Conseguenze psicologiche del divorzio
Vediamo in questo articolo gli aspetti legali del divorzio e quali conseguenze psicologiche ha sui coniugi e sui figli della coppia.
Il divorzio è lo scioglimento legale del matrimonio. È un evento che cambia la vita delle persone coinvolte in molti modi: dalle piccole abitudini di ogni giorno fino alle relazioni più importanti, tutto si trasforma.
Chi attraversa un divorzio si trova spesso a dover riscoprire la propria identità al di fuori della coppia, percorso che può essere tanto sfidante quanto liberatorio.
Cos'è il divorzio?
Dal punto di vista psicologico, il divorzio può essere vissuto sia come un'esperienza traumatica e conflittuale che come un momento di rinascita personale. A volte, queste sensazioni opposte si alternano e coesistono durante il processo.
Se stai attraversando un divorzio, la prima cosa che devi sapere è che non esiste un modo "giusto" di sentirsi. Tutti i tuoi sentimenti sono validi. La confusione, la rabbia, il sollievo, la tristezza – anche quando contraddittorie – sono reazioni normali a una situazione che sta cambiando profondamente la tua vita.
Se invece conosci qualcuno che sta affrontando questa esperienza, ricorda che il supporto più prezioso passa attraverso l'ascolto non giudicante. Anche i consigli offerti con le migliori intenzioni possono risultare inopportuni per chi sta vivendo una separazione. Se vuoi esserci è bellissimo ma fallo con sensibilità e rispettando i tempi della persona.
Il divorzio secondo la psicologia
Pur essendo un momento di forte sconvolgimento emotivo, secondo la psicologia moderna il divorzio non è un fallimento, ma una fase di potenziale trasformazione.
Per le coppie che vivono situazioni di cronica infelicità o grande conflittualità, la fine del matrimonio può rappresentare un momento di rinascita.
La ricerca mostra che le reazioni sono molto variabili: l'adattamento alla nuova situazione dipende dalle risorse personali e dalle circostanze che si creano dopo la separazione (Amato, 2014).
A fare la differenza è infatti il modo in cui il divorzio viene gestito: un supporto adeguato può aiutare a trasformare quello che viene vissuto come un fallimento in un'opportunità di crescita personale e familiare. L'obiettivo è costruire una nuova normalità che rispetti i bisogni di tutte le persone coinvolte.
Le sei dimensioni del divorzio di Paul Bohannan
Da quando, negli anni ‘70, l'antropologo e psicologo Paul Bohannan ha teorizzato le sei dimensioni del divorzio, lo studio e la comprensione di questo fenomeno si sono arricchiti.
Secondo questa teoria, il divorzio non è un singolo evento, ma un complesso processo che coinvolge sei dimensioni, tra loro connesse.
È utile sapere che queste sei dimensioni non procedono in modo lineare ma si intrecciano e si influenzano reciprocamente.
Un conflitto nella dimensione economica, per esempio, può riattivare ferite emotive che sembravano superate. Allo stesso modo, difficoltà nel divorzio genitoriale possono complicare l'elaborazione del divorzio psichico.
La consapevolezza di questa complessità aiuta a normalizzare le difficoltà – e le ricadute – che si incontrano nel percorso e a cercare il supporto adeguato per attraversarle.
Vediamo quali sono le sei dimensioni del divorzio secondo Bohannan.
1. Divorzio emotivo
È spesso il primo passo ed inizia quando uno o entrambi i partner sentono che il legame affettivo si sta deteriorando.
Si manifesta attraverso un crescente distacco emotivo, la diminuzione dell'intimità e la sensazione che qualcosa si sia rotto. Questa crisi di coppia può iniziare molto prima della separazione fisica e spesso è la più dolorosa da riconoscere ed attraversare.
2. Divorzio legale
È la dimensione più tecnica che, paradossalmente, può essere la meno complessa da gestire, almeno dal punto di vista emotivo.
Si tratta della procedura formale di scioglimento del matrimonio, coi tempi e le modalità definite dalla legge.
3. Divorzio economico
La dimensione economica va oltre la semplice divisione dei beni. Comporta una completa riorganizzazione della vita finanziaria: dal dover gestire una casa da soli al dover ripensare le proprie abitudini di spesa.
