Drunkorexia: cos'è, sintomi e cura

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drunkorexia

Che cosa si intende per drunkorexia?

Drunkorexia è un termine coniato di recente che unisce la parola drunk (ubriaco) e anorexia (anoressia) per indicare una pericolosa combinazione di abuso di alcol e restrizione alimentare con gravi conseguenze per la salute fisica e mentale. 

Utilizzando una terminologia specialistica si parla di "Inappropriate Compensatory Behavior to avoid Weight Gain from consuming Alcohol" (ICB-WGA) ovvero "Comportamento Compensatorio Inappropriato per evitare l’Assunzione di Peso dovuto al consumo di Alcol". La sigla ICB-WGA descrive una condizione in cui gli individui che assumono molte calorie consumando alcolici in eccesso cercano di compensare l'assunzione di questi zuccheri mangiando di meno, praticando un'intensa attività fisica o attraverso condotte espulsive. 

Secondo il modello teorico transdiagnostico sviluppato dallo psichiatra Fairburn si può parlare di Disturbo da cibo e alcol (FAD). La drunkorexia può colpire chiunque ma si osserva prevalentemente tra giovani adulti e studenti universitari. Essendo presenti sintomi di altri disturbi dell'alimentazione come l'anoressia nervosa e la bulimia, la drunkorexia è oggetto di studio da parte dei ricercatori che cercano di comprenderne le cause e la sintomatologia. 

Attualmente la drunkorexia non è ufficialmente riconosciuta come un disturbo alimentare a sé stante nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) e pochi studi hanno verificato se questo modello comportamentale sia più fortemente correlato all'uso di sostanze o ai disturbi alimentari. Gli individui che soffrono di drunkorexia possono praticare restrizione alimentare antecedente o conseguente l'abuso di alcol mediante specifici modelli comportamentali. I comportamenti compensatori inappropriati più ricorrenti sono il digiuno e il vomito autoindotto. Diversi studi hanno indagato la prevalenza di questi comportamenti tra gli studenti universitari ma non è escluso che questa condotta patologica possa riscontrarsi anche in altre categorie di persone. 

Per quanto riguarda l'aspetto previsionale i risultati di una ricerca scientifica hanno indicato che sia l'alimentazione disordinata che l'uso di alcol sono fortemente correlati all'insorgenza di ICB-WGA e che nella popolazione femminile la drunkorexia è più fortemente correlata ai disordini alimentari che all'abuso di alcol. Le donne infatti hanno più preoccupazioni relative al peso rispetto agli uomini e ciò le rende più inclini alle restrizioni alimentari o a comportamenti compensatori per tenere sotto controllo il peso (Eisenberg & Fitz, 2014). I risultati della ricerca suggeriscono anche che gli individui con drunkorexia rischiano maggiormente di sviluppare in futuro disturbi alimentari e dipendenza da sostanze. Queste evidenze scientifiche mettono in luce la necessità di concentrarsi su programmi di prevenzione transdiagnostica che mirano a comprendere i meccanismi che sono alla base sia dell'alimentazione disordinata che dell'abuso di sostanze (Hunt & Forbush, 2016).

Cos'è il binge drinking?

Il binge drinking è un modello di consumo di alcol che aumenta la concentrazione di alcol nel sangue di una persona in un breve periodo di tempo. Si parla di abbuffata alcolica con la consumazione di almeno cinque drink alcolici per gli uomini e quattro per le donne in un arco di tempo di circa 2 ore. Si tratta della forma più comune di abuso di alcol negli adolescenti e nei giovani adulti che spesso assumono elevate quantità di bevande alcoliche in contesti come feste e serate tra amici. Per le sue caratteristiche e modalità il binge drinking non è sufficiente a soddisfare i criteri per una diagnosi di disturbo di abuso di alcol. Le ricerche però dimostrano che il binge drinking comporta cambiamenti neurobiologici e aumenta il rischio di sviluppare alcolismo più avanti nella vita. Il binge drinking può avere ulteriori gravi conseguenze per la salute tra cui intossicazione alcolica, danni al fegato, aumento del rischio di incidenti e comportamenti pericolosi. L'assunzione compulsiva di alcol danneggia anche le funzioni neurocognitive alterando il pensiero, la memoria e le capacità di attenzione e concentrazione sia nel breve che nel lungo termine. Nella drunkorexia il binge drinking è associato ad una restrizione alimentare che amplifica gli effetti negativi della condotta. La mancanza di nutrienti a causa della scarsa o assente assunzione di cibo può indebolire il corpo rendendo più difficile metabolizzare l'alcol e aumentando il rischio di complicazioni mediche. Gli alti livelli di alcol nel sangue raggiunti tramite questo disregolato modello di consumo sono particolarmente preoccupanti poiché l'alcol può permeare praticamente tutti i tessuti del corpo determinando significative alterazioni nella funzionalità degli organi con conseguenze patofisiologiche multisistemiche (Binge Drinking’s Effects on the Body, 2018). Una revisione scientifica ha evidenziato che tra i fattori di rischio per i bevitori compulsivi ci sono diverse caratteristiche psicologiche e ambientali:

