Film per adolescenti: 6 titoli da non perdere
Scopriamo in questo articolo 6 film per adolescenti che possono ispirarli e spingerli a riflettere.
Empatia, identificazione, imitazione e proiezione: il cinema è uno spazio in cui ognuno di noi cerca una "configurazione" della propria personalità. Questa affermazione acquista ancora più valore durante l'adolescenza, una fase caratterizzata spesso da un senso di inadeguatezza e smarrimento.
I film per gli adolescenti possono ispirare, educare, divertire e spingere alla riflessione. In questo articolo vi proponiamo 6 pellicole da vedere e commentare con i nostri ragazzi.
6 film da vedere con i figli adolescenti
1. L’attimo fuggente di Peter Weir
L’attimo fuggente narra la storia di un giovane insegnante di letteratura, interpretato da Robin Williams, che viene assunto in una scuola privata del New England, un complesso scolastico puritano e assolutamente convenzionale.
John Keating, questo il nome del docente, rivoluziona l’ordine e il rigore che caratterizzano quel luogo. Il suo metodo di insegnamento è davvero innovativo. Incoraggia i suoi ragazzi a scoprire il potere della poesia e del linguaggio, a capire l’importanza del qui e ora (il celebre Carpe Diem) e li spinge a trovare la propria voce in un mondo che invece favorisce l’omologazione.
L’attimo fuggente è stato accolto con entusiasmo dagli adolescenti, diventando l'alfiere di una rivoluzione didattica chiesta a gran voce da tutti gli studenti. L’eco mediatico ha avuto il potere di modificare l’intero lancio del film a partire dalla locandina. Il manifesto doveva infatti essere incentrato sulla figura di Robin Williams; la versione finale è stata modificata proprio per far posto ai ragazzi protagonisti della pellicola.
2. Forrest Gump di Robert Zemeckis
Il film narra il viaggio della vita di Forrest, un ragazzino con un quoziente intellettivo inferiore alla media e un importante ritardo di crescita. Circondato da figure incoraggianti e positive come la madre e l’amica Jenny, il ragazzo attraversa con il candore e l'ingenuità che lo contraddistinguono diverse situazioni, uscendone sempre vincente e appagato. Del resto, il motto con cui è stato cresciuto è semplice eppure stimolante "Non lasciare mai che qualcuno ti dica che è migliore di te".
Forrest non si interroga sul futuro ("la vita è come una scatola di cioccolatini non sai mai quale ti capiterà"), non si chiede il perché di un’azione: lui agisce e basta. Tutto quello che sa è che vale la pena tentare, a prescindere dal risultato.
Sarebbe riduttivo pensare a Forrest Gump come a una pellicola dedicata alla diversità. In realtà il film di Zemeckis è molto di più. È la tenacia, è lo sguardo ingenuo e incantato che ci permette di cogliere il bello anche dove ci sono solo macerie.
Il messaggio regalato agli adulti di domani è fortissimo: Forrest è la personificazione della capacità di vivere, di sognare, senza mollare mai. È lo sguardo rivolto al momento presente perché è l’unica cosa che conta.
3. Eighth Grade - Terza media di Bo Burnham
Un film è una tela bianca da colorare con le parole? Assolutamente sì e ce lo dimostra proprio la pellicola diretta da Burnham. Ci troviamo di fronte a una storia raccontata con onestà e limpida freschezza, capace di regalare numerosi spunti sui quali riflettere con i propri figli.
Il regista, tramite la storia della protagonista, ci racconta un passaggio fondamentale della pubertà, la fine della terza media, un periodo spesso accompagnato dall'ansia e dalla paura del giudizio.
È l’ultima settimana di scuola. Kayla non è riuscita a stringere nessun rapporto vero con i compagni di classe perché si sente sempre inadeguata e fuori posto. Il padre, genitore single, stenta a trovare una linea di connessione con la figlia. L’unico luogo in cui Kayla si sente se stessa è Youtube, dove pubblica dei simpatici video motivazionali.
Non vi sveliamo altro della trama. Quello che ci preme sottolineare è la capacità di questa storia di prestarsi a molteplici interpretazioni. Se da una parte rappresenta alla perfezione il tipico imbarazzo adolescenziale, dall'altra sposta il focus sulle preoccupazioni e le paure che derivano da una delle fasi di transizione più intense e disarmanti di tutta la nostra esistenza.
Eighth grade è perfetto per gli adolescenti perché mostra quanto siano comuni queste sensazioni ma lo è anche per tutti quegli adulti che hanno dimenticato quanto sia difficile crescere.
4. The Truman Show di Peter Weir
The Truman Show è considerato una parabola sulla genitorialità, sull'adolescenza e sulla lotta alle convenzioni sociali. Il messaggio veicolato da questa pellicola è forte eppure di una semplicità disarmante: ognuno di noi può scegliere il proprio destino, l’importante è capire qual è la nostra vera identità e seguirla per vivere una vita piena di significato.
La pellicola diretta da Weir narra la storia di Truman Burbank, un trentenne sempre sorridente e positivo ma inconsapevole di essere ripreso, sin dalla nascita, dalle telecamere per 24 ore al giorno.