Secondo uno studio longitudinale condotto su oltre 18.000 persone (Leopold, 2018), mentre gli uomini tendono a soffrire maggiormente nel breve termine per aspetti legati al benessere soggettivo, sono le donne a subire le conseguenze economiche più severe e durature.
In particolare, lo studio evidenzia come le donne affrontino una significativa riduzione del reddito familiare e un maggior rischio di povertà, specialmente se devono gestire la crescita dei figli come genitori single. Questi effetti economici negativi tendono a persistere nel tempo e per le donne diventano una problematica cronica.
Il problema è ancora più sentito dalle donne che non hanno mai lavorato o che sono uscite dal mercato del lavoro per dedicarsi alla famiglia.
4. Divorzio genitoriale
La relazione di coppia può finire, ma quando ci sono figli i genitori devono continuare a collaborare.
Si tratta di re-imparare a essere madri e padri in modo nuovo, con regole e abitudini diverse.
5. Divorzio sociale
Il divorzio cambia anche la vita sociale, un aspetto di cui si parla poco. Dopo anni passati insieme, molte amicizie sono "amicizie della coppia": quando ci si separa, alcune di queste potrebbero scegliere da che parte stare, altre potrebbero prendere le distanze per evitare situazioni imbarazzanti.
Anche i rapporti con le famiglie possono diventare più complicati e ritrovarsi nei soliti gruppi sociali può creare momenti di tensione. Tutti questi cambiamenti possono far sentire ancora più soli in un momento già difficile.
6. Divorzio psichico
Il divorzio psichico rappresenta il vero punto di arrivo del processo: è l'elaborazione profonda della perdita e la ricostruzione della propria identità individuale.
È la fase in cui ci si riappropria di sé stessi come individui, non più come parte di una coppia. Questa fase può richiedere tempi diversi per ogni persona.
Il legame disperante
Dopo un divorzio molte persone sperimentano quello che gli psicologi Cigoli, Galimberti e Mombelli (1988) hanno definito "legame disperante".
Si tratta di una particolare forma di attaccamento emotivo che tiene legati all'ex partner anche dopo la separazione.
Questo legame si manifesta attraverso pensieri ricorrenti sull'ex coniuge e difficoltà a immaginare una vita diversa da quella condivisa nel matrimonio.
La persona può sentirsi bloccata tra la consapevolezza che il rapporto è finito e l'incapacità di separarsi emotivamente. Spesso questo stato emotivo porta a mantenere una relazione conflittuale con l'ex partner, rendendo più difficile sia l'elaborazione della perdita sia l'apertura a nuove relazioni.
È importante distinguere tra il normale processo di elaborazione della fine del matrimonio e il legame disperante: mentre il primo fa parte di un percorso naturale di adattamento, il secondo può diventare un ostacolo alla crescita personale e alla costruzione di nuovi legami significativi.
I segnali più comuni del legame disperante sono:
- pensieri ricorrenti sull'ex partner
- difficoltà a prendere decisioni autonome
- sensazione di non poter vivere senza l'altra persona
- rabbia o tristezza intense quando si pensa all'ex
Storia del divorzio
Per secoli, il matrimonio è stato considerato un legame che non si poteva sciogliere. Per questo, poter divorziare ha cambiato non solo le leggi, ma il modo stesso di pensare alla famiglia.
Da un matrimonio che durava per sempre, che si volesse o no, si è passati a un'idea diversa: le persone hanno il diritto di scegliere e di cercare la propria felicità.
In Italia il divorzio è arrivato nel 1970, con la legge Fortuna-Baslini, tra grandi discussioni e polemiche. Nel 1974 ci fu anche un referendum per cancellare questa legge: la Chiesa e i movimenti cattolici si opposero con forza al divorzio, ma il 59,3% degli italiani votò per mantenerlo (Legge 898/1970). Fu un momento importante: l'Italia stava diventando un paese più moderno, dove la religione aveva meno influenza sulle scelte personali.
Leggi sul divorzio
Nel corso del '900, il divorzio è stato legalmente riconosciuto in quasi tutti i paesi occidentali, anche se con tempi e modalità diversi; in particolare, nei Paesi a forte tradizione cattolica come l'Italia e l'Irlanda, ci siamo arrivati rispettivamente nel 1970 e nel 1996.