  • estroversione: tratto di personalità orientato verso l'esterno;
  • impulsività: tendenza ad avere uno scarso controllo delle emozioni;
  • ricerca di sensazioni forti: bisogno di mettere in atto comportamenti al limite;
  • bassa autostima e bisogno di accettazione sociale;
  • stress, ansia o depressione;
  • episodi traumatici: precedenti esperienze negative possono essere all'origine di alcune forme di alcolismo;
  • ambiente familiare: comportamenti dei genitori correlati all'alcol, stili genitoriali e abitudini familiari;
  • ambiente sociale: trascorrere spesso del tempo con amici che bevono, alta frequentazione di feste, bar e locali notturni.

Sintomi di drunkorexia

La drunkorexia può manifestarsi con un insieme di sintomi che riguardano sia un disordine dei comportamenti alimentari che il binge drinking. Tra i sintomi più comuni si possono individuare:

  • binge drinking: consumo di grandi quantità di alcol in breve tempo;
  • restrizione alimentare intenzionale: saltare i pasti, digiunare o ridurre drasticamente l'assunzione calorica per compensare le calorie assunte bevendo alcolici;
  • eccessivo esercizio fisico: praticare esercizio fisico intenso per bruciare le calorie in eccesso;
  • comportamenti compensatori di espulsione: vomito autoindotto o uso di lassativi dopo aver bevuto alcol per evitare l'aumento di peso;
  • pensiero ossessivo sul conteggio delle calorie: praticare un costante monitoraggio delle calorie assunte e di quelle bruciate.

Questi comportamenti possono portare a gravi problemi di salute fisica come disidratazione, carenze nutrizionali e danni agli organi interni e problemi di salute mentale come ansia e depressione. La combinazione di restrizione alimentare e abuso di alcol può anche aumentare il rischio di sviluppare altri tipi di disturbo del comportamento alimentare come anoressia nervosa e bulimia e binge eating. Uno studio che ha indagato le caratteristiche psicologiche associate ad un rischio maggiore di sviluppare la drunkorexia ha evidenziato che la drunkoressia era associata ad alcuni tratti quali:

  • bassa autostima: un'auto-percezione negativa può minare il senso di fiducia in se stessi e far nascere un bisogno eccessivo di farsi accettare dal gruppo sociale di riferimento;
  • alienazione personale: incapacità di accettare i segnali sia emotivi che fisici senza sentirsi in colpa o minacciati;
  • deficit interocettivi: difficoltà nella percezione delle sensazioni corporee e incapacità di rappresentarle mentalmente;
  • disregolazione emotiva: scarsa capacità di riconoscere le emozioni e utilizzo di strategie disadattive per gestire le emozioni;
  • ascetismo: modalità di distacco e ritiro dalle emozioni e dagli eventi che possono causare dolore.

I risultati delle ricerche suggeriscono che gli adolescenti che sperimentano sia un'ansia elevata che una disregolazione emotiva potrebbero essere più propensi a ricorrere alla drunkorexia per ridurre i loro sentimenti negativi in assenza di capacità di mettere in atto strategie di regolazione emotiva più adattive.

