Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC): cos'è e come guarire
Esplora la guarigione completa dal disturbo ossessivo-compulsivo. Scopri le terapie efficaci e gli strumenti per gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita.
Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) è un disturbo psichiatrico caratterizzato da ossessioni e compulsioni. Le ossessioni consistono in idee, pensieri, impulsi o immagini ricorrenti o persistenti e spesso sentite come intrusive e inappropriate, in grado di provocare ansia e angoscia. Le compulsioni consistono invece in tutti quei comportamenti messi in atto a seguito delle ossessioni, con l’obiettivo di ridurre gli stati di ansia e di angoscia che esse provocano.
Secondo gli studi condotti, il DOC ha incidenza del 2-3% (Kaplan et al. 2003). Nell’adolescenza sono le persone di sesso maschile a venirne più colpite. Nell'età adulta, invece, non si notano significative differenze tra i due sessi.
L'esordio del DOC avviene tipicamente intorno ai 20 anni e nella maggior parte dei casi in maniera improvvisa, ma è frequente anche nelle persone che si rivolgono a uno o una specialista qualche anno dopo che il quadro clinico si è manifestato. In circa il 60% dei casi, la sintomatologia inizia a seguito di un evento stressante, con manifestazioni tipiche del PTSD.
Cos'è il disturbo ossessivo compulsivo
Il disturbo ossessivo compulsivo, oltre a essere caratterizzato da pensieri, immagini o impulsi ricorrenti, innesca dei meccanismi di ansia e angoscia che “obbligano” la persona ad attuare azioni ripetitive materiali o mentali per tranquillizzarsi (le compulsioni, appunto).
È un disturbo che può cronicizzare, seppur con fasi altalenanti di miglioramento e di peggioramento, e che a volte tende ad aggravarsi fino a compromettere il funzionamento in diverse aree della vita.
Le persone che ne soffrono cercano spesso di contrapporsi e di resistere ai pensieri intrusivi tipici del disturbo, uno sforzo che però non li aiuta a modificare il proprio comportamento.
Più o meno consapevolmente, quindi, gli individui affetti da questo disturbo tendono a ignorare o sopprimere certi segnali, oppure neutralizzarli con altri pensieri o azioni. La non riuscita di queste strategie innesca delle compulsioni, ovvero dei comportamenti ripetitivi o azioni mentali che non si riescono a non fare, e che hanno lo scopo di ridurre l'ansia o il disagio, per prevenire gli eventi o le situazioni temute. Non mettere in atto questo meccanismo vorrebbe dire far aggravare la propria ansia generalizzata: per questo la persona si sente obbligata a ripetere l'atto compulsivo, instaurando di conseguenza un circolo vizioso ossessione-ansia-compulsione.
Disturbi associati al DOC: dermatillomania e tricotillomania
La dermatillomania e la tricotillomania sono due disturbi spesso associati al Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), condividendo caratteristiche di compulsioni comportamentali che possono influenzare negativamente la qualità di vita delle persone colpite.
La dermatillomania, anche nota come disturbo da escoriazione, si manifesta con la compulsione a:
- grattare
- pizzicare
- manipolare la propria pelle
In modo eccessivo. Questo comportamento può portare a lesioni cutanee, creando un circolo vizioso di ansia, grattamento e vergogna.
D'altra parte, la tricotillomania coinvolge la compulsione a strappare i propri capelli causando la perdita di:
- peli dal cuoio capelluto
- ciglia
- sopracciglia
DOC: sintomi, cause e decorso del disturbo ossessivo compulsivo
I sintomi principali di un disturbo ossessivo compulsivo si dividono in due grandi categorie: ossessioni e compulsioni. Sulle cause non c’è ancora una letteratura sufficientemente robusta e condivisa: le spiegazioni bio-psico-sociali sono al momento quelle su cui c’è maggiore accordo e cui si fa tipicamente riferimento, ma qualunque sia la causa scatenante, o il sintomo principale, il disturbo ossessivo compulsivo comporta delle conseguenze da non sottovalutare nella vita di tutti i giorni.
