi per lungo tempo, è altamente probabile che in caso di glaucoma ad angolo aperto si ritardi la diagnosi medica.
Tra i sintomi di questa condizione, possiamo ricordare:
- riduzione del campo visivo;
- perdita della visione periferica;
- difficoltà nella lettura e nella guida.
Come detto, questi sintomi sono spesso graduali e vengono diagnosticati quando il danno dovuto alla pressione oculare ha già colpito il nervo ottico.
Il secondo tipo di glaucoma (ad angolo chiuso), non solo è una condizione più rara, ma è anche considerata più grave poiché può comportare un rapido reclino della vista e necessità di un urgente intervento medico. Non di rado, interessa pazienti con storia pregressa di disturbi alla vista.
I sintomi sono i medesimi del glaucoma ad angolo aperto; tendono però a svilupparsi in maniera più rapida e improvvisa, accompagnandosi non di rado a manifestazioni cliniche come emicrania, bruciore oculre, dolore agli occhi e altro ancora.
Poiché i primi stadi del glaucoma ad angolo aperto possono non presentare sintomi evidenti, è fondamentale sottoporsi a controlli oculistici regolari per una diagnosi precoce.
Quali sono le cause del glaucoma?
Le patologie oculari sono spesso di natura multifattoriale: hanno cioè cause che si sovrappongono e che talvolta non è facile discernere in ambito medico.
Si ritiene, generalmente, che un aumento della pressione all'interno dell'occhio (pressione intraoculare) giochi un ruolo chiave nel danneggiare il nervo ottico. Il danno del nervo ottico comporta poi i problemi di vista sopracitati.
Trattamenti e ipotesi di cura
Dato che il glaucoma comporta problemi al nervo ottico, spesso causati dalla pressione intraoculare, il trattamento del glaucoma ha lo scopo di ridurre tale pressione così da arrestare la dinamica di deterioramento.
A questo scopo, vengono impiegati colliri, farmaci, laser e non di rado interventi chirurgici.
Per il glaucoma ad angolo chiuso, può darsi necessità di interventi medici d'urgenza, che riducano rapidamente la pressione intraoculare. Anche se il trattamento può preservare la vista residua, il danno al nervo ottico causato dal glaucoma è generalmente irreversibile.
Conseguenze sul malato e sul caregiver
Il glaucoma, specialmente quando porta a una perdita significativa della vista, può causare profonde ferite psicoemotive nei pazienti.
I pazienti possono sperimentare depressione, ansia, e una sensazione di isolamento dovuta alla diminuzione della capacità visiva e alla necessità di ricevere cure (lo sviluppo della dipendenza può, in certi casi, essere causa di depressione).
Anche i caregiver possono riscontrare stress e stanchezza emotiva nel fornire assistenza continua e nel gestire le esigenze quotidiane e mediche del paziente. Tanto più se il paziente è un familiare, al cui dolore si è incapaci di porre rimedio. Un approccio olistico deve includere supporto medico e psicologico, ad esempio con terapia comportamentale che aiuti ad affrontare i momenti di difficoltà.
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