Fluvoxamina: cos'è e a cosa serve

La fluvoxamina (Fevarin) è un antidepressivo usato per trattare disturbi ossessivo-compulsivi e depressione. Vediamo a cosa serve, il dosaggio corretto e gli effetti collaterali più comuni.

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Fluvoxamina

Punti chiave

  • Cos'è la fluvoxamina: la fluvoxamina è un antidepressivo SSRI che aumenta la serotonina nel cervello ed è usato per trattare depressione e disturbo ossessivo-compulsivo in diverse formulazioni.
  • Effetti collaterali: la fluvoxamina può causare nausea, insonnia, mal di testa e variazioni di peso, con un aumento del rischio di pensieri suicidi nei giovani e possibili interazioni farmacologiche.
  • Fluvoxamina e psicoterapia: la combinazione tra fluvoxamina e psicoterapia cognitivo-comportamentale è più efficace, perché il farmaco riduce i sintomi e la terapia aiuta a gestire le difficoltà emotive.

Cos'è la fluvoxamina?

La fluvoxamina fa parte di una famiglia di farmaci chiamati SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina), tra gli psicofarmaci più comuni prescritti dai medici. Questi farmaci aumentano la concentrazione di serotonina nel cervello, una sostanza che regola l'umore, l'ansia e altre funzioni mentali.

Il meccanismo d'azione della fluvoxamina si basa sul blocco del riassorbimento della serotonina. Immagina un messaggero chimico che trasmette segnali tra le cellule nervose. La fluvoxamina assicura che questo messaggero resti attivo più a lungo, migliorando la comunicazione tra i neuroni e stabilizzando l’umore.

Nome commerciale della fluvoxamina e posologia

In Italia, il nome commerciale della fluvoxamina è Fevarin: il cui principio attivo è lo stesso del Luvox, noto a livello internazionale. La fluvoxamina è disponibile in compresse e capsule a rilascio prolungato. Chi ha difficoltà a deglutire può assumere la fluvoxamina in gocce, che consente un dosaggio più flessibile. Il medico sceglie la dose giusta in base al problema da trattare: per i disturbi ossessivi si inizia con 50 mg al giorno, aumentando fino a 300 mg; per la depressione si parte con 50-100 mg, salendo gradualmente fino a 300 mg.

Nome commerciale della fluvoxamina e posologia

Quali malattie tratta la fluvoxamina?

La fluvoxamina in italiia è approvata per il trattamento di queste condizioni:

  1. Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC): riduce pensieri intrusivi e comportamenti ripetitivi
  2. Depressione maggiore: migliora l'umore e riduce i sintomi della depressione

Gli studi evidenziano come la fluvoxamina sia efficace anche nei disturbi d'ansia e che potrebbe aiutare in alcuni disturbi alimentari, nel disturbo disforico premestruale e per alleviare alcuni sintomi della menopausa. Nuovi studi valutano il possibile effetto anti-infiammatorio della fluvoxamina in alcune malattie. I ricercatori stanno anche verificando se può essere utile contro il COVID-19, ma questi studi sono ancora all'inizio.

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Effetti collaterali della fluvoxamina

Come ogni farmaco, la fluvoxamina può causare effetti indesiderati. Gli effetti collaterali degli antidepressivi di questa categoria sono ben documentati. Quelli più comuni della fluvoxamina includono:

  • Disturbi gastrointestinali: nausea, vomito, diarrea, indigestione
  • Disturbi del sonno: la fluvoxamina genera sonnolenza, soprattutto all'inizio della terapia: può rendere pericolosa la guida o altre attività che richiedono attenzione. Può, all’opposto, provocare anche insonnia.
  • Effetti sul sistema nervoso: tremori, mal di testa, vertigini
  • Effetti sull’appetito: la fluvoxamina fa ingrassare? La risposta non è univoca: alcuni notano un aumento di peso, altri una diminuzione.

Ci sono anche rischi più seri: la fluvoxamina può aumentare il rischio di pensieri suicidi nei giovani nelle prime settimane di terapia, causare sindrome da serotoninergia (con sintomi come agitazione, febbre e battito accelerato) e aumentare il rischio di sanguinamento, specie se presa con anticoagulanti. Se compaiono effetti insoliti, è importante avvisare subito il medico.

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Quando non usare la fluvoxamina

La fluvoxamina generalmente non è consigliata in questi casi:

  • Ipersensibilità al principio attivo
  • Uso contemporaneo di inibitori delle monoaminossidasi (IMAO)
  • Trattamento con tizanidina o ramelteon
  • Gravidanza e allattamento (salvo diversa indicazione medica)

I pazienti con problemi epatici o renali possono assumere la fluvoxamina, ma necessitano di dosaggi ridotti e monitoraggio frequente. A differenza della fluoxetina (un altro farmaco simile), la fluvoxamina ha un'emivita più breve nel corpo, quindi viene smaltita più in fretta. La fluvoxamina può interagire con altri farmaci, come anticoagulanti, farmaci antiepilettici, benzodiazepine e altri antidepressivi. Per questo è essenziale informare il medico di tutti i farmaci assunti per evitare interazioni pericolose, prima di iniziare la terapia.

Quando non usare la fluvoxamina

Fluvoxamina e psicoterapia

La sola assunzione del farmaco non basta per affrontare le origini del disagio emotivo o per modificare i comportamenti che lo mantengono nel tempo. Per questo motivo, è consigliato affiancare alla fluvoxamina un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale.

La psicoterapia permette di lavorare in modo attivo su pensieri, emozioni e abitudini disfunzionali. Aiuta la persona a riconoscere i meccanismi che alimentano ansia, tristezza o compulsioni e fornisce strumenti concreti per affrontarli nella vita quotidiana. Mentre la fluvoxamina agisce a livello biologico, la terapia interviene a livello psicologico, creando un effetto sinergico che migliora l’efficacia del trattamento complessivo.

Fonti

  • Shane, L. (2025, March 12). Fluvoxamine for Social Anxiety: Exploring Its Uses, Effectiveness & Potential Side Effects - A Mission For Michael. AMFM Mental Health Treatment.
  • APO-Fluvoxamine. (2024, January 1). NPS MedicineWise.
  • Fluvoxamine Dosage Guide + Max Dose, Adjustments. (n.d.). Drugs.com.
  • myVMC. (2018, April 4). Faverin (fluvoxamine maleate) antidepressant drug information | myVMC. myVMC.
  • National Alliance on Mental Illness. (2024, December 23). Fluvoxamine | NAMI. NAMI. 
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Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
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