Tra le ossessioni più comuni possiamo trovare:
- pensieri relativi alla sporcizia o alla contaminazione;
- dubbi frequenti ed eccessivi su azioni abituali, per esempio se è stata chiusa la macchina;
- pensieri relativi a ordine e simmetria con profondo disagio se non viene mantenuto un determinato ordine;
- pensieri di tipo blasfemo.
Tra le compulsioni che si manifestano con maggiore frequenza ci sono:
- pulirsi frequentemente, in particolare fare spesso la doccia o lavarsi le mani;
- controllare più volte se si è fatta una determinata azione come spegnere il gas;
- mettere in ordine i propri oggetti seguendo rigidi schemi;
- contare e ricontare oggetti;
- compulsioni mentali come ripetere una parola, una frase o una preghiera più e più volte.
Come detto, non vi è un pensiero condiviso per quanto riguarda le cause scatenanti del disturbo ossessivo compulsivo, ma dal punto di vista psicologico esistono evidenze sul fatto che alcune esperienze e determinate caratteristiche legate all'educazione, possono contribuire fortemente alla formazione di questo disturbo:
- esagerato senso di responsabilità;
- timore di colpa;
- manipolazione della responsabilità;
- forte rigidità morale, di frequente frutto di una educazione particolarmente severa.
Dal punto di vista personale il disturbo ossessivo compulsivo può comportare gravi conseguenze in termini di costi legati all'esistenza: colpendo generalmente in giovane età, il rischio è di compromettere il corso degli studi, la possibilità di lavorare, le relazioni di tutti i giorni.
In sostanza, il disturbo ossessivo compulsivo può ridurre le capacità di realizzazione personale, riflettendosi negativamente anche sulla qualità e sulla durata delle sociali, anche amicali e amorose.
A livello sociale, la tendenza del disturbo a cronicizzarsi comporta costi alti e duraturi in termini di assistenza e di capacità lavorative, come lavorare in modo discontinuo e poco produttivo.
Una terza conseguenza del disturbo è un peggioramento della vita anche dei familiari.
DOC e depressione, la relazione
Di primo impatto ossessività e depressione appaiono fenomeni molto diversi e, per certi aspetti, contrapposti. Tuttavia, in ambito clinico il riscontro di manifestazioni ossessivo-compulsive associate a manifestazioni depressive è una evenienza frequente.
Infatti, secondo alcune ricerche (Weissman et al., 1994; Bebbington, 1998) la complicanza più consueta di un disturbo ossessivo compulsivo è lo sviluppo di una depressione secondaria. In queste circostanze sintomi depressivi come l’insonnia, il rallentamento, la riduzione dell’appetito non sono particolarmente accentuati e la depressione del tono dell’umore risulta conseguente ai disagi e al senso di profonda frustrazione provocati dalla presenza dei sintomi ossessivo-compulsivi.
Come guarire dal disturbo ossessivo compulsivo
Secondo le linee guida internazionali, una terapia farmacologica e una terapia cognitivo-comportamentale, sono i trattamenti più efficaci per guarire dal disturbo ossessivo compulsivo.
Seguendo una terapia cognitivo-comportamentale è possibile ridurre la quantità e la frequenza dei sintomi e rendere chi soffre di questo disturbo meno sensibile ai temi e ai meccanismi cognitivi che contribuiscono all'origine e al mantenimento del disturbo ossessivo compulsivo.
DOC: quando rivolgersi a psicoterapeuta e psichiatra
Il DOC può rivelarsi un grande limite sia per chi ne soffre, sia per parenti e amici. Tante più persone sono interessate, tanto più risulta difficile fronteggiarlo. Per questo motivo è necessario un intervento specialistico e precoce che preveda, in alcuni casi, anche familiari e amici che in questo contesto possono fare molto come risorsa e alleati della terapia.