Legge sul divorzio in italia
Oggi, mentre la maggior parte dei paesi europei prevede il divorzio diretto, l'Italia mantiene un sistema che prevede prima la separazione e dopo il divorzio. Dal 2015, però, le procedure sono più semplici: i tempi si sono ridotti e gli iter sono stati accorciati.
La legge offre anche altre opzioni:
- la negoziazione assistita con gli avvocati, che permette di evitare il tribunale
- il divorzio diretto in comune, riservato alle coppie senza figli
- la procedura tradizionale in tribunale, necessaria per i casi più complessi
Tipologie di divorzio
La tipologia di divorzio dipende principalmente dal grado di accordo della coppia ed in genere la scelta influenza i tempi, i costi e l'impatto complessivo sui membri della famiglia.
Il divorzio consensuale è sicuramente la soluzione più veloce ed economica. Le coppie raggiungono un accordo su tutti gli aspetti principali: dall'affidamento dei figli alla divisione dei beni, dal mantenimento alla gestione della casa familiare. Questa tipologia di divorzio permette di mantenere un clima più sereno, particolarmente importante quando ci sono figli, e può essere gestita attraverso due modalità:
- negoziazione assistita con gli avvocati
- procedura diretta in comune (per coppie senza figli)
Il divorzio giudiziale, invece, è necessario quando non si trova un accordo. In questo caso, sarà il giudice a decidere sugli aspetti controversi. Questa procedura richiede più tempo, comporta costi maggiori e spesso aumenta il livello di conflittualità tra le parti.
Divorzio e separazione: differenze
La separazione rappresenta il primo passo verso il divorzio.
Nella tabella sono riportate le principali differenze col divorzio.
Separazione | Divorzio |
---|---|
sospende gli obblighi matrimoniali e di convivenza ma mantiene il vincolo matrimoniale | scioglie definitivamente il matrimonio |
permette di iniziare nuove relazioni | permette di risposarsi |
non consente di risposarsi | modifica in modo permanente lo stato civile |
consente di sciogliere la comunione dei beni | ridefinisce gli accordi patrimoniali |
Pratiche e procedure di divorzio
Il primo passo per avviare le pratiche di divorzio consiste nel raccogliere dei documenti.
Molte coppie scelgono di farsi supportare da figure legali specializzate in diritto di famiglia già dalla fase di raccolta documenti. Questo può aiutare a evitare errori e a identificare fin da subito gli eventuali problemi da affrontare.
In particolare, servono:
- documenti di identità
- certificato di matrimonio
- sentenza di separazione
- dichiarazioni dei redditi
- eventuali atti sulla casa familiare
Se ci sono figli serviranno documentazioni aggiuntive, come la loro situazione scolastica e sanitaria. Se ci sono beni immobili in comune, sarà necessario presentare le visure catastali. Nel caso di attività imprenditoriali, serviranno i documenti societari.
Tempi richiesti
I tempi per arrivare al divorzio si dividono in tre fasi distinte: la separazione, il periodo di attesa obbligatorio e infine il divorzio vero e proprio.
La separazione, primo passo necessario, ha tempistiche diverse:
- separazione consensuale: 2-3 mesi
- separazione giudiziale: da 8 mesi a 2 anni, in base alla complessità del caso
Dopo la separazione, la legge prevede un periodo di attesa obbligatorio:
- 6 mesi per la separazione consensuale
- 12 mesi per la separazione giudiziale
Solo dopo questi tempi di attesa si può avviare la pratica di divorzio, che richiede:
- 2-3 mesi per il divorzio consensuale in comune
- 4-6 mesi per il divorzio consensuale in tribunale
- da 8 mesi a oltre un anno per il divorzio giudiziale
Quindi, considerando l'intero percorso, dal momento della separazione al divorzio definitivo possono passare:
- nel caso più veloce (tutto consensuale): circa 1 anno
- nel caso più complesso (tutto giudiziale): 3 anni o più
Conseguenze psicologiche del divorzio
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la ricerca scientifica mostra che la maggior parte delle persone si adatta bene dopo un divorzio (Sbarra et al., 2015).
Non è il divorzio in sé a determinare il benessere delle persone, ma il modo in cui viene vissuto e gestito.