I personaggi che si muovono intorno a lui sono degli attori e tutto è finto: sua moglie, il suo migliore amico, le case della città, il mare. In pratica, Truman vive in un vero e proprio reality show che appassiona l'America. Tutto procede bene finché l'uomo inizia a nutrire qualche sospetto e cerca di scappare.
The Truman Show ha avuto il merito di anticipare quello che sarebbe avvenuto con i reality show ma soprattutto con i social network. A qualunque ora del giorno e della notte, possiamo accendere i nostri computer e accedere alle esistenze degli altri.
L'artificiosità della vita online e la proposizione di modelli inverosimili e fuorvianti soprattutto in tema di canoni estetici è da più parti oggetto di preoccupazione per i suoi effetti sulla salute mentale e il benessere dei ragazzi che spesso si sentono inadeguati e sbagliati in rapporto a ciò che vedono online.
Il film ci offre un assist perfetto per comprendere senza giudicare il loro rapporto con il web e per tracciare una linea decisa tra finzione e realtà.
5. Yes man di Peyton Reed
Per Carl Allen, protagonista del film, è più facile rifiutare un'opportunità che sfidare l’ignoto, la paura di fallire ma anche di impegnarsi in qualcosa di nuovo lo frenano ma al tempo stesso rendono la sua vita piatta, quasi noiosa. I suoi continui no lo rendono un essere umano patetico e solitario, lasciato dalla fidanzata e allontanato dagli amici.
Un giorno partecipa per caso al convegno tenuto da un guru del movimento Yes man che gli propone una sfida: per un anno intero dovrà dire di sì a qualsiasi proposta. Temendo l'ira dell'universo se infrange la sua promessa, inizia ad accettare ogni invito che riceve. Nel giro di pochi giorni prende lezioni di volo, partecipa a feste notturne e impara una nuova lingua.
Sfortunatamente, Carl dice "sì" a tutto e la sua mancanza di discernimento e l'ansia di scherzare con il destino lo portano a impegnarsi in alcune attività pericolose.
Il film ci offre una serie di spunti davvero interessanti per parlare con i nostri ragazzi:
- qual è l'impatto dell'atteggiamento negativo di Carl sulle persone che lo circondano?
- quali sono le sfide che vorremmo affrontare?
- cos'è che ci trattiene dal farlo?
- quali sarebbero i vantaggi derivanti dal nostro "sì"?
Non dimentichiamo inoltre un tema fondamentale affrontato dal film: ogni scelta deve essere valutata e ponderata con senso critico per evitare di dire sì a qualsiasi esperienza.
Il rischio di emulazione negativa tra gli adolescenti è altissimo: in questo periodo della vita la famiglia viene sostituita dal gruppo ed è proprio all'interno di tale microcosmo che i ragazzi cercano approvazione e riconoscimento. Spingerli delicatamente sulla strada di un pensieroautonomo e ragionato è fondamentale per evitare atteggiamenti e comportamenti pericolosi.
6. La ricerca della felicità di Gabriele Muccino
San Francisco, anni '80. Chris Gardner è un venditore bravo, brillante e sfortunato. Padre di un bambino di 5 anni, è stato lasciato dalla moglie, stanca di reggere il peso delle difficoltà economiche. Rimasto solo con il piccolo, cerca in tutti i modi di trovare un lavoro che gli consenta di vivere una vita dignitosa.
Sfrattato, senza stipendio e senza nulla da mangiare, si arrangia con il piccolo a dormire in una stanza di un infimo motel, nei ricoveri per senzatetto, nei bagni della metro senza però perdere il sorriso e indossando ogni giorno il suo abito più bello. Alla fine troverà la sua piccola porzione di felicità.
Tratto da una storia vera, La ricerca della felicità è un film che narra con la perfezione della semplicità la vicenda di un uomo che si prende cura della sua dignità personale e di quella del figlio, incoraggiandolo a seguire i propri sogni nonostante le difficoltà quotidiane. La felicità, quando non diventa una trappola, è un diritto inalienabile, da perseguire con passione e tenacia.
Film e psicologia per gli adolescenti
Guardare film e ragionare su temi profondi con gli adolescenti può essere molto utile per affrontare i loro problemi e dubbi e per ragionare e riflettere insieme.
Tuttavia ricordiamo sempre che l'adolescenza è un periodo delicato e se ci accorgiamo che un adolescente sta vivendo un disagio profondo possiamo proporgli di intraprendere un percorso con un professionista della salute mentale.
Grazie a centri medici autorizzati come Serenis, gli adolescenti di oggi hanno la possibilità di svolgere un percorso psicoterapeutico anche online.
Fonti:
- Roth, E., & Groom, W. (1994). Forrest Gump. Paramount Pictures.
- Serey, T. T. (1992). Carpe diem: Lessons about life and management from Dead Poets Society. Journal of Management Education, 16(3), 374-381.
- Jagodzinski, J. (2005). The Truman Show: A Symptom of Our Times? or, A Cure for an Escape Attempt!. Psychoanalysis, Culture & Society, 10, 61-78.