Non è possibile, inoltre, curarsi da soli e stabilire a priori quanto possa durare tale disturbo. Nel corso degli anni sono stati messi a punto diversi trattamenti con lo scopo di alleviare le persone da questo tipo di sintomatologia.
Ma la verità è che una volta avuta la diagnosi del DOC è fondamentale rivolgersi a uno o una psicoterapeuta o psichiatra, esperto nella gestione del disturbo ossessivo compulsivo.
Psicoterapeuta: come scegliere
Una volta presa la decisione di farti aiutare da uno o una psicoterapeuta per prenderti cura di te, è il momento di trovare la persona giusta. La decisione non è semplice: ci sono diverse scuole di psicoterapia con diverse tecniche. Ma è proprio questo uno dei momenti più delicati, perché scegliere quella sbagliata potrebbe far fallire la terapia. Ecco qualche consiglio per intraprendere il percorso che fa per te:
- Scegli qualcuno che non sia legato a parenti o amici: durante la terapia devi sentirti tranquillo o tranquilla e poterti aprire completamente. Questo avviene meglio con professionisti che non sono connessi alla tua sfera di conoscenze;
- Trova uno o una psicoterapeuta con esperienza: per quanto tutti i terapeuti abbiano avuto una formazione completa, migliaia di ore di esperienza sul campo e una specializzazione sono garanzia di un percorso di successo;
- Scegli qualcuno con cui entri in sintonia: questo lo puoi sapere veramente solo provando una seduta, ma in fase di prenotazione puoi porre delle domande che ti aiuteranno a capire meglio se lo o la psicoterapeuta che hai scelto fa al caso tuo. Come sarà strutturato il percorso? Su cosa ci si concentrerà? Sono previsti esercizi e compiti a casa?
Una soluzione è il servizio di psicoterapia online di Serenis, il centro medico che, tra le altre cose, cura anche questo blog. Serenis ha solo psicoterapeuti esperti. Te ne assegna uno adatto alla tua situazione, con cui farai una prova gratuita e inizierai un percorso (e se per qualche motivo non entri in sintonia, puoi richiedere un terapeuta diverso con un clic). Ci sono anche molti altri modi per trovare uno psicoterapeuta valido: per esempio puoi chiedere al medico di base o rivolgerti a un consultorio nella tua zona. L’importante è fare il primo passo.
DOC: farmaci, rimedi e terapie
La terapia più adeguata per curare il disturbo ossessivo compulsivo è quella cognitivo-comportamentale. La tecnica più utilizzata è l’esposizione e prevenzione della risposta:
- l’esposizione allo stimolo ansiogeno fa sì che ansia e disgusto tendano a diminuire in maniera spontanea dopo un lungo contatto con lo stimolo stesso (per esempio un oggetto ritenuto fonte di germi). Una ripetizione che deve essere messa in atto in modo estremamente graduale e tollerabile per il paziente;
- la tecnica di prevenzione della risposta prevede la sospensione di comportamenti rituali, o che inizialmente vengano almeno rimandati, che seguono la comparsa dell’ossessione.
Dal punto di vista cognitivo, l’obiettivo è modificare alcuni processi di pensiero automatici e disfunzionali. La terapia agisce soprattutto sull’eccessivo senso di responsabilità, sulla profonda importanza attribuita ai pensieri, sulla sovrastima della possibilità di controllare i propri pensieri e sulla sopravvalutazione della pericolosità dell’ansia.
Per quanto riguarda l’uso di farmaci è necessario rivolgersi al proprio medico che valuterà il trattamento farmacologico migliore caso per caso.
Test diagnostico per la verifica del disturbo ossessivo compulsivo
Se sospetti di soffrire di disturbo ossessivo compulsivo, a tua disposizione ci sono alcuni test diagnostici. Alcuni di questi possono essere autosomministrati come la Structured Clinical Interview for Obsessive-Compulsive Spectrum (SCI-OBS; Dell’Osso et al., 2000) che consiste in 196 domande a cui è possibile rispondere con sì o no.
