15 marzo: la Giornata Mondiale del Fiocchetto Lilla

Questo articolo parla dell'importanza di avere una ricorrenza sui disturbi del comportamento alimentare, per prevenire e sensibilizzare le attuali e future generazioni.

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Giornata Mondiale dei Disturbi del comportamento alimentare

Dal 2018, nel nostro Paese, è stata istituita una giornata nazionale per promuovere la conoscenza e sensibilizzare l'opinione pubblica sui disturbi alimentari. Tra questi, i più noti sono l'anoressia, la bulimia, il binge eating, l'ortoressia e la vigoressia, ma non si limitano a questi. La Giornata Nazionale sui Disturbi Alimentari si celebra ogni anno il 15 marzo ed è conosciuta anche come la Giornata del Fiocchetto Lilla.

Cos'è la Giornata del Fiocchetto Lilla?

La Giornata del Fiocchetto Lilla è un'iniziativa importante volta a superare i pregiudizi legati ai Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), sottolineando che queste problematiche possono interessare chiunque, senza distinzione di età, sesso o cultura. 

L’esigenza di istituire una Giornata Mondiale dei Disturbi Alimentare nasce dal bisogno di conoscere tali disturbi, che sembrano essere sempre più diffusi, e dalla volontà di sensibilizzare la popolazione su questo tema delicato. Si tratta di una giornata che vuole promuovere consapevolezza e sostegno a livello internazionale, incoraggiando sia la popolazione che gli esperti a riconoscere il problema e adottare misure per prevenire queste situazioni difficili. Questa ricorrenza rappresenta inoltre un'opportunità per sostenere chi è impegnato nel percorso di guarigione, offrendo loro ascolto e supporto. 

Durante questa giornata, si organizzano eventi, campagne online e incontri per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla realtà dei DCA, dimostrando che guarire dai disturbi alimentari è possibile e che nessuno dovrebbe affrontare queste difficoltà da solo. Indossare il fiocchetto lilla diventa quindi un simbolo di solidarietà verso le persone che lottano con questi disturbi.

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Origine della Giornata dei disturbi alimentari

La Giornata dei DCA ha origine nel 2012, promossa dall'Associazione "Mi Nutro di Vita", fondata da Stefano Tavilla. L'evento nasce per commemorare Giulia, figlia di Tavilla, morta a 17 anni in lista d'attesa per un ricovero per bulimia il 15 marzo. 

Dal 2018, questa giornata è riconosciuta ufficialmente come Giornata Nazionale dedicata ai Disturbi del Comportamento Alimentare, grazie all'iniziativa della Presidenza del Consiglio, con lo scopo di sensibilizzare la popolazione, prevenire e combattere i DCA.

Perché è importante?

In Italia, circa 3 milioni di persone sono affette da disturbi alimentari, rappresentando il 5% della popolazione. Questi disturbi colpiscono prevalentemente le donne (95%), ma la loro incidenza è in aumento anche tra gli uomini. In particolare, si stima che l'8-10% delle ragazze e lo 0,5-1% dei ragazzi ne siano affetti. I disturbi alimentari costituiscono un serio problema di sanità pubblica, caratterizzati da una diffusione ampia, un esordio precoce e una eziologia multifattoriale complessa, colpendo principalmente i giovani.

Perché il Fiocchetto Lilla come simbolo dei DCA?

Hai mai visto un fiocchetto lilla e ti sei chiesto cosa rappresenta? Questo simbolo, scelto per i disturbi del comportamento alimentare, non arriva da una sola fonte, ma è il risultato di un lavoro di squadra di diverse organizzazioni in tutto il mondo. Nel tempo, gruppi e associazioni di vari paesi hanno adottato il fiocchetto lilla per sensibilizzare, educare e supportare chi affronta questi disturbi. È diventato un segno di riconoscimento e speranza, una piccola dichiarazione di solidarietà che attraversa confini e culture.

Ma perché proprio il lilla? Questo colore, una dolce miscela di blu e rosso, porta con sé un significato profondo. Il blu evoca calma e serenità, mentre il rosso rappresenta tensione e sfida. Insieme, questi colori riflettono la complessità dei disturbi alimentari: una superficie che può sembrare tranquilla ma che spesso nasconde una battaglia interiore. Il lilla diventa così un simbolo di comprensione e di empatia, invitandoci a guardare oltre l’apparenza e a sostenere chi sta attraversando momenti difficili.

 

Fiocchetto Lilla Motivi

Caratteristiche dei disturbi alimentari: cosa vive chi ne soffre?

I Disturbi del Comportamento Alimentare presentano apparenti differenze nei comportamenti alimentari, ma condividono una natura comune che si manifesta attraverso un rapporto complesso con il cibo. 

Per chi soffre di DCA, il cibo assume un valore che va oltre il mero aspetto calorico e diventa un mezzo per esprimere un disagio interiore profondo. Le scelte di digiunare, abbuffarsi o controllare rigidamente l’alimentazione non riguardano solo il peso o l’immagine corporea, ma riflettono tentativi di affrontare e comunicare un malessere psicologico. 

Spesso, chi ha un DCA trova difficile verbalizzare il proprio dolore e il comportamento alimentare diventa un modo per esprimere vuoti affettivi e insicurezze. In questo senso, la relazione con il cibo è una manifestazione di un disagio emotivo e psicologico che trascende il semplice atto di mangiare o non mangiare.

Come uscire dai disturbi alimentari?

Aiutare una persona con un disturbo alimentare non è semplice, ma ci sono piccole cose che se portate avanti con amore possono essere un grande aiuto per chi soffre di disturbi alimentari:

1. Ascolta senza giudicare: Cerca di capire cosa sta vivendo senza fare critiche e rispetta i suoi confini.

2. Focalizzati sulle emozioni: Concentrati su come si sente la persona e cerca di mostrare empatia. Dai spazio affinché possa esprimere il suo bisogno di aiuto.

3. Utilizza le risorse giuste: Chiedere aiuto agli esperti è la soluzione migliore. Per affrontare questa emergenza sanitaria e sociale, è stata istituita una rete di supporto multidisciplinare e multiprofessionale regionale specializzata.

Il messaggio finale della giornata è chiaro: se soffri di un disturbo del comportamento alimentare o conosci qualcuno che ne soffre, cerca sostegno nella rete regionale specializzata. Con Serenis puoi avere il supporto di uno psicologo online adatto alle tue specifiche esigenze. Se soffri di DCA, noi possiamo aiutarti.

 

Bibliografia

  • Mosley PE. Bigorexia: bodybuilding and muscle dysmorphia. Eur Eat Disord Rev. 2009 May;17(3):191-8. doi: 10.1002/erv.897. PMID: 18759381.
  • Ferrara P, Ruta F, Destrebecq A, Terzoni S. L’importanza dell’identificazione del rischio di sviluppare disturbi della condotta alimentare negli adolescenti in Italia in periodo pandemico. Recenti Prog Med. 2022 May;113(5):334. Italian. doi: 10.1701/3803.37897. PMID: 35587557.
  • Silén Y, Keski-Rahkonen A. Worldwide prevalence of DSM-5 eating disorders among young people. Curr Opin Psychiatry. 2022 Nov 1;35(6):362-371. doi: 10.1097/YCO.0000000000000818. Epub 2022 Sep 13. PMID: 36125216.
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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