Diagnosi

La restrizione calorica, l'aumento dell'esercizio fisico e le tendenze bulimiche in risposta al consumo di alcol è solo uno stile di vita dovuto ad una moda passeggera oppure un disturbo di cui bisogna preoccuparsi? Una ricerca pubblicata sulla rivista Eating and Weight Disorders ha somministrato ad una popolazione composta sia da studenti universitari che da altri soggetti il questionario Compensatory Eating and Behaviours in Response to Alcohol Consumption Scale che misura la presenza di sintomi di drunkorexia. I risultati hanno dimostrato che la drunkorexia non può essere classificata né come un disturbo alimentare e neppure come un disturbo da abuso di sostanze e dovrebbe essere distinta da entrambe le categorie diagnostiche profilandosi come un vero e proprio disturbo a sè stante. Inoltre si è riscontrato che la drunkorexia si può sviluppare in diverse fasce di popolazione e dunque non si tratta di uno stile di vita esclusivo della popolazione studentesca o giovanile (Griffin & Vogt, 2020). La drunkoressia condivide con i disturbi del comportamento alimentare la presenza di significative restrizioni dietetiche ed eccessiva attività fisica per poter consumare alcol senza aumentare di peso. Come altri disturbi alimentari la drunkoressia può portare a gravi conseguenze per la salute ma l'associazione con la condotta di binge drinking aumenta anche il rischio di comportamenti impulsivi, violenza, aggressione sessuale e incidenti automobilistici. La diagnosi di drunkorexia può dunque essere complessa a causa della sua sovrapposizione con altri disturbi alimentari e con i problemi legati all'alcol. E' importante identificare i sintomi di drunkorexia attraverso una valutazione completa della storia medica, delle abitudini alimentari e del consumo di alcol.

Trattamento

La drunkoressia richiede un trattamento olistico sia per la dipendenza da alcol che per la correzione di abitudini alimentari inappropriate. Gli studi più recenti sottolineano l'importanza di diffondere la conoscenza di questo tipo di comportamento, le sue conseguenze e la necessità di sensibilizzare ed educare per prevenire l'insorgenza di questo delicato disturbo (Szynal et al., 2022). Per trattare la drunkorexia è necessario un approccio multidisciplinare che coinvolge medici, psicologi, dietisti e altri specialisti:

  • terapia psicologica: nel caso delle dipendenze come quella da cibo, da alcol o da sostanze può essere efficace un percorso di terapia cognitivo-comportamentale (CBT). In particolare la CBT-E (terapia cognitivo-comportamentale migliorata) è nata per affrontare in modo specifico i comportamenti disfunzionali legati all'alimentazione;
  • counseling nutrizionale: dietisti e nutrizionisti possono aiutare a sviluppare un piano alimentare equilibrato e personalizzato in base alle caratteristiche del soggetto;
  • mindful eating: migliorare il rapporto mente-corpo è un obiettivo importante da raggiungere in tutte le condizioni patologiche che riguardano l'alimentazione e l'accettazione del proprio aspetto fisico;
  • supporto medico e farmacologico: il medico e lo psichiatra collaborano per la gestione dei problemi di salute fisica e mentale causati dalla restrizione alimentare e dall'abuso di alcol;
  • terapia di gruppo: chi soffre di drunkorexia può trovare conforto condividendo la propria esperienza con persone che affrontano problemi simili;
  • centri per disturbi alimentari: in alcuni casi può essere indispensabile affidarsi ad un centro specializzato per i disturbi alimentari dove si può affrontare il problema della drunkorexia personalizzando il percorso terapeutico in base alle esigenze nutrizionali e psicologiche del paziente.

L'importanza del supporto psicologico

Il supporto psicologico è fondamentale nel trattamento della drunkorexia. La psicoterapia consente di lavorare su se stessi per promuovere una relazione più sana e consapevole con il cibo e sviluppare maggiore consapevolezza sui rischi legati all'assunzione di alcol. Psicologhe e psicologi esperti di Serenis offrono supporto personalizzato per imparare tecniche di gestione dello stress e per trovare strategie efficaci per affrontare le situazioni che portano a condotte come il binge drinking e la restrizione alimentare. Il supporto psicologico con Serenis può aiutare anche ad identificare e trattare eventuali comorbidità di disturbi alimentari o altri disturbi psicologici come l'ansia e la depressione fornendo un approccio integrato e completo alla cura della salute mentale.

 

Fonti:

  • Hunt, T. K., & Forbush, K. T. (2016). Is "drunkorexia" an eating disorder, substance use disorder, or both? Eating Behaviors, 22, 40–45.
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
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