Il divorzio può diventare più difficile da elaborare quando:
- c’è una grande conflittualità tra i coniugi
- manca una rete sociale di supporto (amici, famiglia)
- ci sono difficoltà economiche
Conseguenze psicologiche sui partner
Uno studio su 1.800 persone appena divorziate (Sander et al., 2020) ha evidenziato che il periodo immediatamente successivo alla separazione può essere particolarmente delicato.
Nel primo anno, molte persone attraversano momenti di tristezza, ansia e difficoltà con il sonno o l'alimentazione.
L'autostima può risentirne, soprattutto se si vive la fine del matrimonio come un fallimento personale. Queste sensazioni possono rendere più difficile aprirsi a nuove relazioni.
Tuttavia, è importante ricordare che queste reazioni sono normali e temporanee. Con il tempo e il giusto supporto, la maggior parte delle persone ritrova un nuovo equilibrio.
Conseguenze psicologiche sui figli
Negli ultimi trent'anni è significativamente migliorata la capacità delle famiglie e della società di gestire l'impatto del divorzio sui figli. Una meta-analisi che ha esaminato 54 studi dal 1990 al 2017, coinvolgendo oltre 500.000 partecipanti (Auersperg et al., 2019), mostra infatti una chiara diminuzione dei rischi psicologici nel tempo.
Come già evidenziato per le persone adulte, anche nel caso dei minori la ricerca conferma che non è tanto il divorzio in sé a determinare il loro benessere, quanto il modo in cui le figure genitoriali gestiscono la situazione.
Bambine, bambini, ragazze e ragazzi che hanno vissuto la separazione possono crescere con serenità e avere relazioni sane, soprattutto quando la coppia genitoriale riesce a mantenere:
- una comunicazione aperta
- una routine stabile
- un fronte genitoriale unito, anche se separato
Oggi quindi è importante sdrammatizzare il divorzio: le difficoltà più comuni, come la paura dell'abbandono o l'insicurezza nelle relazioni, possono presentarsi anche in famiglie unite ma conflittuali. La chiave sta nella qualità delle relazioni familiari.
Lo stesso studio ha identificato quali possono essere i rischi quando queste condizioni non vengono mantenute, evidenziando aumenti nel rischio di depressione (+29%), ansia (+12%) e disagio psicologico (+48%).
Le reazioni possono variare con l'età: nell’infanzia si tende a esprimere il disagio attraverso comportamenti regressivi, mentre in adolescenza si presentano più frequentemente comportamenti oppositivi. In questi casi, può essere utile considerare un supporto psicologico per accompagnare i figli nel processo di adattamento.
L'importanza del supporto psicologico durante un divorzio
Affrontare un divorzio può essere difficile e nessuna persona dovrebbe vivere questa esperienza da sola.
Un supporto psicologico può fare la differenza in questa fase di transizione, aiutandoti a gestire le emozioni intense e a ritrovare gradualmente un equilibrio. La terapia offre uno spazio protetto dove elaborare il cambiamento e riscoprire la tua identità, al di là del matrimonio che finisce. Oggi puoi avviare un percorso con uno psicologo online con centri medici autorizzati come Serenis, dove potrai scegliere tra più di 1500 psicoterapeuti quello che fa più al caso tuo.
Questo percorso può essere particolarmente prezioso per imparare a gestire la nuova comunicazione familiare e sostenere i più piccoli nell'adattamento alla nuova situazione.
Fonti
- Leopold, T. (2018). Gender differences in the consequences of divorce: A study of multiple outcomes. Demography, 55(3), 769–797
- Auersperg, F., Vlasak, T., Ponocny, I., & Barth, A. (2019). Long-term effects of parental divorce on mental health: A meta-analysis. Journal of Psychiatric Research, 119, 107–115
- Sbarra, D. A., Hasselmo, K., & Bourassa, K. J. (2015). Divorce and health: Beyond individual differences. Current Directions in Psychological Science, 24(2), 109–113
- Perrig-Chiello, P., Hutchison, S., & Morselli, D. (2015). Patterns of psychological adaptation to divorce after a long-term marriage. Journal of Social and Personal Relationships, 32(3)
- Amato, P. R. (2014). The consequences of divorce for adults and children: An update. Društvena istraživanja: časopis za opća društvena pitanja, 23(1), 5–24.
- Cigoli, V., Galimberti, C., & Mombelli, M. (1996). Il legame disperante. Il divorzio come dramma di genitori e figli. Raffaello Cortina Editore.