Altri necessitano l’intervento di uno specialista, altri ancora sono specifici in base alla tipologia di disturbo ossessivo compulsivo e dell’età in cui si manifesta.
Disturbo ossessivo compulsivo, le testimonianze
Affrontare il DOC e guarire è possibile. Carmen ha raccontato che: “Dopo cinque mesi di calvario sono arrivata dal mio attuale terapeuta e, dopo nemmeno mezz’ora di chiacchierata, ho trovato la risposta alle mie sofferenze. Gli facevo tante domande, quasi alla ricerca di sicurezza. Il terapeuta mi ha aiutato sin da subito. Le prime cose che scopri di te stesso, ovviamente, ti fanno male: nel mio caso ho iniziato a conoscere il DOC, una parte di me.”
Ancor più incoraggiante è l’esperienza di Roberto che ha raccontato: “A gennaio con il mio terapeuta abbiamo cominciato a lavorare sul passato. Era complicato, ma non ero solo, lui mi insegnava ad avvicinarmi al dolore senza che mi facesse troppo male e da quel dolore potevo ricavare un qualcosa di costruttivo e vero. Grazie a quei brutti ricordi del passato sono riuscito a vivere meglio il mio presente. Ora ci sto ancora lavorando, ma voglio dire a tutti quei ragazzi e a quelle ragazze che come me hanno il DOC che devono chiedere aiuto e che se pensieri sono i vostri più grandi nemici dovete continuare ad amare, anche se vi manca la forza”.
Conclusioni: dalla diagnosi alla cura con gli esperti
Sebbene il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo incontri molte difficoltà, a causa del fatto che i pazienti affetti possono non collaborare ai programmi di terapia proposta, è necessario prendere in considerazione una psicoterapia, in alcuni casi combinata anche a una terapia farmacologica. Chiedere aiuto è importante per iniziare un percorso che possa portare alla guarigione. Su Serenis, per esempio, puoi trovare un supporto psicologico grazie a un team di psicoterapeuti online pronti a fornire nuovi strumenti per guarire dai disturbi ossessivo compulsivi.
Bibliografia
- Dell'Osso, L., Cassano, G. B., Sarno, N., Millanfranchi, A., Pfanner, C., Gemignani, A., ... & Frank, E. (2000). Validity and reliability of the Structured Clinical Interview for Obsessive‐Compulsive Spectrum (SCI‐OBS) and of the Structured Clinical Interview for Social Phobia Spectrum (SCI‐SHY). International Journal of Methods in Psychiatric Research, 9(1), 11-24;
- Mancini, F., & Perdighe, C. (2005). Il disturbo ossessivo-compulsivo. Manuale di Psicoterapia Cognitiva (Seconda Edizione). Bollati Boringhieri Editore, Torino;
- Leckman, J. F., Grice, D. E., Boardman, J., Zhang, H., Vitale, A., Bondi, C., ... & Pauls, D. L. (1997). Symptoms of obsessive-compulsive disorder. American Journal of Psychiatry, 154(7), 911-917;
- Healthline, Everything You Need to Know About Obsessive-Compulsive Disorder.
- Kaplan, A., & Hollander, E. (2003). A review of pharmacologic treatments for obsessive-compulsive disorder. Psychiatric Services, 54(8), 1111-1118;
- Bebbington, P. (1998). Epidemiology of obsessive-compulsive disorder. British Journal of Psychiatry, 173(suppl 35), 2-6;
Weissman, M. M., Bland, R. C., Canino, G. J., Greenwald, S., Hwu, H. G., Lee, C. K., et al. (1994). The cross national epidemiology of obsessive compulsive disorder. The Cross National Collaborative Group. Journal of Clinical Psychiatry, 55, 5-10.